lunedì 29 luglio 2013

Bisogna vaccinare il bambino prima di un intervento chirurgico?

vaccinazioniSpesso alcuni genitori mi pongono il problema se è veramente utile e necessario somministrare ad un bambino molto piccolo le vaccinazioni pediatriche nel caso debba sottoporsi ad un intervento chirurgico.

In particolare, recentemente ho ricevuto questa lettera:

“Salve, siamo i genitori di un bambino di 8 mesi e abbiamo deciso, dopo una lunga riflessione e attenta valutazione, di non sottoporre il nostro bambino alle vaccinazioni obbligatorie. Tale decisione è maturata poiché siamo venuti a conoscenza della legge del 25 febbraio 1992, n. 210 "INDENNIZZO A FAVORE DEI SOGGETTI DANNEGGIATI DA COMPLICANZE DI TIPO IRREVERSIBILE A CAUSA DI VACCINAZIONI OBBLIGATORIE, TRASFUSIONI"! Da questa legge si evince indirettamente che i vaccini possono arrecare danni irreversibili nei soggetti sottoposti a tali trattamenti. Danni fisici nonché cerebrali ... sui quali noi genitori siamo tenuti totalmente all'oscuro. Le ASL raccontano i benefici ... ma mai i possibili danni delle vaccinazioni. Considerando poi varie sentenze dei tribunali nonché anche della Cassazione ... dove si riconosce la correlazione tra vaccinazioni e autismo o altre cerebropatie, la decisione di non vaccinare il nostro bambino si è radicata ancora più fortemente.

Il problema però è che a  nostro figlio è stata diagnosticata sin dalla nascita una grave disfunzione cardiaca per cui i cardiologi hanno optato per l’intervento chirurgico. …

Considerata la patologia del bambino, prendiamo contatti verbali con l'ASL che ci fanno sapere che per avere l'esenzione dall'obbligo vaccinale, è necessario un certificato medico del medico-chirurgo che segue il bambino. Pertanto, abbiamo sottoposto la questione al medico che segue il bambino sin dalla nascita sotto l'aspetto della sua patologia cardiaca, ma questi si è rifiutato categoricamente di rilasciarci il certificato di esenzione all'obbligo vaccinale, anzi ha spinto noi genitori a vaccinare il prima possibile il bambino ... Ci ha detto che non esiste alcun rischio alla vaccinazione e che la patologia del bambino non è in contrasto con le vaccinazioni. ... visto che in noi genitori permane ancora la scelta di non sottoporre il bambino a vaccinazione allo scopo di evitare di esporlo a possibili rischi ... ci chiediamo a questo punto come ci dovremmo comportare … come dobbiamo impostare la lettera sull'obiezione attiva? A livello informativo riguardo i rischi vaccinali o a livello decisionale mettendo in chiaro sin da subito all’ASL di quali siano le nostre intenzioni? Grazie”. Lettera firmata

La mia risposta a questo problema è che non c'è alcuna ragione scientifica per vaccinare prima di un intervento chirurgico cardiologico, a meno che non si dimostri che in sala operatoria il rischio di tetano, epatite B, difterite, polio, ecc. è molto alto.

In realtà questo rischio oggi non c'è. Bisogna però considerare se, data l'età del bambino, non abbiano previsto delle trasfusioni di sangue, che però in teoria, nel caso specifico in esame, non ci dovrebbero essere. Comunque, le trasfusioni non fanno venire il tetano, la difterite, la polio o la meningite da emofilo o da meningococco e oggi non dovrebbero far venire neppure l’epatite B … ma manca sempre la certezza assoluta! (1).
Un’ultima considerazione va fatta con gli interventi di chirurgia addominale, perché non si può escludere la presenza di bacilli tetanici nel tubo intestinale (non dimentichiamo che l’uomo è un grande mammifero e che è normale trovare il bacillo del tetano in una larga percentuale di soggetti adulti) (2).

Va invece fortemente considerato che un qualsiasi intervento chirurgico “maggiore” è un'elevata fonte di stress per il bambino (3) e già questo altera il sistema immunitario e potrebbe causare disturbi successivi (specie se il bambino ha una geneticamente scarsa produzione di antiossidanti o ha problemi di nutrizione-assimilazione intestinale del cibo, o è nutrito o è stato a lungo nutrito con latte vaccino, o ha preso farmaci immunosoppressori o altri in alte dosi che lo hanno intossicato/squilibrato (va considerato che il fegato dei neonati svolge molto debolmente le sue attività metaboliche detossificanti almeno fino a 8-12 mesi), o è nato con parto distocico, o vive o ha vissuto intense condizioni di stress psichico, ecc., ecc.

Infine, bisogna anche considerare l’ipotesi che i chirurghi e gli anestesisti, solo per motivi medico-legali e di poca informazione specifica sull’argomento vaccinale, potrebbero decidere di non operare il bambino se non viene preventivamente vaccinato ... sarebbe solo una questione di usanze vetuste (all’inizio del secolo scorso si poteva rischiare veramente di prendere il tetano o varie infezioni a causa di interventi chirurgici “improvvisati”) e di ignoranza scientifica attuale ... ma intanto l'intervento verrebbe sospeso.

Roberto Gava

Bibliografia
1) Gava R. "Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche" , Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2a ed. 1a rist., 2010.
2) Gava R., Serravalle E. "Vaccinare contro il Tetano?" Edizioni Salus Infirmorum, 2a ed., Padova, 2011.
3) Zee H. van der. "L’Omeopatia nella cura dei traumi del parto" , Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 2012.

http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccinare-intervento-chirurgico.php

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