E’ NATO IL PRIMO “ASILO NEL BOSCO” ITALIANO, avevamo
già parlato di questo tipo di scuola in “Fare scuola nel bosco: una
realtà sempre più diffusa” ed oggi possiamo dire che è una realtà
diffusa anche in Italia. Fare scuola a contatto con la natura, usando
pigne, sassi, foglie e bastoni al posto dei giochi che si prestano a
trasformarsi in oggetti che riempiono la mente con la fantasia, che
stimolano l’immaginazione e l’esperienza. Questo modello di educazione
alternativa entra a far parte della realtà italiana grazie alla
collaborazione con l’associazione Manes (www.associazionemanes.it). Il
progetto è nato da un’idea di Ella Flatau, che realizzò il primo asilo
in Danimarca, a Søllerød, negli anni ’50 e si è sviluppato in tutta
Europa, tanto che in Germania ad oggi ci sono più di 1000 asili nel
bosco.
LA TRIBÙ DELL’ASILO NEL BOSCO HA FATTO LA SUA PRIMA DANZA INTORNO AL FUOCO! I
bambini dai 2 ai 6 anni hanno bisogno di vivere all’aria aperta, di
rimanere in contatto con la natura di esplorare, di sentirsi dei piccoli
avventurieri che “imparano facendo”. Chi è cresciuto in città più di
altri capisce l’importanza che ricopre un tipo di educazione di questo
tipo, senza mura, senza banchi senza cemento e senza tappeti,
sporcandosi nella terra, toccando con mano l’erba le foglie e creando
giochi diversi, a contatto con gli alberi, assaporando i profumi delle
stagioni che cambiano, dal profumo di sottobosco ricco di funghi in
autunno, ai prati in fiore in primavera. Ovviamente esiste uno spazio
coperto dove “rifugiarsi” in caso di maltempo, dove si ripongono i
materiali e i vestiti.
Ma sostanzialmente la grande innovazione di questa scuola è l’ascoltare le esigenze dei bambini, i loro bisogni, sradicandoli dal quel banco e quel foglio sul quale la fantasia può essere solo immaginata.
Ma sostanzialmente la grande innovazione di questa scuola è l’ascoltare le esigenze dei bambini, i loro bisogni, sradicandoli dal quel banco e quel foglio sul quale la fantasia può essere solo immaginata.
L’ASILO NEL BOSCO COSTA MOLTO MENO DI UN ASILO NORMALE e
questi soldi possono essere utilizzati per incrementare il numero di
educatori in modo che essi siano più presenti, in grado di ascoltare
maggiormente i bambini e le loro esigenze, soprattutto perché un bambino
trascorre molto tempo a contatto con gli educatori, spesso è maggiore
questo tempo che quello trascorso tra le mura di casa. Inoltre da alcuni
studi effettuati dal prof. Peter Hafner dell’università di Heidelberg e
da Lena Gruener e dalla professoressa Michela Schenetti dell’università
di Bologna, mettono in evidenza come i bambini che frequentano l’asilo
nel bosco sono molto creativi e curiosi, prestano una maggiore
attenzione e si concentrano di più, rispettando di più le regole e
risolvendo i conflitti in modo pacifico, inoltre sembra che si esprimano
in maniera più precisa e argomentino meglio le proprie opinioni.
Questa realtà è nata ad Ostia, per maggiori informazioni visitate il siti www.lemilio.it o collegatevi alla pagina Facebook L’asilo nel bosco.
FOTO e fonte: http://www.ilfattaccio.org/2014/09/10/finalmente-in-italia-lasilo-nel-bosco-foto/
http://campagnadisobbedienzaciviledimassa.blogspot.it/2014/09/finalmente-anche-in-italia-ecco-voi.html
Questa realtà è nata ad Ostia, per maggiori informazioni visitate il siti www.lemilio.it o collegatevi alla pagina Facebook L’asilo nel bosco.
FOTO e fonte: http://www.ilfattaccio.org/2014/09/10/finalmente-in-italia-lasilo-nel-bosco-foto/
http://campagnadisobbedienzaciviledimassa.blogspot.it/2014/09/finalmente-anche-in-italia-ecco-voi.html
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