Secondo le previsioni si dovrebbero già "sentire" gli effetti di quel pianeta ..
Si sentono?
PREMESSA
Roma, 2001
Nel 2000 lavoravo a Roma in qualità di redattore della rivista “Stargate”, dove pubblicai una serie di articoli inerenti le mie ricerche sulle apparizioni di Fatima e il famoso Terzo Segreto, i vari misteri coinvolgenti il Vaticano nonché le possibili implicazioni aliene delle stesse apparizione portoghesi avvenute nel 1917. In seguito alla pubblicazione iniziai a ricevere una serie di e-mail da un personaggio che si definiva un “insider” del Vaticano, il quale fu spinto a contattarmi (anche se in maniera anonima sporadicamente lo aveva gia fatto in precedenza) perché attratto proprio dalle mie ricerche inerenti l’inchiesta sulle apparizioni di Fatima, e non solo.
Roma, 2001
Nel 2000 lavoravo a Roma in qualità di redattore della rivista “Stargate”, dove pubblicai una serie di articoli inerenti le mie ricerche sulle apparizioni di Fatima e il famoso Terzo Segreto, i vari misteri coinvolgenti il Vaticano nonché le possibili implicazioni aliene delle stesse apparizione portoghesi avvenute nel 1917. In seguito alla pubblicazione iniziai a ricevere una serie di e-mail da un personaggio che si definiva un “insider” del Vaticano, il quale fu spinto a contattarmi (anche se in maniera anonima sporadicamente lo aveva gia fatto in precedenza) perché attratto proprio dalle mie ricerche inerenti l’inchiesta sulle apparizioni di Fatima, e non solo.
Dalle lettere, inviatemi da questo personaggio, emergeva che il Vaticano annoverava una struttura d’intelligence, chiamata dal mio interlocutore Servizio Informazioni del Vaticano (in breve SIV). Nelle mail erano contenute delle informazioni interessanti, ed in una di esse mi fu preannunciato che molto presto avrei ricevuto del materiale tra cui un video, fattomi recapitare in seguito per posta, inerente l’osservazione del presunto decimo pianeta in avvicinamento al sistema solare...
La ripresa sarebbe stata effettuata da una sonda spaziale inviata nello
spazio remoto, facente parte di un programma spaziale avviato nei primi
anni ‘90, denominato “Sìloe”. Da tali indicazioni e non solo, ho capito
che lo scrivente era a conoscenza d'informazioni di gran lunga più
dettagliate di quelle rilasciatemi per iscritto.
Per un anno circa vi furono contatti informali via e-mail e per posta,
nei quali mi rivelò di essere un Gesuita membro del SIV e di lavorare a
Roma presso alcune strutture della Santa Sede, cosa che in seguito
verificai essere vera, informandomi a sua insaputa. In seguito e con una
certa difficoltà riuscì ad avere un primo incontro fisico in un luogo
pubblico della capitale, dove iniziò a rivelarmi alcune informazioni.
L’incontro, avvenuto nel 2001, fu voluto fortemente da me, in quanto
"conditio sine qua non" per il proseguimento dei nostri contatti, dato
che fino ad allora il mio atteggiamento, nonostante il videotape, fu
contraddistinto da un ovvio scetticismo e diffidenza nei suoi
confronti.
Fu in quella occasione che i miei dubbi si dissiparono, quando mi mostrò
le sue credenziali, alcune delle quali corrispondevano in buona parte
con quanto da me precedentemente appurato. Inoltre mi rivelò di
usufruire di un’autorizzazione alla supervisione denominata ‘Secretum
Omega’, che è la più alta categoria di classificazione di segretezza in
Vaticano equivalente al 'Cosmic Top Secret' della Nato. Il dialogo si
svolse sottoforma di continue domande e risposte, in quanto durante
l’ultima comunicazione era stato concordato che avrei posto delle
domande ben precise. Difatti avvenuto l’incontro il Gesuita ribadì tale
impostazione del dialogo anche se, nonostante il mio desiderio di porre
svariate domande e il poco tempo a disposizione, alcune sue risposte
hanno ovviamente stravolto l’impostazione originaria di alcuni quesiti.
Tuttavia la conversazione che segue anche se costituisce la summa di
quanto rivelatomi non è del tutto completa, in quanto alcune
informazioni e dettagli aggiuntivi, ricevuti sia in precedenza che in
seguito all’incontro, ho preferito non rivelarli, almeno per il momento.
[Barbato] Come è entrato a far parte del S.I.V.?
[Gesuita] Il S.I.V. annovera elementi provenienti da diverse realtà, tutte strettamente connesse alla Chiesa e composte soprattutto, almeno nella parte dirigenziale, da sacerdoti in maggioranza aderenti all’ordine dei Gesuiti, monaci Benedettini e Religiose; in tutto poco più di un centinaio di elementi. Possono sembrare pochi ma non è così se si considera che in ogni parte del mondo dove c’è un sacerdote o una suora c’è una potenziale fonte d’informazioni preziose.
Altri elementi sono stati, e tutt’oggi, sono seguiti in ambienti ed
istituzioni a carattere laico interne alla Chiesa come ad esempio:
associazioni a carattere umanitario, schieramenti politici vicino alla
Santa Sede, movimenti cattolici giovanili, ecc. Il mio iter è stato
molto simile a questo. In sintesi gli elementi come me sono stati
segretamente seguiti, indirizzati e formati secondo determinati criteri
noti in certi ambienti.
Ognuno di noi oggi si rende conto di aver avuto in passato un suo “angelo custode” nonché mentore, successivamente.
[B] Potrebbe fornirmi maggiori elementi sul S.I.V.? Perché è stato creato, da quanto tempo opera...
[G] La struttura è top secret ma per ora posso dirle che è organizzata in maniera analoga alle altre strutture d’intelligence come CIA, MI6 l’ex KGB ecc.
[B] Potrebbe fornirmi maggiori elementi sul S.I.V.? Perché è stato creato, da quanto tempo opera...
[G] La struttura è top secret ma per ora posso dirle che è organizzata in maniera analoga alle altre strutture d’intelligence come CIA, MI6 l’ex KGB ecc.
Non ha una sede ufficiale fissa ma sceglie di volta in volta un sito
dove riunirsi, in strutture però sempre sotto la giurisdizione della
Città del Vaticano.
Da un punto di vista cronologico la scintilla che ha innescato l’avvio
di tale organizzazione scaturisce da un evento avvenuto nella prima metà
degli anni ‘50 negli Stati Uniti, per l’esattezza nel Febbraio del
1954. L’evento in questione fu l’incontro di una delegazione aliena
avvenuto in California nella base di Muroc Airfield (divenuta poi la
sede della base aerea di Edwards) con il presidente Dwight Eisenhower e a
cui presenziò l’allora Vescovo di Los Angeles James Francis McIntyre.
L’incontro venne opportunamente filmato dai militari con tre cineprese
16mm, dislocate in vari punti, caricate con pellicola a colori e motore
con caricamento a molla; quest’ultima soluzione piuttosto scomoda,
perché costringeva ogni operatore a cambiare bobina ogni 3 minuti circa
di ripresa, fu necessaria in quanto in presenza degli alieni e delle
loro astronavi i motori elettrici delle cineprese più grandi non
riuscivano a funzionare. Furono girati in tutto sette rulli da trenta
metri, per un totale di circa venti minuti di ripresa. Al termine
dell’incontro ogni membro della delegazione terrestre giurò solennemente
di non rivelare a nessuno quanto visto e sentito degli alieni.
Non mi chieda che fine ha fatto il film perché credo che conosca già la
risposta. Comunque, nei giorni a seguire McIntyre, probabilmente
contrariato per aver prestato un giuramento che in coscienza riteneva
iniquo, partì di gran fretta per Roma al fine di incontrare il Santo
Padre Pio XII per riferirgli dell’incredibile evento. Ma il Vescovo
McIntyre per poter giungere in Italia doveva effettuare uno scalo prima a
New York per poi ripartire alla volta di Roma, il tutto con l’ausilio
di un aereo privato. Il velivolo decollato in un primo momento da Los
Angeles dopo circa un’ora e mezzo di volo a causa d’improvvisi problemi
tecnici fu costretto ad atterrare nel cuore della notte su una pista
dell’aeroporto “Skyhaven” sito a Las Vegas. Durante il periodo
necessario alla riparazione dell’aereo, circa un’ora e mezzo, salì
sull’aereo un personaggio che chiese di conferire con il Vescovo.
L’uomo che mostrò credenziali militari delle forze armate USA ,era un
colonnello dell’USAF, fu ricevuto da McIntyre. La conversazione durò
circa venti minuti durante i quali quest’uomo diffidò il Vescovo dal
riportare con esattezza tutta la vicenda a cui aveva assistito, in
quanto l’intera questione aliena era già oggetto di studio e controllo
da alcuni anni e che doveva essere d’esclusivo appannaggio dell’USAF.
Il militare sottolineò che il Presidente aveva chiesto solo un parere di
carattere spirituale e soprattutto di discernimento in quella
situazione assai anomala e che il giuramento non si riferiva soltanto ad
una possibile divulgazione di un tale evento al mondo intero ma che si
estendeva anche al Santo Padre. Non ultimo il problema delle
infiltrazioni di spie sovietiche all’interno dello stesso Vaticano.
Il Vescovo rispose che era suo preciso dovere riferire al Papa di tale
incredibile evento. Oggi si è propensi a pensare che quel guasto fu
voluto preventivamente per dar luogo a quest’incontro, organizzato da
alcuni militari probabilmente all’insaputa dello stesso Eisenhower.
Prima di congedarsi il militare disse al Vescovo che la scelta di
riportare quella notizia a Roma avrebbe creato seri problemi e a lui
personalmente sarebbe potuto costare molto. Tra l’altro, quanto di
quell’incontro con gli alieni fosse stato predetto in qualche messaggio
di carattere divino non c’è dato sapere.
Due giorni dopo il Pontefice Pio XII ricevette il Vescovo McIntyre.
Dopo aver meditato molto sulle implicazioni che avrebbe potuto avere un
rapporto esclusivamente militare con gli alieni, il Papa decise di
istituire un servizio d’informazioni segreto con una denominazione sulla
falsa riga del servizio d’informazioni militare fascista, il SIV
appunto, che avrebbe dovuto raccogliere tutte le informazioni possibili
sulle attività delle entità aliene e sulle informazioni che su di esse
avrebbero raccolto gli americani. Era di fondamentale importanza tenere
aperto il canale di comunicazione con il presidente Eisenhower. Il SIV
sostanzialmente venne costituito per acquisire e gestire tutte quelle
informazioni riservatissime che riguardavano soprattutto la tematica
extraterrestre coordinandosi con le altre strutture d’intelligence di
altri paesi. La neonata struttura si proponeva fondamentalmente di
gestire gli aspetti dal punto di vista morale, filosofico, etico e
religioso.
[B] Cos’è che ha fatto pensare a Pio XII che i militari americani avrebbero condiviso informazioni così delicate con il Vaticano? Come la mettiamo con il militare incontrato all’aeroporto di Las Vegas?
[G] Vede, essere convocati dal presidente degli USA nel cuore della notte per un aiuto ed un supporto spirituale in una situazione che potremmo definire unica nella storia dell’uomo moderno, credo sia solo segno di stima e fiducia. A conferma di ciò le dico che una volta tornato negli Stati Uniti McIntyre e l’Arcivescovo di Detroit Edward Mooney in un secondo momento, furono i principali coordinatori delle operazioni di passaggio delle informazioni al Vaticano.
[B] Cos’è che ha fatto pensare a Pio XII che i militari americani avrebbero condiviso informazioni così delicate con il Vaticano? Come la mettiamo con il militare incontrato all’aeroporto di Las Vegas?
[G] Vede, essere convocati dal presidente degli USA nel cuore della notte per un aiuto ed un supporto spirituale in una situazione che potremmo definire unica nella storia dell’uomo moderno, credo sia solo segno di stima e fiducia. A conferma di ciò le dico che una volta tornato negli Stati Uniti McIntyre e l’Arcivescovo di Detroit Edward Mooney in un secondo momento, furono i principali coordinatori delle operazioni di passaggio delle informazioni al Vaticano.
Gli eventi però presero una piega inaspettata in quanto lo stesso
McIntyre ed altri esponenti del SIV iniziarono ad avere degli incontri
diretti, in assenza e all’insaputa dei militari, con una razza aliena di
tipo nordico, apparentemente positiva, proveniente dalle Pleiadi;
questi alieni misero in guardia dagli esseri che erano stati incontrati
in precedenza dagli americani nel deserto della California.
Questi incontri con esponenti del SIV si verificarono più volte negli
USA e due volte anche all’interno dei Giardini Vaticani presso la
Pontificia Accademia delle Scienze, alla presenza dello stesso Papa Pio
XII.
[B] Allora, quello che asserì Padre Pio da Pietralcina sull’esistenza d’esseri viventi in altri mondi che non avevano peccato e che per tale motivo hanno raggiunto un grado evolutivo elevatissimo, è vero?
[G] Certamente, ma questi esseri a cui adesso si riferisce vivono su un piano dimensionale, se così si può dire, diverso pur non essendo angeli nel vero senso della parola, mentre gli alieni nordici di cui ho parlato sono esseri in carne e ossa, che seppure molto evoluti da un punto di vista tecnologico e spirituale hanno la loro corporeità.
Queste creature asserirono di aver scoperto nella Chiesa Cattolica, o
più precisamente nel messaggio Cristico, la presenza autentica di Dio e
si dichiararono disponibili alla collaborazione per il bene
dell’umanità.
Fu proprio questa affermazione da parte di questi esseri che convinse
Pio XII a collaborare con loro, considerandoli addirittura autentici
convertiti alla fede cristiana.
Probabilmente il Pontefice pensò che la Chiesa Universale doveva
cominciare ad estendere il suo messaggio anche ad esseri provenienti da
altri mondi. Comunque sia, questi alieni negli anni a seguire furono
d’aiuto determinante per la Chiesa di Roma nel portare avanti specifici
compiti nel mondo. In particolare intervennero in determinate situazioni
di carattere politico e sociale di portata mondiale (su questo punto
invito a rileggere quanto scritto a suo tempo dal console Alberto Perego
in alcuni dei suoi libri, NdA).
In seguito anche Papa Giovanni XXIII beneficiò dell’appoggio di questi
esseri che avevano sposato la causa Cristiana ma preferì rendere sempre
comunque il merito a più vaghi “interventi angelici”. Papa Giovanni
aveva ereditato, se così si può dire, un accordo di collaborazione tra
la Santa Sede e gli alieni positivi di razza nordica stipulato con il
predecessore. La cosa andò avanti per tutta la durata del pontificato di
Roncalli il quale però aveva più volte espresso ai vertici del SIV il
suo disappunto per l’estrema fiducia che si stava riponendo in quelle
creature, tanto che oggi si è portati a pensare che uno dei motivi che
diede il via al Concilio Ecumenico Vaticano II sia stata proprio la
necessità di fare un primo e concreto passo verso il rinnovamento della
Chiesa, anche in vista di un possibile ed imminente “contatto”.
[B] In riferimento a questi interventi o ‘mediazioni celesti’, possiamo includere anche il presunto incontro avvenuto nel 1963 tra il contattista americano George Adamski e il Papa?
[B] In riferimento a questi interventi o ‘mediazioni celesti’, possiamo includere anche il presunto incontro avvenuto nel 1963 tra il contattista americano George Adamski e il Papa?
[G] Ci stavo proprio arrivando. Adamski incontrò realmente il Papa.
Si recò a San Pietro una volta soltanto per incontrare l’allora
Pontefice il quale aveva già deciso che la Chiesa non doveva più
intrattenere rapporti diretti e collaborazioni con gli alieni, seppur
positivi. Giovanni XXIII riteneva inoltre inaccettabile che una simile
relazione fosse rivelata al popolo cristiano. Il compito affidato dagli
alieni ad Adamski fu quello di tentare un estremo ed ultimo accordo con
il Pontefice ormai morente. Egli fu un messaggero per conto degli stessi
esseri che incontrarono Pio XII.
Queste entità incaricarono lo stesso Adamski di consegnare al Papa un
dono; quest’ultimo, che conteneva una sostanza liquida che avrebbe fatto
sparire in pochi giorni l’eteroplasia gastrica da cui era affetto,
peggiorata in quelle ultime ore da una peritonite acuta. Il Papa non
bevve quella sostanza; disse in punto di morte guardando il Crocefisso;
“Quelle braccia allargate del Cristo sono state il programma del mio
pontificato. Un pontificato umile e modesto quanto volete, ma di cui mi
sono assunto tutte le responsabilità. Sono contento di quello che ho
fatto e di come l’ho fatto....”.
Tuttavia questo gesto da parte degli alieni fece concludere al Papa, con
quel poco di lucidità ed energie che gli erano rimasti, che questi
“fratelli del cosmo” avrebbero potuto condurre un’attività sicuramente
positiva e benevola verso l’umanità ma che avrebbero dovuto operare
autonomamente e distintamente alla Chiesa e, in generale, dall’operato
dell’uomo che, con la preghiera, agisce secondo la Legge di Dio e, in
particolare, sotto l’azione dello Spirito Santo.
Con il tentativo di Adamski terminò il rapporto diretto tra queste
creature ed il Papa stesso e i suoi successori, i quali fidandosi
dell’illuminazione di Giovanni XXIII stabilirono che non era più
opportuno avere rapporti diretti. Successivamente in un manoscritto
riservato di Papa Roncalli per il suo successore, con allegato un
dossier riservato sul S.I.V., il Pontefice menzionò un passo del Vangelo
che chiudeva e spiegava chiaramente l’atteggiamento della Chiesa nei
confronti degli esseri positivi provenienti da altri mondi:
Dal Vangelo secondo Marco ( 9, 38 e seg)
In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i démoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri". Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa".
Il senso, in estrema sintesi, è che la presunta attività positiva di questi alieni, che avevano aderito al messaggio cristico, non doveva essere ostacolata, ma “benedetta”, doveva essere però un’attività disgiunta e parallela a quella della Chiesa. Gli alieni di conseguenza erano da considerarsi alla stregua dello straniero che guarì nel nome di Cristo, e questi non gli impedì di farlo. In tal senso andrebbe inserito il discorso che il neo Pontefice, insediatosi al defunto Pio XII, fece il 5 Aprile 1961 quando rivolgendosi alla folla riunitasi in Piazza San Pietro per l’udienza generale disse: “alcune voci che prima ci erano ignote. Ma si tratta sempre di voci che dal cielo scendono sulla Terra, voci che hanno il riflesso dell’onnipotenza del Padre Celeste”.
Dal Vangelo secondo Marco ( 9, 38 e seg)
In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i démoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri". Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa".
Il senso, in estrema sintesi, è che la presunta attività positiva di questi alieni, che avevano aderito al messaggio cristico, non doveva essere ostacolata, ma “benedetta”, doveva essere però un’attività disgiunta e parallela a quella della Chiesa. Gli alieni di conseguenza erano da considerarsi alla stregua dello straniero che guarì nel nome di Cristo, e questi non gli impedì di farlo. In tal senso andrebbe inserito il discorso che il neo Pontefice, insediatosi al defunto Pio XII, fece il 5 Aprile 1961 quando rivolgendosi alla folla riunitasi in Piazza San Pietro per l’udienza generale disse: “alcune voci che prima ci erano ignote. Ma si tratta sempre di voci che dal cielo scendono sulla Terra, voci che hanno il riflesso dell’onnipotenza del Padre Celeste”.
[B] Parliamo dei suoi incarichi in seno al SIV.
[G] I miei incarichi erano di carattere puramente tecnico, i più importanti erano ad esempio ricevere informazioni segretissime provenienti da un radiotelescopio del Vaticano situato in Alaska e girarle ai rispettivi destinatari…
[B] Un attimo solo, ma di quale radiotelescopio sta parlando? Non sapevo che il Vaticano possedesse una struttura del genere in tale area geografica.
[G] Il Vaticano possiede e gestisce un radiotelescopio avanzatissimo, che adotta sistemi e tecnologie all’avanguardia, gestito solamente da personale appartenente all’ordine dei gesuiti e che è ubicato all’interno di un impianto industriale per il recupero del petrolio, apparentemente dimesso, sito nello stato americano dell’Alaska. Il complesso è mimetizzato perché ufficialmente le attività che vi si svolgono non sono le stesse della struttura del VATT in Arizona e sono coperte dal massimo segreto.
[B] Quando è stato costruito tale apparato e soprattutto con quali finalità visto che il Vaticano annovera già altri siti astronomici in varie parti del mondo?
[G] Quello che posso dire è che è stato costruito nel 1990 con lo scopo di studiare i corpi celesti ‘anomali’ in avvicinamento alla terra, analogamente a quanto fatto per esempio dalla CIA, che tra i tanti suoi ‘occhi segreti’ annovera il telescopio gemello di Hubble, SkyHole 12. Inoltre il SIV fu avvisato durante gli incontri con Pio XII dell’avvicinamento di un corpo celeste al sistema solare ospitante una razza aliena evoluta e molto bellicosa. Seppi ben presto che il materiale che dovevo ricevere qui a Roma ed elaborare al computer era molto interessante e segretissimo. Fu durante l’elaborazione di alcuni dati e informazioni provenienti da questo radiotelescopio che una sonda inviata nello spazio remoto, inserita all’interno di un programma di esplorazione spaziale avviato nei primi anni ‘90 denominato SILOE, aveva fotografato un pianeta di dimensioni enormi in avvicinamento al sistema solare.
I dati furono ricevuti in Alaska nel mese di ottobre del 1995. Qui
cominciarono i miei problemi. Scoprii che non dovevo decrittare io i
dati provenienti da quella sessione di trasmissione e si creò una
situazione pericolosa. Fu allora che il mio referente mi rivelò che
all’interno del Vaticano erano conviventi due fazioni che si
contendevano la gestione di un tipo di informazioni con un livello di
segretezza di gran lunga superiore al TOP SECRET.
[B] Potrebbe fornirmi ulteriori dettagli sul programma spaziale SILOE? Chi ha progettato la sonda, da dove è stata lanciata…
[G] La sonda denominata “Siloe” prende il nome proprio dall’omonimo programma di esplorazione spaziale avviato nei primi anni ‘90. Inoltre posso aggiungere che il programma Siloe è a sua volta inserito in un altro e più vasto programma, denominato Kerigma. (Sulla natura di quest’ultimo e degli altri sottoprogrammi che lo compongono non mi e stato rivelato nulla, NdA). Per ora posso solo dirle che la sonda è stata assemblata presso l’Area 51, disponeva di un motore a impulsi elettromagnetici e, una volta completata, fu collocata in orbita da un velivolo del tipo Aurora.
[B] Potrebbe fornirmi ulteriori dettagli sul programma spaziale SILOE? Chi ha progettato la sonda, da dove è stata lanciata…
[G] La sonda denominata “Siloe” prende il nome proprio dall’omonimo programma di esplorazione spaziale avviato nei primi anni ‘90. Inoltre posso aggiungere che il programma Siloe è a sua volta inserito in un altro e più vasto programma, denominato Kerigma. (Sulla natura di quest’ultimo e degli altri sottoprogrammi che lo compongono non mi e stato rivelato nulla, NdA). Per ora posso solo dirle che la sonda è stata assemblata presso l’Area 51, disponeva di un motore a impulsi elettromagnetici e, una volta completata, fu collocata in orbita da un velivolo del tipo Aurora.
La sonda non disponeva di calcoli e preindicazioni sulla traiettoria e
ubicazione precise di Nibiru, per cui il suo scopo era di approssimarsi
al pianeta correggendo la rotta il più possibile per poi riavvicinarsi
al Sistema Solare ad una distanza tale da poter trasmettere dati e
immagini al radiotelescopio segreto posizionato in Alaska. La sonda
venne lanciata una volta ultimato il radiotelescopio ed effettuò la
trasmissione delle riprese nel 1995.
[B] Quanto da lei affermato mi spinge a rammentare alcune delle teorie formulate dal ricercatore Zecharia Sitchin in merito al noto 12° pianeta e di un suo futuro ritorno. Conosce tali studi?
[B] Quanto da lei affermato mi spinge a rammentare alcune delle teorie formulate dal ricercatore Zecharia Sitchin in merito al noto 12° pianeta e di un suo futuro ritorno. Conosce tali studi?
[G] Si, almeno negli aspetti principali; ciò che posso dirle di sicuro è che il S.I.V. in collaborazione con la Lockheed Martin inviò quella sonda che realizzò le immagini da me elaborate. Si tratta di un corpo celeste molto grande che nel giro di tre anni al massimo, a partire dal 2001, farà “sentire” la sua presenza all’interno del sistema solare.
[B] In che modo ha avuto accesso a simili informazioni?
[G] Attualmente usufruisco di un’autorizzazione alla supervisione denominata ‘Secretum Omega’.
Questa è la più alta classificazione di segretezza in Vaticano,
equivalente al 'Cosmic Top Secret' della Nato. Esso è suddiviso in tre
livelli d’informazione: dal meno dettagliato Secretum Omega livello III
al Secretum Omega livello I che è il più completo.
Il mio compito attualmente è di formare nuovi elementi del S.I.V. e di
avviarli all’uso dei sistemi di comunicazione propri di tale organismo.
[B] In Italia le informazioni raccolte dal radiotelescopio in Alaska come giungono?
[G] In Italia esistono impianti radio e antenne unitamente a due satelliti geostazionari sopra l’Italia stessa di una compagnia di telecomunicazioni americana, la Sprint International, che ha parabole nel nord e nell’estremo sud dell’Italia. Tale compagnia ha un contratto speciale con il SIV e su un canale riservato invia e riceve dati cifrati con un algoritmo di crittografia riservato e personalizzato, in uso dal 1994. Prima il SIV usava un sistema di crittografia ideato da una società svizzera che in seguito fu abbandonato, perché uno dei membri di questa società lo rivendette clandestinamente agli israeliani. Altre informazioni di carattere tecnico per ora non posso fornirle.
[B] Vorrei porle una domanda su un noto religioso italiano legato alla Chiesa, mi riferisco a Monsignor Balducci che ha pubblicamente rilasciato determinate affermazioni sulla tematica extraterrestre. Balducci per caso opera in accordo con il S.I.V.? È a conoscenza della sua esistenza?
[B] In Italia le informazioni raccolte dal radiotelescopio in Alaska come giungono?
[G] In Italia esistono impianti radio e antenne unitamente a due satelliti geostazionari sopra l’Italia stessa di una compagnia di telecomunicazioni americana, la Sprint International, che ha parabole nel nord e nell’estremo sud dell’Italia. Tale compagnia ha un contratto speciale con il SIV e su un canale riservato invia e riceve dati cifrati con un algoritmo di crittografia riservato e personalizzato, in uso dal 1994. Prima il SIV usava un sistema di crittografia ideato da una società svizzera che in seguito fu abbandonato, perché uno dei membri di questa società lo rivendette clandestinamente agli israeliani. Altre informazioni di carattere tecnico per ora non posso fornirle.
[B] Vorrei porle una domanda su un noto religioso italiano legato alla Chiesa, mi riferisco a Monsignor Balducci che ha pubblicamente rilasciato determinate affermazioni sulla tematica extraterrestre. Balducci per caso opera in accordo con il S.I.V.? È a conoscenza della sua esistenza?
[G] Sicuramente Padre Balducci ha condotto i suoi studi e le sue ricerche in maniera totalmente autonoma senza seguire alcun tipo di programma stabilito in precedenza. Nelle sue ricerche non è mai stato ostacolato, anzi in qualche circostanza è stato in un certo modo incoraggiato.
[B] Un attimo solo, mi è sembrato di aver capito dalle sue parole che esisterebbe un programma di divulgazione. È, forse, per tale ragione che ha deciso d’incontrami e rivelarmi tali informazioni?
[G] Siamo -schegge impazzite- secondo il sistema, ma consapevoli che certi eventi che stanno per verificarsi coinvolgeranno tutti gli esseri viventi del pianeta, nessuno escluso. L’umanità intera in questa attuale fase storica sta vivendo un periodo molto particolare e strettamente collegato ad alcuni eventi ‘chiave’ contenuti nel libro dell’Apocalisse. Il genere umano deve affidarsi completamente al messaggio di salvezza e di redenzione di Cristo, quello che San Paolo ha definito il Kerigma, quello che Giovanni Paolo II cerca di portare in tutte le nazioni del mondo. Crede che il Papa non sappia quanto siano vicini certi avvenimenti?
[B] Ma di tutte queste informazioni l’attuale Pontefice quanto conosce, alla luce anche delle accorate dichiarazioni rilasciate da un anno a questa parte?
[G] All’interno del Vaticano esistono due correnti in contrapposizione; una è fautrice di questo programma di informazione ed è difesa anima e corpo da Wojtila, l’altra è tutta protesa ad ostacolarlo con ogni mezzo, a tal punto che alcuni elementi di questa fazione fanno parte anche di gruppi di potere occulti che, per fare un esempio, controllano il mercato petrolifero mondiale che attualmente sta incidendo sulle varie economie internazionali, con l’unico obiettivo di schiacciare ogni iniziativa legata alla diffusione d’energie pulite alternative.
Gruppi come quello a cui si può ricondurre la vicenda del famoso e
controverso caso ufologico 'Guardian' che lei conosce, drammaticamente
autentico in gran parte, tranne in quella relativa ai fotogrammi della
presunta entità aliena. Comunque la documentazione cartacea e le
informazioni in esso contenute descrivono una situazione reale. La
realtà spesso supera la fantasia più sfrenata; purtroppo è così. Ma di
tali organizzazioni occulte, il vertice è l’SVS.
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