mercoledì 24 luglio 2013

Un giorno come tanti

Certe volte non sono le singole notizie a colpire l'attenzione, ma la combinazione di una serie di notizie che compaiono nello stesso giorno in prima pagina.

Prendiamo ad esempio la giornata di oggi, 23 luglio. Aprendo una qualunque delle prime pagine mondiali, troviamo l'immagine del Boeing 737 tristemente appoggiato sulla pista di Newark, dopo che il carrello anteriore ha ceduto nella fase di atterraggio.

L'aereo sembra un vecchio pachiderma accasciato sulle zampe anteriori, che chiede pietà prima di ricevere il colpo di grazia. E' il simbolo di un sogno svanito, quello della tecnologia efficiente, perfetta e infallibile che avrebbe dovuto risolvere tutti problemi dell'umanità, e che invece si è rivelata una scatola vuota, il cui unico risultato è stato di mettere in risalto la vera contraddizione del mondo moderno: è perfettamente inutile costruire gli aerei, che dovrebbero velocizzare i trasporti - e quindi favorire la crescita economica - se poi mancano i soldi per fare la manutenzione, proprio a causa della mancata crescita economica.

Alla fine della corsa abbiamo un vetusto 737 che crolla esausto sulle zampe anteriori, dopo aver inseguito inutilmente per anni il sogno di sè stesso.

L'altra notizia che spicca in prima pagina è quella del trono di Windsor: "E' nato il principe". Sulla balconata di un grande castello compare una serie di persone vestite in modo buffo, con abiti che sembrano presi da una sartoria teatrale, i quali mettono in mostra un sorriso benevolo e salutano il popolo acclamante. Quelli che stanno sulla balconata hanno deciso di chiamarsi "re", "regine", "principi" e "principesse" - esattamente come nel mondo delle favole - e quelli che li acclamano da sotto fingono a loro volta di essere in una favola, e li applaudono come se fossero davvero gli splendidi protagonisti di quelle favole.

Il popolo ha bisogno di ideali e di simboli che li rappresentino, e quelli della balconata - che sono normalissimi esseri umani come loro - si prestano volentieri a interpretare il ruolo che gli è stato assegnato.

Accanto al principe neonato c'è il Papa che arriva in Brasile. Centinaia di migliaia di fedeli adoranti si riversano su Rio de Janeiro, invadono le strade e le piazze, ed arrivano a bloccare l'auto del Papa in mezzo al traffico, pur di riuscire a vederlo da vicino.

Il popolo non ha bisogno soltanto di ideali e di simboli terreni, ma anche di quelli ultraterreni. Il Papa rappresenta, per molti milioni di persone, questi simboli e questi ideali, e quindi questi milioni si ammassano attorno a lui, alla ricerca di una guida che li conduca nella giusta direzione.

Il Papa - che è in normalissimo essere umano come tutti noi - capisce bene questa necessità del popolo, e si presta volentieri ad interpretare il ruolo che gli è stato assegnato.

E poi, per ultima, c'è una notizia apparentemente minore, che però racchiude tutte le altre. E' l'immagine che vedete nel titolo: una fotografia della Terra e della Luna scattata dalla sonda Cassini, che si trova nelle vicinanze di Saturno.

E' là, su quel piccolo grumo di terra illuminato dal sole che avviene tutto quello che abbiamo descritto, ed anche molto di più. E' là, su quel grumo di terra, che ciascuno di noi si alza ogni mattino e inizia a perseguire con testarda determinazione gli scopi che si è prefisso nella vita: il lavoro, l'amore, le guerre, il potere, i rapporti umani, la bellezza dell'arte, le felicità della vita e la tristezza della morte.

Tutto avviene là, contemporaneamente, in questo momento, su quel grumo di terra che galleggia nel nulla, avvolto dal silenzio dello spazio siderale.

Anche questo articolo che state leggendo si trova là, sul grumo, insieme a voi e a tutto il resto.

Massimo Mazzucco
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4298

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