martedì 18 giugno 2013

Bankia: come saranno spogliati i risparmiatori europei

ROMA (WSI) - Il 28 maggio circa duecentomila cittadini spagnoli che avevano affidato i propri risparmi a Bankia sono stati violentemente privati del poco che era loro rimasto. Quel giorno sono state poste in vendita le nuove azioni della banca nazionalizzata, il cui prezzo è crollato da 1,35 a 0,55 Euro, oltre l'80% in meno del valore del 2011, quando nacque il gruppo bancario. Le perdite totali dei piccoli risparmiatori potrebbero ammontare al 75-90% dei loro depositi originari.

Ecco come è stata perpetrata la frode. Negli ultimi anni, circa un milione di clienti delle principali banche (quattrocentomila nella sola Bankia) sono stati abbindolati nell'acquisto di azioni preferenziali ("preferentes") dell'istituto finanziario, con promesse di lauti guadagni. In realtà si trattava di titoli che non avrebbero potuto mai incassare o con
scadenze fino a 1000 anni!

Quando Bankia è fallita, nel maggio 2012, l'
ente di riorganizzazione spagnolo (FROB), dietro precise istruzioni di un memorandum firmato nel luglio di quell'anno con la Troika, impose una "sforbiciata" del 38% sulle preferentes, seguita dalla conversione forzosa in azioni comuni. Alle vittime fu promesso un prezzo di 1,35 Euro per azione quando queste sarebbero state di nuovo trattate sul mercato.

Il 21 maggio scorso, gli scambi sono stati riaperti ma solo per i grandi "investitori istituzionali", e cioè i fondi d'investimento e altri speculatori che avevano acquistato le preferentes di Bankia e altri istituti finanziari dai risparmiatori, a prezzi di
svendita del 25% del valore nominale (e quindi con una sforbiciata del 75%).

Questi avvoltoi hanno poi rivenduto i titoli al prezzo sforbiciato del 38% quando si sono riaperti i mercati agli investitori istituzionali, ottenendo un profitto del 37%.


Una volta avvenuta la spoliazione, i
piccoli risparmiatori che erano rimasti aggrappati a circa 5 miliardi di azioni hanno potuto scambiarli sul mercato il 28 maggio, solo per vedere crollare il titolo da 1,35 a 0,57 Euro.

L'associazione dei consumatori
ADICAE, che aveva sporto numerose denunce contro le banche, stima che "il doppio furto con frode" ammonta finora alla perdita del 75%. Se le azioni scenderanno ancora – cosa probabile – le perdite saranno ancora maggiori per chi le ha tenute. 


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UNICREDIT DICHIARA CHE E’ DISPONIBILE ALLA CONFISCA DEI SOLDI DEI CORRENTISTI PER SALVARE LE BANCHE!

Allarme rosso! Leggete cosa ha dichiarato niente di meno che il numero uno di Unicredit: “I risparmi che non sono garantiti da alcuna tutela potrebbero essere usati in futuro per contribuire al salvataggio delle banche a rischio fallimento". Lo ha detto Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit. “Far partecipare i risparmi non assicurati al piano di salvataggio delle banche e’ accettabile, posto che sia una soluzione comune in Europa”, ha dichiarato ieri a Vienna il manager del principale istituto italiano. “L’Unione Europea dovrà introdurre leggi identiche e condivise nei vari stati membri” – ha concluso. 
(wsi)

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