martedì 9 settembre 2014

Europa: chi ha più paura?

Europa: chi ha più paura?

Appena completato il vertice NATO in Galles che si è tenuto in un clima di paura fino alla inverosimile “aggressione russa”. Gli imprenditori, in particolare gli agricoltori dell'UE temono le conseguenze di Mosca che ha promesso una risposta alla Commissione Europea in procinto di preparare il prossimo round di sanzioni contro la Russia.
 
I leader dell'Europa unita, entrati nella guerra delle sanzioni, hanno paura di dimostrare insufficiente zelo verso l'ira del Senior partner atlantico. E i semplici abitanti del continente hanno le proprie paure, del tutto reali e terrene.

Per quanto riguarda le paure “terrene”, ecco i risultati di un recente sondaggio condotto in Germania. Il giornale d’economia tedesco Deutsche Wirtschafts Nachrichten ha pubblicato un’indagine interna, l'altro giorno, dal titolo
I tedeschi hanno più paura della crisi che della guerra in Ucraina. Nonostante tutti gli incantesimi, scrive il giornale, il governo federale non è riuscito a convincere i tedeschi sulla questione della crisi dell'euro. La paura dei contribuenti tedeschi è di pagare di tasca propria le conseguenze della crisi di altri Paesi e ciò supera tutte le altre paure. Il problema ucraino è stato considerato marginale.
L'indagine è stata condotta dal centro informazioni della compagnia assicurativa R+V di Wiesbaden. Per più di 20 anni, i sondaggi del Centro fanno riferimento a un campione di 2400 persone rappresentative del Paese in merito alle loro paure riguardo i problemi di economia, politica e della vita personale. Nel 2014, 16 di questi timori presenti nel questionario, riguardavano in primo luogo, per il 58 per cento, il timore di costi aggiuntivi a carico del bilancio familiare e dei servizi sociali dovuti al sostegno del governo per la crisi della zona euro. Secondo l'istruttore dell’InfoCenter Rita Jakli, più della metà dei cittadini temono le conseguenze più frequenti e le grandi catastrofi naturali, nonché la prospettiva di essere in età avanzata nella cura dei servizi sociali. Le preoccupazioni circa gli eventi ucraini restano marginali.

È possibile, naturalmente, accusare i partecipanti al sondaggio d'indifferenza politica. Probabilmente i borghesi tedeschi non avrebbero fatto male a pensare di più sulle possibili conseguenze della guerra delle sanzioni contro la Russia. Dopo tutto, la risposta inevitabile è un impatto negativo sulle economie degli Stati membri dell'Unione europea, e quindi, sul livello di benessere dei cittadini. Finora, tuttavia, si teme che questa esperienza riguardi più il mondo degli affari, in particolare quello impegnato nella produzione dei prodotti agricoli.

Durante gli ultimi giorni la Commissione europea ad un ritmo febbrile si attrezza a preparare il prossimo pacchetto esteso di sanzioni contro la Russia. L'annuncio è stato dato subito dopo l’iniziativa dell’Ucraina e della parte russa in merito alla tregua tra i belligeranti. Secondo il ministero degli Esteri russo con siffatta reazione alla possibilità di una soluzione pacifica del conflitto, l'Unione Europea ha dimostrato che i suoi dirigenti "vagano ancora nella politica a specchio" e in realtà invia un "segnale di sostegno diretto al partito della guerra" verso Kiev.

Il vero e principale risultato del vertice NATO di Newport nel Regno Unito lo possiamo trovare nella volontà di voler mostrare i muscoli militari dell'alleanza il che comporta un aumento delle spese militari per tutti i Paesi membri. Essi, infatti, sono gli stessi abitanti dell’“ostello dell’euro”. Così come ha detto il Ministero degli Esteri russo in un comunicato, “il supporto al partito della guerra” per Kiev, sotto forma di nuove sanzioni, soddisfa molto il complesso industriale militare dell'UE. O della NATO, che è praticamente la stessa cosa. Ma non è solo degli europei. Il primo pacchetto di risposta della Russia riguardante il solo divieto di importazione di frutta e verdura provenienti da Europa hanno un costo per i contribuenti europei, secondo la «Deutsche Wirtschafts Nachrichten», di 180 milioni di euro. Queste le compensazioni previste da Bruxelles per gli agricoltori. Quanto costerebbe un effetto boomerang in merito alle nuove sanzioni?

Ivan Rodionov professore presso la Scuola Superiore di Economia ha detto che la situazione è abbastanza incerta.
Ho trascorso una settimana in un forum economico in Polonia. Tutti sanno che il problema non è tanto in Ucraina o in Russia, ma nel fatto che la gente è stanca di aspettare. La crisi è durata 6 anni e le prospettive di nuove opportunità brillanti e chiare non si vedono. E mi sembra che l’Europa “si faccia cadere le braccia”. E quando le persone sono frustrate, ci si può aspettare l’insorgere di problemi. Tuttavia non credo ai pensieri guerrafondai.
È chiaro che il professore si riferisce ai comuni cittadini. Per quanto riguarda gli abitanti dei palazzi del potere del quartier generale dell'UE e della NATO, regna una determinazione estrema. Ma dietro essa, come ha osservato in questi giorni la radio «Deutsche Welle», si trova confusione. E, forse, anche paura? 

Ancora non sono sicuri di voler correre verso l'ignoto con gli occhi chiusi.


Oleg Severghin 


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