venerdì 18 agosto 2017

Le "Arche della Resistenza". Come superare la "zona comfort" e inoltrarsi nel cambiamento


Come posso trovare tali spiriti affini?Sono in grado di dedicarmi ad una causa-progetto? Quale altra scelta resta se non fare “il salto”, il cambiamento?

Riprendo - il tema è ancora attuale...un pezzo che avevo tradotto qualche anno fa. L'autore, Julian Rose, è un’ attivista internazionale nonchè agricoltore biologico e scrittore. Le libertà personali sono sempre più erose e la salute sempre più alla mercè di “obblighi”, e la crisi economica dilania (si diceva nell'articolo del 2014...). 

 
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Una volta che abbiamo messo mano a ciò che “è sbagliato”, il passo successivo dovrebbe essere mettere al suo posto qualcosa che ci “sembra giusto”. Non è facile ma essenziale, ed in molti questo equivale ad un modus operandi, che se ignorato, fa svanire il cosa “è sbagliato” … almeno fino a quando poi qualcuno bussa con veemenza alla porta … ed allora è troppo tardi.

Il modo in cui facciamo progressi nella coscienza, è quando ci riuniamo o in qualche modo facciamo parte di un gruppo di individui che desiderano condividere e fare l’esperienza di mettere a posto l’esistenza quotidiana, in un modo che corrisponda sia alle aspirazioni creative che ai bisogni pratici. Se non possiamo fare entrambe le cose, non siamo completamente umani. E non essere completamente umani, significa non rendersi mai conto di chi veramente siamo.

Ora, la prima cosa che viene in mente è una domanda: “Come posso trovare tali spiriti affini?” 
 
E la risposta è: o li conosci già oppure sei in grado di riconoscere intuitivamente, quelli che sono sulla tua stessa lunghezza d’onda. E non dimenticare l’intervento da fonti di supporto “superiore”, che ti verranno in aiuto se li invochi con mirato obbiettivo.

La seconda domanda è poi: “Sono in grado di impegnarmi, dedicarmi alla causa-progetto?

Tutti possono farlo, ma l’abilità personale di farlo dipende dal livello di bisogno emozionale e dal grado di sopportazione in cui uno si trova: se ce la fa o meno a sopportare ancora le disfunzioni della sua attuale esistenza nella Matrix.

Il punto in cui non puoi più continuare il compromesso, è quando sai cosa “è sbagliato” , ma continui come se non lo fosse.

Dopotutto, nel momento in cui comprendiamo che quasi ogni nostra azione sta sostenendo la continuazione di un modo di vita in cui non crediamo più, nel momento in cui riconosciamo che sta contribuendo ad un “ecocidio” sempre più crescente a livello planetario: quale altra scelta resta se non fare “il salto”, il cambiamento?

Reality and dreams


Il terzo step è forse il più difficile. Implica alcune considerazioni pratiche sul futuro. 

Richiede uno sguardo su quanto la vita sia veramente avvelenata nella matrix. 

Abbiamo tutti la tendenza a credere che ci sono alcune cose che “ancora sono ok”. Per esempio il fatto che ci si possa ancora permettere di comprare del cibo bio, prendere delle medicine naturali, clickare sul canale televisivo che vogliamo vedere, fare una passeggiata nel verde, gironzolare con l’I.pod, parlare al cellulare con vecchi amici. 

Se finanziariamente siete abbastanza al sicuro e potete fare tutte quelle cose, allora avete ancora un qualche lavoro, state vivendo in un’area urbana, usando un auto, forse avete un partner, dei figli, una casa. Tutto quel che chiamiamo “la zona comfort” ed è solo quando ci sentiamo a disagio nella nostra “zona comfort” , non la sopportiamo più, che si fa avanti lo step 3…
 
Riconoscere che la tua attuale zona comfort non può durare e non lo farà, è una parte chiave della decisione di passare al livello 3… 

In realtà lo sai già, ma non sei ancora convinto di avere ragione, oppure stai pensando che forse i tuoi attuali compromessi sono gestibili per almeno un altro anno o due.

E’ dura si, è un duro passaggio questo. Ma fuori tutto procede inesorabilmente. Le libertà civili stanno sgretolandosi. Nessuna azione dovrebbe basarsi solo sulla paura. Tuttavia la paura ha il suo posto nello spronarci all’azione.

Il terzo step… dovrebbe attrarre ognuno genuinamente, perchè ha in sè una certa promessa, presenta una certa sfida, un nuovo orizzonte. Nella consapevolezza che la Matrix è una viziosa ragnatela di controllo mentale sofisticato, che conta sul tuo supporto per garantirsi l’esistenza, avrai tutte le “munizioni” che ti servono per uscirne, fin che sei ancora in tempo.

Ma dove andare”?

Forse un sentore, una intuizione possono già averti suggerito la risposta. Se così non è, comincia la ricerca mentre internet sta ancora funzionando.

Ma non siamo ancora al punto centrale: se vuoi essere in grado di avere controllo sul tuo destino e non essere preso per il naso dalle forze vampiresche che al momento stanno governando il pianeta, dovrai stare molto vicino alla terra.

Dovrai, per esempio, partecipare alla produzione del tuo cibo, della tua elettricità, del tuo “rifugio”
 
Dovrai diventare abbastanza umile per voler imparare le cose semplici dell’arte della sopravvivenza, ciò che è stato praticato per secoli da piccole famiglie di agricoltori in tutto il mondo.

La loro saggezza è il tuo oro. La risorsa più cruciale che abbiamo a disposizione, se potremo essere liberi.  

Liberi e indipendenti abbastanza per difendere il nostro territorio, quando la furia impazzerà, per costruire con altri compagni di viaggio ‘le arche della resistenza’. 

Questo è lo step numero 3.

Non pensarci su troppo a lungo. Chiediti ora come ti fanno sentire queste parole. Toccano da qualche parte in te un corda profonda? C’è qualche parte dimenticata di te che desidera ardentemente essere in contatto con la madre terra? Sentire tra le tue dita i granelli di terra? Il vento sul tuo volto? Sentire quasi sempre gli odori della natura, sia pungenti che dolci?

Se tutto questo ti fa sorgere solo un senso di paura o addirittura disgusto, allora è abbastanza impossibile che tu possa essere parte del cambiamento di cui sai di avere bisogno. 

Intellettualmente puoi vedere tutto lo schema della vita, da cui dipende tutto il tuo stile urbano, che sta rendendo spazzatura il pianeta, la tua salute fisica e mentale.

Non ci saranno abbastanza psicoterapie, fisioterapie, ipnoterapie, aromaterapie, colorterapie, naturopatie, massaggi, yoga, meditazione o counselling spiritual che potranno aiutarti: prima devi aiutare te stesso ad uscire dal tuo Titanic stretto nell’iceberg.

Non siamo tutti destinati a diventare agricoltori o seminatori, né costruttori di case o artigiani.
 
Non siamo tutti destinati a vivere una vita di semplicità in campagna, ma tutti siamo nel grande bisogno di trovare il nostro posto in tutte quelle cose. Non come parassiti o tirapiedi , ma come partecipanti, sostenitori, colleghi di coloro che renderanno per noi possibile mangiare, bere, avere un riparo da un giorno all’altro e per il resto della nostra vita.

Non bisogna aver paura del duro lavoro. Il sudore sulla fronte e nel corpo è parte di ogni azione che abbia uno scopo. Ma condivisa, il carico è più leggero, più profondo, si formano le amicizie e si festeggiano le vittorie. La vita ottiene cosi una trama più ricca. Il sangue scorre più liberamente e il sonno si fa più profondo.

Non immaginare che qualche potente tecnologia ti dirà o farà si che sarà, dopotutto, tutto ok, tipo qualche programma di superfusione nucleare che fornirà elettricità a tutte le persone del mondo e gratis. Questa è la grande menzogna della Matrix, nella cui presa avrai ancora collegata la tua spina.

Non credere che il tempo è prossimo quando il cibo crescerà dall’aria, in mega vitri della nanotecnologia, nei suoi laboratori transgenici. Pagherai comunque un prezzo ai laboratori degli Illuminati per il tuo robotico cibo quotidiano.

No, devi smettere di procrastinare e sognare ad occhi aperti una “facile via di uscita”. 

Non ce ne sono

Sappi che le nostre illusioni non sono che inclinazioni della mente olografica. Illusioni costruite apposta per renderci schiavi al “sistema”. Il sistema la cui sopravvivenza è assicurata fintanto che lo carichiamo delle nostre migliori energie.

Riprenditi la tua energia ed esci fuori dal meccanismo.

Non dobbiamo essere complici nel fornire la nostra autodistruzione; mettiamoci a costruire le nuove arche

Arche lanciate in un corpo di acqua, dove la vera empatia e collaborazione con compagni di viaggio diventano una realtà realizzabile.

Qui tra un lavoro condiviso nelle foreste, nei campi, nei fiumi e nelle pianure di nuovo fertili, le arti creative possono rinascere, come l’artigianato e la musica e la danza. Ma ora occorre essere guidati ed ispirati da una verità più elevata ed una più profonda consapevolezza; liberati dalle trappole commerciali aggressive che ancora sono davanti a noi come totem tragici di una razza umana perduta.

Piglia la tua ascia, perché quell’albero-totem è marcio fino al midollo. Non lasciare che si frapponga tra te e il tuo destino.

By Julian Roseun coltivatore biologico, attivista internazionale, scrittore.
 

http://www.changingcourseforlife.info/2013/05/quit-the-matrix-build-the-ark-in-three-steps/ 

Traduzione, adattamento e sintesi, Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net
http://www.thelivingspirits.net/una-nuova-cultura/i-tre-passaggi-per-costruire-l-arca-della-sopravvivenza.html 

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