lunedì 22 agosto 2016

La presenza sulle emozioni (4)

(Immagine presa dal web)

(prima parte) (seconda parte) (terza parte)

La tristezza

Oggi tratterò quella che è, secondo me, una delle emozioni fondamentali che spesso ci si trova a provare: la tristezza. Quante volte sentiamo dire "oggi sono triste" sia ad amici che a persone a noi care? Tanta gente sperimenta l'emozione tristezza in maniera più o meno profonda a seconda dei casi e delle situazioni. Quando si è tristi? Anche sempre! Sì, perchè se si hanno troppe aspettative sugli eventi o sulle persone si rischia di vivere in una condizione di tristezza perenne!

Fin da bambini abbiamo pianto quando i nostri genitori non ci compravano i giocattoli o il gelato. Così facendo, attraverso il pianto abbiamo espresso a volte la rabbia ma altre volte la tristezza perchè abbiamo visto deluse le nostre aspettative in merito a determinate situazioni. Chi vorrebbe che la vita andasse come ha programmato in precedenza si trova ad essere più predisposto alla tristezza rispetto a chi vive senza eccessive aspettative.

Del resto, rischia di essere sempre triste chi non riesce a vivere il Presente e si perde nel passato, rimpiangendo "i bei tempi che furono". Secondo me, il vivere di ricordi porta alla morte giorno per giorno. La prima cosa che uccidiamo quando viviamo nel passato è il momento Presente. Infatti, negli stati di assenza mentale, ci lasciamo sfuggire l'unico momento in cui potremmo esprimere la nostra piena vitalità: il momento Presente, il QUI E ORA. 
 
Quando non accettiamo ciò che è, automaticamente cerchiamo delle vie di fuga in un momento che è diverso dall'Adesso. In questo modo creeremo uno stato di disagio che potremo vivere come tristezza. La fuga dalle situazioni non è mai la soluzione agli eventi non graditi. Ciò che è può sempre essere cambiato. Se non si può cambiare una situazione, la si può accettare.

Essere tristi in ogni caso non è la soluzione che può cambiare gli eventi. Sicuramente la tristezza può cambiare il nostro stato d'animo, ma in peggio! Quando siamo tristi, come si è visto con le precedenti emozioni prese in esame negli articoli scorsi ai quali rinvio, non siamo mai presenti al 100%. Se fossimo presenti, il minimo che potremmo fare sarebbe l'accettare il nostro stato emotivo e lasciarlo essere.

Lasciare essere la tristezza significa non opporle resistenza. La Presenza sulla tristezza apporta luce a questa emozione e ci aiuta a capirne le cause per poi lasciarla fluire via fino a farla scomparire. La Consapevolezza è l'arma più potente della quale disponiamo per far fronte a tutte le nostre emozioni negative, tristezza inclusa. Quando le cose non vanno come dovrebbero e ci si sente tristi per questo, la prima cosa da fare è osservare la tristezza che proviamo senza giudicarla nè temerla, semplicemente osserviamola.
(Immagine presa dal web)

Questa è la Presenza Totale sull'emozione. Da questo punto in poi non saremo più tristi ma diventeremo semplici osservatori di un "ospite" che è dentro di noi ma che non fa parte di noi. Attraverso l'Osservazione Senza Giudizio in poco tempo la tristezza andrà via senza lasciare traccia. Ciò che ho descritto in questi articoli ha a che fare con la Presenza sulle emozioni.

V'invito tuttavia ad essere Presenti prima che l'emozione si manifesti. Ciò vi da la possibilità di assumere il controllo completo di Se, non permettendo al contempo il manifestarsi dei fantasmi creati dalla nostra stessa mente. Esercitiamo ogni giorno la Presenza, viviamo ogni singola nostra azione in uno stato di totale attenzione. Solo così potremo dire di Essere senza aggiungere altro! (FINE QUARTA PARTE)


Vincenzo Bilotta 
 
 

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