I Rotary Club così come i Lions Club sono associazioni umanitarie la cui filosofia può essere letta nella chiave delle Costituzioni di Anderson, che dal 1723 sono il riferimento della Massoneria. L’unica cosa che le differenzia dalla Massoneria tradizionale è l’assenza di esoterismo, anche se non manca certo l’utilizzo delle simbologie.
Il Rotary è nato il 23 febbraio del 1905 a Chicago (Illinois, USA). I fondatori erano 4: Gustav Loehr, ingegnere minerario, S. Schiele, negoziante di carbone, H. Shorey, sarto e Paul Percival Harrys, avvocato. Il nome Rotary fu proposto da Harrys poiché i 4 fondatori si riunivano a rotazione nei loro studi ed officine professionali. Durante la Convention di Duluth nel 1912, i rotaryani decisero di assume come loro simbolo una ruota blu con 24 denti e 6 raggi. Essa simboleggia la ruota dei carri dei pionieri dell’avventura americana, iniziatasi nel Seicento, coi Padri Pellegrini,
che dall’Inghilterra e dall’Olanda si diressero nel nord America per
vivere più liberalmente il loro protestantesimo puritano e calvinista. I
denti rappresentano un ingranaggio meccanico, che significa la rivoluzione industriale e una concezione del mondo o filosofia marcatamente tecnologica e tecnocratica,
con un richiamo alla inter-attività e inter-dipendenza tra i membri del
Rotary, simili alle rotelle di un grande ingranaggio. Tuttavia, vi è
anche una simbologia più nascosta, segreta o esoterica di tale emblema.
La ruota è “un simbolo antichissimo, presente in tutte le culture. Assumerla come allegoria del progresso è ad un tempo corretto e riduttivo. La ruota partecipa alla perfezione suggerita dal cerchio, (…). Essa si riferisce, inoltre, al movimento e al divenire (…), tensione verso elevati standard (professionali, etici, personali), (…) calati nella (…) realtà di una concretezza operativa (…). Ma la ruota è anche la ‘rota mundi’, simbolo del mondo (…), che contiene l’universo entro la sua circonferenza”.
La vocazione rotaryana implica universalità e mondialismo planetario. Il Rotary aspira ad “abbracciare entro la propria circonferenza l’universalità delle nazioni, delle razze, delle culture”. Il colore blu
rappresenta la tensione cosmica, come l’acqua del mare, la volta del
cielo (e della loggia massonica) e sta a significare la volontà di
riunificate tutte le nazioni in un Nuovo Ordine Mondiale più ampio (vedi la bandiera dell’ONU e della NATO) mediante un sentimento di amicizia filantropica. I 6 raggi della ruota blu, sono il simbolo di un’emanazione, la quale si propaga dal centro della ruota dentata verso tutti gli altri enti, i quali non sono creati ex nihilo da Dio, ma emanano dall’Indeterminato o dall’Architetto dell’Universo. Il colore blu è circondato dal giallo oro, per significare l’eccellenza, che è il quarto concetto della filosofia rotaryana (tecnocrazia, mondialismo, filantropia ed eccellenza), vale a dire il rotaryano è un iniziato, non uno qualsiasi, fa parte di una elite tradizionale e non della gente comune, che tende ad una perfezione sempre maggiore, all’infinito.
La storia
La vitalità dei vari club rotaryani sparsi nel mondo (27. 000, con 1. 200. 000 soci, in 150 nazioni) trae origine dallo spirito americanista,
essendo nato a Chicago 115 anni fa. Chicago nei primi del Novecento
contava già 2 milioni di abitanti, in essa erano assai vivi i “valori umanistici della ‘democrazia e della solidarietà sociale’
”. Proprio in quegli anni l’America cominciava a diventare una
super-potenza a livello mondiale; infatti dopo la guerra contro la
Spagna (1898), Cuba, Portorico e le Filippine passarono sotto l’orbita
statunitense.
Questo sentimento americanissimo di imporsi all’attenzione del mondo intero non è estraneo al desiderio rotaryano di espansione totale e sovrannazionale.
Il 20 novembre 1923, presso l’esclusivo Ristorante Cova
di Milano, viene ufficialmente inaugurato il primo club Rotary
d’Italia. Milano fu scelta come sede poiché si preparava a divenire la
capitale economica della penisola. L’ispiratore di tale fondazione non
fu un milanese, né un lombardo, né tanto meno un padano-italiano ma un
inglese, sir James Henderson (che a quanto pare ricopre un ruolo anche
nelle ombrose vicende degli ultimi attimi di Mussolini), affiancato dal
suo amico Leo Giulio Culletton. Quest’ultimo avrebbe voluto che il club
rotaryano italiano fosse del tutto simile a quelli americani, ossia
ultra-democratico, mentre Henderson propendeva per un Rotary italiano
elitario ed aristocratico, con membri influenti dell’alta borghesia ed imprenditoria, (tra essi figurano Motta, Falk, Pirelli, Borletti). Dopo Milano il Rotary si espande verso Trieste, Genova e il Piemonte (con Vittorio Emanuele III come socio), per giungere sino a Firenze, Roma (con Arnaldo Mussolini, sino a quando il regime tollerava tacitamente il club), Napoli e Palermo, i nomi dei vip aumentano: Giovanni Agnelli, Marzotto, Giovanni Treccani, Guglielmo Marconi,
Nel 1925 il fascismo entra in collisione col club a causa delle sue
origini demo-plutocratiche, del suo pacifismo e del suo mondialismo. Nel
1928 la Chiesa cattolica attacca il Rotary (vedi padre Pirri, in
L’Osservatore Romano, 15 febbraio 1928) accusandolo di para-massoneria, poiché “la sua morale non è che un travestimento di quella massonica”.
In effetti è da dedurre che i Rotary
Club, così come i Lions Club iniziarono a diffondersi dopo che il regime
fascista decretò l’illegalità della Massoneria nella seconda metà degli
anni ’20. Si deve altresì ricordare che ben 11 dei membri del Gran Consiglio Fascista della riunione del 15 dicembre 1922 dalla quale ebbe vita, risultavano massoni: Acerbo,
Dudan, Balbo, Rossi, Farinacci, Torre, Starace, Teruzzi, Postiglione,
Rocca e Grandi. Di loro 3 appartenevano a Piazza del Gesù, 7 al Grande
Oriente e 1 (Farinacci) ad entrambe.
Nonostante il regime fu così accanito contro la massoneria, dopo che il Re accettò la presidenza onoraria del Rotary, quasi tutti i membri della corte vi entrarono di conseguenza, garantendo anche una certa protezione al club.
La dottrina rotaryana
I rotaryani su impulso del presidente del
club di Roma sen. Guido Biscaretti, approvano al Congresso Nazionale di
Napoli il 29 maggio 1929 una dichiarazione con la loro autodefinizione.
Tale dichiarazione fu poi presentata alla conferenza di Dallas come
proposta per il 46° distretto (Italia) e dopo un’opportuna modifica
approvata nella seguente forma:
Il Rotary non ha carattere religioso o politico e pertanto non ha mai inteso né intende formare alcun partito o setta, né adottare uno speciale codice morale. Dato che uomini di differenti religioni possono appartenervi, il R. ha assoluto rispetto della fede religiosa dei suoi membri. Organizzato in 52 paesi, in ognuno di essi il R. impronta la sua attività al sincero rispetto e alla salvaguardia degli istituti politici e religiosi della nazione, e richiede ai suoi membri di essere assolutamente leali verso gli ideali religiosi e morali e i più alti interessi dei rispettivi paesi, pur cooperando alla più cordiale comprensione fra le nazioni.
Testo che può entrare nel contesto delle Costituzioni di Anderson del 1723 e che imprime una certa puzza di massoneria
al Rotary. La vera pericolosità del Rotary, non già nell’ordire
rivoluzioni, bensì nel ritenersi e operare quale istituzione
sovranazionale, coordinata da un unico centro e di carattere
tecnocratico ed elitario: – nell’essere insomma, scriveva un dotto e impegnato rapporto di polizia, - la Massoneria di Ramsey, in veste nuova ed inattaccabile, rivolta ad una “realtà” futura.
A conferma di un legame o collegamento
tra il Rotary International e la Massoneria, c’è la scoperta di un
distintivo con la ruot
a del Rotary che circonda la squadra e il compasso
con la lettera ‘G’ all’interno, e poi similmente una busta che ha una
etichetta che dice: ‘LOGGIA ROTARIANA N° 4195. Una loggia Massonica per
Membri del Movimento Rotary il cui distintivo è nell’Emblema’ (vedi
foto).
La Loggia Rotariana N° 4195 di Londra
ricevette l’autorizzazione della Gran Loggia Unita di Inghilterra il 3
Novembre 1920. La loggia ebbe 29 membri fondatori, che erano tutti
membri del Rotary Club di Londra, che a quel tempo aveva oltre 300
membri. La loggia esiste ancora e si riunisce presso la Freemasons Hall
di Great Queen Street a Londra. E si badi che questa non è la sola
loggia rotariana sotto la Gran Loggia Unita d’Inghilterra, in quanto ne
esistono altre.
Alberto Fossadri
Alcuni Rotariani famosi
- Dott. Albert Schweitzer – medico e filantropo
- Generale Douglas MacArthur, USA
- Generale Augusto Pinochet, ex dittatore del Cile
- Prescott Bush, USA
- Soleiman Frangieh, Libano
- Konosuke Matsushita, Giappone
- Principe Bernardo d’Olanda
- Neville Chamberlain, ex Primo Ministro del Regno Unito
- George W. Bush, membro onorario del Rotary Club di Washington, nominato dall’ex presidente del RI Frank Devlyn con una cerimonia tenutasi alla Casa Bianca il 2 luglio 2001
- Hassan II, re del Marocco
- Principe Ranieri III di Monaco
- Albert Sabin – scopritore vaccino antipolio
- Rita Levi Montalcini – ricercatrice premio Nobel
- Silvio Berlusconi – imprenditore e politico
- Amedeo duca di Savoia
- Umberto Agnelli – imprenditore
- Indro Montanelli – giornalista
- Leopoldo Pirelli – imprenditore
- Gugliemo Marconi – scienziato
- John F. Kennedy – Presidente USA
- Arnaldo Mussolini – giornalista
- sir Winston Churchill, Primo Ministro inglese
- Walt Disney, art director
- Thomas A. Edison, inventore
- Edward VIII, Duca di Windsor
- Dwight D. Eisenhower, Presidente USA
- Thor Heyerdahl, esploratore
- Charles Lindbergh, pilota aeronautico
- Ronald W. Reagan, Presidente USA
- Franklin D. Roosevelt, Presidente USA
- Margaret Thatcher, Primo Ministro inglese
Fonti:
-http://www.rotarynovafeltria.it/ROTARY/rotarianifamosi.html
-Storia della Massoneria Italiana dalle origini ai giorni nostri – Aldo A. Mola
-http://goo.gl/kXLVG
-http://goo.gl/3LJ6K
http://azioneprometeo.wordpress.com/2013/02/05/rotary-il-club-della-paramassoneria/
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