lunedì 8 settembre 2014

Brasile: la corsa femminile alla poltrona presidenziale

Brasile: la corsa femminile alla poltrona presidenziale

Candidati alle presidenziali nel Brasile hanno raggiunto la nuova tappa delle corsa elettorale. Dopo una fulminea impennata nei sondaggi del candidato del Partito Socialista Marina Silva, il confronto principale è tra i candidati-donna – il presidente in carica, esponente del Partito dei lavoratori Dilma Roussef e l'ex ministro di ecologia, candidato del Partito Socialista Marina Silva.
 
Il Partito Socialista ha nominato Marina Silva candidato alle presidenziali al posto di Eduardo Campos, morto il 13 agosto scorso in un incidente aereo nello stato di San Paolo. In precedenza Silva partecipava alla campagna presidenziale di Campos come candidato alla vice-presidenza.

Dopo la sconfitta alle presidenziali del 2010 Marina Silva ha lanciato il proprio progetto politico – il partito "Rete dello sviluppo sostenibile" (Rede Sustentabilidade). Questo partito non è tuttora registrato per il vizio di forma. Cosicchè la militanza di Silva nel Partito Socialista fino a poco tempo fa era, in sostanza, transitoria. Tuttavia la leadership del partito ha scelto lei – e, a quanto pare, ha fatto la scelta giusta.

Riforme indecise
Subito dopo la sua nomina a candidato alle presidenziali, Silva ha iniziato a crescere nella classifica. Subito dopo si è posizionata al secondo posto nei sondaggi pre-elettorali, spodestando il candidato del Partito Social-democratico del Brasile Aécio Neves. E alla fine di agosto il suo rating ha pareggiato quello di Dilma Roussef. Secondo i pronostici dei sociologi, al ballottaggio Silva vincerà, ottenendo il 46% di voti contro il 39% del presidente in carica.

Il suo ruolo ha giocato l'effetto-sorpresa. Gli elettori che per abitudine davano i loro voti a Roussef e Neves in assenza di una scelta migliore, potrebbero essere attratti dalla retorica della tutela ambientale di Silva. Inoltre è una donna di colore proveniente dalla regione non migliore per il benessere (Silva è nata nello stato dell'Acre, nel bacino del fiume Amazzonia), ciò che può particolarmente attirare una parte dell'elettorato brasiliano.

Ciononostante recentemente Silva è stata aspramente criticata per il suo programma elettorale. Dalla sezione dedicata al sostegno della scienza e delle tecnologie è stato tolto il punto sul sostegno dell'energia nucleare, ciò può indicare l'intento di non sviluppare per niente questo settore. Inoltre è stata modificata anche la formulazione del punto riguardante le minoranze sessuali: al posto del termine "matrimonio paritario" è stato utilizzato quello di "unione civica tra le persone dello stesso sesso", ciò che secondo l'opinione dei difensori dei diritti di LGBT e di alcuni esponenti politici e della società civile è una discriminazione.

Questo "arretramento", secondo i mass media brasiliani, è spuntato quasi subito dopo le dichiarazioni indignate del pastore Sila Malafaia, esponente della chiesa evangelica. Lui ha scritto nel Twitter che gli evangelici smetteranno di sostenere la sua candidatura se nel programma di Silva non ci sarà una politica più dura nei confronti di LGBT. Malafaia è uno dei politici più influenti del paese che si scagliano duramente contro le minoranze sessuali.

Caccia alla novità
Roussef nell'agosto ha tentato il tutto per tutto, iniziando un po' alla volta a prendere le distanze dal presidente precedente Luiz Inácio da Silva che era stato il volto permanente della campagne del Partito dei Lavoratori. Lula è stato in carica per due mandati consecutivi, portando come il suo successore Roussef. Cosicché il suo intento di ricandidarsi per il secondo mandato in Brasile molti considerano un segno della stagnazione politica.

Marina Silva usa nei confronti di un possibile quarto mandato consecutivo della presidenza del Partito dei Lavoratori l'espressione "crisi politica". Lei stessa è in bilico tra il conservatorismo e le riforme ecologiche progressiste.

Al terzo posto è rimasto il social-democratico Aécio Neves, l'ex governatore dello stato di Minas Gerais. La sua reputazione è stata danneggiata dallo scandalo di corruzione legato all'aeroporto costruito con i soldi pubblici. Inoltre la battaglia per il posto del secondo presidente-donna nella storia del Brasile oppure il primo presidente-donna alla guida dello stato per il secondo mandato di seguito sembra più ad effetto rispetto alla battaglia elettorale tra il presidente in carica e un ex'governatore.

Comunque sia tutti i candidati devono cercare qualcosa di nuovo per attirare l'elettorato. Le possibilità di Roussef e di Silva allo stadio attuale sono approssimativamente pari, mentre c'è ancora tempo fino alle presidenziali che si svolgeranno nel Brasile nell'ottobre.


Vladimir Kultighin 



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