Il Partito Socialista ha nominato Marina Silva
candidato alle presidenziali al posto di Eduardo Campos, morto il 13
agosto scorso in un incidente aereo nello stato di San Paolo. In
precedenza Silva partecipava alla campagna presidenziale di Campos come
candidato alla vice-presidenza.
Dopo la sconfitta alle
presidenziali del 2010 Marina Silva ha lanciato il proprio progetto
politico – il partito "Rete dello sviluppo sostenibile" (Rede
Sustentabilidade). Questo partito non è tuttora registrato per il vizio
di forma. Cosicchè la militanza di Silva nel Partito Socialista fino a
poco tempo fa era, in sostanza, transitoria. Tuttavia la leadership del
partito ha scelto lei – e, a quanto pare, ha fatto la scelta giusta.
Riforme indecise
Subito
dopo la sua nomina a candidato alle presidenziali, Silva ha iniziato a
crescere nella classifica. Subito dopo si è posizionata al secondo posto
nei sondaggi pre-elettorali, spodestando il candidato del Partito
Social-democratico del Brasile Aécio Neves. E alla fine di agosto il suo
rating ha pareggiato quello di Dilma Roussef. Secondo i pronostici dei
sociologi, al ballottaggio Silva vincerà, ottenendo il 46% di voti
contro il 39% del presidente in carica.
Il suo ruolo ha
giocato l'effetto-sorpresa. Gli elettori che per abitudine davano i loro
voti a Roussef e Neves in assenza di una scelta migliore, potrebbero
essere attratti dalla retorica della tutela ambientale di Silva. Inoltre
è una donna di colore proveniente dalla regione non migliore per il
benessere (Silva è nata nello stato dell'Acre, nel bacino del fiume
Amazzonia), ciò che può particolarmente attirare una parte
dell'elettorato brasiliano.
Ciononostante recentemente
Silva è stata aspramente criticata per il suo programma elettorale.
Dalla sezione dedicata al sostegno della scienza e delle tecnologie è
stato tolto il punto sul sostegno dell'energia nucleare, ciò può
indicare l'intento di non sviluppare per niente questo settore. Inoltre è
stata modificata anche la formulazione del punto riguardante le
minoranze sessuali: al posto del termine "matrimonio paritario" è stato
utilizzato quello di "unione civica tra le persone dello stesso sesso",
ciò che secondo l'opinione dei difensori dei diritti di LGBT e di alcuni
esponenti politici e della società civile è una discriminazione.
Questo
"arretramento", secondo i mass media brasiliani, è spuntato quasi
subito dopo le dichiarazioni indignate del pastore Sila Malafaia,
esponente della chiesa evangelica. Lui ha scritto nel Twitter che gli
evangelici smetteranno di sostenere la sua candidatura se nel programma
di Silva non ci sarà una politica più dura nei confronti di LGBT.
Malafaia è uno dei politici più influenti del paese che si scagliano
duramente contro le minoranze sessuali.
Caccia alla novità
Roussef
nell'agosto ha tentato il tutto per tutto, iniziando un po' alla volta a
prendere le distanze dal presidente precedente Luiz Inácio da Silva che
era stato il volto permanente della campagne del Partito dei
Lavoratori. Lula è stato in carica per due mandati consecutivi, portando
come il suo successore Roussef. Cosicché il suo intento di ricandidarsi
per il secondo mandato in Brasile molti considerano un segno della
stagnazione politica.
Marina Silva usa nei confronti di
un possibile quarto mandato consecutivo della presidenza del Partito
dei Lavoratori l'espressione "crisi politica". Lei stessa è in bilico
tra il conservatorismo e le riforme ecologiche progressiste.
Al
terzo posto è rimasto il social-democratico Aécio Neves, l'ex
governatore dello stato di Minas Gerais. La sua reputazione è stata
danneggiata dallo scandalo di corruzione legato all'aeroporto costruito
con i soldi pubblici. Inoltre la battaglia per il posto del secondo
presidente-donna nella storia del Brasile oppure il primo
presidente-donna alla guida dello stato per il secondo mandato di
seguito sembra più ad effetto rispetto alla battaglia elettorale tra il
presidente in carica e un ex'governatore.
Comunque sia
tutti i candidati devono cercare qualcosa di nuovo per attirare
l'elettorato. Le possibilità di Roussef e di Silva allo stadio attuale
sono approssimativamente pari, mentre c'è ancora tempo fino alle
presidenziali che si svolgeranno nel Brasile nell'ottobre.
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