mercoledì 24 settembre 2014

Dove vai?

Ci sono situazioni al margine che producono effetti paradossali, ad esempio se una famiglia con figli viene esclusa perché l'unico reddito supera il limite di pochi euro, ma questo avviene purtroppo ogni volta che si fissa una soglia. È un paradosso difficile da correggere. Va anche tenuto conto che la necessità di trovare soluzione a casi come questo, si scontra con l'esigenza di rendere più semplice e trasparente l'intero sistema fiscale...
Pier Carlo Padoan
Si legge "capro espiatorio" (un effetto collaterale - non paradossale - relativo al tipo di "matematica mentale" in auge, legata al paradigma attuale)...
Facciamo delle equazioni di tipo particolare, quest’oggi; partiamo dal discorso “accertato” ma non consapevolmente “accettato”, che il Mondo 3d, la realtà 3d, “attuale”… è “negativo” (qualsiasi cosa voglia dire questo termine, il senso è che in questa realtà/Mondo 3d, non ci stai bene, nel modo unico imposto di vivere l’esistenza. In teoria, questa realtà è meravigliosa ma, nella pratica, vivere “qua” è sempre più oneroso, zavorrante, pesante, consumante, disarmante, etc. Insomma: non si vive bene. E questo stato di malessere vale un po’ per tutti: poveri, “benestanti” e ricchi).
Questa negatività, da “tutti” (ri)tradotta in “normalità/realtà” (come per “prendere o lasciare”), è qualcosa come uno (s/S)tato della mente, che si (ri)traduce in un luogo fisico, di per sé “neutro” – che si presta ad un suo (ri)utilizzo, come una superficie disponibile per… qualcosa di simile ad una lavagna, entro la quale puoi scrivere quello che vuoi ma che, per qualche motivo, non lo (ri)esci più a fare, essendo costretto a seguire ordinate conformazioni di righe orizzontali e verticali, a delimitare e (re)cintare la tua “fantasia” (intento).
Come può accadere che questa massima libertà si (ri)chiuda in se stessa? Per quali motivi accade? 
Mettiamo giù una semplice, breve e frattale… equa-azione, (ri)levando che esistono istintivamente due insiemi di persone e di relativi poteri:
  • forte
  • debole.
Forte è ciò che attualmente domina. Debole è ciò che attualmente viene dominato. I due poteri sono in realtà identici ma, la storia deviata dimostra che qualcosa, nel tempo come somma di tempi individuali sincronizzati al segnale di clock (im)portante, si è condensato a discapito di qualcos’altro, che si è come apparentemente dissolto.
 
Si può, allora, scrivere ed ideare che:
"potere forte (non)vuole" sta a "potere debole (non)vuole"
come
"potere forte (vuole)" sta a "potere debole (vuole)".
Ossia, l’intenzione dell’uno vs l’intenzione dell’altro è uguale alla loro reciprocità (1/x; ciò che sta oltre il segno “come” o “=”). Lascia perdere i significati e le valenze matematiche classiche, che bloccano ogni altro "sentire"... 
Quindi, non c’è differenza nell’uso dei termini e non esiste un termine appropriato per descrivere una “situazione” o, meglio, il suo “colore”.
Allo stesso modo, l’utilizzo del “termine grafico” – (non)vuole – significa che nell’espressione utilizzata come lingua (interfaccia) – le configurazioni lessicali utilizzate, sono l’espressione di qualcosa che ha separato la loro valenza d’insieme (terzo stato).
 
Il (non)volere, prende in considerazione tre stati dell’(im)possibile:
  1. vuole
  2. non vuole
  3. vuole e non vuole.
Ora, se ciò esprime tre diversi stati raccolti in un solo stato d’insieme, che è quello che solitamente viene utilizzato "sterilmente" per esprimere una certa situazione e… ciò che sta a sinistra e a destra del “termine di confronto” – “come” o “=” – esprime una eguaglianza, allora:
la differenza catturata attraverso l’utilizzo usuale lessicale dell’interfaccia linguistica, è quantomeno imprecisa se non addirittura inesistente, perché il segno “=” stesso, dimostra già a priori che “non esiste nessuna autentica differenza sostanziale tra questo e/o quello, ossia… tra destra e sinistra”.
Ok?
 
Questa versione di SPS della matematica, esprime una verità cardinale; quella che denuncia e permette di vedere anche in altro modo, la “sceneggiata che viene interpretata e mandata regolarmente in onda nelle 3d”. Una realtà dove ognuno recita la "propria" parte… 
Una recita non è reale, nel senso che… segue un copione, ossia, è una finzione. Qualcosa di ispirato, che è stato prodotto da una serie di menti ricettive, che prendono nomi diversi, alla tua coordinata 3d:
regista
produttore
scrittore
scenografo
azionista…
Non solo:
l’equazione SPS mette in evidenza che i due insiemi, sia a destra che a sinistra del termine di eguaglianza, “stanno tra loro” (sono inquadrabili da una relazione “stretta” o funzional/gerarchica) in una maniera che (ri)conferma sempre il medesimo tipo di risultante fisica 3d (la “tua” realtà negativa).
Ciò vale a dire che, i "poteri diversi" (interpretati secondo una percentuale di appartenenza, sbilanciata/in leva, molto vicina a 95 vs 5 per cento), che all’origine diversi non sono, hanno progressivamente (ri)coperto una simile “deriva”, allontanandosi sempre di più in termini di “potenzialità (in)espressa” e, dunque, di “potenzialità (im)possibile” perché non più (ri)cordata. 
Ora, se tra questi due poteri non c’è assolutamente “paragone”, visto che la realtà è, e rimane, sempre “negativa”, che cosa si evince?
Conferito “potere forte” all’intento (immaginazione, inconscio) e “potere debole” alla volontà (status quo, conscio), è possibile (ri)comprendere che ciò che fa la differenza è ciò che è racchiuso entro di te.
Qualcosa che il Nucleo Primo ha, di fatti, conquistato primariamente, ben conscio che, in seguito, avrebbe potuto controllare a monte ogni tipo di situazione…
 
Qualcosa che, ora, è sempre sotto al suo dominio non apparente, per mezzo di tutto ciò che nelle 3d è (ri)tenuto “normale”; il concetto di “sano, salubre, salutare” è qualcosa che (ri)entra nella sfera di drogaggio (Anti)Sistemico.
La “san(t)ità” di un/a “paesano/a”, che “vive ancora come una volta” è solo un miraggio, un inganno apparente, un ®aggiro. Perché? Beh… per vari motivi, il primo dei quali è che “vivere a pane e salame, formaggio e buon vino” è qualcosa di "distruttivo", a lungo andare.
Ti (pre)serva solo ciò che deve convincerti a (ri)tenerti “vivo e vegeto”, ma all’interno di un loop che ti (ri)chiede in continuazione di alimentare.
È difficile da descrivere, perché questo esempio è quasi “sacro”, visto che delimita quella visione arcaica e celestiale (alla Heidi) e quella sorta di “rispetto” per ciò che sembra essere parte di un ciclo di “buone abitudini che stanno andando perdute”.
Se è questo il modello a cui si ambisce (ri)tornare, beh… il discorso evolutivo spirituale rimane completamente ingabbiato, visto che è proprio da "lì" che si giunge...
SPS (ri)leva che “tutto è scena e tutto è scenografia” e che solo per paura di ciò che non è scena e scenografia (impossibile)… l’umano non ha esitato ad entrarvi dentro "a piedi uniti".
 
In mancanza di un simile “ardore”, è il vuoto che si delinea. Un vuoto che, tuttavia, è solo una questione di non (ri)comprensione. Un vuoto che non è più tale quando si accetta di “accettarlo”. 
Qualcosa che si trasforma nel momento in cui lo (ri)percorri… diventando quello che intendi e vuoi (terzo stato).
Rimanendo nell’attuale modalità di funzionamento, l’equazione SPS ti dice che “i pochi hanno sempre la meglio sui molti”, a prescindere da tutto quello che puoi/vuoi fare, ma non essere.
Vivendo ed interpretando da/in una situazione “mono statica” (questo o quello, sinistra o destra, vuole o non vuole), la “leva energetica” – una memoria 3d mai scaricata – “premia” sempre colui/coloro che hanno ormai il controllo, anche solo per questioni storico deviate (a prescindere dalla tecnica adottata in origine per giungere ad una simile riconfigurazione del reale 3d).
Quindi, tutto (tutto) ciò che ti raggiunge in termini di notizie, di dibattito politico, economico, sociale, diplomatico, religioso, educativo, sportivo, etc. è sempre e solo (ri)entrante nel medesimo profilo di (ri)assegnazione storico/reale by Nucleo Primo (difficile da credere, per cui... diventa normale).
 
Come a dire che:
si ciancia tanto, solo per riempire le giornate ma, non certamente, per cambiare di stato a quello stato che cambiare non può, proseguendo su una simile via.
Un percorso (pre)visto, calcolato, anticipato e progettato ad hoc, proprio per auto contenere entro un bacino invisibile quanto le pareti del Mondo.
 
È troppo per te, vero?
Come puoi credere ad una simile “(pre)visione”? 
 
Sei su un “piano inclinato” non apparente, se non a livello frattale (o quando, ad esempio, utilizzi il tuo "pessimismo" per descrivere la realtà 3d quotidiana ed il relativo tipo di sviluppo o… futuro):
l'Italia deve fare la sua parte per mettere il debito su una china discendente ma, se la dinamica dei prezzi rispettasse l'obiettivo della Bce, Roma "andrebbe avanti con il pilota automatico"...
Pier Carlo Padoan

Il “pilota automatico” è già stato (pre)impostato dall'esterno, appunto, per mantenere la “china discendente”, verso l’aumento esponenziale del debito pubblico e della relativa “dipendenza”.
 
Leggi come la convenzione si esprime e come ti mantiene al di fuori della (ri)comprensione:
il nostro surplus strutturale al netto degli interessi, più tassi d'interesse ragionevolmente bassi sul debito e una crescita nominale superiore al 2%, sommando un po' di crescita reale e un po' di inflazione, darebbero risultati chiari:
il debito sarebbe in calo a velocità più che soddisfacente... In ogni caso dobbiamo fare la nostra parte per garantire che il sentiero sia discendente"…
Link

Wow. C’è tutto (sostanzialmente ed in maniera frattale) in queste espressioni del “timoniere dell’economia nazionale”.
Viene “garantita” dalla Direzione… la direzione impressa all’origine (di-scendenza) al vascello italico (inerzia).
Se vai in un archivio storico di qualsiasi giornale (ce ne sono anche in Rete) e scegli di leggere un numero arretrato relativo a qualsiasi annata, potrai notare come le parole dei politici e la situazione italica abbiano sempre viaggiato sui medesimi binari, solo apparentemente paralleli o paralleli perché il “mezzo” viaggia su due ruote (funzionali)
Gli articoli di SPS necessitano di te, della tua “presenza”. Ci devi essere, perché devi apportare una parte di te, mentre leggi. Senza questa tua capacità, l’articolo sembra “altro”. Tu completi lo scritto e SPS (Io)si aspetta che tu possa completare la traccia che (ri)trovi quotidianamente.
Obama, l'uomo di spalle, è un'ombra proiettata sullo sfondo sociale. La prospettiva mut(u)ata, permette di (ri)osservare la scena. Le informazioni non mancano mai, a livello frattale... Dall'alto, di un "satellite", la sua figura è una zona diversa che si staglia nel paesaggio d'insieme, come la forma di un lago, di un cratere, di una profondità altra.
Ci sono delle (ri)flessioni da annotare, anche quest’oggi. Appunti centrali, sui quali SPS (ri)ornerà al più presto (annotazioni, appunti, promemoria):
(a) c’è un video in Rete, relativo alla sonda cinese che è atterrata sulla Luna nel dicembre 2013. Un video ufficiale, trasmesso dalla tv cinese di Stato. Ebbene, guardandolo, mentre lo zoom viene ritirato (dalla superficie lunare ad una certa altezza), ad un certo punto sembra di essere dentro ad un fluido. Non si capisce più quale sia la direzione di scorrimento ed i crateri sembrano solo delle bollicine
Ecco, cerca di espanderti anche in tal senso, al fine di (ri)comprendere che la mente (ri)organizza tutto in funzione di una certa “prospettiva”, attraverso la quale inquadra… non ciò che “è”, bensì, ciò che “immagina” in virtù di una (ri)plasmatura di qualcosa di adatto ad essere (ri)plasmato (potenziale terra formante).
L’immaginazione è una proprietà inconscia, per cui il controllo di questo centro di “replica” è basilare, al fine di mantenere l’estensione della propria realtà/sogno. Il controllo dell’inconscio (scatola nera) attraverso il grado ispirante, permette la permanenza ad libitum nel/del proprio impero non apparente.
(b) l’immagine della Gioconda, sotto (ri)portata è relativa ad un software in grado di (ri)comporre qualsiasi immagine, per mezzo della (ri)formazione di singoli pixel, a loro volta (ri)formati da una serie di altre e più piccole immagini.
Questi “piani diversi interconnessi” formano d’insieme la Gioconda o qualsiasi immagine di superficie, ma – in realtà – i diversi piani costituiscono dei Mondi a sé, dei quali ognuno non conosce nulla dell’altro.
Questo ignorarsi d'insieme fa sì che, se una (con)formazione di potere ne è consapevole, può (s)fruttare il tutto per scopi che via via diventano “propri”.
Ad esempio, che relazione d’interdipendenza autentica c’è tra te e i “tuoi globuli rossi? Essi non sono “tuoi”. Essi vivono la propria esistenza in quello che sembri tu a te, ma non a essi. Ne sei scettico? Beh… un certo tipo di malattia, che li coinvolge, non è forse la prova frattale evidente relativa alla tua impotenza su di loro?
(c) la Terra 3d è un Pianeta (ir)realtà, che si può dividere e conquistare su più livelli (potenzialmente infiniti). Cioè, ogni ordinamento di potere parte da “zero”.
L’ambito "alimentare" ha di fronte a sé l’intera torta, così come qualsiasi altro ambito commerciale.
Tu puoi conquistare il Pianeta in infiniti modi e possibilità. Ad esempio, se la Nestlé domina incontrastata in un certo business, tu puoi espanderti in altro modo, magari, vendendo “motozappe”. No? Allo stesso modo, il potere religioso si è spartito il potere religioso sul Mondo, ma quello politico ha avuto lo stesso il Mondo da conquistare, come se fosse “lindo”.
Qualsiasi potere parte da zero, quando (ri)cava un nuovo modo di conquistare qualcosa. Le “nuove tecnologie” servono, appunto, a (ri)conquistare nuovamente il Mondo, ma da un’altra prospettiva. E tutto d’insieme… il Nucleo Primo controlla tutto, man mano che viene alla luce.
(d) è possibile dimostrare e (ri)solvere una equazione di secondo grado, (ri)correndo alla sola funzione grafica insita nella “natura”:

I greci non erano normali — 5: risoluzione di un'equazione di secondo grado con riga e compasso
Le soluzioni dell'equazione di secondo grado sono i punti di intersezione della circonferenza con l'asse delle x. Usando riga e compasso fai in un attimo…
Link
Ciò fa capire, a livello frattale, che esiste una “tecnologia naturale semplificata” insita nel tutto. La tecnologia è nella “forma” stessa; non serve fare calcoli. Tutto è automaticamente disposto e disponibile (piano inclinato). La forme simboliche, allo stesso modo, possono essere meglio (ri)comprese.
Con le proprie dita, mani, arti, corpo, etc. ci si può interfacciare con la “realtà emersa” (3d), formando o (ri)congiungendo circuiterie diverse e/o eguali, auto esistenti e mai più “consultate”, per relativa mancanza di memoria e, dunque, per (in)capacità presente, (in)esperienza ma pur sempre conservando "l'attitudine”.
Certe “figure” (ri)assunte nelle/dalle arti marziali o in alcune modalità di guarigione sciamanica, agopuntura, nelle pratiche di Giuseppe Calligaris, etc. portano verso una consapevolezza che, la notizia appena citata, non fa altro che (ri)confermare.
Nota la somiglianza tra il simbolo grafico di SPS e la cometa Hale-Bopp (in questa versione):
 
Venendo da un discorso avente le fattezze appena lette, occorre prendere ad hoc, tutto ciò che di conseguenza “giunge” sull’onda o per “inerzia”… Ciò vale per/in ogni ambito (attitudine)...
  L’attrazione è reale, ad ogni suo e tuo livello. 
Si possono desumere molte proprietà e caratteristiche, dall’esempio grafico precedente, sia per quanto (ri)guarda SPS che per la cometa e le comete (astri erranti e soggetti ad una “fine”, guarda caso proprio come ciò che ti dicono rispetto a quello che “sei”). Per oggi, ciò è solo un appunto…
La mente è… in questa sua (ri)configurazione robotica:
  • un ricevitore che decodifica, elabora e (ri)trasmette il segnale (im)portante che riceve (funzione passiva)
  • un (ri)ordinatore/manutentore replicante di terra (ri)formazione, sull’onda del segnale (im)portante ricevuto (funzione attiva).
"La mente non può comprendere la RussiaNella Russia si può solo credere" ha scritto il grande poeta russo F. Tyutchev.
Si dice che nostra mentalità sia molto diversa dalla mentalità occidentale, e questo è certamente vero. La Russia ha vissuto nella sua storia esperienze uniche, molto diverse dalle esperienze di altri popoli e di altri paesi. Le porto un esempio:
le sanzioni che Usa e Ue hanno decretato per punire la Russia e per mettere il popolo russo contro il suo governo.
Il grande errore di questi occidentali consiste nel non comprendere che noi abbiamo una mentalità diversa. Quando il Paese è in pericolo e viene aggredito, i “cittadini medi” si uniscono al governo contro i nemici esterni. I nostri princìpi, la nostra morale non sono solo parole del celebre libro di Tolstoj “Guerra e Pace”.
I “cittadini medi” vivono con poco e sono felici con poco.
In questo momento non soffrono per la mancanza di ostriche o foie gras nei nostri negozi e nei nostri ristoranti, a causa delle sanzioni. Quelli che soffrono e piangono sono pochi e ricchi:
possono permettersi fare un salto a Parigi.
Ma la classe media si nutre di prodotti nazionali. La Russia è così grande che da Kaliningrad a Vladivostok ci sono nove fusi orari; ciò significa che quando all’est vanno a dormire all’ovest si stanno svegliando. Abbiamo un territorio immenso, enormemente ricco e con diversi climi. Queste sanzioni assurde ci offrono la possibilità di intraprendere nuovi business agricoli e industriali. Negli ultimi anni abbiamo comprato dall’estero invece di produrre… non una buona politica per un paese così ricco!
Morale della favola:
il “cittadino medio russo” e i suoi figli hanno solo da guadagnare…
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Roger Bootle : l’Italia è ricca, ma come paese non funziona...
“Per l’Italia la soluzione è semplice: lasciare l’euro – scrive Bootle – Le persone dicono spesso che l’Italia non può soccombere ai problemi perchè è così ricca. È ricca, certo. Ricca in bellezze naturali e tesori storici, con città meravigliose e bellissimi paesaggi, gente amabile, cibo eccellente, buon vino. Ma come paese l’Italia non funziona"...
Sebbene il deficit, pari al 3% del Pil, non sia troppo elevato, l’Italia è molto vicina a quella che gli economisti definiscono “la trappola del debito”, quando il rapporto debito/Pil sale in maniera esponenziale. In Italia la recessione tecnica è stata accertata e la crisi fiscale è sempre più probabile…
L’opzione radicale per l’Italia è abbandonare l’euro e permettere a una moneta debole di generare un boom delle esportazioni, un’inflazione più alta, più tasse e un fardello del debito più leggero.
Non so quanti anni l’Italia potrà ancora resistere prima che i suoi dirigenti finalmente capiscano che questa è l’unica via possibile.”
Link

L’unica via possibile? Ma è ancora la stessa!
 
Apri gli occhi. Apri la mente. Inquadra l’oltre orizzonte.
Perché anche quando ti sembra di essere “alternativo”… non lo sei mai affatto.
C’è troppo potere drogante, in te.
C’è troppo incantesimo.
C’è troppo “rito” ripetuto sempre quotidianamente…
Nel 150° ricordiamo la strage di Torino...
23 settembre 2014
Un colpo di Stato negli Stati di Savoia nel 1857 – con l’annullamento delle elezioni politiche di quell’anno – permise a Cavour (che non aveva la maggioranza parlamentare) e agli agenti della massoneria internazionale di portare a compimento la rivoluzione italiana nel 1859-60 e di proclamare il Regno d’italia l’anno successivo.
Nel 1864 il sottosegretario agli interni è il napoletano Silvio Spaventa, colui che traghetterà la malavita organizzata nelle stanze del potere.
Spaventa è in combutta con le camarille emiliane e toscane (il ministro degli interni è Ubaldino Peruzzi, definito “bandiera dell’antipiemontesismo”) e insieme guidano il tentativo di togliere potere e influenza politica al Piemonte, comunemente avvertito come corpo estraneo alla compagine italiana:
il rigorismo subalpino mal si accordava con l’intrallazzatrice e corrotta mentalità italiana.
A questo scopo (bisognava “scoronare Torino”) il trattato che viene ricordato come “Convenzione di Settembre” sottoscritto con Napoleone III contempla una clausola segreta (suggerita dall’emiliano Gioacchino Napoleone Pepoli) che prevede lo spostamento della capitale da Torino a Firenze.
Il governo italiano decide di estromettere il Piemonte dagli affari d’Italia scavando un solco di rancore:
provoca l’amor proprio dei Piemontesi, irridendoli attraverso la stampa e incitandoli alla violenza, nel tentativo di esasperare gli animi e influenzare l’opinione pubblica italiana affinché si faccia l’idea che Torino è una città immatura e impreparata ad essere capitale.
Al diffondersi della notizia della firma del trattato la città reagisce, ma, come suo costume, in maniera civile e composta. Non avviene alcuna rivolta.
Allora il governo italiano vieta al consiglio comunale di riunirsi, si escludono tutti i generali piemontesi dal consiglio di difesa, si proibisce la convocazione della Guardia Nazionale (formata da Piemontesi); si fanno affluire le forze armate da tutta italia e si pone Torino in stato di assedio. In questura si esautorano gli ispettori torinesi e li si sostituiscono con milanesi e palermitani. La città è riempita di provocatori giunti da fuoriche non comprendono una parola della lingua dei Piemontesi.
I questurini assalgono, bastonano e arrestano chi manifesta in maniera pacifica, inseguono e malmenano i passanti. Malgrado non vi sia alcun pericolo di incidenti le strade vengono messe in assetto di guerra con ampio spiegamento di soldati, poliziotti e carabinieri.
La situazione degenera la sera del 21 settembre in piazza Castello, quando i carabinieri aprono il fuoco senza motivo su 300 persone in corteo, mirando deliberatamente anche ai monelli che fuggono e ai passanti sotto i portici, uccidendo 12 persone e ferendone un centinaio. La sera successiva la scena si ripete in Piazza San Carlo:
i carabinieri sparano all’impazzata sulla folla per cinque minuti di seguito, colpiscono anche alcuni soldati e poliziotti che reagiscono al fuoco. La carneficina prosegue con inseguimenti per le strade. Muoiono in 40 fra uomini, donne incinte e ragazzi di tutto il Piemonte, più di cento i feriti. In quelle ore si parla apertamente di “bombardamento di Torino”.
Il ministro Peruzzi fa promuovere ai prefetti, manifestazioni antipiemontesi in tutta Italia.
Alcuni testimoni che raccontarono e pubblicarono la realtà dei fatti fecero una fine “misteriosa”, inaugurando una tradizione della storia italiana che dura tutt’ora.
L’episodio venne minimizzato e non comparì sui libri di storia.
La toponomastica cittadina non ha mai ricordato quei morti, politicamente imbarazzanti; la grande stele al cimitero generale, meta di commemorazioni ogni anno, sparì senza che nessuno oggi ne ricordi nemmeno i modi e i tempi.
Nessuno ha mai pagato per quella vigliacca strage di inermi cittadini. L’Italia inizia la sua sporca storia con una strage di stato contro i Piemontesi...
Link
Il rigorismo subalpino mal si accordava con l’intrallazzatrice e corrotta mentalità italiana...
Nel 1864… la malavita organizzata (entra) nelle stanze del potere…
Apri la mente:
non è questa una novità, essendo nata ogni “città” dentro al “Modello Far West” (fondamenta). Questa è storia che (ri)fluisce in un circuito chiuso.
Quando certi fatti vengono taciuti e improvvisamente si (ri)scoprono, pensa a cosa accade in te:
c’è un certo simbolismo che ti rende ancora più debole (depresso, tristi, rassegnato, etc.).
Questo grado di verità è qualcosa di (pre)visto e, quando ti muovi, fai qualcosa che ti sembra “diverso rispetto al solito”, in realtà, sei ancora nel solco dell’aratro.

Ciò vale anche per SPS, perché no?
Diversamente da te, però, SPS è certo di avere cambiato segnale (im)portante… che sia pazzia o illusione non mi importa.
La differenza la fa ogni individuo, rispetto a quello che “legge/assorbe”:
la “storia” è la propria. La sua (ri)proiezione all’interno delle 3d è qualcosa di diverso, quando il segnale di clock non è più lo stesso. Il Nucleo Primo può (ri)utilizzare tutto per sé, ancora una volta ma… per SPS (Me) non vale più come prima.
Attraverso di SPS (Me), il Nucleo Primo è reso innocuo. E, progressivamente, (ri)emerge il Mondo che c’è “oltre al suo orizzonte”.
Perché ti poni tanti limiti e confini?
Può un “fuso orario o un limite territoriale convenzionale” dividerti veramente, in termini di tempo e possibilità?
"Dove vai", di conseguenza?
Esci da qualsiasi equazione (pre)impostata...
 
 
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2014

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