venerdì 28 marzo 2014

Tra Cuba e Ucraina

Tra Cuba e Ucraina

Quando si vede come l’Europa e gli USA siano pronti a riconoscere ed approvare il rovesciamento, da parte delle masse rivoluzionarie in Ucraina, delle autorità elette legittimamente, sorge la domanda: perché, dopo gli ucraini, non insorgono gli altri popoli che vivono sotto il giogo dei governanti non graditi dall’Occidente, ad esempio i cubani?
 
Malgrado la disgregazione del blocco sovietico e l’isolamento del paese nell’arena internazionale, nonostante gli immensi fondi stanziati dagli USA per il finanziamento dell’opposizione cubana (solo durante la presidenza di Barack Obama all’Agenzia degli USA per lo sviluppo internazionale, USAID sono stati concessi oltre 100 milioni di dollari) ed il sostegno che gli insorti riceverebbero negli USA e in Europa, di tale rivoluzione non se ne sente parlare.

Ovviamente, l’assenza della “rivoluzione anti-Castro” viene attribuita dagli “araldi della democrazia” statunitensi e dai loro seguaci polacchi al terrore del regime totalitario, ma nel caso dei cubani, che nessuno osare accusare di pusillanimità, è quasi un’offesa. Organizzare un’insurrezione via Facebook nel paese dove l’internet rimane abbastanza caro, è certamente impossibile. Ma così successe nel 1959, quando la rivoluzione cubana rovesciò il regime sanguinario e corrotto di Batista, rispetto al quale le persecuzioni degli oppositori da parte dei fratelli Castro sembrano assai moderate. Il peccato più grande imputato ai dirigenti di Cuba sono i frequenti arresti di oppositori di breve durata.

Solo per un crimine a Cuba è prevista una punizione molto severa, ossia per il ricevimento dagli USA dei mezzi finanziari per la conduzione dell’attività antistatale una persona può essere condannata fino a 20 anni di carcere. Ciò è ben spiegabile, iunquanto gli USA sono uno stato ostile che distrugge in modo finalizzato l’economia cubana mediante l’embargo economico più duraturo nella storia dell’umanità. Questo embargo, in vigore in modo continuo a partire dal 1960, è chiamato a punire Cuba per la nazionalizzazione dei beni dei mafiosi americani.

Se le repressioni contro l’opposizione cubana non sonno essere definite terrore, se il potere non democratico è debole ed isolato nel mondo, se la gente vive in povertà, è logico chiedere: perché i cubani non escono nelle strade che chiedere il ritorno del capitalismo?

Forse è perché la gente non vuole il capitalismo? Ed infatti, sono ancora vive persone che ricordano i tempi di Batista, quando il 90% delle risorse minerarie, l’80% dell’industra e il 40% delle piantagioni di canna da zucchero appartenevano agli americani. I gangster americani compravano la benevolenza del presidente del paese mediante regali come l’apparato telefonico in oro. Adesso si può vedere questo telefono nel Museo della rivoluzione all’Havana. Attualmente, malgrado il benessere generale abbastanza basso, a Cuba funziona il migliore sistema gratuito della sanità pubblica del Nord America e dell’America latina ed esiste l’istruzione gratutuita di tutti i livelli.

I cubani non vogliono scendere in piazza perché vedono l’esempio di paesi come l’Ucraina, che è diventata democratica per creare un regime oligarchico che poggia su una coruzione totale e che non ha paura neanche dell’attuale rivoluzione.

Tra Ucraina e Cuba esiste ancora un parallelo. Nel territorio di Cuba si trovano basi militari di un altro stato, come anche nel territorio ucraino negli ultimi vent’anni. Ma vi è una differenza sostanziale.
La base militare di Guantanamo è un territorio di 129 chiliometri quadrati della Repubblica di Cuba occupato dagli USA all’inizio del secolo scorso. Nell’accordo del 1903 Cuba accettò di “concedere in affitto” Guantanamo per 2000 dollari, l’unica alternativa dell’affitto sarebbe stata la successiva occupazione di tutto il territorio dell’isola. Nel 1934 il prezzo dell’affitto era di 4085 dollari. Dopo la rivoluzione cubana del 1959 Cub rimase senza i soldi per lafitto e chiese agli USA di abbandonare l’isola. A partire dal 2002 a Guatnamo, per decisione del presidente statunitense George Bush junior, funziona la prigione dove i servizi speciali americni, violando tutte le norme del diritto internazionale, detengono, interrogano e torturano cittadini di altri paesi catturati in varie parti del mondo.

Per lo stazionamento della Flotta del Mar Nero la Russia ha pagato ogni anno all’Ucraina 98 milioni di dollari. Visto che adesso la Crimea è entrata a far parte della Federzione Russa, la Russia smette di pagare questo denaro. Si tratta di ancora una perdita che, insieme con la perdita della stessa Crimea, dell’abolizione degli sconti sul gas e il crollo delle esportazioni, non sarà compensata all’Ucraina dall’Unione Europea. È un segnale sconcertante per i paesi che vorranno scegliere tra “Ovest” ed “Est”.
 

Agnieszka Wolk-Laniwska
 
 

1 commento:

  1. Quanta superficialitá. L'Ucraina sarebbe un regime oligarchico supercorrotto? La gente a Cuba non protesta anche perché decenni di indottrinamento e di vita mantenuta dallo stato (anche se misera) hanno fatto perdere al cubano medio ogni spirito di iniziativa privata o di vita indipendente dallo stato. Praticamente sono diventati tutti conformisti con quel poco che hanno.

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