venerdì 21 giugno 2013

Vem pra Rua – tentativo di rivoluzione colorata in Brasile?

dilma2

Signore e signori, la parola “segretezza” è ripugnante in una società libera e aperta e noi, come popolo, ci siamo opposti, intrinsecamente e storicamente, alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete. Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti per espandere la sua sfera d’influenza, sull’infiltrazione anziché sull’invasione, sulla sovversione anziché sulle elezioni, sull’intimidazione anziché sulla libera scelta. È un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche e politiche. Le sue azioni non vengono diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma vengono nascosti. I suoi dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata. Nessun segreto viene rivelato. Ecco perché il legislatore ateniese Solone decretò che evitare le controversie fosse un crimine per ogni cittadino. Sto chiedendo il vostro aiuto nel difficilissimo compito di informare e allertare il popolo americano. Sono convinto che con il vostro aiuto l’uomo diventerà ciò che per cui è nato: un essere libero e indipendente.
JFK, discorso tenuto all’hotel Waldorf-Astoria di New York, 27 aprile 1961
 
Il gradimento della Rousseff ai massimi anche se economia risente della recessione europea

solo il 9% della popolazione pensa che il suo operato sia insufficiente o pessimo, il 57% approva le sue politiche e se ci fossero altre elezioni vincerebbe a mani basse

Allora perché ci sono manifestazioni contro il suo governo? Se lo chiedono anche i corrispondenti stranieri, che ammettono la loro perplessità: “ il Brasile è messo peggio oggi rispetto a dieci anni fa? No, è messo meglio. È più ricco, ha un minor numero di poveri e un maggior numero di ricchi. È più democratico e meno iniquo…Come si spiega che Dilma Rousseff, che gode di un consenso maggiore di quello di Lula da Silva, sia stata fischiata allo stadio da 80mila tifosi della classe media che si sono potuti permettere il lusso di pagare fino a 400 dollari per il biglietto d’ingresso?

Perché scendono in piazza a protestare contro l’aumento dei prezzi dei trasporti pubblici giovani che normalmente non utilizzano questi mezzi perché hanno delle automobili, una cosa impensabile dieci anni fa?

Perché protestano gli studenti provenienti da famiglie che fino a poco tempo fa non potevano neppure sognare di vedere i loro figli al college?

Perché il Brasile, sempre così orgoglioso del suo calcio, ora sembra essere contro il mondiale?

Perché queste proteste, anche violente, in un paese invidiato dall’Europa e dagli Stati Uniti per il suo tasso di disoccupazione quasi nullo?

La risposta che si dà il giornalista del Paìs è che la popolazione ha visto quel che ha potuto ottenere e si è resa conto di quel che ancora le manca. Insomma è passata dalla rassegnazione fatalistica alla rivendicazione attiva.

Questa è certamente una spiegazione valida, ma io sono più cinico del buon Juan Arias e mi domando, mutatis mutandis, perché allora non ci siano proteste ancora più vigorose in Europa, dove la gente ha perso o sta perdendo ciò che ha conquistato con immensi sforzi. Inoltre, forse i brasiliani pensano di poter ottenere di più da un governo di destra? Hanno visto cosa ha fatto e sta facendo la destra (e la finta sinistra) in Occidente? Dilma Rousseff, in Italia, sarebbe accusata di populismo ed antipolitica dalla dirigenza del PD.

La mia impressione è che la gente che protesta contro il governo brasiliano sia la stessa che vorrebbe un golpe di destra in Venezuela. Una parte della classe media brasiliana (e di quella euro-americana) non ha alcuna intenzione di condividere il suo benessere con il resto della popolazione e se ne fotte dell’uguaglianza e della giustizia sociale, specialmente ora che la crescita è più lenta e non ci sono risorse abbondanti per tutti. Quindi è una mera questione di egoismo di classe strumentalizzata da una opposizione ancora invischiata nel passato dittatoriale e con forti simpatie per le politiche neoliberiste. 

CONTESTO STORICO E GEOPOLITICO
In Brasile la dittatura è terminata l’altroieri: “Il blocco dominante riesce a mantenersi al potere con una politica gattopardesca di cambiare tutto per non cambiare niente. I militari si ritirano discretamente di scena senza subire quei processi che hanno subito in altri paesi dell’America Latina; mantenendo una certa influenza nei centri economici di potere, ma allontanandosi sempre più dai centri politici di decisione. E riescono così a controllare la transizione politica senza grossi traumi (sarebbe opportuno discutere sulle similitudini e differenze fra le varie dittature militari latino-americane, soprattutto fra quella brasiliana e argentina). L’elite economica e politica che era cresciuta e si era modernizzata sotto i militari continua a dare le carte riciclandosi come partito “democratico” (per lo meno la parte più opportunista)”

Destabilizzazione in corso del Venezuela: Scontro diplomatico tra Caracas e Bogotà, dopo che il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha ospitato ieri il leader dell’opposizione venezuelana Henrique Capriles. Quest’ultimo sta cercando di raccogliere consensi internazionali dopo aver perso contro Nicolas Maduro le elezioni del 14 aprile, di cui non ha riconosciuto i risultati.

Tentativo fallito di rivoluzione colorata in Argentina?

SONO PROTESTE SPONTANEE?
Agenti infiltrati (agenti provocatori) nelle manifestazioni di protesta responsabili di atti vandalici, violenze contro agenti anti-sommossa e radicalizzazione della protesta

Stati Uniti vedono il Brasile come una futura minaccia

Brasile non sta simpatico nemmeno ad Israele

e men che meno ai classici giornali e periodici neoliberisti

Rousseff contraria ad escalation militare in Siria

stringe alleanza con Argentina

condona il debito di 12 paesi africani

viene punita dalle agenzie di rating per le sue politiche sociali espansive

ostacola speculatori e latifondisti difendendo i diritto degli indigeni alla terra;

usa i proventi del petrolio per educare la popolazione

e quelli delle estrazioni minerarie per aiutare le popolazioni locali

prende accordi con le altre potenze emergenti per emanciparsi dal dollaro e dall’egemonia americana

introduce quote per aiutare poveri, neri e indios ad ottenere una formazione accademica

promuove la parità dei sessi (di genere)

viene attaccata dai conservatori omofobi

e il suo blog è attaccato da hackers

RESISTI DILMA!

2 commenti:

  1. allora se volete parlare del brasile , informatevi bene... non è x I 20 centavo , e penso ke quello gia abbiamo detto mile volte , quella era solo la goccia , vogliamo piu hospedale , meglio servizi di salute , piu escuole , ecc....poi sul fato ke stiamo meglio di qualche anno fa, è vero , mah non solo x che stiamo meglio, che dobbiamo acetare ke il governo ci rubbi , o spenda I nostri soldi con stronzate come stadi megalitici... poi voi ''peccoroni'' qui in italia ke acetate tutto che il governo fa non dovevate parlare contro mah si apogiarci... se berlusconi fosse brasiliano... the mo' ke lo avevamo tolto del governo. the mo' ke eravamo in piazza.. invece vuoi? vuoi avete il coraggio di dire '' resiste dilma '' ,, mah ve meritate proprio la merda ke sta entrando l'italia... svegliateviii....

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  2. Caro Ricky, ciò che dici è giusto è molto importante avere di "più" ma attento che poi scatta la trappola... ed è proprio quello il trucco di chi tiene le redini per farci prigionieri del "di più" del "meglio" del "più grande"... MA ALLA FINE SEI E RIMANI SOLO UNO SCHIAVO

    Purtroppo qui come nella maggior parte dei paesi o nazioni il potere serve solo a dividere le persone e metterle le une contro le altre con lo scopo unico di dominare.

    Quando la gente capirà qual'è il gioco si libererà da sola, fino allora è e rimarrà schiava del "IO egoico" o della immedesimazione nella mente/pensiero.

    Qualunque cambiamento che si vuole porre parte da NOI stessi in primo luogo ... il resto cambia di conseguenza :)

    Buona vita

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