venerdì 30 settembre 2016

Al-Qaida: Gli statunitensi sono con noi

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Battaglie in tutta la Siria, la svolta è vicina

I molteplici campi di battaglia in Siria sono in fiamme con numerose avanzate dell’EAS e degli alleati.

Lataqia
I combattimenti sono ripresi con ulteriori avanzate sulle colline intorno ai villaggi sul Jabal Aqrad e Jabal Qurdi. Si tratta di un’avanzata lenta su numerose colline, ma EAS ed alleati hanno il controllo del tiro già oltre il confine turco. I più recenti progressi pongono le forze siriane ed alleate vicino alle città di Bidama e al-Najiyah, che si affacciano su Jisr al-Shughur. Nessuna notizia di avanzate su Qabani, finora.

Qunaytra
Schermaglie e alcuna offensiva da entrambe le parti. Movimenti per migliorare il perimetro di protezione nella città drusa di Hadhir.

Ghuta orientale
Come già detto più volte negli ultimi 6 mesi, gli ultimi terroristi nel Ghuta orientale non hanno possibilità di una qualche offensiva seria, avendo “bruciato entrambe le estremità della candela” e ora sono sulla difensiva. Possono difendersi se hanno risorse e armi sufficienti nelle molte gallerie nel territorio (centinaia, se non migliaia di chilometri). Anche se la guerra di logoramento è lenta, i risultati nel Ghuta orientale dimostrano che i terroristi perdono dappertutto. La cruciale battaglia in corso è volta a chiudere il collo di bottiglia di 1 km del calderone tra Tal Qurdi e al-Rayhan. EAS ed alleati sono vicini all’obiettivo. Come negli ultimi 12 mesi di battaglie nel Ghuta orientale hanno dimostrato, è atteso al più presto il passaggio ad un’altra area. Questa tattica ha grande successo, liberando vaste aree nell’ultimo anno.

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Tadmur
Dopo una lunga guerra difensiva, l’EAS avanza. Si combatte preso il giacimento di gas e il villaggio di Araq. Non sono sicuro se sia un diversivo per attirare lo SIIL assottigliandone le forze. Va seguito da vicino, però.

Homs: jabal al-Shair
Gli scontri sono ripresi il 27 settembre sera presso i vitali Jabal Suanat, Quota 901 e 904. Il giacimento al-Mahr è stato liberato il 28 settembre mattina. EAS ed alleati scacciano lo SIIL dai giacimenti di gas. Buone notizie a breve.

Homs
Il quartiere di al-Wair è un’altra grande vittoria diplomatica del governo siriano. Riconciliazione e estirpazione dei terroristi hanno avuto un grande successo. La maggior parte dei terroristi disposti a morire è finita a Talbisa e molti, (circa un migliaio), cede le armi per avere l’amnistia. I civili sono stati inviati in luoghi sicuri sotto il controllo del governo o a Talbisa coi terroristi, se l’hanno scelto. Homs sarà la prima grande città siriana ad essere priva di terroristi entro pochi giorni.

Hama Nord
La situazione continua ad essere complessa. Il momento è ancora dei terroristi, anche se alcune controffensive di EAS e forze alleate si sono svolte di recente. In ogni caso, non hanno compiuto notevoli avanzate. Le linee difensive a nord di Hama sono così solide che i terroristi dovranno impiegare nuove tattiche per attaccare i villaggi sul perimetro. Ci sono abbastanza forze per effettuare una controffensiva di successo, e questo è ciò che avviene oggi. Diverse battaglie si svolgono sulle prime linee. La controffensiva attesa è iniziata. A presto le notizie.
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Aleppo
Molte avanzate solide ad Aleppo su 3 assi.
Asse Nordest: il campo Handarat è un campo di battaglia, anche se Liwa al-Quds ed EAS non lo controllano. Ma nemmeno i terroristi. Tutto il campo è preda della battaglia e quindi è una sconfitta netta per i terroristi. Vi sono azioni nel quartiere Hananu ma non è chiaro se sia un diversivo o meno.
Asse Centrale: con la liberazione di Farafara, quartiere vicino alla cittadella, EAS ed alleati avanzano sui quartieri Bayada e Qastal Musht, un’area chiave delle linee difensive dei terroristi che dipendeva da Farafara, quindi cadrà in qualsiasi momento. Non appena la parte settentrionale e orientale della Cittadella è sicura, EAS e forze alleate assalteranno il lato meridionale con incredibile forza e velocità, allo scopo di spingere i terroristi verso la tangenziale ed isolare una vasta area della città di Aleppo respingendo i terroristi sul fianco orientale.

Asse Sudest: il 20-30% di Shayq Said è ormai libero, per la prima volta dopo 4 anni. Inoltre, anche al-Amriyah è vicina alla liberazione totale. Vi sono forti indicazioni che EAS e forze alleate avviino una nuova operazione da al-Aziza per assaltare Shayq al-Lutfi, costringendo i terroristi a scegliere se rimanere a Shayq Said e morire, o riorganizzarsi sul fianco orientale della città. Una rapida occhiata alla mappa mostrerà che quando questa strategia riuscirà, EAS e forze alleate saranno molto vicine al cimitero e la distanza dalla Cittadella sarà esigua. I due assi offensivi s’incontreranno e i terroristi avranno perso, a quel punto, la metà del territorio occupato in città, un colpo fatale.

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Dayr al-Zur
Le linee difensive reggono. Diversi attacchi dello SIIL sono stati respinti, nuovi rinforzi inviati nella base aerea e un contrattacco è in corso per liberare tutto il Jabal al-Thardah.
Alcuni link all’importante intervista di Juergen Todenhoefer a un capo di al-Qaida ad Aleppo occidentale. Dice che ricevono armi direttamente dalla “Coalizione” e che militari di Stati Uniti, Israele, Turchia e Arabia Saudita li addestrano. Questo per chi dubitava dell’articolo di Ziad sui missili da crociera russi Kalibr che hanno colpito i coordinatori dei terroristi della coalizione, confermati essere militari di Stati Uniti, Regno Unito, Israele, Turchia, Qatar e Arabia Saudita.

(Vedasi sotto)
Aleppo: E ‘accaduto. Elementi combinati della 4.ta Divisione Meccanizzata-Corazzata (parte della Prima Armata di Damasco) sostenuti da 4 unità Alfa delle Forze Speciali siriane di Qatana effettuavano uno dei colpi più letali della guerra, il 27 settembre 2016, alle 14:00, avanzando su 4 assi da nord a sud direttamente nei quartieri orientali dove i cittadini hanno cominciato a sostenerli immediatamente. Mentre le forze aeree siriane e russe bombardavano le aree spopolate dagli avvertimenti dell’Esercito ai cittadini di lasciare i luoghi in cui i ratti sono posizionati; le forze di terra hanno l’autorizzazione a distruggere le inutili fortificazioni tirate su dai puzzolenti scimmioni sauditi. L’Esercito arabo siriano ha anche completamente liberato il quartiere al-Farafara, adiacente alla Cittadella, simbolo di questa grande città industriale. Tutti gli IED e le mine sono stati disinnescati e gli esplosivi saranno inviati in un deposito speciale a Damasco, per impiegarlo nella produzione di bombe che la Siria utilizzerà per sterminare ogni wahabita saudita che strisci sulla faccia della terra.

Le forze aeree siriane e russe hanno cominciato ad ammorbidire le fortificazioni dei terroristi a Darat Iza (già zona designata dalla NATO per fornire sostegno logistico ai terroristi), Qubatan al-Jabal, Qafr Hamra, Anadan e Hayan. Nel quartiere Salahudin, l’EAS ha polverizzato un centro di comando di Jabhat al-Nusra/al-Qaida utilizzato per le riunioni dei capi. Alcun dettaglio ancora sulle perdite. I ratti diffondo deliberatamente propaganda sull’acquisizione di razzi Grad e lanciarazzi avanzati. Il donatore è l’Arabia Saudita che cerca di salvare i molestatori di bambini del Jaysh al-Fatah. Mi è stato detto che tali razzi sono arrivati nella zona di Aleppo e che non sono particolarmente utili ai terroristi, comunque SAAF e RVVS li troveranno e li distruggeranno.

Ziad Fadil e Canthama, SyrPer, 28 settembre 2016

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Al-Qaida: “Gli statunitensi sono con noi

Questa intervista di Juergen Todenhoefer è stato pubblicata il 26 settembre 2016 dal Koelner Stadtanzeiger, principale quotidiano della regione di Colonia
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Intervista al capo di al-Nusra, “Gli statunitensi sono dalla nostra parte
Juergen Todenhoefer

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Fu il settimo viaggio mio e di mio figlio Frederich nella Siria in guerra. Vi siamo stati 13 giorni. Le parole possono a malapena descrivere danni e sofferenze di entrambe le parti. Abbiamo intervistato dieci giorni fa un capo del ramo di al-Qaida, Jabhat al-Nusra. Abu al-Iz ha riferito apertamente dei finanziatori di Arabia Saudita, Qatar e Quwayt. Conosciamo l’identità dell’uomo e sappiamo praticamente tutto di lui.
Intervista nella cava di pietra ad Aleppo
L’intervista è stata organizzata da un ribelle di Aleppo. Ho avuto contatti coi ribelli siriani per anni.

L’ho fatta presso Aleppo in una cava in vista, e a tiro, da Jabhat al-Nusra e poté essere raggiunta in modo sicuro dai soli membri di al-Nusra. I suoi combattenti erano in parte mascherati, cioè facilmente identificabili. Parte delle dichiarazioni furono confermate poco dopo da un mufti di Aleppo. Altre affermazioni sul disinteresse dei ribelli a un cessate il fuoco e ai convogli di aiuti internazionali per farli uscire. Proprio come le previsioni sulle azioni militari programmate in diverse città della Siria. Abu al-Iz, capo di Jabhat al-Nusra (al-Qaida) dice:
Facciamo parte di al-Qaida I nostri principi sono: combattere il vizio, purezza e sicurezza dei nostri affari, e il nostro atteggiamento verso Israele è cambiato. Per esempio, Israele ora ci sostiene perché è in guerra con la Siria ed Hezbollah. Gli USA hanno cambiato opinione su di noi. In origine lo “SI” e noi eravamo messi insieme. Ma lo “SI” viene utilizzato nell’interesse di grandi Stati come gli USA per motivi politici, andando lontano dai nostri principi. E’ chiaro che la maggior parte dei loro capi lavora coi servizi segreti. Noi, Jabhat al-Nusra, abbiamo la nostra via. In passato erano con noi, ci sostenevano. Il nostro obiettivo è la caduta del regime dittatoriale, regime tirannico, regime apostata. Il nostro obiettivo è la conquista, come quelle (del grande generale arabo) Qalid ibn al-Walid. Prima nel mondo arabo e poi in Europa“.
Juergen Todenhoefer: Com’è il rapporto tra voi e gli Stati Uniti? Gli Stati Uniti sostengono i ribelli?
Abu al-Iz: Sì, gli Stati Uniti sostengono l’opposizione, ma non direttamente. Sostengono i Paesi che ci sostengono. Ma non ne siamo ancora soddisfatti, dovrebbero sostenerci con armi avanzate. Abbiamo vinto battaglie grazie ai missili “TOW”. Abbiamo raggiunto un equilibrio con il regime con tali missili. Abbiamo ricevuto i carri armati dalla Libia attraverso la Turchia. Anche i “BMS”, lanciarazzi multipli. Il regime ci soverchia solo con aerei da combattimento, missili e lanciamissili. Abbiamo catturato parte dei lanciamissili ma la gran parte proviene dall’estero. Ma è con i “TOW” statunitensi che abbiamo la situazione sotto controllo in alcune regioni.
A chi diedero quei missili gli USA prima che ve li portassero? All’Esercito libero siriano e poi a voi?
No, i missili ce li hanno dati direttamente. Sono stati consegnati a un certo gruppo. Quando la “strada” è stata chiusa e noi assediati, c’erano ufficiali di Turchia, Qatar, Arabia Saudita, Israele e Stati Uniti.
Che fanno?
Sono esperti! Esperti nell’uso di satelliti, missili, ricognizione, videocamere di sorveglianza termiche…
C’erano anche esperti statunitensi?
Sì, esperti provenienti da diversi Paesi.
Tra cui statunitensi?
Sì. Gli statunitensi sono dalla nostra parte, ma non come dovrebbero. Per esempio ci hanno detto: Dobbiamo catturare e conquistare il “Battaglione 47”. L’Arabia Saudita ci ha dato 500 milioni di lire siriane. Per prendere la scuola di fanteria “al-Muslimiya” ricevemmo dal Quwayt 1,5 milioni di dinari e dall’Arabia Saudita 5 milioni di dollari.
Da governi o da privati?
Dai governi.
La lotta è dura, il regime è forte e ha il sostegno della Russia…?
Lotteremo fino alla caduta del regime. Combatteremo la Russia e l’occidente perché non è dalla nostra parte. L’occidente ci manda solo mujahidin, invia questi combattenti. Perché l’occidente non ci sostiene nel modo giusto? Abbiamo molti combattenti provenienti da Germania, Francia, Gran Bretagna, USA, da tutti i Paesi occidentali.
Ci sono molti combattenti provenienti dall’Europa ad Aleppo, nel Jabhat al-Nusra?
Molti, molti, molti!
Quanti?
Molti.
Cosa ne pensa del cessate il fuoco?
Non lo riconosciamo. Riposizioniamo i nostri gruppi e intraprenderemo nei prossimi giorni un attacco schiacciante al regime. Abbiamo riordinato tutte le nostre forze in tutte le province, ad Homs, Aleppo, Idlib e Hama.
Non v’interessano i 40 camion di rifornimenti per la parte orientale di Aleppo?
Abbiamo richieste. Mentre il regime si posiziona lungo la strada al-Qastal, ad al-Malah e nelle aree settentrionali, non lasceremo che quei camion passino. Il regime deve ritirarsi da tutte le aree in modo che ci facciano arrivare quei camion. Se un camion arriva nonostante ciò, arresteremo il conducente.
Perché alcuni dei vostri gruppi si ritirano di un km/mezzo km dalla strada di al-Qastal?
Il regime usa armi avanzate. Abbiamo subito una controffensiva. Perciò ci siamo ritirati in silenzio, per recuperare e attaccare di nuovo il regime. Ma questo attacco deve portare alla caduta del regime.
Così era un trucco, una tattica militare?
Sì, tattica militare.
L’obiettivo di tale tattica era ricevere cibo o ricollocare i combattenti?
Non eravamo d’accordo col cessate il fuoco.
È un’idea solo di Jabhat al-Nusra o di tutti gruppi, gli altri alleati?
Di tutti i nostri gruppi integrati, nostri alleati.
Fronte islamico, esercito islamico?
Sono tutti con noi. Siamo tutti di Jabhat al-Nusra. Un gruppo si chiama “Esercito islamico”, o “Fatah al-Sham“. Ogni gruppo ha un proprio nome, ma si ritengono omogenei. Il nome generico è al-Nusra. Si hanno, per esempio, 2000 combattenti. Poi si crea da questi un nuovo gruppo e lo si chiama “Ahrar al-Sham“. Siamo fratelli, i cui credo, pensieri e obiettivi sono identici a quelli di al-Nusra.
Qual è il suo parere o anche dei capi?
Questa è l’opinione generale. Ma se qualcuno vi dipinge ‘combattente moderato’ e vi propone di mangiare e bere, accettate o no?
450000 persone sono state uccise in questa guerra. Sono stato a Aleppo e Homs. Molte parti sono distrutte. Se la guerra continua sarà distrutto tutto il Paese. Milioni di persone moriranno… In Germania abbiamo avuto una volta la ‘guerra dei trent’anni’…
Ora siamo a soli 5 anni, relativamente breve!
Accettereste qualcuno del regime di Assad nel governo di transizione?
Nessuno del regime di Assad o dell’esercito libero siriano, che si definisce moderato. Il nostro obiettivo è la caduta del regime e la fondazione di uno Stato islamico basato sulla sharia islamica.
La gente di al-Lush, recatasi a Ginevra per i negoziati, ha accettato il governo di transizione.
Ci sono mercenari siriani. al-Lush combatteva con al-Nusra. I gruppi dalla Turchia con cui è stato creato l’esercito libero siriano, erano con al-Nusra. Costoro sono deboli, hanno ricevuto molti soldi e si sono venduti. Devono seguire gli ordini dei loro sponsor.
L’esercito islamico e gli “islamici interni” negoziano a Ginevra
Perché i loro capi sono stati creati dall’occidente. Sono consigliati e pagati dai servizi segreti occidentali e degli Stati del Golfo per i loro obiettivi. Siamo nel punto di osservazione più avanzato della zona di Shayq Said, sotto il nostro controllo. Dietro quelle case ad al-Majbal vi sono i soldati del regime. Le nostre forze sono a 200 metri da qui.
È possibile leggere la versione originale sul Koelner Stadtanzeiger.

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