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"In principio era il verbo, e il verbo era presso Dio e il verbo era Dio". (Gv., 1-1)
Ogni giorno, non appena usciamo di casa, cominciano le nostre
interazioni col mondo esterno e i nostri simili. Il mezzo di
comunicazione più efficace a nostra disposizione sono stati, da sempre, i
gesti. In un secondo tempo furono create le parole per inserirle nel
contesto di un discorso e per poter dare una denominazione ad eventi,
cose e persone.
Dal giorno in cui la parola fu creata sorsero i diversi tipi di
linguaggio che si diffusero nelle diverse parti del mondo. Dal momento
stesso in cui nacque e si diffuse il linguaggio, le persone cominciarono
ad usarlo e a capirsi meglio ma, anche, crearono determinate parole al
solo scopo di fare del male agli altri o, in generale, per offenderli.
La parola ha un potere magico ed ipnotico. Ogni parola racchiude al suo
interno una potente energia. Bisognerebbe fare attenzione al corretto
utilizzo delle parole nella Vita di tutti i giorni. Dire qualcosa di
buono o cattivo ad una persona è come piantare un seme che, prima o poi,
darà il suo albero coi frutti.
Ma molti non fanno caso a ciò che dicono, ciò sia a causa della profonda
inconsapevolezza in cui versa gran parte del genere umano, sia pure
perché molte persone utilizzano le parole che hanno dentro e che,
spesso, risultano essere offensive in quanto sfogo sugli altri delle
frustrazioni che tengono dentro i loro pensieri ossessivi.
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Detto in altre parole molte persone, invece di lavorare su di sè per
smaltire la "spazzatura emotivo-conflittuale" che alberga al loro
interno, preferiscono la via più facile, quanto inutile, che prevede la
ricerca e il linciaggio del colpevole delle loro frustrazioni al loro
esterno. Questo modo di utilizzare le parole da adito a continui litigi
in uffici, palestre e, in generale, in tutti i luoghi in cui questi
cadaveri inconsapevoli posano piede e cominciano ad usare le parole come
armi da difesa/offesa.
Ho incontrato spesso persone del genere. Non sai mai quando e se ciò
avverrà. Quando capita d'incontrare persone del genere si hanno due
possibilità: o dar loro potere e lasciarsi ferire dalle parole velenose
che pronunciano, oppure porsi in uno stato di ascolto interiore e di
non-reazione.
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Nel primo caso, ovviamente, si scenderà al livello vibratorio di questi
zombie emozionali e si farà il loro gioco fatto di azione-reazione
TOTALMENTE AUTOMATICO e senza possibilità di scelta se non quella di
litigare in un botta e risposta che durerà finché l'ego non sarà stufo.
Nel secondo caso, invece, le cose si metteranno in un modo molto, molto
diverso. Partendo dal fatto che la persona di fronte a noi, che ci sta
coprendo d'insulti più o meno pesanti, CE LA SIAMO ATTIRATA NOI PER
GUARIRE UN NOSTRO CONFLITTO/PROBLEMA E LIBERARE FINALMENTE LA NOSTRA
ANIMA DALL'INFLUENZA NEGATIVA E SABOTANTE DELLA MENTE, l'incontro con
questi zombie inconsapevoli, può costituire uno spunto per guarire ciò
che loro rispecchiano di noi.
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Ovviamente bisogna essere TOTALMENTE PRESENTI e, al contempo, non dare
potere alle parole che l'altro ci lancerà contro, ciò a prescindere
dalla pesantezza degli insulti. Attraverso la PRESENZA TOTALE si potrà
osservare l'affiorare dell'emozione reattiva in noi mentre l'altro
continua a sproloquiare al nostro indirizzo, senza peraltro reagire.
Premetto che questo è un compito difficile, bisogna possedere un certo
equilibrio ed avere effettuato un eccellente lavoro di auto-conoscenza
ed auto-ascolto prima di poter raggiungere questo stato di non-reazione.
I vantaggi saranno molti. Primo fra tutti non si litigherà con nessuno,
utilizzando il linguaggio come forma di comprensione e di guarigione
invece di credere di avere una pistola in mano. Ricordiamo sempre che
SIAMO NOI A DARE POTERE ALLE PAROLE DEGLI ALTRI. Si da il potere alle
parole degli altri quando si crede a ciò che dicono e non si cerca di
riflettere se noi siamo, in realtà, come ci descrive attraverso quegli
epiteti poco affettuosi, chi ci sta ricoprendo d'insulti.
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Se si riesce ad essere abbastanza presenti da poter capire che le parole
a noi rivolte, in realtà, non sono arrivate per caso e servono solo a
liberare la nostra anima dalle interferenze mentali allo scopo di
acquisire una visione più nitida della Vita, proprio in quel momento
potrà avvenire la guarigione dal sogno di materia e il ricongiungimento
col Divino che è sempre stato in noi seppur dormiente in chi (la
maggior parte degli esseri umani) è quasi o del tutto inconsapevole di
sè.
Da oggi, impariamo a non dare peso a ciò che gli altri dicono di noi.
Spesso ciò è solo una forma di giudizio e il giudizio, come sappiamo,
deriva da una forma di esternazione da sè. Questa forma di esternazione
da sè porta a credere alle persone che la colpa è sempre e solo degli
altri e li porta, per ciò stesso, ad inveire, criticare, giudicare e
screditare tutto e tutti. E' normale prendersela con il mondo quando non
si ha la consapevolezza (coraggio) di dover lavorare su di sè.
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Prendersela col mondo ed inveendo contro di esso, non farà altro che
aumentare le energie negative, il malcontento e la rabbia. Il risultato?
Nulla! La soluzione a tutti i problemi esterni si trova e parte SEMPRE E
SOLO dal nostro interno, dall'assumersi il 100% della responsabilità
per gli accadimenti esterni a noi come risultato delle nostre proiezioni
interne delle quali siamo ancora inconsapevoli. Solo osservando ciò che
abbiamo al nostro interno potremo, finalmente, modificare in meglio il
mondo che ci circonda e le relazioni con i nostri simili.
Il cambiamento parte dal singolo. Quando ci vedono cambiati le persone
che ci conoscono, pur non chiedendo nulla, saranno portate a cambiare
esse stesse di conseguenza, ciò specie se risulterà essere evidente dai
lineamenti rilassati del nostro viso, dalla nostra calma equilibrata,
dalla nostra voce pacata e, soprattutto, dalle parole di pace e amore
che riusciremo ad inserire nei diversi contesti di dialogo che andremo
ad intrattenere nei diversi momenti della giornata.
Vincenzo Bilotta
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