giovedì 31 agosto 2017

Il fanatismo spirituale


Tra i vari bisogni dell'ego che andrebbero sradicati esiste un demone che si chiama 'bisogno di sentirsi migliori degli altri' o anche 'bisogno di avere ragione'.

Questo è uno dei meccanismi numero uno della sopravvivenza dell'ego, addirittura potremmo considerarlo un suo dispositivo di protezione, una specie di antivirus.

Quando ci mettiamo a fare cammini di crescita interiore spesso e volentieri lo facciamo perchè nella spiritualità, in qualunque forma essa arrivi, cerchiamo di trovare un senso a cose apparentemente senza senso come la sofferenza, i maltrattamenti, le sfortune, le perdite, ecc ecc, quindi per molti di noi la spiritualità con tutto il suo condimento di gruppi, pratiche e riti può divenire un modo per sanare la sofferenza e vederla in un quadro più ampio.

Tuttavia mi accorgo che per diverse persone quello che dovrebbe essere un cammino che porta all'unione con il tutto, un percorso di sviluppo dell'amore incondizionato, sta diventando invece una sorta di guerra dove si crede di essersi schierati dalla parte del 'migliore'.

I migliori chiaramente sono quelli che conoscono certe nozioni (per esempio che la coscienza crea la realtà) mentre gli altri sono 'coloro che non hanno orecchie per udire' come se questo fatto li mettesse a un livello sociale differente.

I migliori chiaramente sono coloro che si stanno facendo portavoce di una rivoluzione della coscienza (secondo loro), di una nuova razza di umani consapevoli; i migliori sono quelli che parlano di argomenti come le energie, l'illuminazione, i maestri ascesi e usano sempre più spesso parole e termini come amore, pace, gioia, luce.

Migliori sono anche tutti coloro che stanno aspramente combattendo contro le sciagure provocate dall'inquinamento, dal consumo energetico e dai carnivori, non risparmiandoci su facebook immagini di animali trucidati nei peggiori modi e imprecando contro questa selvaggia umanità che non capisce e non vuole vedere.

Osservo queste persone e mi rendo conto che l'ego sta facendo loro un brutto scherzo, convincendoli appunto del fatto che quello che fanno sia in qualche modo utile e per molti versi 'importante', e quel che è peggio è che molti di loro dichiarano di agire in nome dell'amore universale.

In realtà dal punto di vista diciamo non tridimensionale, quello che sta succedendo loro è molto probabilmente che proprio la loro parte egoica trova nell'ostentazione dei principii spirituali o di un'idea, un modo per conservare sé stessa, per sentirsi migliore e dunque per perpetrare quel senso di separazione che stiamo cercando di superare.

Come dice il Corso in miracoli la difesa e l'attacco sono due facce della stessa medaglia chiamata ego o senso di separazione, perciò né l'uno né l'altra sono soluzioni furbe a questo conflitto.

Un'altra cosa che ho notato è la tendenza sempre più marcata a volersi distanziare, anche fisicamente, da coloro che 'non fanno il nostro stesso cammino' e da tutti quelli che 'non ti possono capire', cosa che a me sembra un altro modo per perpetrare il gioco di un ego totalmente separato. E penso continuamente fra me e me: se quello che vedo là fuori è una proiezione di ciò che sono dentro, come posso sentirmi migliore di qualcun altro?

Se ho capito che la mia coscienza crea la mia realtà e che ciò su cui mi concentro viene energizzato e ricreato come posso continuare a imprecare contro i disastri e la politica? Come posso fare un percorso di crescita interiore e continuare a credere che quelli che non lo fanno siano in qualche modo 'diversi', 'strani' o che siano rimasti indietro? Non è questo un fanatismo spirituale?

Namastè


Andrea Panatta


fonte: http://quantum73.blogspot.it/2011/07/il-fanatismo-spirituale.html

Nessun commento:

Posta un commento