Ma c’è un problema: le persone serie in Occidente, in
particolare, rappresentanti del settore imprenditoriale, sembra non
diano credito ai loro mass-media. Altrimenti come è potuto succedere che
la quotazione del rublo è cresciuta di 31 copechi in un colpo solo
rispetto all’Euro – e ciò subito dopo che l’Occidente aveva dichiarato
che intende applicare delle sanzioni di ogni genere contro la Russia?
Le
minacce dei leader occidentali sembrano poco credibili. Di conseguenza
il Presidente Putin si è spinto alla riunificazione della Crimea con la
Russia – una mossa rischiosa ed inattesa. Per la prima volta il “mondo
russo” si è rifiutato di credere sulla parola all’Occidente e di
sacrificare suoi cittadini al fine di mantenere i rapporti di
partenariato con lo stesso Occidente. È stata una mossa improvvisamente
assai efficace. Molti osservatori sono rimasti piacevolmente sorpresi
dalle parole del Segretario di Stato Usa John Kerry il quale per la
prima volta in 15 anni ha pronunciato, in particolare, parole come
“diritto internazionale”, “approccio multilaterale” e anche “interessi
legittimi della Russia”. È occorso un primo cambiamento, non sanzionato
da Washington e dall’Unione Europea, di confini nel periodo postbellico
perché il capo della diplomazia americana inizia a parlare come persona
che rispetta la legge. Ma era già troppo tardi. Secondo Fedor Lukianov,
caporedattore della rivista “La Russia in politica globale”, l’Occidente
si è mosso in ritardo poiché non credeva fino in fondo che la Russia
dice la verità.
Si riteneva fino agli ultimi giorni che la Russia stesse bluffando. Bisogna dimostrarle che la nostra è una presa di posizione dura e rigorosa, presentarle un giro di eventuali sanzioni. Allora Lavrov e Kerry si potranno incontrare e trovare una soluzione diplomatica della crisi. Ma all’improvviso viene fuori che la Russia intende proprio quello che dice. Il problema della Crimea non è oggetto di mercanteggiamento politico. Per l resto dell’Ucraina per il momento non è chiaro come andranno le cose, ma quello della Crimea è un problema già risolto.
Ora l’Occidente sta gridando
che la Russia non rispetta i suoi impegni previsti dall’Accordo di
Budapest del 1994, che garantisce l’integrità territoriale dell’Ucraina
in cambio del consenso di quest’ultima all’evacuazione di tutte le armi
nucleari dal suo territorio. Ora l’Occidente ricorda questo Accordo alla
Russia, ma come dice Lukianov, sino a poc'anzi non voleva nemmeno
sentir parlarne.
Quando alcuni anni fa l’Ucraina ha deciso di aderire alla Nato, la Russia aveva ricordato questo Accordo: a che Vi serve entrare nella Nato, avete le garanzie? In risposta ci era stato detto: Non è un cosa seria! Diverso il discorso per la Nato!
Bugia
porta sfiducia. Per un quarto di secolo la Russia cercava di costruire i
suoi rapporti con l’Occidente sulla base della fiducia. In risposta
otteneva la stessa cosa: bugia. Finalmente! Ne siamo veramente stufi!
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