lunedì 3 marzo 2014

Il prezzo che Obama pagherà in Ucraina

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Gli Stati Uniti hanno perso la guerra di propaganda in Ucraina. Il presidente Obama ha fatto una dichiarazione reticente e insensata che il Washington Post ha intitolato “Ci saranno dei costi“. Ha pronunciato frasi stereotipate come “il popolo ucraino merita la possibilità di decidere il proprio futuro“, proponendo alla Russia di prendere “parte allo sforzo della comunità internazionale per sostenere la stabilità e il successo di un’Ucraina unita“, lamentandosi della presunta violazione “della sovranità ed integrità territoriale dell’Ucraina” assicurando che “gli Stati Uniti sostengono gli sforzi del suo governo e sostiene la sovranità, l’integrità territoriale e il futuro democratico dell’Ucraina“.


Sembra che l’amministrazione degli Stati Uniti non sia preparata agli sviluppi della crisi ucraina. Le azioni sincronizzate delle nuove autorità della Crimea e la conferenza stampa del Presidente Victor Janukovich a Rostov-sul-Don hanno avvantaggio legalmente in modo innegabile la controparte in Ucraina, che non è pronta a riconoscere il “governo” illegittimo imposto dall’euro-tumulto a Kiev di tre giorni fa. Gli Stati Uniti non hanno strumenti concreti per destabilizzare la Crimea, di fatto controllata dalle forze della resistenza antigolpista ucraina, mentre lo status giuridico di Victor Janukovich (per tutto ciò che ne pensiamo come persona e figura politica) è indubitabile. Fin dall’inizio della crisi in Ucraina, era chiaro che l’obiettivo degli Stati Uniti non era imporre un governo filo-statunitense a Kiev, ma piuttosto fare dell’Ucraina un punto d’attrito nelle relazioni Russia-Europa. Gli eventi sanguinosi in Piazza Indipendenza sono stati organizzati in modo da trascinare la Russia nel caos ucraino. Gli strateghi di Washington pensavano che Mosca cadesse incautamente nelle sporche trappole di Polonia, Ungheria e Romania nella “federalizzazione dell’Ucraina” e negli scontri di piazza contro i teppisti fascisti a Kiev.

Il Cremlino ha inaspettatamente interrotto l’abile pausa politica dopo l’aggressione tentata in Crimea contro il ministero degli Interni di Simferopol, da parte di unità speciali non identificate inviate da Kiev. Fino a quel momento l”inazione’ russa è stata molto più potente delle migliaia di azioni nevrotiche a Kiev e delle dichiarazioni di Washington. La mossa russa sarà ancor più impressionante. Di tutte le “parti interessate” alla crisi ucraina, la Russia è l’unica potenza globale che dimostra capacità di agire nel quadro del diritto internazionale e di prendere decisioni responsabili e sovrane. Ironia della sorte, la Crimea di oggi è probabilmente l’unica regione in cui la Costituzione dell’Ucraina è ancora rigorosamente vigente. Il referendum sulla questione di un’ampia autonomia, annunciato per il 30 marzo 2014, è stato avviato nel pieno rispetto della legislazione nazionale. La presenza militare russa in Crimea è anche regolata dalla convenzione del 1997 tra Russia e Ucraina riguardo la base della Marina russa di Sebastopoli. Il nuovo governo della Crimea, a differenza di quello centrale di Kiev, è stato nominato dal corpo legislativo locale seguendo la corretta procedura legale.

Quindi il messaggio di Mosca al presidente Obama è semplice. Siamo i veri garanti della sovranità ucraina. Proteggiamo il suo presidente in carica, eletto dal popolo ucraino con voto libero e concorrenziale nel 2010, dalle minacce personali e dirette delle “nuove autorità” illegittime. Negli ultimi tre mesi, a differenza di voi, non abbiamo interferito nel processo politico in Ucraina, mentre la vostra assistente del segretario di Stato distribuiva panini ai “manifestanti pacifici” a Kiev ed insultava i vostri interlocutori europei. Abbiamo seguito alla lettera lo spirito della legge internazionale, che vi piaccia o meno. E oggi diamo speranza a milioni di ucraini russi che rifiutano categoricamente le autorità banderiste a Kiev. Difendiamo il loro diritto a decidere del proprio futuro.

Quindi, renderete conto dei miliardi di dollari investiti per anni nel piano chimerico della rivoluzione arancione in Ucraina, divenuta nella sua seconda edizione bruna. Sconterete i mesi di espliciti incitamenti ai disordini e alla disubbidienza civile contro le autorità legittime ucraine, commessi dai vostri funzionari e congressisti. Sarete responsabili del riconoscimento del torbido “gabinetto” di Kiev, non solo privo di qualsiasi sostegno pubblico in Ucraina, ma anche di risorse reali per garantire un livello minimo di vita e lo stato di diritto in questa nazione di 45 milioni di abitanti trascinata in una “transizione” inesistente, inventata dai vostri incompetenti consulenti di politica estera. Questo è il prezzo che pagherai per l’Ucraina, presidente Obama.



Oriental Review


Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/03/02/il-prezzo-che-obama-paghera-in-ucraina/ 

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Nuovo aggiornamento sulla situazione ucraina all'alba del 2 marzo 2014, la situazione sfugge sempre più di mano ai golpisti!

Oramai in tutta la zona etnicamente russa dell'Ucraina la popolazione é scesa in piazza a difesa dei monumenti storici e dei palazzi dell'autorità locale, invocando il diretto intervento di Mosca.


A Donetsk questo manifestante regge un cartello con l'illuminante slogan: "In Russia avremo fratelli, in Europa saremmo Schiavi!"


La nave ammiraglia della Marina Ucraina, "Getman Sahaidachny" ha ufficialmente disconosciuto le presunte autorità golpiste di Kiev e si é unita alla flotta russa in Crimea. Ufficiali e guarnigioni dell'Esercito Ucraino dichiarano che non marceanno o apriranno mai il fuoco sui Russi.



I consolati russi in Ucraina hanno cominciato a offrire la cittadinanza russa a chiunque ne faccia richiesta; tra i primi ad approfittare della possibilità i militi della "Berkut", perseguitati dalle bande fasciste e neonaziste che imperversano a Leopoli e Kiev.

http://palaestinafelix.blogspot.it/2014/03/nuovo-aggiornamento-sulla-situazione.html

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Ucraina. Molti agenti di polizia e militari si schierano con Mosca

Ucraina. Molti agenti di polizia e militari si schierano con Mosca

Mentre il G7 condanna la presunta aggressione di Mosca all’Ucraina e la Casa Bianca le prova tutte per isolare il Cremlino, consistenti pezzi dell’esercito e migliaia di agenti di polizia passano con i russi.

La situazione in Ucraina è ovviamente ben diversa da quella presentata da Ue e Stati Uniti in quanto il nuovo governo di Kiev è ben lungi dall’essere considerabile legale e rappresentativo del Paese dal momento che la destituzione di Yanukovich è avvenuta nella totale illegalità internazionale. Nonostante questo la Casa Bianca e l’Europa sembrano compatte nel voler isolare Putin e la Russia, questo mentre i soldati russi inviati in Crimea sostanzialmente hanno messo sotto controllo la situazione con migliaia di soldati e poliziotti ucraini che si sono letteralmente consegnati schierandosi con il Cremlino. In una situazione di questo tipo ben si capisce il nervosismo dell’Occidente, che ha emesso subito una nota per provare a mettere pressioni ai russi: 
Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone,Regno Unito e Stati Uniti, e il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione europea  ci uniamo per condannare la chiara violazione della Russia della sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina“. 

Appare chiaro come gli Stati Uniti manovrino queste sovrastrutture internazionali a proprio piacimento, del resto non bisognerebbe scordarsi il motivo che ispirò la nascita di una organizzazione come la Nato, tesa soprattutto a portare avanti la Guerra Fredda con gli odiati comunisti. L’Occidente boicotterà il G8 di Sochi dunque, con John Kerry che ha alzato il tiro minacciando di cacciare la Russia dal Gruppo degli 8, badate bene lo stesso Kerry che voleva bombardare sulla Siria per un attacco chimico che poi si è scoperto non essere stato commesso dall’esercito di Assad. E intanto sul campo dopo la diserzione del capo della Marina ucraina Denis Berezovskiy si devono registrare anche le diserzioni di centinaia di soldati ucraini che sono passati, letteralmente, dalla parte russa. 

Non solo, Mosca ha anche già cominciato ad assumere ufficiali di polizia ucraini appartenenti ai Berkut che sono stati sciolti dalla Rada di Kiev. Gli agenti per servire sotto Mosca dovranno prendere la cittadinanza russa e molti di loro avrebbero già ottenuto di documenti e si sarebbero già messi a disposizione delle autorità della Crimea. Questo implica che il nuovo governo di Kiev non sembra essere in grado di controllare la situazione e menchemmeno di ingaggiare battaglia con le truppe russe presenti in Crimea. Non solo, secondo RT.COM un grande numero di alti ufficiali ucraini in Crimea avrebbero a loro volta giurato fedeltà all’Autonoma Repubblica di Crimea che non riconosce il governo di Kiev.


fonte: http://www.tribunodelpopolo.it/ucraina-molti-agenti-di-polizia-e-militari-si-schierano-con-mosca/

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