venerdì 5 aprile 2013

Chi sta usando la tua mente ?

La mente - uno strumento molto potente, così potente da richiedere attenzione e consapevolezza nel suo utilizzo. Perché così come può essere usato per creare capolavori di bellezza ed armonia, esso può essere usato per creare mostri di disarmonia e sofferenza.








Non essere capaci di smettere di pensare è una afflizione terribile, ma non ce ne rendiamo conto perchè quasi tutti ne soffrono, per cui è considerato normale.  
Eckhart Tolle
Gli antichi sciamani lo chiamavano Silenzio Interiore perchè è uno stato in cui la percezione non dipende dai sensi, ma da un'altra facoltà dell'essere umano, la facoltà che lo rende un essere magico che è stata depotenziata non dall'essere umano stesso, ma da qualche influenza estranea.  
Carlos Castaneda

Esistono esseri umani su questa Terra meravigliosa il cui stato naturale della mente è il Silenzio. Un immenso spazio in cui percepiscono e celebrano in pace e gioia ogni cosa che è, che permette loro di pensare lucidamente, vedere con chiarezza, ascoltare con attenzione, e quindi realizzare creazioni mirabili, di bellezza ed armonia vibrante. Ciò accade perchè hanno sconfitto qualcosa dentro di loro che non permetteva loro di essere ciò che sono realmente.
 
La Mente di Superficie dialoga costantemente con se stessa, è totalmente incentrata sul passato o sul futuro, razionalizza tutto in termini di profitto e perdita per quello che riesce a interpretare della realtà, e prende decisioni sulla sola base delle esperienze pregresse. Cambia idea e direzione ogni pochi minuti. Progetta tutto il progettabile e calcola tutto il calcolabile. E' incapace di concentrazione, ed il suo stato naturale è il mitote. Al di sotto della Mente di Superficie, esiste una mente molto più silenziosa, che percepisce la realtà senza interpretazioni del pensiero, sa quale è la via più giusta per noi, e ce lo comunica attraverso le sensazioni ed i sentimenti

Non essendo il suo funzionamento basato sul pensiero, bensì sulla valutazione energetica del momento presente, ci indica una strada senza affidarsi a nessun calcolo di profitto o perdita e a nessuna aspettativa di risultato. Questa mente non ha alcuna necessità di fare piani o progetti proiettati verso scadenze future prefissate, perchè non usa il futuro come via di fuga, e non prende decisioni basandosi esclusivamente sulla base di dati pregressi provenienti dal passato, perchè non usa il passato come modello immutabile del presente. Chiameremo da ora in avanti questa mente con il nome di Mente Profonda.
 
Le due modalità con le quali interagiamo con l'esistenza ed interpretiamo la realtà sono dunque il dialogo interiore, legato alla Mente di Superficie, e le sensazioni, il "sentire", legato alla Mente Profonda.
Focalizzate l'attenzione sull'emozione dentro di voi. Accettate la sua esistenza. Non pensateci, non lasciate che l'emozione diventi pensiero. Non giudicate o analizzate; osservate. Diventate consapevoli delle sensazioni legate all'emozione, ma anche di Colui che osserva, l'Osservatore Silenzioso. Eckhart Tolle
Secondo i Toltechi, la mente degli esseri umani è invasa da qualcosa che la controlla, e che dunque controlla il loro sogno personale. La libertà che cercano i Toltechi è quella di ritornare ad usare la mente e il corpo in accordo con ciò che sono veramente, di vivere la propria vita, anzichè quella che questo qualcosa ci impone per i suoi fini personali.  
Don Miguel Ruiz

Con la parola Sfidante intendiamo indicare un insieme di forze che agiscono nel campo di consapevolezza umano al fine di depotenziarlo e mantenerlo in uno stato inconsapevole e identificato con costruzioni mentali irreali. Tale insieme di forze agisce su di noi come elemento conservatore, come forza opposta e contrastante alla nostra spinta all'evoluzione e all'espansione della Consapevolezza; l'azione contrastante dello Sfidante è volta, tra le altre cose, ad impedirci di realizzare la sua esistenza, e dunque trascenderlo e trasformarlo in forza alleata. E' un compito che può essere doloroso, perchè noi tutti cominciamo dallo stesso punto: noi crediamo di essere lui.

Nella mente creiamo il Giudice, una parte di noi che giudica costantemente tutto ciò che facciamo o non facciamo, tutte le emozioni che proviamo o non proviamo. Normalmente il Giudice ci trova colpevoli e pensiamo di doverci punire: la parte della mente che riceve il giudizio e sente il bisogno della punizione è la Vittima. La Vittima è quella parte di noi che dice "Povero me, non sono abbastanza bravo, forte, intelligente. Come farò ? Come posso anche solo provare ? ". Il Giudice e la Vittima reggono la loro esistenza sul nostro sistema dicredenze, cioè su ciò che crediamo e su ciò che non crediamo, un sistema che ci è stato instillato nella nostra mente fin da bambini, quando credevamo a tutto quello che gli adulti ci dicevano.  

I Toltechi chiamano questo meccanismo Giudice-Vittima-Sistema di Credenze con il nome di Parassita. La mente umana è malata a causa di un parassita che le ruba l'energia vitale e la gioia. Il Parassita si trasmette come un virus dai nonni ai genitori per arrivare fino a noi, che a nostra volta lo passiamo ai nostri figli, ed il suo cibo sono le emozioni negative che provengono dalla paura. Il Parassita è un essere costituito di energia emozionale, e si tratta di un essere vivo. Sopravvive alle emozioni negative e si nutre di sofferenza. (Don Miguel Ruiz)

Gli sciamani dell'antico Messico scoprirono qualcosa di trascendentale. Scoprirono che abbiamo un compagno che resta con noi per tutta la vita. Un predatore che emerge dalle profondità del cosmo e assume il dominio della nostra vita, e noi siamo suoi prigionieri. Se protestiamo, soffoca le nostre proteste. Se tentiamo di agire in modo indipendente, non ce lo permette. Il predatore ha preso il sopravvento su di noi perchè siamo il suo cibo, la sua fonte di sostentamento. E' stato il predatore a instillarci i sistemi di credenze, il concetto di bene e male, le consuetudini sociali. E' stato lui a definire le nostre speranze e aspettative, nonchè i sogni di successo e i parametri del fallimento. Ci ha dato avidità, desiderio smodato e codardia. Ci ha resi abitudinari, centrati nell'ego e inclini all'autocompiacimento. 

Facendo leva sul nostro egocentrismo, l'unico aspetto consapevole rimastoci, il predatore crea fiammate di consapevolezza che poi procede spietatamente a consumare. Il predatore ci dà problemi futili per forzare tali fiammate ad emergere, e in questo modo ci fa sopravvivere per continuare a nutrirsi della fiammeggiante energia delle nostre pseudo-preoccupazioni. Gli antichi sciamani vedevano il predatore. Lo chiamavano Il Volador, quello che vola, perchè si muove a balzi nell'aria. Non è un bello spettacolo. E' un'ombra nera di un'oscurità impenetrabile, che salta nell'aria. E poi atterra. (Carlos Castaneda)

Eckhart Tolle si è completamente disidentificato dalla proiezione illusoria della realtà creata della sua Mente di Superficie ed ha raggiunto lo stato di Consapevolezza in lui che è espressione di ciò che è veramente. Questo processo, che potrebbe essere chiamato una Illuminazione, ma che non può essere descritto attraverso le parole, gli ha consentito, tra le altre cose, di ritornare ad osservare l'esistenza senza i numerosi, ed inutili, filtri mentali posti in essere dalla Mente di Superficie. E in questo stato di osservazione, ha visto qualcosa di molto interessante, un qualcosa che ha molto a che vedere con lo Sfidante; un qualcosa di cui riportiamo un sunto, nelle sue stesse parole.

Il dolore accumulato nel vostro corpo è un campo di energia negativa che occupa il corpo e la mente.Se lo considerate un'entità invisibile a sè stante vi avvicinate molto alla verità. Si tratta del corpo di dolore emozionale. State in guardia per scoprire eventuali segni di infelicità in voi, sotto qualunque forma: può essere il corpo di dolore che si risveglia. Può assumere la forma di irritazione, impazienza, malinconia, desiderio di offendere, collera, furore, depressione, necessità di avere qualche dramma nei rapporti personali, e così via.

Il corpo di dolore vuole sopravvivere, al pari di ogni altra entità esistente, e può sopravvivere soltanto se vi induce a identificarvi inconsapevolmente conesso. Allora può impadronirsi di voi, diventare voi, e vivere attraverso voi. Deve alimentarsi tramite voi. Si nutrirà di ogni esperienza che entri in risonanza con il suo stesso tipo di energia, ogni cosa che crei ulteriore dolore sotto qualunque forma: collera, capacità distruttiva, odio, afflizione, dramma emozionale, violenza, perfino malattia. Il dolore può alimentarsi soltanto di dolore, e una volta che il corpo di dolore si è impadronito di voi, necessitate di altro dolore, e diventate vittime, o persecutori. La sua sopravvivenza dipende dalla vostra identificazione inconsapevole con esso, nonchè dalla vostra paura inconsapevole di affrontare il dolore che vive in voi. (Eckhart Tolle “Il potere di Adesso”)
All'interno del Campo di Consapevolezza umano può generarsi, esistere, prosperare ed operare una entità energetica che agisce in modo da deprivarci di energia, e dunque mantenerci in uno stato di inconsapevolezza. Il suo scopo è quello di continuare ad alimentarsi di un certo tipo della nostra energia, e nel contempo impedirci di espandere la nostra Consapevolezza per non permetterci di accorgersi della sua esistenza.

Quando questa trasformazione avviene, l'essere umano smette di consentire ad una voce nella sua testa chedialoga con se stessa di fesserie irreali di essere la sovrana della sua esistenza, perchè comprende che quellavoce non è chi esso è in realtà.

In che modo l'azione dello Sfidante si manifesta nella nostra vita ?
 
Dialogo interiore continuo, confuso, fatto di una selva di voci, musiche, orientato in genere a pensieri negativi, distruttivi, ansie e preoccupazioni per la maggior parte irreali.
 
Abitudine al giudizio e alla quantificazione di ogni cosa, rivolta verso qualsiasi cosa e soprattutto verso noi stessi. Il giudizio è in genere di inadeguatezza, colpevolezza, condanna, disprezzo.
 
Fuga dall'intensità e dalla disciplina deliberata rivolta ad azioni costruttive, con costante spostamento verso un non ben identificato futuro ( tipicamente domani o lunedi ) di un qualcosa che potremmo e dovremmo fare adesso. Una fuga volta a lasciarci indisturbati nelle nostre indulgenze.
 
Tendenza alla deriva inerziale indulgente verso le abitudini, che nella quasi totalità dei casi sono costruite come perpetuazione o fuga da condizioni di sofferenza, e conseguente attaccamento emozionale ad esse.
 
Autosabotaggio di ogni ispirazione che ci regala gioia ed entusiasmo con ogni sorta di dubbi e paure irreali, generate dal dialogo interiore e dunque dalla Mente di Superficie, che ci portano al risultato di pensare anzichè agire. Fino a quando, alla fine, abbiamo talmente tanto parlato con noi stessi da aver spento l'ispirazione.
 
Fuga dalla responsabilità personale e totale della propria esistenza, attraverso il suo trasferimento sistematico all'esterno di noi stessi, con conseguente giudizio di colpevolezza. E' colpa sua. E' colpa di questa situazione. E' colpa di questa struttura.

Il risultato combinato, l'effetto, di tutte queste caratteristiche ? Uno solo: PAURA
 
Viviamo in uno stato continuato, autoindotto ed irreale di paura. Paura di perdere cose irreali ed inesistenti. L'approvazione. La reputazione. Il premio per i nostri presunti meriti e le indulgenze alle nostre manchevolezze. La sicurezza. E' questa la traccia più incredibilmente manifesta, quanto offuscata, dell'operato dello Sfidante. Abbiamo tutti le stesse caratteristiche, il loro effetto è sempre l'infelicità, la paura ed un malessere senza nome, e questo non ci insospettisce minimamente. E' il momento di smascherare la modalità di filtraggio della realtà che ci fa usare per rimanere al comando.

L'inconveniente sta nel fatto che non dovrebbe essere la Mente di Superficie a costruire l'immagine della realtà, ma la Mente Profonda a dover effettuare questa interpretazione, con la Mente di Superficie in veste di aiutante. Perchè uno degli scopi della Mente Profonda è proprio questo: l'interpretazione della Realtà attraverso un punto di vista fluido ed armonioso con l'Energia che ha colpito il nostro Campo di Consapevolezza. Mente di Superficie in maniera tale da costruire l'immagine della Realtà che poi utilizziamo per interagire con essa.
 
L'inconveniente sta nel fatto che non dovrebbe essere la Mente di Superficie, ma la Mente Profonda a dover effettuare questa interpretazione, con la Mente di Superficie in veste di aiutante. Perchè uno degli scopi della Mente Profonda è proprio questo: l'interpretazione della Realtà attraverso un punto di vista fluido ed armonioso con l'Energia che ha colpito il nostro Campo di Consapevolezza. La Mente di Superficie si frappone ed effettua un compito che non gli appartiene e che non è in grado di fare: l'interpretazione della percezione della Realtà.


La parte più difficile nella strada percorsa da un Guerriero è capire che il Mondo è una sensazione.
John Michael Abelar
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L'Avversario: una entità energetica che tenta in ogni modo di ostacolarci nel nostro incedere verso la Luce
della Consapevolezza.
Tutta la nostra mente è una nebbia che i Toltechi chiamano Mitote. La mente è un sogno in cui migliaia di persone parlano allo stesso tempo e nessuno capisce ciò che dicono gli altri. Questa è la condizione della mente umana: un grande mitote, nel quale è impossibile vedere chi siamo veramente. In India, il mitote è chiamato Maya, che vuol dire illusione. Si tratta dell'idea che la personalità ha di sè stessa. Tutto ciò che credete su voi stessi e sul Mondo, tutti i concetti e i programmi che avete nella mente, costituiscono il Mitote. Non possiamo vedere ciò che siamo veramente. Non riusciamo a vedere che non siamo liberi.  
Don Miguel Ruiz

il dialogo interiore è continuativamente attivo e focalizzato su idiozie associative che lo mantengono costantemente in funzione, come una radio: devo andare a trovare mia zia in Nebraska, ah le montagne del Nebraska, bella la neve d'inverno, comunque dovrei organizzare la prossima settimana bianca perchè è ora, devo comprare gli sci nuovi, ah si quel negozio in centro... e avanti così, di idiozia in idiozia, tutta la nostra esistenza. 

quando vi pervade un umor nero e voi cominciate ad assumere uno schema mentale negativo e a pensare quanto sia orribile la vostra vita, il vostro pensiero si è allineato al Corpo di Dolore e voi siete diventati inconsapevoli e vulnerabili all'attacco del Corpo di Dolore. Inconsapevoli, cioè a dire identificati con qualche schema mentale o emozionale, con totale assenza dell'Osservatore Silenzioso. Eckhart Tolle
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Non c'è nulla che tu od io possiamo fare, se non esercitare l'autodisciplina fino a renderci inaccessibili.  
John Michael Abelar
Interrompere le abitudini è una via per imparare nuovi modi di percepire il mondo e fornisce un indizio di incredibili possibilità di azione.  
John Michael Abelar
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Ci vuole coraggio, molto coraggio, per iniziare deliberatamente a eliminare le credenze che ci fanno soffrire. Forse non credete di avere il potere di crearvi la vostra realtà, ma se accettate questa premessa potete veramente creare una realtà differente da quella che vi fa soffrire.  
Don Miguel Ruiz

Questo pensiero è sostanzialmente una immagine, un vivido flash, che non è accompagnato da alcuna parola, perchè nasce dove le parole non hanno alcuna importanza. E' un pensiero/immagine dall'enorme potenza, perchè è l'innesco di una creazione: un pensiero che delinea una possibile realtà, che potremmo scegliere di manifestare oppure no, se sapessimo che è possibile. Ciò che facciamo, invece, frutto di una conoscenza esigua o nulla del fenomeno, è aderire istantaneamente come automi condizionati.
 
Fino a quando non interveniamo a fare Luce con la nostra Consapevolezza, la generazione di questi potentissimi pensieri/immagine è involontaria, inconsapevole e focalizzata sulla ripetizione ed il radicamento di esperienze verso le quali si sta generando, o si è già attivato, un forte attaccamento emozionale. Queste esperienze diverranno abitudini, e le abitudini diverranno poi tossicodipendenze emozionali, cioè il sostegno primario dello Sfidante ed una fra le responsabilità primarie del nostro depotenziamento energetico e vitale.
 
Quindi, possiamo dire che fino a quando non interveniamo a fare Luce con la nostra Consapevolezza, la quasi totalità di quelle che chiamiamo libere azioni e creazioni sono sotto il controllo dello Sfidante.

Distacco è equilibrio sottile e consapevole tra il non negarsi nulla e non abbandonarsi a nulla.

Le modalità con le quali lo Sfidante interviene in un Campo di Consapevolezza umano sono due: l'attacco, e l'occultamento. L'attacco è la fase attiva dello Sfidante; è il momento in cui interviene innescando i nostri demoni interiori che ci tengono in catene. Questa è la fase che utilizza per sostenersi energeticamente, per alimentarsi, secondo la tradizione tolteca. L'arma principale, la più evidente e probabilmente la sola di cui dispone di comprovata efficacia è l'utilizzo della Spirale di Depotenziamento, guidata fino al punto in cui generiamo una grande quantità di energia emozionale di attaccamento al pensiero/immagine innescato. Energia emozionale di bisogno quasi incontrollabile di qualcosa.

Non giudicate, per non essere giudicati; perchè col giudizio con cui giudicate sarete giudicati e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perchè osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è una trave? Togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.  
Gesù, il Cristo Mt. 7, 1-5
Avete troppe scopate da fare, troppo cibo da mangiare, troppe sigarette da fumare, troppo alcool da bere, troppi giochi d'azzardo da giocare per poter sedervi in quiete e contemplare. Per sedervi in quiete e creare.  
Ramtha

L'occultamento è la fase passiva dello Sfidante, in cui arretra momentaneamente, ed utilizza il vantaggio acquisito inconsapevolmente su di noi per tenerci in uno stato energetico basso e fuori equilibrio, così da non poter riuscire a fronteggiare in Energia e Consapevolezza un attacco successivo. Come riesce in tutto questo?
 
Attraverso la sovralimentazione della Mente di Superficie con un groviglio di pensieri inutili e senza alcun senso, che produrranno emozioni e stati d'animo a bassa energia, quali la rabbia, la gelosia, l'invidia, il rancore, la preoccupazione, e similari, che sono tutte gradazioni della medesima emozione: la Paura. Che poi, è la paura dello Sfidante di essere scoperto. Pensieri che si affacciano automatici mutevoli, incostanti, contraddittori, che ci intrappolano in una maniera semplicissima: si pensano con il pronome 'Io'. 'Io penso'. 'Io sento'. 'Per me questa cosa che mi ha fatto è brutta'. 'Hai visto che cosa ha fatto a me'.
 
Non seguiremo le nostre ispirazioni, cioè ciò che ci fa sentire davvero felici di esistere, perchè le ispirazioni dei Mondi Superiori di Coscienza producono emozioni positive, cioè ad alta energia, che allo Sfidante sono totalmente indigeste.
 
Opporremo resistenza ai cambiamenti, e non accetteremo quelli che non possono essere evitati, perchè ogni cambiamento rappresenta per lo Sfidante un rischio di essere scoperto. Lo Sfidante creerà in noi pensieri di resistenza, che genereranno emozioni di resistenza, così, oltre a fare il possibile per impedirci l'accettazione serena del cambiamento, sosterremo lo Sfidante con emozioni a bassa energia create dalla futile resistenza a ciò che non può essere evitato.
 
Ci schiereremo contro qualcosa o qualcuno al di fuori di noi stessi e lo combatteremo come causa della nostra infelicità e del nostro malessere, perchè attribuiremo la responsabilità delle emozioni a bassa energia che vivono dentro di noi ad eventi esterni o ad altre persone. Ma basta un semplice sguardo consapevole per rendersi conto che tutto ciò che esiste nella nostra vita è stato generato ed è mantenuto in essere esclusivamente da noi, e noi ne siamo i soli ed unici responsabili.
 
Diverremo ansiosi e preoccupati di perdere quello che abbiamo, e saremo portati a difendere invece che condividere. Ma di chi è questa ansia e questa preoccupazione di perdere qualcosa ? Solo dello Sfidante. Come esseri umani magici e meravigliosi quali siamo, tutti noi, non possiamo perdere nulla, e non dipendiamo da nulla, perchè noi siamo tutto.
 
• Non avremo equilibrio nella cura di noi stessi, ma rimarremo attaccati emozionalmente ad abitudini e situazioni che ci bloccano, invece di liberarci. Ramtha, chiunque questo essere sia, identifica con giustezza questi attaccamenti emozionali: attaccamenti a persone, luoghi, cose, tempi ed eventi. Ogni attaccamento emozionale in una di queste sfere crea abitudini, e le abitudini sono azioni che controllano un essere umano, invece del contrario.
 
Vivremo nella nostra mente, e nelle sue creazioni illusorie, invece che nella Realtà di ciò che accade nell'Istante Presente. Dov'è la totalità di noi stessi in questo momento ? Nella stragrande maggioranza dei casi, nelle congetture e nelle presupposizioni della Mente di Superficie, persino mentre stiamo agendo. Cioè, in uno degli aspetti della sovralimentazione della Mente di Superficie indotta dallo Sfidante.
 
Proietteremo all'esterno le nostre congetture, le nostre presupposizioni sulla Realtà, quando esse non sono altro che pensieri generati dallo Sfidante, e ad esse ci conformeremo nelle azioni, come se fossero vere.

Tutta la tristezza, tutti i drammi della vostra vita, sono fondati su supposizioni e sull'abitudine di prendere le cose in modo personale.  
Don Miguel Ruiz
Le più comuni identificazioni dell'ego riguardano i beni materiali, il lavoro svolto, la condizione sociale, la conoscenza e l'istruzione, l'aspetto fisico, le abilità speciali, i rapporti affettivi, le storie personali e familiari, i sistemi di credenze, le identificazioni politiche, nazionalistiche, razziali, religiose e collettive di altro genere. Niente di tutto questo siete voi.  
Eckhart Tolle

Ci separeremo sempre più dagli altri esseri umani e dalla Vita nella sua Totalità, per paura di soffrire, di perdere ciò che abbiamo, di non poter difenderci dai loro assalti. Così, creeremo, o entreremo a far parte, o ci ritroveremo, in gruppi costituiti da NOI contro LORO, costruiti essenzialmente per difendere qualcosa di irreale da qualcos'altro di altrettanto irreale. Qualcosa che la Morte spazzerà via come foglie sugli alberi d'autunno. Non esiste NOI contro LORO.
 
Significa avvertire profondamente in noi la necessità e il desiderio di liberarsi dal mondo mentale e temporale creato dallo Sfidante a suo uso e consumo. Significa essere stufi di creare sofferenza per se stessi e, conseguentemente, per il mondo che ci circonda. Significa riconoscere che siamo in balia di correnti emozionali e di pensieri incontrollati che ci spingono di qua e di là come burattini.
Senza queste premesse, non entreremo in azione, e non entrando in azione, resteremo in balia dello Sfidante. Non c'è alternativa a questa regola.

La vera sfida di un essere umano comincia solamente quando il Volador lascia la sua mente. Il resto è soltanto preparazione. Carlos Castaneda
Parla della disciplina, e la maggior parte delle persone fugge via, come orde di Mongoli sul punto di riversarsi giù dalle montagne. E' comico vedere quanto tergiversa l'ego piuttosto che accettare la tua autorità su di esso.
 Stuart Wilde

Dello stato d'animo interiore della disciplina.

 La disciplina che intendiamo qui è un modo di essere ed agire fondato su tre elementi base:
Decidere consapevolmente le proprie azioni
Agire senza aspettative
Accogliere in serenità qualsiasi risultato
 
In generale, gli esseri umani fanno esattamente il contrario: decidono le loro azioni in conseguenza di qualche cosa, agiscono con ogni sorta di aspettative nei riguardi di se stessi e degli altri esseri umani, e dato che il risultato delle loro azioni è molto, molto spesso differente da come se lo aspettavano  (cioè un'altra aspettativa), non lo accolgono mai in serenità, ma con risentimento, rammarico e riluttanza. Naturalmente, ciascuno di questi comportamenti è un’eredità indotta in loro da un dominio dello Sfidante che si perpetua da millenni.
 
Ma la chiave della disciplina, ed il suo enorme valore aggiunto, sta nella sua permanenza temporale. Una disciplina non è null'altro che una illusione, se non è mantenuta per tutto il tempo che gli occorre a radicarsi e dispiegarsi. Decidere consapevolmente le proprie azioni significa valutare la situazione di vita nella quale siamo, e decidere quindi una o più azioni da compiere che tengano conto della migliore funzionalità energetica possibile ed accessibile a noi in quel momento; cioè a dire, decidere una direzione che punti diritta al nostro miglioramento delle condizioni di vita, ad un aumento del nostro benessere e della nostra vitalità, ad una crescita interiore e personale.

Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia Vita vorrei fare quello che sto per fare oggi ? Ogni qualvolta la risposta è no per troppi giorni di fila capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato.  
Steve Jobs
Comincia tutto con una singola azione, che deve essere deliberata, precisa e mantenuta nel tempo. Ripetendo questa azione sufficientemente a lungo si attiva uno dei più grandi doni che l'essere umano possa percepire in sè, uno dei pilastri della sua eredità di essere umano magico, che poi può applicare a tutto il resto: l'Intento Inflessibile. John Michael Abelar

Una volta che si è decisa una azione, occorre agire senza considerare in alcun modo i giudizi e le supposizioni create dalla Mente di Superficie, perchè questi giudizi e supposizioni non sono nostri, sono generati dallo Sfidante al solo scopo di innescare spirali di depotenziamento, e non hanno alcun fondamento reale.
 
Non è affatto facile, ma solo perchè non siamo abituati alla nostra il risultato delle nostre azioni non rientra nel dominio delle decisioni di un essere umano. La libertà di un essere umano è nell'azione, cioè nell'espressione creativa dell'Infinito in lui; i risultati sono di pertinenza di Forze superiori.
 
Attraverso l'arma della disciplina, invece, verranno messe in moto ed alimentate in noi stessi forze in grado di sostenerci nel nostro incedere verso la vita che desideriamo e che meritiamo di vivere, e lo Sfidante comincerà a perdere energia perchè non sarà più lui a decidere costantemente al nostro posto azioni deprivanti, non saranno più il suo giudizio e le sue finte aspettative a ricevere la nostra attenzione e la nostra fiducia. La nostra Consapevolezza destata non crederà più ai suoi pensieri di giudizio negativo e di valutazione non obiettiva che tenterà di inserire nella nostra Mente di Superficie. E tutto questo libererà sempre più velocemente energia dalla trappola in cui lo Sfidante l'ha ingabbiata a suo vantaggio, permettendoci di incedere con sempre maggiore efficacia e rapidità verso la vita maestosa che meritiamo di vivere. Una abitudine trae origine da pensieri inconsapevoli e fuori controllo; l'azione disciplinata, invece, scaturisce da pensieri e decisioni consapevoli.

Come abbiamo visto, la Spirale di Depotenziamento si innesca attraverso un pensiero/immagine generato dallo Sfidante nella nostra Mente di Superficie; quindi, prima di risalire alla fonte, possiamo intanto agire nella nostra interiorità per attenuare al minimo possibile le perdite energetiche di cui la Spirale di Depotenziamento ci rende vittima. 

Per contrastare questo deflusso, esistono due discipline molto potenti:
La non espressione delle emozioni negative
La riemersione della Mente Profonda

La rabbia si può trasformare in tristezza. Questo sarà il sintomo della pulizia che sperimenteremo se permetteremo a noi stessi, per la prima volta, di esprimere una emozione dopo averla repressa per tanto tempo sotto una immagine mentale. Don Miguel Ruiz
Il Silenzio Interiore è uno stato peculiare dell'Essere in cui tutti i pensieri vengono cancellati e in cui si vive ad un livello diverso da quello della Consapevolezza quotidiana. Il Silenzio Interiore significa sospensione del dialogo interiore, ed è quindi una condizione di completa pace.  
Carlos Castaneda

Non esprimere emozioni negative può e deve iniziare da piccole mosse. Ci sono grandi demoni manipolati dallo Sfidante dentro di noi, ed è folle iniziare la riconquista passando da essi. Qualcosa di semplice entra nel nostro Campo di Consapevolezza, scuote le nostre opinioni sul Mondo, e genera una emozione negativa: rabbia, disprezzo, depressione.  

Fronteggiamo l'emozione che si manifesta; osserviamo come questa emozione scaturisca da un pensiero generato in maniera automatica dalla Mente di Superficie; osserviamo la natura di questa emozione, il suo sapore, le sensazioni prettamente fisiche che produce nel corpo. Osserviamo, lasciamo che l'emozione sia tale, ma non manifestiamola in azione. Non sfoghiamo la rabbia o il disprezzo che sentiamo, contro di noi o qualcos'altro. Non manifestiamo la nostra depressione in azioni che la confermino. Osserviamo le emozioni, ma non manifestiamole, perchè niente di tutto questo siamo noi. 

Far riemergere la Mente Profonda significa sostanzialmente introdurre un cuneo di distacco tra noi ed i pensieri della Mente di Superficie, perchè questi pensieri hanno ben poca importanza e non sono chi noi siamo. In questo spazio, creato dal distacco, lasceremo consapevolmente che la Mente Profonda intervenga attraverso le sue sensazioni, ed invece di accettare completamente e subito i pensieri di giudizio generati dalla Mente di Superficie, positivi o negativi che siano, rimaniamo in ascolto, vigili e consapevoli, delle sensazioni emanate nelle profondità di noi stessi dalla Mente Profonda. Una emozione negativa, intesa come emozione che dissipa energia, che viene inflessibilmente osservata senza essere combattuta, senza essere negata, senza essere espressa in maniera reattiva, passa rapidamente ed inizia pressochè subito a diminuire di intensità.
 
Lo spazio quieto, integro, che abbiamo conquistato attraverso la non espressione reattiva delle emozioni negative e la riemersione della Mente Profonda, è uno spazio di osservazione pura, in cui ci poniamo oltre il funzionamento meccanico e condizionato della Mente di Superficie, eppure siamo quanto mai vigili e consapevoli.

Il Silenzio Interiore è lo stato dell'essere in cui qualsiasi tentativo di identificazione innescato dallo Sfidante scompare letteralmente perchè riassorbito dal fuoco dell'Attenzione. E' uno stato di estrema vigilanza e consapevolezza che si innesca in assenza di pensieri articolati in forma di parole o immagini consequenziali e associative. E' uno stato in cui la Mente di Superficie è di fatto scollegata dalla percezione del proprio esistere, del proprio essere, come Campo di Energia e Consapevolezza: cioè a dire, uno stato in cui la Mente di Superficie non determina e stabilisce l'Io Sono di ogni essere umano, perchè è l'Io Sono a contenere la Mente di Superficie, non viceversa. tutte le discipline che sono riunite nel termine di "meditazione", condividono, seppure nella grande varietà di tecniche che le differenziano, il medesimo obiettivo: nutrire ed incrementare in noi l'espansione di uno spazio percettivo di Silenzio Interiore

Questa è una delle loro mete fondamentali: in infiniti modi, una sola direzione. In qualsiasi momento, ricordiamoci di ricondurre la nostra attenzione entro i confini dell'istante presente, distaccandola dalla Mente di Superficie. In qualsiasi momento, e per qualsiasi azione stiamo facendo. Ricordiamoci di essere vivi, presenti. Ricordiamoci di noi stessi, così come Gurdjeff, ricercatore interiore degli inizi del secolo scorso, chiamava questa disciplina. Disciplina. Non espressione reattiva delle emozioni negative. Riemersione della Mente Profonda.
 
Silenzio Interiore. Le quattro facce della Piramide della Riconquista. Strumenti che agiscono in parallelo, sostenendosi e alimentandosi l'un l'altro. Verso la cima. Verso l'epitome. Una buona pratica è quella di avvolgere nel Silenzio Interiore anche l'azione che compiamo come risultato di una tossicodipendenza emozionale. Cioè a dire, diventando estremamente consapevoli, e dunque osservando senza giudizio e con la totale nostra attenzione, ciò che stiamo facendo, o meglio, ciò che siamo in qualche modo costretti a fare. Viviamo l'azione in totale Consapevolezza. Osserviamone gli effetti sul nostro corpo, le nostre emozioni a seguire, gli effetti sull'ambiente intorno a noi. Scopriremo molte, moltissime cose.
 
Scopriremo, ad esempio, che non riusciamo ad interromperci nel fare quello che stiamo facendo, anche se ne percepiamo il danno che stiamo provocando

Se vi è collera,
sappiate che vi è collera.
Se vi sono gelosia, atteggiamento difensivo,
impulso a litigare, bisogno di avere ragione,
o dolore emozionale di ogni sorta,
qualunque cosa sia,
sappiate conoscere
la realtà di questo momento,
e mantenetene la conoscenza.
Eckhart Tolle




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