venerdì 26 luglio 2013

Il sale? Integrale ovviamente! Zucchero? No grazie


Sono ormai 16 anni che quando uso il sale sulle pietanze uso solo ed unicamente sale integrale. Il comune “sale da cucina” è composto solo ed unicamente di cloruro di sodio, e la sua assunzione viene sconsigliata da gran parte (se non tutti) i professionisti che si occupano di medicina naturale. Anche la dottoressa Campbell-McBride, specializzata in scienza della nutrizione afferma che dovremmo utilizzare solo sale marino integrale, giacché il cloruro di sodio sbilancia tutta la nostra omeostasi, causa ritenzioni di liquidi e creazione di calcoli nella cistifellea e nei reni.


Secondo tale insigne medico (che ha curato l’autismo del figlio e scoperto come curare con la dieta tantissime afflizioni moderne, incluse la sclerosi multipla e tante cosiddette malattie mentali) il nostro corpo è fatto per ricevere il sale solo nella sua forma integrale, ovvero cloruro di sodio assieme a tanti altri minerali ed elementi in traccia, così com’è se lo si estrae dal mare, dalle saline, o da altri giacimenti (come quelli dai quali si estrae il famoso sale dell’Himalaya, dalle tante reclamizzate virtù).

Anche per la pulizia dell’intestino (di cui ho scritto la settimana scorsa) va usata tale forma di sale, e lo stesso vale per i clisteri (che si possono fare con acqua e sale, acqua e camomilla, acqua e caffè, acqua e olio … ne parlerò più diffusamente appena avrò tempo).

Quanto alle diverse qualità di sale pare che quello dell’oceano sia più ricco di sostanze utili (ed è anche più costoso). Quello più accessibile come prezzo è forse il sale marino integrale che proviene dalla Sicilia. Quanto a me devo dire che ormai con la dieta che seguo di sale ne uso pochissimo, visto che mangio quasi esclusivamente frutta e verdura crude, spremute/centrifughe fatte in casa, frutta secca, latte di cocco e latte di mandorla fermentati.

Quanto allo zucchero la dottoressa Campbell dopo avere ricordato che è uno dei cibi preferiti del lievito opportunistico Candida (microorganismo che contribuisce a causare molte malattie quando prolifera nel nostro intestino) e di molti altri patogeni e parassiti, segnala anche che per digerirne una sola molecola il nostro corpo utilizza 56 di molecole di magnesio, sostanza di grande importanza per il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario, per la regolazione della pressione, per il funzionamento del sistema nervoso. Per essere precisi la dottoressa Campbell-McBride, nel suo libro sulla disbiosi intestinale (Gut and Psychology Syndrome, Natural treatment for autism, dyspraxia, dyslexia, ADD, ADHD, depression, schizofrenia - Revised and expanded edition – Medinform publishing, Cambridge 2010) afferma che per metabolizzare lo zucchero “il corpo deve utilizzare una quantità allarmante di minerali, vitamine ed enzimi disponibili, finendo per essere carente di tutte queste sostanze vitali”.


NB: Lo zucchero integrale (quella ottenuto direttamente dalla canna da zucchero senza raffinazioni industriali, che deve essere di un colore marrone scuro, altrimenti è un “finto” zucchero integrale) è meno dannoso dello zucchero bianco dal momento che oltre ad un 95% di zucchero contiene anche un 5% di elementi nutritivi (tra i quali il ferro); secondo la maggior parte dei fautori della medicina naturale la sua assunzione fa un po’ meno male, però fa male lo stesso. Sicuramente lo zucchero integrale, essendo cibo ambito per alcuni “invasori” del nostro sistema digestivo come la candida, è da evitare in caso di disbiosi intestinale. Personalmente ho abolito il suo uso da circa 12 anni e ne sono ben felice.


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