giovedì 5 luglio 2018

Essere come bambini, e il passato che non vuole essere passato.



Periodi iniziano, periodi finiscono. E' una legge di natura. Eppure vorremmo che non fosse così... vorremmo che i periodi belli non finissero mai e che i periodi brutti non iniziassero proprio. Ma il flusso ci può portare anche attraverso esperienze tremende, veri e propri naufragi per arrivare a insegnarci quello che abbiamo bisogno di sapere.

Per questo non spingo più le persone ad avere pensieri estremamente positivi quanto piuttosto a fare qualcosa che possa trascendere il positivo e il negativo, ossia, lasciar andare tutto quello che è il loro giudizio sulle realtà che stanno vivendo e semplicemente, vivere. Quest'estate ho imparato tanto sulla natura ingannevole della mente e sul giochetto a cui siamo sottoposti di continuo da parte delle memorie del passato. Ho imparato molto sui miei attaccamenti.

Per una serie di coincidenze sono stato portato dagli eventi a ritrovarmi in un luogo in cui ho passato dei momenti molto forti e importanti per me e già da molto prima di arrivare in questo luogo la mia mente era agitata, il mio qigong era difficoltoso, c'erano emozioni tristi, ansia, agitazione estrema... come mai, mi domandavo senza avere risposta.

Poi sono arrivato in questo luogo mitico della mia gioventù, questo angolo di paradiso dove all'epoca (quasi 17 anni fa) trovai il mio primo contatto con la magia del flusso e dei suoi doni e sperimentai una prima estrema centratura e la bellezza della vita.

Ero in quel posto dove, ora, le uniche cose simili al passato erano la disposizione degli elementi e quel vento magico che era uguale identico a com'era un tempo. E qualcosa è accaduto. Ho avuto una specie di viaggio nel tempo durato pochi minuti nei quali mi sono sentito esattamente come se fossi tornato indietro a quel periodo, ed era come rivivere esattamente le stesse identiche emozioni, rivedere le stesse persone di allora. Ero lì. E d'un tratto sono stato consapevole di un fatto: stavo dicendo addio a quel luogo mitico.

Dovevo farlo perchè il ricordo inconscio di quel posto aveva sporcato tutte le mie estati successive e aveva agito esattamente come sapevo che le memorie fanno, distorcendo la realtà al di sotto del livello della coscienza. Dovevo farlo perchè quel paradiso perduto era ciò che avevo cercato invano di ricostruire tante e tante volte nella mia vita cercando situazioni simili.

Mentre ero lì una tristezza dolce e penetrante mi è esplosa dal petto e mi ha invaso facendomi perdere totalmente il controllo: capivo in quel momento che quel 'passato' che non voleva essere passato, era davvero finito e che inconsciamente io avevo cercato di ricrearlo per tutti gli anni successivi.

Nei giorni seguenti la tristezza è continuata con qualche lacrima, scemando sempre di più, finchè non mi sono deciso a parlarne coi miei maestri dato che era già un po' che non andavo da loro, per ricevere un po' di luce su quanto accaduto e sul senso di tutto ciò. Ed ecco quello che ne è uscito, molto succinto e senza fronzoli.

Stare nel flusso è stare nel presente, ad ogni costo. Stare nel presente è un'arte e se si vuole diventare potenti in questa vita è la prima e la più importante lezione che dovremmo apprendere. A noi sembra di esserci ma in realtà al di sotto del livello conscio, tantissime memorie si muovono a filtrare ciò di cui possiamo accorgerci e ciò di cui non possiamo affatto essere consapevoli.

Non stiamo mai vedendo la realtà (o come dice il Corso in Miracoli 'io ho dato a tutto ciò che vedo, tutto il significato che ha per me'). Tra le varie cose che abbiamo lì sotto c'è l'attaccamento al passato e ai periodi belli della nostra vita, che è qualcosa che dovremmo imparare a lasciar andare. Siccome era qualcosa che insegnavo ai corsi ma di cui non avevo ancora esperienza così diretta, il flusso ha deciso di farmelo sperimentare di prima mano portandomici dentro (grazie eh?).

Mi hanno spiegato che i 'capitoli' della vita iniziano e finiscono con uno scopo evolutivo, una informazione che viene passata a chi vive quel capitolo, e che una volta che l'informazione è stata passata il capitolo si chiude naturalmente.

Quello che poi noi facciamo, invece di salutare e andare oltre, è attaccarci al bel ricordo e cercare a tutti i costi di far rivivere l'energia di quel periodo, la quale però è ormai estinta e a poco servono i nostri goffi tentativi di riesumazione. In più i maestri mi hanno spiegato di guardare i bambini.

Si lo so che sta scritto dovunque e anche il nazareno ci aveva suggerito di essere come bambini per entrare nel regno dei cieli, ma solo dopo questa esperienza e osservando dei bambini giocare e divertirsi ho capito il senso di tutto questo. E' chiaro che i bambini hanno un accumulo di tempo psicologico molto inferiore al nostro da adulti.

I bambini hanno poco passato e non pensano quasi per niente al futuro perchè non hanno ancora iniziato ad accumulare esperienza a formulare giudizi su ciò che è bello e brutto, positivo o negativo, e non sono ancora aggrappati a quasi niente.

I bambini sono estremamente nel presente, ecco perchè riescono ad essere nettamente più felici degli adulti in linea di massima. Noi invece abbiamo un substrato di tempo psicologico accumulato esageratamente grande, e il peggio è che per quanto possiamo fieramente dire di essere 'svegli' in realtà non lo siamo affatto, in realtà stiamo comunque sempre filtrando.

Io credevo di aver ripulito chissà quanta immondizia ed ecco che mi è bastato ritrovarmi un attimo in un luogo del mio passato per sciogliermi nelle lacrime. E' chiaro che abbiamo tanto di cui non siamo consapevoli che ci influenza nonostante tutto il lavoro che facciamo, ma i miei ci hanno tenuto anche a spiegarmi che: 'se rimani centrato nel presente, vieni condotto a tutto quello che hai bisogno di sapere e a tutte le lezioni che ti servono. Sei presente se ti sforzi di essere come un bambino, senza passato.

Il che significa che devi stare con quello che c'è e provare ad amarlo nonostante quanto ti sembri buio, nonostante quanto ti sembri sbagliato. Significa avere il coraggio di dire addio ai momenti idealizzati, alle persone più importanti, alle cose più belle che conservi gelosamente nella tua testa e che diventano la pietra di paragone per tutto ciò che viene dopo. Dovresti avere il coraggio di sentire che sei sempre nel posto giusto al momento giusto e che sei e sarai sempre dove devi essere'.

Mi è stata palese l'importanza del lavoro di rilascio emozionale, della presenza, e soprattutto mi è stato chiaro il valore di avere un cuore puro, che non significa essere buoni bravi e belli (quelle sono sindromi delle quali un mago errante può fare volentieri a meno)  ma significa coltivare una disposizione interiore al non attaccamento e alla non avversione con chiunque e con qualunque situazione ci si pari davanti.

Mi è stato chiaro che per quanto puoi essere bravo ad alterare la realtà e a materializzare forme pensiero, non c'è niente che ti potrà evitare le tue lezioni, e che questa storia della materializzazione è solo una parte del lavoro del mago. Ho visto chiarmente che c'è sempre uno yin che accompagna uno yang.

Oltre che da costruire c'è e ci sarà sempre anche del passato da ripulire. E a un certo punto ti diventa chiaro che anche se non materalizzi più di tanto, se ti appoggi al flusso e ti fai trasportare, il tuo viaggio ti porterà sempre tutto quello di cui hai bisogno, se solo hai il coraggio di mollare la presa da tutte quelle stupidaggini che ritieni così importanti.

Ma queste parole e questi concetti sono e rimangono solo spiritualità consolatoria finchè non lo fai davvero, finchè non lo applichi e non ci sbatti la testa facendotici anche un po' male. E allora al prossimo evento sgradito io cercherò di starci del tutto e di non scappare. Alla prossima emozione negativa io ci sarò, cercando di lasciarla andare piuttosto che reagirle o identificarmi con lei.

Quando il prossimo periodo bello della mia vita inizierà a morire, cercherò di ricordarmi che morire fa parte del ciclo della vita, che il negativo è importante tanto quanto il positivo e lo lascerò andare senza oppormi, per non perdere di nuovo il mio flusso e non illudermi di poter far vivere in eterno qualcosa che non esiste più.

Dopo ciò è stato come essersi risvegliati da un brutto sogno. La realtà ha un nuovo 'colore' più brillante, vedo meglio, sento meglio, faccio esperienza di una realtà molto più viva e interessante sebbene sia la stessa che vivevo solo qualche giorno fa. E mi rendo sempre più conto che alterare la realtà con mezzi 'psichici', che usare la legge di attrazione, non fa che spostarci sempre un po' più lontano da dove dovremmo veramente sempre essere, cioè adesso, ora, qui.


Andrea Panatta

fonte: http://quantum73.blogspot.com/2013/08/

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