lunedì 17 marzo 2014

Crimea, chiuse le urne del referendum sull' unificazione con la Russia

Crimea, chiuse le urne del referendum sull' unificazione con la Russia

Alle 20:00 ora locale (18:00 GMT) si sono chiuse le operazioni di voto in Crimea del referendum sullo status amministrativo della penisola.
I residenti potevano scegliere fra una maggiore autonomia all'interno dell'Ucraina oppure per l'adesione della Crimea alla Federazione Russa. Hanno partecipato al referendum circa il 80% dei cittadini della Crimea aventi diritto al voto.



Secondo i primi dati preliminari i cittadini della Crimea che si sono espressi in modo favorevole alla adesione alla Federazione Russa sono il 93% degli elettori.

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 Ministro Lavrov: Mosca rispetterà la volontà del popolo di Crimea
Ministro Lavrov: Mosca rispettera’ la volonta’ del popolo di Crimea

Il diritto all’autodeterminazione dei popoli non e’ mai stato abrogato da nessuno. Questo diritto e’ sancito dallo Statuto dell’ONU e la Russia rispettera’ la volonta’ dei popoli di Crimea.
Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri della Russia, Sergej Lavrov, al termine del suo incontro con il Segretario di Stato americano John Kerry.

Quest’ultimo incontro tra Lavrov e Kerry era atteso da tutto il mondo. Infine, l’incontro si e’ tenuto venerdi’ scorso a Londra. Sulla pagina del ministero degli Esteri russo su Facebook una dopo l’altro comparivano le foto dei due che passeggiavano sul prato di fronte alla residenza dell’ambasciatore statunitense a Londra.

Alcune ore dopo Lavrov e Kerry hanno incontrato i giornalisti. L’incontro a due ha dimostrato ancora una volta che Mosca e Washington vedono in modo diverso quello che sta accadendo in Ucraina e in particolare in Crimea. Forse perche, a detta di Sergej Lavrov, la situazione non e’ semplice e, anzi, e’ unica.
E’ un caso che non puo’ essere esaminato fuori del contesto della storia. Non importa se nel diritto internazionale ci siano o non ci siano dei precedenti. Tra l’altro, i precedenti ci sono. Tutti capiscono che per la Russia la Crimea significa immensamente di piu’ di quanto significano le Comore per la Francia o le Falkland per la Gran Bretagna.
I giornalisti erano ansiosi di sapere come saranno accolti dalla Russia i risultati del referendum in Crimea. Sergej Lavrov ha risposto che prima bisogna tenere il referendum e poi discutere dei risultati.
Rispetteremo la volonta del popolo di Crimea, anzi, dei popoli di Crimea perche’ le etnie sono alcune. Il parlamento di Crimea ha gia’ approvato la Dichiarazione d’Indipendenza. Spero che questa decisione venga confermata anche dal voto della popolazione. Speculare oltre mi sembra insensato, occorre aspettare i risultati.
Nel contempo, ha rilevato Sergej Lavrov, non si deve dimenticare che i popoli hanno diritto all’autodeterminazione.
Partiamo dal presupposto che il diritto di autodeterminazione non sia stato abrogato da nessuno. E’ uno degli obiettivi fissati nello Statuto dell’ONU, e i casi di autodeterminazione non sono pochi anche nella storia recentissima.
Il ministro russo ha dichiarato che nonostante la difficile situazione in Ucraina, i rapporti bilaterali tra Mosca e Kiev continuano. Ha anche detto che la parte ucraina ha la possibilita’ di risolvere il conflitto avviando una riforma costituzionale.
La comunita’ internazionale, se sente davvero la sua responsabilita’ per la sorte dell’Ucraina, deve innanzitutto invocare decisamente l’immediato avvio della riforma costituzionale. La Rada Suprema e’ perfettamente in grado di iniziare questo processo, invitando tutte le regioni a parteciparvi e garantendo ad esse la partecipazione paritaria.
Mosca potrebbe avanzare alcune altre proposte per superare la crisi politica in Ucraina. Sergej Lavrov ha comunicato che gia’ prossimamente queste proposte saranno presentate alla comunita’ internazionale.
 

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