lunedì 1 agosto 2016

Come i nostri antenati si prendevano cura dell’Universo


Che ruolo vuoi avere come custode della Creazione?
Attraverso i nostri occhi, l’universo percepisce sé stesso. Attraverso le nostre orecchie, egli ascolta le sue note armoniche. Siamo i testimoni, attraverso cui l’universo diventa cosciente della sua gloria, della sua magnificenza. - Alan Watts
Non sei nell’universo, Tu sei l’universo, una parte intrinseca di esso. In ultima analisi, non sei una persona, ma un punto focale in cui l’universo è sempre cosciente di sé. Che miracolo straordinario! - Eckhart Tolle

La nostra responsabilità fin dalla creazione

L’antica saggezza sostiene che gli esseri umani siano stati creati per essere i custodi della Terra. Ci hanno messo su questo pianeta, al fine di prenderci cura di piante e animali, per proteggere la sua bellezza naturale, per mostrare rispetto e gratitudine per tutta l’abbondanza che la Terra ci dona ogni giorno.

Gli scienziati stanno scoprendo ora che tutto nell’Universo vibra ad una frequenza o un altra. Ciò include gli esseri umani. Pensate al vostro battito cardiaco, la respirazione, i cicli di veglia e sonno.
Queste sono vibrazioni. Tutte le cose vibrano in modo diverso, forse non siamo in grado di percepire le vibrazioni di una roccia o un albero con la stessa facilità con cui siamo in grado di sentire i ritmi naturali delle altre creature simili a noi: il battito del cuore di un cane, il ritmo di un cavallo al galoppo, il ronzio di un’ape.
Siamo in grado di sentire i ritmi naturali delle altre creature simili a noi” -  Alex Grey
La saggezza antica, e molti indigeni oggi, testimoniano il fatto che anche gli oggetti inanimati hanno un energia vibrazionale. Anche le moderne scoperte scientifiche, come la teoria delle superstringhe, supportano l’idea che le vibrazioni siano al centro di tutta l’esistenza. Le vibrazioni esistono, ma nella cultura moderna non viene insegnato ad affinare i sensi in modo che possiamo rilevare questo tipo di energia. E così per la maggior parte di noi, passa inosservato.

Ma se ci fermiamo a pensare per un minuto, possiamo cominciare a riconoscere il flusso e riflusso del mondo naturale tutto intorno a noi. I cicli di apertura e chiusura dei fiori, il ciclo di nascita e morte, le maree, la migrazione degli uccelli, i cicli meteorologici tramite cui dopo il sole comincia la pioggia e poi spunta di nuovo il sole,  l’orbita della Terra intorno al Sole, anche l’espansione e la contrazione dell’universo, tutti questi fenomeni sono delle vibrazioni, su scale più piccole o più grandi.

Arkan Lushwala, nel suo libro  Il Tempo del Giaguaro Nero, afferma:
[Il genere umano è stato creato] con la missione di prendersi cura di tutto il resto della Creazione attraverso il potere del nostro cuore e della nostra capacità di produrre sofisticate vibrazioni… Mantenere questa memoria viva nei cuori è una grande missione una promessa a tutto ciò che è vivo, un dono, e indubbiamente un bel modo di vivere.
Agli esseri umani è stata data la responsabilità di tutte le vibrazioni sulla Terra. E’ stato nostro l’onore e il compito di tenere l’universo vibrante per connettersi alla forza vitale essenziale.

Come i nostri antenati curavano l’Universo

Gli antichi sentivano (e anche molti indigeni oggi) la responsabilità di rispettare, onorare e provare gratitudine verso la natura, l’universo e la Madre Terra che aveva donato loro la vita. E così, hanno creato i rituali che coinvolgono il canto, la danza, i fuochi, e diversi tipi di preghiera. Queste attività hanno sollevato la vibrazione della Terra insieme alla sua forza vitale. Le loro azioni, svolte con grande amore e gratitudine nei loro cuori, rinforzavano le forze della natura.

A sua volta, la terra e l’universo protetti e sostenuti dagli umani, condividevano con loro la grande abbondanza dell’esistenza.
E’ comunemente noto agli indigeni che le vibrazioni ad alta frequenza attivano la coscienza, alimentano chi che è affamato o debole, guariscono le malattie, e sprigionano le forze più luminose della natura. - Arkan Lushwala
Alcune culture riflettono questa responsabilità nei loro edifici come le piramidi o i totem o i dolmen e circoli di pietre.

Gli antichi egizi costruirono piramidi massicce, la cui costruzione era praticamente impossibile basata sulla tecnologia del loro tempo. Questi edifici sono stati allineati con le costellazioni e portano il nome della luce splendente del sole.

Lushwala afferma che gli esseri umani che hanno progettato le piramidi egizie, nonché gli antichi templi in Guatemala, Perù, Messico, e in altri luoghi, abbiano creato degli “specchi sacri” per produrre e condividere liberamente vibrazioni ad alta frequenza. [Questo è stato confermato ad esempio in Bosnia, dove i ricercatori hanno osservato un fascio di energia ad alta frequenza che si irradia costantemente dalla sommità della piramide]
Hanno costruito un mondo sulla terra che era come uno specchio in cui la danza cosmica potrebbe riflettere se stessa e risuonare, e dove tutti gli esseri potessero ricevere il nutrimento di questa vibrazione.” -  Arkan Lushwala
E così, sappiamo dalla saggezza di queste persone che hanno vissuto migliaia di anni fa, che noi come esseri umani sulla Terra, condividiamo una responsabilità, ovvero, quella di proteggere e prenderci cura della terra.

Noi abbiamo fallito nel nostro compito di custodi della terra

Oggi, a causa di un’economia globale guidata da ricchezza e avidità, gli esseri umani stanno distruggendo l’ambiente e con esso il naturale equilibrio di condivisione e scambio tra uomo e natura. In generale, in tutto il mondo, stiamo prendendo dalla Terra molto più di quanto doniamo a Lei attraverso il rispetto e l’amore.

Allo stesso tempo, le culture indigene del mondo, i gruppi che detengono la saggezza antica e in molti casi praticano ancora gli antichi rituali di guarigione di cui la terra ha disperatamente bisogno, stanno scomparendo.

Ad esempio, il National Geographic afferma che  il 20% della foresta amazzonica è stata cancellata negli ultimi 40 anni, e un altro 20% potrebbe essere perso nel corso dei prossimi 20 anni.

Le aree eliminate comprendono il territorio ancestrale di molte tribù indigene che dipendono interamente dall’ambiente circostante per il loro cibo, acqua, medicine, e per la salute e il benessere generale. Poiché queste persone sono sempre più minacciate, le loro popolazioni sono in declino e le loro tradizioni sono state contaminate dal mondo moderno. I loro giovani sostituiscono il linguaggio tradizionale composto da canti e preghiere con una formazione moderna che comprende lo spagnolo o l’inglese. E le generazioni più anziane muoiono, in questo modo i mondi del sapere antico vengono persi o abbandonati.

Che cosa avviene nel momento in cui questi rituali importanti si perdono? Quale effetto avrà sull’universo quando sempre meno persone saranno a conoscenza degli antichi modi di cantare e ballare per onorare la terra sulla quale viviamo, gli animali e le piante che forniscono il nostro nutrimento?

E’ forse ciò che sta accadendo alla Terra in questo momento?

Arkan dice che:
Quando ci dimentichiamo di nutrire le forme di vita che ci nutrono, come esseri siamo destinati a decadere e perdere il nostro splendore. L’umanità ha consumato milioni di tonnellate di risorse del pianeta negli ultimi decenni. Non c’è alcuna prassi consolidata o tradizione che possa compensare la terra per tutto ciò cheta subito.
Cosa possiamo fare per  ristabilire il contatto con la terra e ripristinare le brillanti vibrazioni di tutte le vite, per ridare forza ed energia a questo nostro mondo da cui abbiamo preso così tanto? Se saremo in grado di trovare un modo per restituire alla terra ciò che le spetta, allora potremo sicuramente avere più abbondanza da condividere tra di noi, e vi sarà prosperità in abbondanza (la ricchezza di corpo, mente e cuore), invece di essere coinvolti in infinite guerre, avidità e paura, come avviene in gran parte del mondo oggi.


Jocelyn Mercado fondatrice del progetto Sacred Planet


fonte: http://www.dionidream.com/nostri-antenati-si-prendevano-cura-delluniverso/

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