Proseguono le polemiche in merito ai danni causati dai vaccini HPV Gardasil e Cervarix.
I principali centri vaccinali, presunti
opinion leaders, sorveglianze post-marketing, agenzie di
regolamentazione e la stampa, promuovono la sicurezza di questi vaccini.
E’ incomprensibile come queste
organizzazioni giudicano questo vaccino così perfetto quando causa
lesioni gravi o nei peggiori dei casi la morte.
Ogni nuovo report che suggerisce
altrimenti viene velocemente e sommariamente respinto, le famiglie di
giovani ragazze danneggiate o decedute sono sistematicamente zittite.
Un gruppo di ricercatori della University of British Columbia sta tentando di comprendere la costellazione di reazioni avverse riportate dopo la somministrazione di questo vaccino.
In uno dei loro ultimi lavori, pubblicato lo scorso autunno sulla rivista Pharmaceutical Regulatory Affairs, hanno portato le prove di una condizione mortale e difficile da diagnosticare denominata vasculite cerebrale. La
sindrome si adatta clinicamente sulla base della presentazione di
sintomi riferiti. Come al solito, lo studio non è esente da problemi e
critiche da parte dell’industria.
Che cosa è la vasculite cerebrale?
La vasculite cerebrale è
una manifestazione clinica associata a numerose malattie e talvolta può
anche divenire causa di ischemie cerebrali [gli ictus ischemici di
origine vasculitica si verificano principalmente nei giovani].
Il quadro clinico è espressione delle
caratteristiche genetiche e immunologiche del soggetto ed è in rapporto
al tipo di vaso sanguigno colpito e ai distretti preferibilmente
interessati. I sintomi neurologici possono complicare il decorso di
un’affezione sistemica oppure rappresentare le manifestazioni di esordio
della malattia.
L’interessamento del sistema nervoso
centrale [SNC] può realizzarsi in maniera diffusa o focale. Le forme
diffuse si caratterizzano per comparsa di cefalea, disturbi
cognitivo-comportamentali e turbe psichiatriche di marca distimica o
psicotica. Nel caso, invece, di forme focali si ha la comparsa acuta di
sintomi e segni di deficit neurologici focali, in genere preceduti o
associati a manifestazioni epilettiche generalizzate.
Il sistema nervoso periferico [SNP] è
spesso coinvolto e, anzi, spesso il suo interessamento è la causa delle
manifestazioni cliniche di esordio della patologia.
La vasculite è quindi
una patologia autoimmune mediata all’interno delle pareti dei vasi
sanguigni, che si indeboliscono e talvolta necrotizzano o uccidono il
vaso. La caratteristica centrale della vasculite è la
distruzione infiammatoria del vaso sanguigno. Le vasculiti possono anche
svilupparsi in qualsiasi altra parte del corpo, in grandi o piccoli
vasi. Di conseguenza, i sintomi compaiono spesso eterogenei e non
specifici, rendendo la vasculite molto difficile da diagnosticare a meno che non si vada alla ricerca specifica di essa.
Il gruppo di ricercatori della University of British Columbia
suggerisce che si dovrebbe cominciare a cercare la vasculite cerebrale.
Infatti, l’insorgenza di un evento neurologico ictale in un individuo
che non presenta segni di cardiopatia o aterosclerosi, soprattutto se
bambino o adolescente, deve sempre indurre all’esclusione di
un’eventuale vasculite localizzata al SNC o al SNP.
La vasculite cerebrale, chiamata anche encefalite autoimmune, rappresenta una delle forme più rare di vasculite
perché richiede la presenza di una tossina o mediatore che attraversi
la barriera ematoencefalica. Le stime attuali indicano un’incidenza
annuale di solo 1-2 casi di vasculite cerebrale per milione di adulti.
La vasculite cerebrale è
anche la più mortale, come il sistema immunitario media l’attacco ai
piccoli vasi sanguigni nel cervello insorge spesso ictus emorragico o
ischemico che può portare al decesso.
Reperti autoptici dopo vaccinazione con Gardasil
L’attuale studio, decesso dopo la vaccinazione quadrivalente papillomavirus umano [HPV]: causalità o concidenza?
ha esaminato il tessuto cerebrale di due giovani donne che sono morte
improvvisamente dopo aver ricevuto il vaccino contro l’HPV, Gardasil.
Una delle giovani donne aveva 19 anni,
era sana, non aveva assunto altri medicinali e non aveva una storia
clinica degna di nota. E’ morta nel sonno dopo aver ricevuto la terza
dose del vaccino, che ha suscitato un aggravamento apparente di sintomi
che si erano sviluppati subito dopo le prime dosi. I sintomi emersi,
dopo la sua prima vaccinazione, includevano: verruche sulle mani,
affaticamento, debolezza muscolare, tachicardia, dolore toracico,
formicolio alle estremità, irritabilità, confusione, vuoti di memoria o
amnesie.
L’altra giovane donna aveva 14 anni,
aveva una storia clinica per emicrania ed ha fatto uso di contraccettivi
orali. Entro due settimane dalla sua prima dose, ha sviluppato una
costellazione di sintomi che includevano l’esacerbazione di emicrania,
problemi di linguaggio, vertigini, debolezza, incapacità di camminare,
vomito eccessivo, depressione della coscienza, confusione, amnesia. Due
settimane dopo la seconda dose, è stata trovata morta nella vasca da
bagno dai suoi genitori.
Le autopsie primarie per ciascuna delle
giovani donne non hanno rivelato anomalie e nessuna causa precisa di
morte. Per la seconda ragazza, il medico legale ha osservato edema cerebrale [e ciò che si chiama ernia cerebellare]
una condizione in cui il gonfiore del cervello spinge contro il tronco
encefalico inferiore comprimendo la regione competente per la
respirazione e la funzionalità cardiaca.
Anche se gli esami istopatologici sono
stati eseguiti come parte della autopsia, le relazioni del medico legale
non hanno fornito alcuna indicazione di quali anticorpi sono stati
utilizzati per le indagini istologiche, rendendo quasi impossibile
determinare se il vaccino HPV era coinvolto.
Immunoistochimica avanzata
Senza gli adeguati esami di
immunoistochimica [IHC], utilizzando anticorpi specifici per taggare gli
antigeni utilizzati nel vaccino HPV, non c’era alcun modo per il medico
legale di stabilire se il vaccino HPV avesse causato o contribuito alla
morte di queste ragazze.
Conoscendo questo importantissimo dettaglio, i ricercatori della University of British Columbia
hanno sviluppato una specifica IHC per esaminare il tessuto cerebrale e
determinare se il vaccino era responsabile. Ciò che hanno trovato è
inquietante, ma incredibilmente importante!
L’IHC di questo studio ha trovato prove di vasculite cerebrale autoimmune innescata dalla componente HPV16L1 del vaccino. Particelle di HPV16L1 sono
state identificate in tutto il sistema vascolare cerebrale, aderenti
alle pareti dei vasi. I ricercatori hanno anche osservato un aumento
dell’espressione del complemento di marker immunitari, coerente con
sindromi vasculopatiche. Queste includevano:
- eccessiva adesione di linfociti T
- segnalazione di MHC-II [Complesso Maggiore di Istocompatibilità] e deposizione di complessi di Immunoglobuline G nella vascolarizzazione cerebrale
- aumento di MMP [matrice metalloproteinasi]
- intensa micro- e astrogliosi
Diagnosi di vasculite
La diagnosi di vasculite
è difficile sia a causa della sua rarità, soprattutto nei giovani, sia
negli individui precedentemente sani, anche per la costellazione di
sintomi che spesso imitano altre condizioni. Esami ematici, angiografia e
spesso una biopsia del tessuto in questione sono necessari, ma non sempre portano a confermare questa diagnosi.
Una volta diagnosticata, i trattamenti
comprendono alte dosi di corticosteroidi e, a volte, agenti
chemioterapici. Se diagnosticata, essa può essere trattata o almeno
controllata. Il problema è che attualmente pochi medici guardano
alla vasculite come un possibile colpevole per la gamma di sintomi
manifestati dalle giovani donne che hanno ricevuto il Gardasil o il
Cervarix. Questo studio della University of British Columbia suggerisce che dovrebbe essere considerata tale ipotesi. Ci sono tuttavia, opinioni dissenzienti.
Opinioni dissenzienti e possibili problemi con i risultati
Dopo la pubblicazione di questi risultati nel mese di ottobre 2012, il CDC ha convocato il solito comitato di esperti a novembre 2012
per rivedere il report. Il comitato del CDC ha identificato
preoccupazioni circa i metodi di studio e l’interpretazione dei
risultati. Il gruppo di lavoro sostiene che:
- il ritrovamento di vasculite richiede la prova di danni derivanti da infiltrato infiammatorio all’interno della parete del vaso che i test standard di istopatologia [ematossilina e eosinaH&E - macchiatura dell'esonina] avrebbero identificato. Dal momento che la macchiatura dell’eosina è risultata negativa, la vasculite non era evidente e non esisteva;
- i dettagli sui metodi di colorazione utilizzati dagli autori istopatologi non sono stati inclusi, sono stati testati nuovi metodi e quindi, come tali, non sono validi;
- le particelle di HPV-16L1 sono troppo piccole per essere identificate utilizzando la microscopia ottica, sarebbe stata necessaria la microscopia elettronica. Gli autori non hanno fornito prove del fatto che la microscopia elettronica è stata utilizzata. E ancora, il problema della mancanza di campione di controllo è stato indicato come un difetto;
- la mancanza di informazioni sulle cause alternative di morte è un difetto;
Confutazione dei risultati del comitato del CDC
Confronto ananas e banane. Nessuno dei due studi del CDC offre come prova contraria l’evidenza che il ritrovamento di vasculite cerebrale comporta una ricerca specifica sulla vasculite cerebrale. Uno degli studi citati è altresì una lettera al direttore pubblicata sulla rivista Rheumatology che segnalava due casi di vasculite cutanea, dopo la somministrazione di Gardasil; quindi è una prova a sostegno del legame tra il vaccino HPV e la vasculite, in generale, piuttosto che respingerla.
Il secondo studio citato come prova contro la vasculite cerebrale era uno studio dello stesso CDC, un report della sorveglianza post licenza Gardasil del 2009 che ha esaminato e catalogato le segnalazioni di eventi avversi al vaccino [tramite il database VAERS] da giugno 2006 a dicembre 2008. Né vasculite cerebrale, né altre forme di vasculite
erano segnalate come evento finale o reazione in questo studio.
Utilizzando il report di sorveglianza del CDC, che non includeva gli
stessi eventi finali in questione né i dati raccolti dal produttore, i
dati utilizzati per verificare la pretesa di negare i risultati di vasculite cerebrale
sono quantomeno dubbi, o peggio in malafede, se si considerano i
rischi potenziali alla salute per incorrere nella diagnosi di vasculite cerebrale.
Ricordiamo che nello stesso periodo, 30
giugno 2008, è stato pubblicato un rapporto in cui si viene a sapere
che, da settembre 2007 a maggio 2008 [9 mesi in tutto], la
somministrazione di Gardasil ha provocato queste conseguenze:
- 10 donne morte [fonte]
- 140 donne con gravi effetti collaterali [fonte], 27 delle quali in pericolo di vita
- 10 aborti spontanei [fonte]
- 6 donne che hanno contratto la sindrome di Guillain-Barré [fonte]
E così via, fino al report di settembre 2010 che riporta 3589 reazioni avverse in ambo i sessi [fonte]
e alla recente assegnazione di 6 milioni di dollari in danni alle
vittime del Gardasil da parte della Corte degli Stati Uniti [fonte].
Di fronte a queste evidenze, molto
francamente sono risibili i commenti entusiasti di certi filoni italiani
di un noto Comitato per i Misteri seguaci prezzolati di un certo
ginecologo da strapazzo rinchiuso in un bunker [messaggio volutamente criptico, ndr].
Critiche alle tecniche e ai metodi. Le critiche tecniche contro i risultati di vasculite cerebrale
coinvolgono l’utilizzo di metodi poco conosciuti, per lo più di nuova
generazione per rilevare il processo di malattia rispetto agli strumenti
e alle tecniche comunemente accettate. Solo il tempo e ulteriori test
diranno se queste preoccupazioni sono valide. Questo è uno studio
preliminare e respingerlo sulla base della sua novità, in particolare
quando i rischi per la salute sono così alti, sembra davvero
ingiustificato. La ricerca supplementare deve essere intrapresa
immediatamente per confermare o respingere le affermazioni e validare o
invalidare i metodi.
Non ci sono dati di controllo.
Questa è una falsa pista, usata contro alcuni studi, se necessario per
respingere altri, quando fa comodo al criticato in palese difficoltà.
Altri studi molto apprezzati sul Gardasil,
per esempio, sono noti per non avere dati di controllo. Certamente, un
gruppo di controllo sarebbe ideale, ma nelle fasi preliminare non è
necessario. Gli autori dello studio in questione riportano la mancanza
di soggetti di controllo e riconoscono la necessità di ulteriori
ricerche. Va notato, tuttavia, che l’analisi post-mortem del tessuto
cerebrale in giovani donne sane non è comune, e sarebbe stato difficile
determinare che cosa era “normale” rispetto a cosa era “anormale”. Ancora
una volta, invece di respingere le conclusioni di vasculite cerebrale a
titolo definitivo, ulteriori test dovrebbero iniziare per convalidare o
invalidare questi risultati.
La vasculite cerebrale o la vasculite in generale, è collegata alla vaccinazione HPV?
A questo punto non è chiaro, sono
necessarie ulteriori ricerche. Tuttavia, la presentazione clinica di
reazioni avverse sembra sostenere vasculiti cerebrali e altre vasculiti periferiche. Insieme a questa evidenza preliminare sul tessuto post mortem, non solo il collegamento con la vasculite
richiede ulteriori indagini, ma dovrebbe essere inclusa nella diagnosi
differenziale, in particolare per il trattamento refrattario della
costellazione di sintomi neurologici e autoimmuni così comunemente
riportati dai soggetti vaccinati.
Conclusioni
Molte associazioni di danneggiati da
vaccino nel mondo stanno conducendo una valutazione su larga scala dei
sintomi e delle reazioni avverse associate a Gardasil e Cervarix.
Se vostra figlia, un altro membro della
famiglia o un’amica hanno ricevuto uno di questi vaccini, vi invitiamo a
prendere nota di questa importante indagine.
I dati raccolti possono aiutare a
delineare la gamma, la gravità, la frequenza e la comparsa dei sintomi a
danno della salute associati a Gardasil e/o Cervarix.
In tal caso non abbiate timore nel
denunciare all’Autorità Giudiziaria competente il medico che si rifiuta
di effettuare una qualunque segnalazione di sospetta reazione avversa,
all’insorgenza del pur minimo sintomo neurologico post vaccinazione: ne
va della vostra salute!
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