giovedì 20 giugno 2013

Si dice conoscenza e non "teoria"

Quest'uomo è morto, ma la sua "immagine" continua ad emanare forme pensiero...
Bagdad e la stella Venere, Roma e il Sole sono in uno stesso luogo: 
la mente di Dio.
        Jalal al-Din Rumi

Dio è una "interfaccia" posta tra te e te. Una membrana composta da più parti "belligeranti"...
Si parla spesso di “sincronicità”, intesa come un qualcosa di impalpabile e di non proprio accessibile dal piano della realtà 3d fisica.
Essa sembra essere come un “filo traente” che, in qualche modo, guida attraverso l’ispirazione, la presenza, la consapevolezza e la comprensione. Sembra, anche, che un certo livello di “magnetismo” personale la sappia più o meno attrarre, anche se – in realtà – essa è sempre presente anche quando non la si “ascolta/vede”.

La sincronicità è una “presenza”.

In SPS ha preso luogo un processo di materializzazione del non manifesto, attraverso la visione secondo il filtro dell’Analogia Frattale. Un intero Pantheon di essenze immanifeste, sta emergendo direttamente – di conseguenza - anche nelle 3d.

La sincronicità, tuttavia, non è qualcosa che alita da altezze diverse rispetto al flusso del complesso umano, non è un campo energetico indipendente dalla presenza umana, non è un effluvio distante e distaccato dall’edificio umano.

Quando tu osservi e percepisci la realtà 3d, attorno a te… tendi anche la “qualità” del livello sincronico attratto, per cui – ciò che assumi come tua – non è tanto l’ispirazione a sé stante, quanto una scelta effettuata tra uno spettro di possibilità ispirate ma, scelte attraverso il tuo filtro.

Che cosa significa?

Che sei tu a scegliere, tra la serie di “stimoli attratti”

Questa analisi del “comportamento” tra reale 3d e sovradimensionale, tra solido ed etereo, tra visibile e non visibile… è parallela ed auto esistente ma non univoca, ossia, esiste anche dell’altro che si “agita” attorno/dentro a te:

la presenza “immobile” del Nucleo Primo, del Connubio, delle entità virali, delle persone non fisiche, delle forme pensiero, delle presenze eteree, degli archetipi, degli antenati, della genetica, delle leggi, dei miti e delle tradizioni, della storia deviata, etc.
Ti trovi nella più grande storia; comunque e a prescindere da dove adesso tu sia o creda di essere.

Quando si sceglie di narrare di un qualcosa, si tende ad escludere tutto il resto, agendo in questa maniera, in funzione di una qualità impoverente della visione analizzata. 
Non tenendo in considerazione l’intero ed il suo dettaglio ma, agendo nella separazione del dettaglio assunto come un intero. 

Esistono modalità di assunzione del dettaglio in qualità di analisi dell’intero, come ad esempio l’Analogia Frattale, però l’utilizzo di queste “versioni dell’assunto” non è per nulla immediato, dal punto di vista usuale della centratura umana media.

La vena imprecisa umana, determina il difetto della visione, in quanto lettura del presente/futuro più probabile…

È un’ampia verità, comunque, che:

è la tua “presenza” ad evocare le tracce del possibile biodiverso, tra le quali – sei tu a scegliere.

L’ispirazione giunge ad ampio raggio, attraverso canali infiniti. Ma sei tu che rientri nella facoltà superiore della “scelta”. Altro discorso è, a cascata, ciò che è divenuto il tuo strumento di “scelta”:

invaso e conquistato, ad “immagine e somiglianza” dell’inconscio e del colon – dal potere non apparente del Nucleo Primo (per semplificazione).

Quindi:
  • tu attrai la “nuvola” di possibilità (ispirazione, sincronicità) attorno a te
  • tu scegli tra quello che hai attratto
  • ma qualcosa influisce sulla tua capacità di “scelta”.
Per comprendere, sia lo spunto tradizionale, che la civiltà moderna quale negazione di esso, bisogna partire da un punto fondamentale: 
dalla dottrina delle due nature.

Vi è un ordine fisico e vi è un ordine metafisico. Vi è la natura mortale e vi è la natura degli immortali. Vi è la regione superiore dell'“essere” e vi è quella infera del  “divenire”. Più in generale: 
vi è un visibile e un tangibile e, prima di là da esso, vi è un invisibile e un non tangibile quale sovramondo, principio e vita vera.

Dovunque nel mondo della Tradizione, in Oriente o in Occidente, in una forma o nell'altra, è stata sempre presente questa conoscenza come un asse incrollabile intorno  al quale tutto il resto era ordinato.

Si dice conoscenza e non “teoria”
Per quanto ai moderni riesca difficile concepirla, bisogna partire dall'idea, che l'uomo tradizionale sapeva della realtà di un ordine  dell'essere molto più vasto di quello a cui oggi corrisponde di massima la parola “reale”
Oggi, come realtà, in fondo, non si concepisce nulla più che vada oltre il mondo dei  corpi  nello spazio e nel tempo. 
Certo, v'è chi ammette ancora qualcosa oltre il sensibile: ma in quanto è sempre al titolo di una ipotesi o di una legge scientifica, di una idea speculativa o di un dogma religioso che egli va ad ammettere questo qualcosa, in effetti non si va oltre la detta limitazione
praticamente, cioè come esperienza diretta, quale pur sia il divario delle sue credenze “materialistiche” e “spiritualistiche”, l'uomo moderno normale si forma la sua immagine della realtà solo in funzione nel mondo dei corpi
Rivolta contro il mondo moderno – Julius Evola

Si dice conoscenza e non “teoria”…

La “conoscenza” deriva dall’esperienza e, a seguire, dalla “memoria diretta”.
La “teoria” ha un senso, se deriva da una “esperienza diretta”, mentre non ha senso concreto se deriva dalla lettura informe di un testo scolastico, di qualsiasi livello e fattezza sia; se non deriva da uno "sforzo proprio".

Per cui, l’insegnamento di teorie è fine a se stesso ed impoverente la biodiversità umana.
Allo stesso Tempo, colui che ha elaborato la teoria – è colui per il quale questa teoria corrisponde allo stato di esperienza personale. Esso è il solo per il quale la propria teoria ha anche valore solido, al pari di quello dell’esperienza. Perché è solo in esso che si sono condensate le variabili sincroniche opportune al fine di sintetizzare la teoria. Teoria che, invece, se insegnata… comporta la creazione di pericolosi vuoti interiori in coloro che “fanno spazio per abitudine” al fine di poterla contenere.

Le "due Nature", agiscono sempre insieme e pressano le 3d attraverso la propria inerzia gravitazionale magnetica.

Ma è il singolo a decretare, anche indirettamente, il loro effetto combinato nelle 3d ed in ogni singola molecola 3d, compresa la fonte del singolo e della scala gerarchica delle presenze osservanti.

È per questo, che ha preso forma ed è stata concepita/permessa, la legge frattale ed olografica dell’Universo (Nastro di Mobius):
  • come sopra così è sotto
  • nel piccolo è contenuto il grande.

L’osservazione, di qualunque tipo essa, determina effetti concreti 3d, sul piano fisico dell’osservazione. Mantenendo centrale questa visione, è possibile allora comprendere e vedere le tracce che i vari livelli dell’osservazione hanno “lasciato”, in qualità di loro “firma indiretta” nelle 3d.
Ogni ordine non manifesto, nelle 3d è assolutamente visibile, anche se indirettamente.

Tutto lascia “tracce” del proprio passaggio/presenza.

Ne sei conscio?
La portata di questa consapevolezza è in grado di cambiare le fattezze al Mondo che pensi di conoscere come unico.

La tua società non è altro che il frutto di una tua proiezione, manipolata sottilmente dal potere del Nucleo Primo.
  • Dio? Non esiste. Esistono gli Dei.
  • Esiste il Creatore. Esisti tu, nei panni biodiversi della tua Creazione.
In fondo, stiamo utilizzano una interfaccia in codice convenzionale (linguaggio) per cercare di capirci, con tutta la limitazione ed il difetto dell’attualità dipinta da “campione”.

L'espressione anatema ha assunto nei secoli e nelle varie culture significati differenti: da offerta rivolta ad una divinità, ad una situazione di esclusione e ad una sorta di maledizione…
Link

Tutto scorre nella sua “fissità”…

Il libero arbitrio determina “spazi disponibili”, che tu “riempi” con la tua presenza. Che altro? Di per sé, il libero arbitrio non significa nulla. Infatti è utilizzato come specchietto per le allodole.

A tal proposito, esiste un’analogia impressionante tra la "vecchiaia umana" (raggio attuale del libero arbitrio) e lo stato di progressivo “ingolfamento” di un computer o, meglio, del tuo computer.

Osserva bene lo stato del tuo computer (diciamo che questo discorso vale per tutto quello che è “tuo”, come ad esempio anche il tuo cane, la tua casa, la tua auto, etc.) perché rivela importanti informazioni stratificate/codificate ed indirette sul tuo status.

Tutto ti riflette.

Il "collo di bottiglia" e la "Regola del 3".
La tecnologia cambia rapidamente, e si corre il rischio di avere un computer obsoleto nel giro di pochissimi anni. Oltre alla memoria, si può essere tentati ad aggiornare anche l'hard disk, la cpu, la motherboard, la scheda video, l'alimentatore. Prima di lanciarti in spese anche elevate, senza che sia assicurato l'effettivo incremento delle performance, può essere utile prendere in considerazione un paio di consigli:
  • innanzitutto bisogna cercare di identificare il cosiddetto "collo di bottiglia", quel componente, cioè, che è la causa primaria della lentezza del computer. Senza prima aver fatto questo, si corre il rischio di effettuare spese, per l'aggiornamento di componenti che, seppur molto più veloci di quello precedente, in pratica portano a miglioramenti solo marginali, nella velocità complessiva del computer.
  • la "regola del 3" dice che, quando è prevista la sostituzione di tre o più componenti, si può avere soddisfazione maggiore (sia prestazionale che economica) valutando l'acquisto di un nuovo computer. Infatti, non bisogna dimenticare che la base sulla quale verranno installati i componenti aggiornati rimarrà comunque sempre, più o meno, obsoleta. L'incremento prestazionale che ne deriverà, potrebbe essere inferiore all'acquisto di un nuovo computer, magari anche di fascia economica, e senza gli ultimi "ritrovati" tecnologici, ma comunque basato su di un'architettura attuale...
Link 

La base sulla quale verranno installati i componenti aggiornati rimarrà comunque sempre, più o meno, obsoleta…
 
Ecco il “collo di bottiglia” che ti caratterizza e che ti contiene.

La tua “base” rimane sempre quella:

il tuo corpo 3d è lo stesso dalla nascita alla morte.

Ma, è vero? Dipende; il tuo corpo può essere "riconfigurato", esattamente come si può realizzare con un computer anche obsoleto, se il livello di conoscenza/esperienza del “tecnico” è tale da essere in grado di poterlo fare.

Quindi:

la tua prospettiva caratterizza il modo in cui riempirai il tuo livello di libero arbitrio.

Il “collo di bottiglia” è il tuo corpo se…
  • tu non sei sufficientemente “presente”
  • tu non sei un “tecnico con esperienza"
  • tu credi fedelmente a quello che ti dicono.
Se il computer è lento, dipende anche dal fatto che stia iniziando a risentire della "spazzatura" accumulatasi nel tempo all'interno del sistema.

Il tuo colon è l’emblema di questa diapositiva.

Come ti senti nel portarti addosso svariati chili di lordura? A che serve lavarti? A che serve profumarti? A che serve dare l’impressione di tenere alla tua immagine? Quanto è fallace ed apparente la società dell’immagine?
Frattalmente, che cosa significa che sei “sporco dentro”?

Com’è la tua società? Quella che tanto giudichi, come se tu fossi un corpo estraneo ad essa?

Tu sei il Creatore. Tu non sei una scheggia divina. Tu sei il Creatore.

Dipende da te.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2013

http://sacroprofanosacro.blogspot.it/ 

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