mercoledì 4 luglio 2018

L’immigrazione di massa come arma per scardinare gli Stati nazionali

Migranti in Libia in attesa


Se ancora qualcuno non aveva abbastanza chiaro quale fosse il motivo per cui tutta la sinistra mondialista in Europa difende a spada tratta il fenomeno delle ondate migratorie e si ostina a considerare le ONG come enti benefici, gli ultimi avvenimenti hanno messo a nudo la realtà che in molti non volevano vedere.
 
Era stata smascherata da varie inchieste l’evidente complicità nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed erano risultate piuttosto ambigue le fonti del finanziamento di queste ONG che, con le loro navi, hanno assicurato il traghettamento in Italia per migliaia di migranti clandestini imbarcati sotto costa libica.


Le  recenti rivendicazioni fatte dalla Commissione Europea, da Emmanuel Macron e dal premier spagnolo Pedro Sanchez, hanno dimostrato come gli organismi della UE assieme a quelli dell’ONU e delle maggiori Istituzioni finanziarie siano nettamente a favore delle migrazioni, quale sistema per la sostituzione etnica della popolazione nativa. Chiediamoci perchè questi organismi favoriscano così scopertamente il fenomeno delle migrazioni.

Sta diventando sempre più chiaro il motivo per cui l’immigrazione risulta così importante per le élite europee: perché esse vedono il movimento di massa delle persone essenzialmente come un’arma contro la sovranità nazionale degli Stati nazionali.

Il loro progetto di migrazione di massa degli ultimi anni non è stato uno sforzo umanitario per migliorare la vita delle popolazioni dell’Africa o del Medio Oriente, come la retorica mondialista voleva far credere; questo fenomeno ha contribuito a cancellare le frontiere, utilizzando efficacemente i flussi migratori come strumento per spingere l’agenda post-nazione dell’oligarchia europea. A dimostrazione di quanto avevamo scritto molte altre volte, l‘immmigrazione di massa è un’arma geopolitica ad uso delle centrali dominanti.

Pedro Sanchez con Macron
Questo spiega perché, in vista del vertice UE della scorsa settimana sulla crisi dei migranti, Angela Merkel aveva affermato che la questione dei migranti è centrale per il “sistema di valori” dell’UE e per la celebrazione del “multilateralismo”.

In sostanza, i flussi migratori rendono reale la rivendicazione dell’UE di essere un’entità post-sovranità degli Stati. Questo è anche il motivo per cui Bruxelles sta alzando la posta contro l’Ungheria e altri paesi dell’Est- perché il rifiuto dell’Ungheria di accogliere alcuni migranti rappresenta un‘intollerabile affermazione dell’indipendenza nazionale contro le pressioni dell’UE.

Ed è precisamente per questo che i funzionari dell’UE e i loro fiancheggiatori nei media (quelli del “Più Europa”) si scagliano contro le persone comuni che mettono in discussione gli effetti delle migrazioni di massa o sostengono che queste dovrebbe essere una scelta democratica. Non potrebbero tollerare un autopronunciamento dei popoli su tale problematica perchè questo minerebbe il progetto dell’UE di rimuovere le questioni politiche fondamentali dal fastidioso sistema della democrazia nazionale.

L’Europa subisce una invasione mascherata ed un’immigrazione incontrollata e poi si chiedono perché così tanti europei sono preoccupati per l’immigrazione. Lo si era capito già da tempo  che le decisioni delle élite politiche “pro-migrante” sono prese sulla testa dei popoli ed in modo anti-democratico.

La Sea Watch, nave ONG raccatta profughi nelle acque libiche
Da quanto sopra deriva quindi che la crisi dell’immigrazione viene utilizzata dai grandi potentati finanziari come mezzo per la trasformazione radicale dell’assetto sociale, leggi per omologazione delle persone e sradicamento delle culture originarie dei popoli.

Le ondate migratorie non sono “spontanee” e “ineluttabili” come vorrebbero far credere e le persone dotate di un minimo senso critico iniziano ad accorgersi dell’esistenza di uno stretto rapporto di causa-effetto tra le guerre di destabilizzzazione scatenate dagli USA e dalla NATO contro i paesi del M.Oriente e del Nord Africa (Libia) e l’ondata migratoria riversatasi sull’Europa, come del nesso esistente tra la supremazia dell’economia finanziaria globale e l’esodo biblico di migliaia di disperati che ogni giorno si riversano sulle nostre coste.

Le popolazioni europee hanno iniziato a rendersi consapevoli dell’inganno e voltano le spalle agli apologeti  della sinistra mondialista. Questi ultimi detengono però tutte la maggiori leve del potere, da quello mediatico a quello finanziario ed escogiteranno qualsiasi marchingegno per imporre le loro decisioni.

A quel punto potrebbe verificarsi una reazione da parte della gente che si sente ingannata e la rabbia potrebbe esplodere. La rabbia non porta a mai niente di buono ma nella storia ogni tanto si verifica e diventa incontenibile. Ne saranno consapevoli i responsabili delle Istituzioni?


Luciano Lago


fonte: https://www.controinformazione.info/limmigrazione-di-massa-come-arma-per-scardinare-gli-stati-nazionali/

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