A poco meno di 50 km da Miami, proseguendo verso sud
per l’Autostrada 1 in Florida, si può giungere a Homestead, una piccola
cittadina nel cuore dello stato. In questo paese si trova uno dei più
bizzarri ed incredibili edifici costruiti dall’uomo: il Coral Castle. Di
primo acchito la struttura in sé non rivela nulla di incredibile;
alcuni in essa vedono importanti reperti storici provenienti da ere
ormai dimenticate e costruiti da antiche popolazioni per antichi culti,
altri invece vedono una specie di bizzarra costruzione postmoderna
“sfogo” di qualche eccentrico architetto. Entrambe le considerazioni
invece risultano errate. La struttura ha visto la luce nei primi anni
del novecento e l’artefice dell’edificio è un unico minuto grande genio;
il suo nome è Edward Leedskalnin. Egli, con la sola forza delle sue
braccia e con l’ausilio di pochi rudimentali attrezzi come carrucole,
corde, martelli e scalpelli ha estratto e scolpito più di 1.100
tonnellate di roccia corallina.
Edward Leedskalnin
Ancora nessuno tra scienziati ed ingegneri che hanno
studiato e tuttora studiano il Coral Castle è riuscito a dare una
spiegazione fisica sul metodo di costruzione usato da Leedskalnin;
l’unica affermazione sul metodo di costruzione proviene dal costruttore
stesso il quale affermò:
“Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate.”
Una delle sculture più importanti e degne di nota è
lo stesso portale di accesso alla struttura: il “Nine ton Gate”. Esso è
costituito da un unico blocco di pietra corallina largo 2 metri, alto 2
metri e 30 cm, profondo circa mezzo metro e dal peso approssimativo di
appunto 9 tonnellate. Questo incredibile monolito dista dalle pareti del
castello esattamente 6 mm da ambo i lati. Molti ingegneri e scienziati
si sono recati sul luogo per cercare di capire come Ed abbia potuto
trovare il baricentro esatto dell’enorme blocco di pietra. Esso è
talmente ben equilibrato nel suo asse che anche un bimbo lo avrebbe
potuto aprire con la semplice pressione del suo dito. Dico “avrebbe”
perché oggi non è più cosi.
Nel 1986 infatti, un gruppo di ingegneri e
di scienziati rimossero il portale per compiere degli studi su di esso.
Per rimuoverlo furono utilizzati 6 uomini ed una gru da 50 t. Una volta
rimosso il portale fu scoperto che Ed centrò e bilanciò il pezzo di
roccia da 9 t perforando perfettamente dall’alto al basso i 2,30 m di
portale facendo passare attraverso di esso un’asta di ferro che poggiava
su di un vecchio cuscinetto di un camion. In questo modo il portale
poteva aprirsi ruotando sul proprio asse. Oggi solo un perforatore ad
alta velocità laser-controllato potrebbe fare lo stesso lavoro.
Eppure il portale montato da Ed ruotava per ore anche con la semplice spinta della mano di un bambino.
Ma una volta restaurato con nuovi
cuscinetti e meccanica, gli ingegneri si accorsero con sconcerto che
restava bloccato e non furono più in grado di bilanciarlo come fece Ed!
Come si sposta una pietra da sei tonnellate? E una da
9? E una da 28, alta 8 metri? Poteva bastare l’argano costruito da Ed
con tre pali del telefono? Nessuno però ha mai visto lavorare Ed: ha
costruito tutto questo castello pesantissimo senza nessun aiutante,
lavorando, da solo, da mezzanotte all’alba. Tra le cose che ha usato per
l’edificazione della sua reggia, ci colpiscono alcuni oggetti strani:
bottiglie avvolte da filo di rame, e sintonizzatori radio. Come ha fatto
a tagliare e a spostare queste pietre da solo? E perché non voleva che
nessuno lo vedesse? Una delle poche immagini di Ed, lo mostra accanto ad
un tripode realizzato con un semplice sistema di carrucole e pali di
legno. Secondo molti non poteva bastare a spostare i suoi monoliti. Non
con la semplice meccanica dell’argano. Doveva servire a qualcos’altro:
il segreto era in una scatola montata in alto…
Accanto alla meridiana si può osservare un fontana chiamata “Moon Fountain” proprio per la sua particolare composizione. Essa infatti è scolpita in tre pezzi di roccia corallina dei quali quello più a sinistra rappresenta il primo quarto di luna mentre quello a destra della fontana rappresenta l’ultimo quarto. La luna piena è rappresentata dalla fontana stessa dal peso approssimativo di 23 tonnellate. I quarti di luna invece ne pesano 18 ciascuno. Ed usò la fontana come stagno per i pesci in cui si potevano trovare, oltre ad essi, anche varie piante come i giacinti d’acqua, sicuro che i visitatori si sarebbero fermati ad osservarlo. La pietra corallina è una roccia molto porosa per cui Ed fu costretto a “rinforzare” la fontana con del cemento. Al centro della fontana Ed pose una stella a sei punte e alimentò il flusso d’acqua con una vecchia pompa situata dietro la fontana. Oggi la fontana è usata come pozzo dei desideri e il denaro raccolto in questo modo è devoluto in beneficenza. Sulla parete a nord poi sono raffigurati i pianeti di Saturno e di Marte. Quest’ultimo è costruito accanto ad una pianta di Palmetto che sta a significare la credenza da parte dell’autore all’esistenza di vita sul Pianeta Rosso.
Flotte di ingegneri edili e di scienziati vengono attratti ogni anno dal Coral Castle per cercare di capire in che modo sia stata costruita quest’opera apparentemente impossibile. Ad esempio a metà degli anni settanta un gruppo di ricercatori vollero provare ad imitare Leedskalnin. Scolpirono e scavarono un blocco di pietra corallina dal peso di 30 tonnellate equivalente al grande obelisco all’interno del castello. Per trasportare il blocco si servirono di un bulldozer: il mezzo non riuscì nemmeno a sollevarlo!
Molti sostengono che Ed sia venuto a conoscenza in qualche modo di particolari tecniche che sfruttano energie tuttora sconosciute o poco considerate, come ad esempio la griglia energetica terrestre, che sembra secondo alcuni ricercatori trovare un nodo molto intenso proprio nel luogo in cui Ed eresse il castello, come sono posizionate in questi nodi anche importanti strutture tra le quali le piramidi.
Chi segue questa teoria della griglia energetica suppone che il costruttore del castello inizialmente sbagliò i calcoli posizionandolo in Florida City, mentre accortosi dell’errore decise di spostarlo di ben 16km ad Homestead. Altri sostengono che abbia spostato il castello solamente per sfuggire all’urbanizzazione della città. Questa cosa rende ancora più misteriosa l’opera, per il fatto che oltre le difficoltà della costruzione stessa è stato inoltre capace di spostarlo pietra dopo pietra utilizzando semplicemente un vecchio camion!
Approfondendo la teoria della griglia energetica, per sfruttare questa energia Ed doveva costruire necessariamente il castello con quel particolare tipo di roccia e rispettando particolari forme: questi prerequisiti ricordano molto le formule teoriche e gli esperimenti compiuti sull’energia delle piramidi a metà degli anni settanta dove gli angoli di incidenza (varianti di 15,2 gradi) e i materiali con cui erano costituite -granito cristallino e calcare, composizione simile alla coral stone- ne determinavano il successo. Nel libro “Using Pyramid Power” lo scrittore James Wyckoff scrive: “Gli antichi egizi sapevano che la forma e l’angolo delle piramidi contenevano una mistica forza energetica”.
Ipotizzando che la testimonianza dei ragazzini che videro Leedskalnin in azione sia vera, ovvero che videro blocchi di pietra corallina “fluttuare in aria come aerostati”, si potrebbe considerare il fatto che egli abbia veramente riscoperto le antiche tecniche di costruzione perse durante i secoli le quali sfrutterebbero le energie gravitazionali terrestri.
Nella seconda metà dell’ottocento John Worrel Keely, inventò una serie di macchine per sollevare in aria gli oggetti e disintegrare la pietra. Keely utilizzava il suono prodotto da strumenti musicali e propagato attraverso un filo metallico. Molti i testimoni dei suoi esperimenti: da Jules Verne a Thomas Edison, tanto da spingere i grandi finanzieri dell’epoca a costituire un’azienda, la Motor Keely, impegnando ben cinque milioni di dollari nell’impresa. Keely rifiutò però di rivelare la natura della forza “eterea” utilizzata e il conflitto con i finanziatori, lo spinse, in preda all’ira, a distruggere parte di quanto aveva scoperto e creato. Morì povero e dimenticato.
Madame Blawatsky però gli riservò un intero capitolo del suo diario: sosteneva che al signor Keely era stato concesso il permesso di oltrepassare un limite, che aveva inconsciamente scoperto la terribile forza siderale atlantidea, chiamata Miscela o Mash Mak. Una forza talmente distruttiva che in possesso di un moderno Attila ridurrebbe l’Europa al suo caotico primitivo stato in pochi giorni e senza testimoni in vita.
Sarà solo un caso, ma i vicini di Ed affermavano proprio di sentire un suono continuo durante le notti in cui lavorava: come una vibrazione molto molto bassa…
Testimoni oculari raccontano di aver conosciuto monaci tibetani in grado di sollevare e frantumare enormi blocchi di pietra, utilizzando il suono prodotto dai tamburi e dalle loro caratteristiche trombe lunghe tre metri. Parlano della leggendaria Levitazione Sonica. In tempi recenti è stato dimostrato che è possibile sollevare piccole pietre utilizzando vibrazioni sonore. A tal proposito Cathe asserisce che “in certe posizioni nel globo ci sono località dove le forze di gravità possono essere manipolate dalle applicazioni di certe armonie geometriche. Dove queste condizioni geometriche esistono, è evidentemente possibile per persone che hanno conoscenza nell’uso delle forze gravitazionali, costruire enormi edifici di materiale voluminoso. Stonehenge, le antiche piramidi, il tempio di Baalbek e pure le piramidi in centro e sud America furono il risultato di una combinazione di conoscenze ed anomalie gravitazionali. Coral Castle, credo occupi una di queste posizioni.”
Billy Idol scrisse ed incise il brano “Sweet Sixteen” e girò il video a Coral castle. Il brano è ispirato alla ragazza amata da Leedskalnin, Agnes Scuff, (a cui egli aveva dato l’appellativo “Sweet Sixteen”) che si ritiene essere il movente principale della costruzione della struttura.
Secondo Bullard, molti anni dopo la costruzione di Coral castle alcuni turisti Lettoni ne sentirono il racconto e contattarono Agnes per riferirle che Leedskalnin sperava ancora che lei capisse il suo amore. Avendo sentito la storia, Agnes rispose: “non ho voluto sposarlo quando ero sedicenne, e non voglio sposarlo ora”. Leedskalnin morì pochi anni dopo.
Pochi anni fa alcuni studiosi sono finalmente riusciti a rintracciare la “Sweet Sixteen”, trasferitasi in Olanda e ormai ottantatreenne. Dopo avergli a lungo parlato della meravigliosa opera di Ed e del suo amore ed averla invitata a visitare la meravigliosa costruzione lei rispose: “No grazie, non mi interessa”.
La storia di Coral Castle si chiude con un’ultima beffa del destino. Superati i 60 anni, Ed aveva dato segni di voler rivelare il segreto della sua costruzione. Sembra che avesse addirittura invitato alcuni amici stretti per il racconto finale. Era il 7 novembre del 1951. Ed andò a farsi controllare un piccolo dolore al Jackson Memorial Hospital. All’entrata del castello lasciò un cartello per gli amici con scritto: “Right Back”, torno subito. Ma Ed non torno né subito né mai più. Quel dolorino era un male al fegato che lo portò via per sempre, insieme al segreto del Castello di Corallo…
Fu trovata solamente questa misteriosa ed intrigante incisione sotto il suo letto:
“THE SECRET TO THE UNIVERSE IS 7129 / 6105195″.
Oggi il Coral Castle attira turisti e curiosi da ogni parte del mondo.
Il sito del Coral Castle: http://www.coralcastle.com
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