martedì 16 agosto 2016

I messaggi subliminali nella comunicazione di massa


Come indica l’etimologia stessa del termine coniato dalla psicofisica classica (dal latino sub limine, ossia «sotto la soglia»), con messaggio subliminale si intende un segnale o una stimolazione destinata a raggiungere la psiche di un soggetto, al di sotto del limite assoluto della propria coscienza. Indica perciò il fenomeno secondo il quale stimoli non avvertibili a livello conscio perché troppo deboli, troppo confusi o perché troppo rapidi, possono influenzare il comportamento di un individuo. 

Secondo l’opinione di molti ed autorevoli scienziati, tali stimoli sfuggono all’orecchio, agli occhi, ai sensi e penetrano nel profondo subcosciente dell’individuo, che viene così raggiunto a sua insaputa da questa sottile ed insospettabile forma di aggressione. 

La sua intelligenza cosciente e la sua volontà non sono in stato di allerta, né sono in grado di portare un qualsiasi discernimento, per cui il subcosciente – obiettivo primario di questa scorretta forma di seduzione – capta il messaggio e lo decodifica, per poi trasmetterlo all’io cosciente in forma di suggestione, che tuttavia l’individuo, grazie al libero arbitrio, può sempre rifiutare. 

A seconda del senso esterno attraverso cui il messaggio subliminale penetra nella mente umana, i messaggi si differenziano in messaggi «visivi» e messaggi «verbali» o «fonetici».
 
Nel primo caso si tratta, di un fotogramma, di un flash o di un’immagine occultata che, dopo essere sfuggiti all’attenzione vigile dell’ignaro spettatore, vanno, con la mediazione della retina e del nervo ottico, ad annidarsi nel suo subcosciente più profondo, rimanendovi in attesa di un possibile utilizzo. Il messaggio subliminale «verbale» o «fonico», viene invece trasmesso sotto forma di parole velate che, tramite il nervo uditivo, penetrano nel subcosciente dell’ascoltatore bypassando le sue difese ed andando ad imprimersi nella sua memoria. 

Il potere della musica è stato riconosciuto nel corso dell’intera Storia dell’umanità. Platone (428-348 a. C.) e Aristotele (384-322 a. C.) credevano che le persone potessero essere controllate attraverso la musica. Essa colpisce il vostro corpo, la vostra mente e le vostre emozioni. Il suono causa cambiamenti nella chimica del vostro corpo, nella pressione sanguigna e nella digestione. Anche il suono che non potete sentire vi colpisce. 

Le basse frequenze «infrasoniche» colpiscono i vostri organi interni e possono provocare mal di testa, nausea, capogiri e senso di affaticamento. La musica veloce può accelerare il funzionamento del sistema nervoso, mentre la musica lenta può rallentarne le funzioni. Tutto il vostro corpo è sensibile al suono. 

I suoni vibrano in diverse parti del corpo. I toni bassi vibrano nelle parti più basse del vostro corpo, mentre i toni alti vibrano nelle porzioni più alte, e soprattutto nella testa. Negli anni Sessanta, la celebre rockstar Jimi Hendrix (1942-1970) affermò:  
«Tu puoi ipnotizzare la gente con la musica, e quando essa si trova nel suo punto più debole puoi predicare al loro subconscio qualunque cosa le vuoi dire.» 
 Le vibrazioni prodotte da queste basse frequenze caratteristiche del rock colpiscono la ghiandola pituitaria. Quest’ultima produce gli ormoni che vanno a controllare le risposte sessuali degli uomini e delle donne. La ricerca ha dimostrato che ciò che viene udito reiteratamente, al di là del fatto se è stato cercato o meno, produce accettazione e preferenza. 

Quando non è possibile udire chiaramente il messaggio, non si può fare una scelta consapevole accettandolo o rifiutandolo. Nel caso in cui non si possa operare una scelta o la possibilità di operare quella scelta ci viene sottratta, il messaggio viene direttamente programmato alla vostra mente subconscia senza che ne abbiate la consapevolezza, circonvenendo così l’analisi e la scelta di accettare o meno il contenuto del messaggio. Questi effetti possono essere fisici, psicologici ed emotivi. 

La maggior parte delle persone non coglie consapevolmente le cose che la colpiscono in modo subcosciente perché non sa cosa cercare. È stato stabilito dalla ricerca che la mente subconscia è in grado di leggere le parole riflesse allo specchio (mirror reading) o di riconoscere le immagini capovolte. Ciò vale anche per le parole dette o cantate a rovescio. Tale fenomeno è stato chiamato backward masking. 

I “Beatles” furono esempio d’utilizzo del backward masking nel loro White Album (Apple Records 1978), con la canzone Revolution 9. Una voce dice ripetutamente: «Number nine, number nine, number nine…» (Numero nove, numero nove, numero nove…»). Suonata all’indietro quella frase diviene «turn me on, dead, turn me on, dead man, turn me on, dead man…» («eccitami, uomo morto, «eccitami, uomo morto, «eccitami, uomo morto…»).  

Qualcuno iniziò a dire «Paul è morto»! Materiale di vario genere sulla «morte» di Paul era già stato precedentemente inserito nell’album Magical Mystery Tour (Parlophone 1967), e in particolare negli ultimi solchi del brano Strawberry Fields. Una voce a basso volume bisbiglia: «I buried Paul» («Ho sepolto Paul»). Abbiamo così appreso dell’enorme potenza della musica e delle sue frequenze sull’uomo. Guardiamo ora nel dettaglio le diverse tecniche utilizzate per trasmettere questi messaggi «verbali» o «fonici»:
  • Preconscious message («messaggio preconscio»), consiste nel registrare una frase ed inserirla al dritto nel master dell’album ad un volume talmente basso da riuscire a stento a distinguere le parole che la compongono. A volte, tali messaggi vengono deliberatamente alterati accelerandone o rallentandone la velocità di circa otto volte rispetto al numero ottimale di giri. All’ascolto si presentano come un cinguettio molto veloce.
  • Backward masking process («procedimento del mascheramento rovesciato»), o più semplicemente backmasking, backmask o backtrack. Come suggerisce lo stesso termine, si tratta di una o più parole registrate in precedenza, che vengono successivamente rovesciate e riversate, usando alte (17.000/20.000 cicli al secondo) o basse frequenze (14/20 cicli al secondo, al momento del missaggio finale nel master in una delle ventiquattro piste dei multitraccia di cui dispongono gli ingegneri del suono negli studi di incisione. Tali parole, indistinguibili e prive di alcun senso se ascoltate al dritto, diventano perfettamente intelligibile solo quando il disco, la musicassetta o il CD-ROM vengono ascoltati in senso inverso, così come le parole scritte rovesciate possono essere lette riflettendole in uno specchio. In generale, l’individuazione di questo tipo di messaggi – detta in gergo tecnico backward unmasking («smascheramento all’indietro») – è facilitata dal fatto che essi si presentano all’ascolto come un groviglio di suoni assolutamente incomprensibili e prive di alcun significato, che un ascoltatore non particolarmente attento potrebbe scambiare per un idioma a lui sconosciuto, ma il cui suono inspirato non sfugge all’orecchio affinato ed allenato a questo genere di ricerche. Per supplire alla vulnerabilità di questo tipo di messaggi, che rischia di facilitarne oltre modo l’individuazione, si provvede in sede di mixaggio a camuffarli ricorrendo a diversi accorgimenti: in certi casi, ad esempio, si provvede ad una sovrapposizione del messaggio con un assolo di chitarra elettrica distorta o di altri strumenti, o a distorcerlo con un’eco che lo renderanno meno distinguibile.
  • Messaggi bifronti. Per definizione, bifronte è una parola o una frase che scritta o letta da sinistra verso destra ha un proprio significato, e scritta o letta da destra verso sinistra ne assume un altro completamente diverso, ma sempre di senso compiuto. Esempi tipici di questo fenomeno – noto da sempre agli enigmisti – sono le parole Eva\Ave, Ossa\Asso, Ocra\Arco, Roma\Amor, Acetone\Enoteca, Egida\Adige, o le frasi E tra di noi si vela\A le visioni d’arte, Era in rotta\Attorniare, ecc… In definitiva, si tratta di una o più parole la cui caratteristica specifica è, come indica l’etimologia stessa di questo vocabolo, quella di sottintendere altre parole, la cui prima lettera diventa l’ultima dell’altra parola e viceversa a seconda da dove si inizia la lettura. Nel caso specifico di parole cantate, si tratta di un testo a cui soggiace un vero e proprio contro-testo di cui l’ascoltatore non sospetta minimamente l’esistenza perché, nell’ascolto al dritto, nulla ne tradisce la presenza.
Come scovare concretamente questi messaggi ascoltando tecnicamente a ritroso un LP, una musicassetta o un CD-ROM? Tralasciando il vinile è l’audiocassetta in quanto in via di completa estinzione. Per il CD-ROM, essendo attualmente impossibile rovesciarne il suono utilizzando un normale lettore, ci si può avvalere di un campionatore di suoni o molto più semplicemente si può usufruire di uno dei tanti software musicali per PC. 

Tali programmi danno la possibilità di registrare in un primo tempo un estratto musicale riproducendo il CD-ROM dal lettore del computer, e di manipolare e trattare poi il file audio (formato wav) utilizzando la funzione reverse. Oppure, in modo ancora più semplice, è possibile aprire un file audio già in formato mp3 e ascoltare il messaggio dopo averlo selezionato, tagliato e rovesciato (ed eventualmente rallentato o velocizzato). L’opinione del mondo scientifico in merito all’efficacia delle tecnologie subliminali è tutt’ora oggetto di contesa tra i sostenitori della sua efficacia e quelli invece che non la ritengono sufficientemente provata da dati inoppugnabili. 

Tra i primi, ricordiamo neurologi o psichiatri di fama internazionale come Joost A. M. Meerlo, professore psicologia alla Columbia University, Lou Ryder, lo psichiatra francese Henry Ey (1900-1977) e Lloyd H. Silverman, professore aggiunto di Psicologia all’Università di New York. Secondo quest’ultimo, la percezione subliminale sarebbe collegata all’asimmetria funzionale degli emisferi celebrali, 
«nel nostro cervello ci sono due centri: uno è responsabile della registrazione dello stimulus e l’altro lo porta nella mente conscia. Il primo centro è molto sensibile, cosi che anche uno stimolo debole viene percepito (anche se a basso volume o se si tratta di parole registrate al contrario ed inserite sotto la musica) e registrato». 
Silverman ha inoltre dimostrato che informazioni subliminali possono causare in determinati individui un comportamento psicopatologico o altre malattie. Per Silverman, in definitiva, la percezione di stimoli troppo deboli per essere consciamente riconosciuti è un fenomeno reale che «è stato dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio». Un altro ricercatore, il Dr. Wallace D. LaBenne, professore di psicologia e psicoterapista alla Eastern Michigan University, afferma che almeno mille studi dimostrano l’efficacia dei subliminali:  
«Ciò che noi oggi sappiamo è che il cervello vede e sente più degli occhi e delle orecchie. Ci è dato anche di conoscere che esso è in grado di cogliere certe frequenze di luce o audio e di trasmetterle alla parte conscia. Noi vogliamo bypassare la censura esercitata dall’emisfero sinistro del cervello (la parte valutativa e razionale) e arrivare all’emisfero destro (la parte che controlla gli atteggiamenti e le abitudini)».  
Alle stesse conclusioni è giunto lo psicologo inglese Norman F. Dixon, autore del libro Subliminal Perception: The Nature of a Controversy (McGraw-Hill, Londra 1971). Anche il Professor Howard Shevrin, dell’Università del Michigan, intervenuto al processo tenutosi nel 1985 a carico del gruppo heavy metal “Judas Priest” per il suicidio di un ragazzo, sostiene che 
«i messaggi subliminali diretti e forse anche messaggi registrati con il backward masking potrebbero, in determinate condizioni, influenzare gli ascoltatori.»  
Tali convinzioni non vengono tuttavia condivise da altri scienziati altrettanto seri che sostengono la parziale o totale inattendibilità delle prove portate a sostegno dell’efficacia del subliminale. Tra essi, ricordiamo Charles W. Eriksen, psicologo presso l’Università dell’Illinois, lo psicologo James V.McConnell (1925-1990), e Joel G.Saegert, psicologo sperimentale all’Università del Texas. 

Lo studioso di nuovi movimenti religiosi Massimo Introvine, si è più volte mostrato scettico a proposito del reale funzionamento dei backmasking. Nel 1984, un anno dopo la pubblicazione dei libri di Jacob Aranza intitolato Bacward Masking Unmasked (Huntington House 1983) e di Padre Jean-Paul Régimbal dal titolo “Le Rock’n’Roll (Edition Croisade 1983), il Journal of Psychology pubblicò un articolo di Stephen Thorne e Philip Himmelstein intitolato «The Role of Suggestion in the Perception of Satanic Messages in Rock-and-Roll Recordings» («Il ruolo della suggestione nella percezione dei messaggi satanici nelle registrazioni di rock’n’roll»). 

Commentando questo articolo, Introvine, affermò che i sostenitori del backmasking«sentono» quello che a tutti i costi vogliono sentire» negando così, con ogni possibilità che i messaggi subliminali possano realmente influenzare il comportamento dell’ascoltatore. A conclusioni simili sono giunti John R. Wolkey e J. Don Read, dell’Università di Lethbridge, autori di un articolo pubblicato sulla rivista American Psychologist (11, novembre 1985) e intitolato «Subliminal Messages. Between the Devil and the Media» («Messaggi subliminali. Fra il diavolo e i mass-media»).

La controversia tra chi è a favore dell’efficacia del subliminale e chi invece non lo è sembrava giunta ad un punto morto senza vincitori né vinti fino a che non è intervenuto, in ultima analisi il Dr. Renato Cocchi, un neurologo, psicologo medico, sociologo di San Costanzo (Pesaro), nonché Direttore Sanitario e Primario della Casa di Cura «Villa Silvia» a Senigallia (Ancona), il quale, pur non essendosi direttamente interessato all’argomento del subliminale e partendo da un campo d’indagine estraneo al tema che stiamo trattando, è giunto nel corso delle proprie ricerche personali a conclusioni che sembrano avvalorare l’ipotesi di una reale efficacia del backmasking.  

Durante lo studio di diversi soggetti affetti da particolari psicopatologie, il Dr. Cocchi ha riscontrato alcuni comportamenti che, partendo dalle scoperte sulle relazioni e sulle competizioni intra ed inter-emisferiche sulla gestione delle informazioni di Flor-Henry, di Strauss e di Kosaka, attribuisce ad una dominanza emisferica imperfetta in soggetti malati o sani, ossia ad una dominanza temporanea, stabile o stabilizzata di strutture, aree o funzioni di quell’emisfero celebrale che abitualmente non è l’emisfero dominante per uno specifico compito. 

La dominanza dell’emisfero cerebrale destro (sede dell’emotività) sull’emisfero sinistro (sede della razionalità) può dar luogo a comportamenti cognitivi incongrui quali il mirror writing (scrittura a specchio), il mirror reading (lettura a specchio) ed il mirror speaking (linguaggio a specchio). Tali comportamenti, derivanti non solo da patologie specifiche del sistema nervoso centrale, ma anche da traumi accidentali allo stesso, da interventi neurochirurgici o dal consumo di oppiacei o di alcool, hanno alla loro base un meccanismo cerebrale già noto da tempo, che fa sì che stimoli percettivi producano contemporaneamente nei due emisferi cerebrali un anagramma e il suo opposto; quest’ultimo viene normalmente soppresso. 

In particolari condizioni, questo meccanismo di soppressione viene inibito, per cui l’opposto può farsi presente con un’immagine di solito a specchio. Non solamente la scrittura, la lettura o il linguaggio possono acquisire comportamenti a specchio, ma anche la manipolazione di oggetti può avvenire al contrario. 

L’esistenza di questo meccanismo cerebrale è provata dal fatto che se si fissa per qualche minuto una superficie rossa e si passa repentinamente ad una superficie bianca (assenza di colore), per qualche istante, prima di venire soppresso dal meccanismo d’inibizione, l’occhio vedrà il colore verde, ovvero l’opposto del rosso. Proietta all’esterno, quindi, il colore che si è formato nell’emisfero non dominante, più lento nell’adattarsi al nuovo stimolo. 

Ciò che in definitiva il Dr. Cocchi sostiene è che se dunque il nostro cervello è sempre in grado di percepire l’opposto di ogni stimolo, e, in presenza di determinate patologie che inibiscono il meccanismo di soppressione dell’opposto, può produrre in certi soggetti la scrittura, la lettura o il linguaggio al contrario, ne consegue inevitabilmente che la nostra mente è certamente in grado di cogliere anche il contrario di una frase rovesciata, se disposta in sequenza adeguata, e che quindi un messaggio a ritroso è un mezzo idoneo per raggiungere la nostra psiche. 

Nel 1996, Lucio Fabio Ranieri, esperto musicale, nonché direttore dello studio di registrazione sonora Yara Record (di Catanzaro) e Consulente fonico dell’Autorità Giudiziaria, ha rilasciato un’intervista inerente i messaggi al contrario nella musica (i cosiddetti backmasking) all’amico saggista Giuseppe 

Cosco, morto prematuramente nel 2002 a cinquant’anni. Ecco cosa si dissero:

- Giuseppe Cosco: Quali sono le tecniche usate per inserire messaggi subliminali?
- Lucio Ranieri: «Le tecniche adoperate per la registrazione di messaggi subliminali finora riconosciute sono quattro:
Tecnica con registrazione rovesciata.
Tecnica sulle basse o alte frequenze.
Tecnica con basso o alto volume.
Tecnica con velocità variabile.
Prima di spiegare le tecniche appena citate, vorrei fare una piccola introduzione, affinché si possa capire meglio la registrazione di tali messaggi. Dobbiamo sapere che un suono è il prodotto di una serie di frequenze, regolari o irregolari. Queste frequenze possono essere alte o basse. L’unità di misura della frequenza si chiama “hertz”. Ipotizziamo, per meglio capire, una linea orizzontale dove a sinistra viene indicato un numero zero e a destra un numero 20.000; identifichiamo in questa linea il nostro strumento di misura, quindi, da zero a 20.000 hertz. Questo sarà il nostro spettro audio. Quando viene adoperata la tecnica di registrazione sulle basse frequenze la identificheremo sulla sinistra della nostra linea. Quando invece il messaggio si registrerà sulle frequenze alte la identificheremo sulla parte destra della linea; infine quando la registrazione avverrà sulle frequenze medie (in genere frequenza della voce) la identificheremo sulla parte centrale della linea. Quando il messaggio viene registrato a velocità variabile, potrà andare da destra a sinistra o viceversa della nostra linea.
- Giuseppe Cosco: Come si può definire un messaggio subliminale?
- Lucio Ranieri: «Il messaggio subliminale non è altro che il prodotto di una serie di parole, dette a frequenza variabile e registrate all’interno di una composizione musicale, con una delle tecniche suddette».
- Giuseppe Cosco: Qual è la tecnica più usata?
Lucio Ranieri: «Quella più riscontrata in diverse composizioni di livello internazionale è la registrazione rovesciata (“backward”). La procedura è la seguente: in genere un gruppo di artisti ha a disposizione un certo numero di tracce audio dove poter registrare la sua musica. L’operazione finale sarà quella di assemblare queste tracce, che daranno vita alla composizione. Una traccia sarà quella contenente il messaggio subliminale, a sua volta registrato al contrario. Ora, la scelta di come fare ascoltare o no questo messaggio può essere: ascolto a volume basso o alto. Ascoltando un brano a volume basso è chiaro che non si avrà nessun disturbo; al contrario, a volume alto si sentirà uno strano suono indecifrabile, appunto il messaggio subliminale».
- Giuseppe Cosco: L’efficacia del messaggio sull’ascoltatore dipende dal volume col quale è ascoltato il disco?
- Lucio Ranieri: «No. L’efficacia del messaggio stesso non viene influenzata da questo tipo di scelta».
- Giuseppe Cosco: E le altre tecniche per inserire dei messaggi nascosti?
Lucio Ranieri: «Una è quella di registrare il messaggio su una frequenza molto alta, per esempio da 18.000 hertz in su, una frequenza fuori dalla portata di un orecchio umano (tranne rare eccezioni). Allo stesso modo, registrando su una frequenza bassa, il messaggio è facilmente mimetizzabile con, ad esempio, il basso, la chitarra (specialmente se di tipo rock), la cassa della batteria e con quant’altro suoni su questa frequenza. Vorrei a tal proposito spiegare un esperimento da me stesso effettuato: ascoltando un semplice segnale sonoro a circa 32 hertz, con una pressione sonora di circa 105 decibel, ho provato una sensazione di inquietudine, di ansia. Un’altra tecnica di registrazione è la velocità variabile: si effettua una variazione della velocità del messaggio o dell’altezza della frequenza durante il protrarsi di una composizione di tipo ritmico metronomico. Questo tipo di tecnica può assumere, all’interno di una composizione, un carattere ipnotico dato dal variare stesso del messaggio. In questo caso sonoro e non vocale. Per avere un’idea immaginate un suono particolare, variabile come una sirena e facente parte di una musica con un ritmo costante, che martella la testa».
«La manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini organizzate e delle opinioni delle masse sono un importante elemento in una società democratica. Coloro che manipolano questo meccanismo nascosto della società costituiscono un governo invisibile che è il vero potere dominante del nostro Paese. Noi siamo dominati, la nostra mente plasmata, i nostri gusti formati, le nostre idee suggerite, da gente di cui non abbiamo mai sentito parlare […]. Sono loro che manovrano i fili». Citazione di Edward Bernays (1892-1995), pubblicitario nel suo libro Propaganda (1928). 
Il metodo più efficace per difendersi dalla manipolazione subconscia consiste nell’essere consapevoli del suo funzionamento. Steven Jacobson, autore di “Mind control in the United States è stato per anni un tecnico cinematografico con esperienza nel campo delle tecniche subliminali usate nei mezzi di comunicazione. 

La percezione subliminale è un processo; un processo intenzionale creato dai tecnici delle comunicazioni, mediante il quale si riceve e si risponde ad informazioni e ad istruzioni senza essere consapevoli di ciò che sta avvenendo. Jacobson spiega in questo libro, ciò sta accadendo in America e in tutto l’Occidente proprio oggi. Mind Control in the United States è un’introduzione alla storia e alla messa in atto della persuasione subliminale. Esso delinea i principi della programmazione mentale, come ad esempio il fatto che una distrazione iniziale dev’essere sempre seguita da comandi ripetitivi, e ci dice come queste idee vengano perfezionate. Inoltre, il libro ci dice quando e dove queste tecniche sono state usate. 

Gli esempi forniti da Jacobson variano da In Flight Motion Pictures, Inc (1973), a film di successo come Reefer Madness («La pazzia dello spinello»; 1936), L’Esorcista (1973), e My World Dies Screaming («Il mio mondo muore urlando», più conosciuto con il titolo Terror in the Haunted House; 1961). 

Gli effetti sul pubblico sono descritti graficamente. Il caso del film L’Esorcista è particolarmente interessante. William Peter Blatty, autore del libro e produttore del film, è un ex agente operativo della CIA. Blatty ha alle spalle una lunga carriera di manipolazioni psicologiche governative. Una persona dev’essere abbastanza ingenua per credere che non ci sia un collegamento tra la carriera di Blatty nella CIA e la sua scelta di inserire messaggi subliminali nel film da lui prodotto. Similmente, le tecniche subliminali vengono usate anche alla radio e alla televisione. Alcune recenti ricerche hanno esplorato a fondo la percezione extra-sensoriale (ESP), l’uso della meditazione e della marijuana per generare stati alterati di coscienza. Le esperienze extra-corporee documentano apparentemente come la ricerca sia avanzata ben oltre di quanto creda l’opinione pubblica. 

Il 22 giugno 1956, la British Broadcasting Corporation (BBC) sperimentò la proiezione di immagini subliminali alla televisione. Alcune figure vennero balenate sullo schermo troppo rapidamente per essere viste consapevolmente, ma rimasero impresse nel subconscio dei telespettatori. Questo esperimento venne eseguito successivamente anche dalla Canadian Broadcasting Corporation, da un’emittente radiotelevisiva commerciale messicana e negli Stati Uniti, dalla stazione televisiva WTWO di Bangor, nel Maine, nel novembre del 1957. Gli esperimenti non furono limitati solo alla televisione. Nel 1958, la stazione radiofonica WAAF di Chicago diffuse delle pubblicità «subudibili». 

L’emittente KOL di Seattle trasmise alcuni messaggi preregistrati appena udibili nascosti «sotto» la musica suonata dai suoi DJ. Uno di essi chiedeva: «How about a cup of coffee»? («Che ne dici di una tazza di caffè»?), mentre un altro diceva: «Someone’s at the door» («C’è qualcuno alla porta»). Il ricercatore di mercato e psicologo James Mcdonald Vicary sperimentò un paio di annunci subliminali in un cinema del New Jersey. 

Le scritte «Hungry? Eat Popcorn» («Hai fame? Mangia il popcorn») e «Drink Coca-Cola» («Bevi Coca-Cola») vennero balenate sullo schermo per 1/3000º di secondo ogni cinque secondi per tutta la durata del film. Le vendite aumentarono sia per il popcorn che per la Coca-Cola. L’8 dicembre 1972, il New York Times riportò che la In-Flight Motion Pictures Inc. avrebbe iniziato a vendere pubblicità subliminali inserite nei film che avrebbe distribuito per tutte le principali linee aeree. 

Diversi supermercati in tutto il Paese hanno ridotto il taccheggio del 30-50% trasmettendo messaggi subliminali come «I will not steal» («Non ruberò»). La ditta Stimutech, di Lansing Est, nel Michigan, ha messo in commercio un elaboratore video che balena messaggi subliminali sul suo schermo mentre si guarda la programmazione normale. 

Gli inserti subliminali sono stati preparati da una squadra di psicologi per modificare i modelli di pensiero e di comportamento dello spettatore. Ciò era chiamato Precon Process; utilizzarono il ritratto di un teschio e la parola blood («sangue»), che vennero flashati subliminalmente sullo schermo durante la proiezione del già citato film My World Dies Screaming. Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che gli individui reagiscono a parole come «sangue» e ad immagini di teschi con un’accelerazione del battito cardiaco, con un aumento della respirazione, con la sudorazione del palmo della mano e con la comparsa di altri indicatori di intense emozioni. 

Nel film L’Esorcista venne fatto uso di suoni e di immagini subliminali. In diverse occasioni, durante il film, il volto di Padre Karras diventa (un paio di frames) una maschera di morte a pieno schermo. 

Durante la proiezione di una pellicola, ogni secondo vengono proiettati sullo schermo ventiquattro frames. La maschera mortuaria balena sullo schermo per 1/48º di secondo. La parola pig («maiale») passa inosservata per diverse volte durante il film ed il grugnito terrificante di maiali che vengono macellati è stato sottilmente mixato nell’audio. Durante la proiezione del film, numerose persone sono realmente svenute, molte di più hanno accusato nausea in gradi diversi, mentre un gran numero di spettatori turbati da ciò che avevano visto ha avuto terribili incubi. 

Un anonimo tecnico cinematografico britannico è stato citato in un articolo apparso in prima pagina sul London Tribune, del 5 agosto 1949: 
 «Con un taglio giudizioso e un abile uso degli angoli della macchina fotografica, è semplice prendersi gioco di chiunque. Possiamo distorcere l’enfasi e il significato dei discorsi dei Ministri non solo tagliando alcune asserzioni, ma col semplice uso dello zoom e dei primi piani. Ad ogni asserzione detta in primo piano viene dato maggiore significato sullo schermo che ad un’altra presa da lontano. Non c’è fine ai trucchi che possiamo usare con una semplice apparecchiatura»
Abbiamo capito quindi che il potenziale e la pericolosità del messaggio subliminale era ben conosciuto ed oggetto d’approfondimento e studio da scienziati e governi nel corso della storia. Dai tempi ove Platone, nella sua opera utopistica Repubblica, sottopose la musica popolare ad una censura severa. 

Alla Germania nazista, dove il ministero della propaganda utilizzò la musica per creare uno stato mentale “voluto” nel popolo tedesco. O ancora nell’ex Unione Sovietica, dove una commissione statale determinava quale genere di musica poteva essere ascolta ed anche l’ayotollah Khomeini (1902-1989), leader storico dell’Iran che controllò scrupolosamente la musica che veniva trasmessa e proibì certi generi musicali come una minaccia al suo dominio. La domanda comunque sorge in modo spontaneo; per evitare tutto ciò dobbiamo spegnere in modo perpetuo il televisore, non guardare più alcun film e non ascoltare più musica? Probabilmente no. 

Non è questa la soluzione più idonea, anche se è giusto sapere che queste tecniche esistono concretamente e vengono utilizzate in ogni ambito della comunicazione di massa con modalità lecite od illecite di persuasione mentale. 



Tercespot Navi


1 commento:

  1. Lavocedileonardoblog ringrazia per la condivisione dell'articolo Tercespot Navi

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