martedì 9 agosto 2016

“Unità nazionale” fondata sulla paura

Esercito alla Stazione Termini

Finora l’Italia non ha subito gli effetti stragisti degli attentati islamosunniti sul suo territorio. A differenza di Francia e Belgio, ha potuto osservare la situazione con relativo distacco, senza dover fare la conta dei morti e dei feriti. Centinaia di vittime per ora evitate, in Italia, perché le devastanti azioni islamosunnite – sostenute sullo sfondo da Usa, Nato, Ue, Turchia, Arabia Saudita, Emirati, Qatar e Israele – sono la spia di una guerra sporca, di sterminio, senza limiti etici o di diritto internazionale, e colpiscono direttamente nel mucchio.

La posizione servile dell’Italia nei confronti dell’occidente neocapitalista e la dipendenza da Usa e Nato, potrebbero però cambiare le cose se è vero che questo governo metterà a disposizioni le basi (Sigonella) per attacchi aerei alla Libia.

I bombardamenti partiranno dall’Italia e si concentreranno su Sirte, dove i “fantasmi” dello stato islamico resistono, finora con successo, agli armati del governo fantoccio di Fayez al-Sarraj.

Al-Sarraj e lo stato islamico hanno, in buona sostanza, gli stessi mandanti (fra i quali gli Usa), ma si combattono con ferocia, rispettando il copione stabilito per questa guerra.

Il fatto che i bombardieri Usa potranno partire dalla base aerea Sigonella, complice il governo renziano-piddino di provata fede filo-atlantista e filo-americana, esporrà il paese a severe rappresaglie da parte degli islamosunniti che praticano la jihad.

Avremo anche noi, fra poco, il nostro Bataclan, oppure l’esperienza di guerra dei “treni della morte” di Madrid? Per quanto sia abbastanza probabile che ciò accada, il governo renziano-piddino e i suoi padroni, o padrini, di New York, Washington e Francoforte sembra che non se ne preoccupino molto. Anzi, forse desiderano che ciò accada. Il vero problema è comprendere bene perché lo possono desiderare …

A loro non importa di qualche centinaio d’italiani morti e feriti, o dei danni materiali causati da autobombe, cinture esplosive e ordigni rudimentali. Se hanno avallato e favorito il massacro della popolazione siriana (quasi mezzo milione di morti) figuriamoci quanto gliene può fregare di qualche decina di morticini, qui da noi, o di un ospedale intasato dai feriti.

L’importante è che l’Italia, chiamata a partecipare offendo le basi per la “guerra infinita” al terrore, scatenata dai fautori internazionali del terrore stesso, faccia la sua parte e resti, a capo chino, nella prigione della Nato e dell’eurolager.

I futuri attentati di ritorsione islamosunniti, prevedibilissimi se non addirittura scontati, resi ancor più possibili dalle politiche dell’”accoglienza” indiscriminata, potrebbero portare altra acqua al mulino delle élite finanziarie globali, a sostegno dei loro governi collaborazionisti locali. Si tratta semplicemente di capire come e perché …

Immaginiamo già adesso la paura che scatenerà nel paese il primo attentato, seguito dal secondo a stretto giro di posta. La popolazione italiana, già infiacchita, ricattata e impaurita per motivi economici e sociali come la disoccupazione, l’insufficienza dei redditi popolari, la scomparsa del welfare, sarà disposta ad accettare qualsiasi soluzione politica nel paese – anche la peggiore, ipocritamente venduta come stabilità di governo! – nell’illusione di poter avere un minimo di sicurezza e di protezione nella vita quotidiana. Non capendo, naturalmente, che coloro che millanteranno di garantire la sicurezza (e la governabilità!) saranno gli stessi che hanno permesso ai terroristi/mercenari sunniti di fare strage.

Non dimentichiamoci che in autunno, nel mese di novembre se non in ottobre, ci sarà il referendum con la domanda delle “cento pistole”, un giudizio tranchant in termini di Sì o No sulla legge costituzionale, ma ancora di più sul governo renziano-piddino, collaborazionista di quelle élite che hanno fatto la “fortuna” (guarda caso) dello stato islamico, favorendo la diffusione della jihad sunnita anche in Europa.

C’è il rischio, per le élite finanziarie occidentali, che vincano i No al referendum, che il loro piddì s’indebolisca troppo e troppo rapidamente, in termini di consenso, addirittura che cada il loro governo e che l’Italia finisca fuori controllo. Cosa ci può essere di meglio di qualche attentato stragista, sul patrio suolo, per indurre dal basso una sorta di “Unità Nazionale” fondata sulla paura?

Essere feriti gravemente, subire lesioni permanenti, veder morire un proprio caro tagliato in due da una raffica di fucile-mitragliatore, è più grave del perdere il posto di lavoro, del non poter pagare un’esosa bolletta della luce, del non poter permettersi le cure mediche dentistiche, o anche del perdere i magri risparmi, a causa del bail-in per il salvataggio della banca.

Gli assassini che manovrano Renzi, Pinotti, l’italiana Mogherini agli esteri per la Ue, esigono che l’Italia “faccia la propria parte”, nella sporca guerra elitista, e che non finisca fuori controllo, magari in mano a “populisti” a loro ostili.

In frangenti come gli attuali, con rischi di guerra, di attentati sul proprio territorio, di conseguente instabilità politica, il terrore stragista sul patrio suolo può tornare utile alle élite dominanti e ai loro squallidi collaborazionisti, che le servono … ad esempio concedendo basi aeree in Italia per bombardare Sirte e la Libia.

Il referendum costituzionale ci sarà in autunno, fra circa tre mesi, la “popolarità” di Renzi non è più quella di un tempo, il “prezioso” piddì, entità collaborazionista perno degli ultimi governi, rischia di collassare in termini di consenso. Ecco che, allora, alcuni attentati sanguinosi nella penisola, potranno impaurire la popolazione al punto di indurla “dal basso”, democraticamente ma in forza di paura, ad accettare l’ennesimo governo gradito alle élite occidentali e da loro sostenuto, accantonando sopraggiunti ma impossibili sogni di riscatto.

L’”Unità Nazionale” fondata sulla paura potrebbe voler dire un inciucio, in situazioni d’emergenza, fra il piddì stesso (con o senza Renzi, non importa) e i burattini a cinque stelle, che scalpitano da qualche tempo per accreditarsi come “forza di governo”, naturalmente sotto la supervisione e con l’approvazione di entità soprannazionali come la troika, la Nato, eccetera.

Altri miserabili attori subpolitici potrebbero sostenere il governo, magari dall’esterno ampliando la maggioranza alle camere, con la solita motivazione truffaldina: “senso di responsabilità nei confronti del paese”. Ricordate l’ABC (Alfano, Bersani, Casini) che garantiva a Monti una larga maggioranza in parlamento, con udc e popolo delle libertà in torta, oltre al piddì di Bersani?

I vantaggi, per le sole élite del danaro e della finanza e i loro collaborazionisti subpolitici, in una simile situazione saranno evidenti:
1) La continuità assoluta nelle politiche neoliberiste, che hanno generato la riforma delle pensioni di Fornero, il jobs act renziano, l’attuale riforma costituzionale da sottoporre a referendum (legge 12 aprile 2016), la diffusione dei voucher/ buoni lavoro in tutti i settori di attività, etc.
2) La permanenza, ancora per un po’, di quella che finora è stata la “migliore” entità subpolitica collaborazionista della troika, antinazionale, filo-atlantista ed euroserva, cioè il piddì. La nascita del “partito della nazione” in sostituzione del piddì, che Renzi e suoi padroni vorrebbero, è ancora incerta e in altro mare, mentre il piddì, nei prossimi mesi, sarà ancora utilissimo alle élite per realizzare i piani che hanno stabilito per l’Italia.
3) La possibilità di utilizzare a vantaggio del sopranazionale che ci controlla (finalmente!) il “partito di riserva” chiamato, sempre più ironicamente, movimento cinque stelle, che finora ha calmierato la situazione impedendo rivolte sanguigne della popolazione, o un’ipotetica avanzata dei “populismi” veri, ma ha sonnecchiato a lungo, in qualità di matricola del sistema, in parlamento e nel paese. Se ci avete fatto caso, tanti pennivendoli e giornalisti prezzolati, scrivono sui giornali e affermano in televisione che noi siamo fortunati, perché l’”opposizione” non è Orban, Putin, Le Pen, Trump, ma il pacifico cinque stelle, che impedisce una deriva violenta e xenofoba, tipicamente di destra! Costoro li pagano bene e li circondano di privilegi, come voi non avrete mai in cento vite, per ingannarvi alterando la realtà, e, di conseguenza, nell’interesse di chi gli ominicchi in questione fanno certe sparate? Il vostro?
4) Quarto punto, ma non certo l’ultimo per importanza, garantire la permanenza dell’Italia nel sistema di trattati (compreso il futuro TTIP) e alleanze internazionali (soprattutto la Nato) che ci sta stritolando, esponendoci a gravi rischi di guerra e di attentati sul nostro territorio.
Assisteremo entro l’anno a una sorta di “Unità Nazionale” politica dal basso, fondata sulla paura e sul ricatto?

A me la cosa sembra abbastanza probabile. Dopo i primi bombardamenti in Libia con l’uso di basi aeree in Italia, avremo modo di costatarlo … sulla nostra pelle!


Eugenio Orso


Fonte: Pauper Class
http://www.controinformazione.info/unita-nazionale-fondata-sulla-paura/#more-18892

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