Ciò che non è Qui, non sarà mai libertà.
Dalla prospettiva del Sé tutto cambia, il mondo viene
capovolto di 360° e ciò che nell’illusione sembrava esterno viene percepito
come interno; ciò che nell’illusione sembrava crearsi da sé e avere una sua
volontà, viene adesso percepito come creato all’interno di noi e da noi. Ma anche
questo non è esatto, perché l’espressione “creato all’interno di noi” non
descrive esattamente la realtà, in quanto fa intendere che ci siano oggetti separati
dentro la nostra coscienza. La realtà è che ogni oggetto o persona è la
nostra coscienza, ossia, è fatto di quella sostanza e non se ne separa mai.
Il mondo è all’interno di me, può essere tradotto come “il
mondo è me”, così come le persone o gli oggetti di un sogno, che per quanto
sembrino reali e separati, sono fatti della coscienza del sognatore. L’aria che
il personaggio del sogno respira dentro il sogno, non è aria, è fatta della
coscienza del sognatore, eppure quando sei nel sogno ti sembra realmente aria ed
essa svolge perfettamente le funzioni dell’aria!
Sto ultimando un piccolo libro, Come la pioggia prima di cadere – Appunti di non-dualità, che uscirà
entro la fine dell’anno e raccoglie dialoghi e appunti da me tenuti in questi
ultimi mesi... che per me hanno rappresentato una trasformazione radicale. Non sono
infatti scritti sulla non-dualità, ma di non-dualità in quanto
esperienza diretta. Come si legge nell’Introduzione: “...questo non è un
semplice studio sul Sé e io non citerò le opere di altri. Per quanto quella
della non-dualità sia la più alta filosofia, qui l’apprendimento intellettuale
è messo da parte.”
Per definizione, possiamo sperimentare solo ciò che non
siamo, ossia qualcosa che percepiamo ancora come esterno alla coscienza (anche
se in realtà non è così, perché niente è esterno alla coscienza). Uno stato di
unione mistica, per quanto elevato... se posso sperimentarlo, significa che non
sono io, non è ancora il Sé, non è ancora l’essere. Perché il Sé, è qualcosa
che va oltre l’anima, il Sé non esiste come entità, bensì è il fatto stesso che
esistiamo. Il Sé è pura, gioiosa soggettività, per cui non può essere
sperimentato come un “qualcosa”. Se state sperimentando uno stato di coscienza,
per quanto elevato, non può essere il Sé.
Allo stesso modo la libertà non può essere ottenuta nel
futuro. Se non è Qui e non è Adesso, non sarà mai libertà nemmeno in futuro. Lo
so che da un punto di vista più intellettuale risulta difficile da afferrare,
eppure questa è la realtà: la libertà, così come il Sé, possono essere
realizzati solo in questo momento e in questo luogo, non hanno nulla da
spartire con il tempo. Tutti pensano di poter diventare liberi con il tempo, quando
invece si può diventare liberi solo dal tempo.
Il desiderio di praticare una via con il fine di ottenere la
libertà o di conoscere la verità, per quanto legittimo, è comunque sostitutivo
della realizzazione qui-e-ora. Il desiderio di illuminarsi è un voler
posticipare l’illuminazione attraverso le pratiche per l’illuminazione; è un
desiderio che fa parte dei mille desideri dell’io. Scopri da dove sorge l’io.
Cosa è questa misteriosa sensazione dell’io?
Riesci a sentire il senso di esserci? Al di là dei pensieri.
Solo un puro senso di esistere come un “qualcuno” dentro un corpo. Non sapresti
come definirti, eppure senti che in qualche modo esisti e che sei separato dal
mondo. Quel senso di esistere è ciò che viene etichettato come “io”.
Se lo indaghi – non nel senso dell’analisi mentale, ma come
presenza sull’esserci (il famoso »ricordo di sé« di Gurdjieff) – allora succede
che a un certo punto tu realizzi che quell’io non è davvero un’entità separata
che si trova racchiusa in un corpo, ma è il Sé stesso. Ti sto dando un’indicazione
molto pratica, ti sto dicendo che è sufficiente indagare a fondo l’io per fare
sì che sia costretto a rivelare il suo autentico volto: il Sé.
Per farlo occorrono forza e costanza... e una fredda
determinazione a morire!
(occupazione: domatore di fiumi)
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