giovedì 22 settembre 2016

Perle ai porci

(Immagine presa dal web)
"Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perchè non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi". (Mt. 7,6)
Chi lavora seriamente su di sè sa già quanto sia complesso e quotidiano il lavoro che si dovrà compiere allo scopo di rimodellare la propria mente epurandola, al contempo, da tutta la spazzatura accumulata durante il processo di educazione programmatica. Dopo aver svolto un lavoro quotidiano, articolato in maniera diversa in base alle proprie attitudini e preferenze, si va salendo pian piano in consapevolezza e creatività.

I concetti acquisiti attraverso il duro lavoro vanno, però, custoditi con amore. Nessuno può regalarci la consapevolezza, ciò per il semplice fatto che la consapevolezza E' GIA' IN NOI. Chi è già consapevole può solo indicarci la strada da seguire, non può, tuttavia, percorrerla per noi.

Quando avremo acquisito un certo equilibrio nella nostra Vita, ciò attraverso la meditazione, l'informazione, la ricerca indipendente, sarà naturale voler condividere le nostre conoscenze allo scopo di migliorare la Vita anche dei nostri cari e, in generale, di coloro i quali si relazionano quotidianamente con noi, dando loro, al contempo, spunti di riflessione e visioni alternative di una realtà che, spesso, viene percepita come immodificabile quanto cristallizzata.

Potrà accadere, però, in questi contesti, di venire criticati, derisi o considerati "strani" per le idee che si tentano di condividere e per il fatto stesso di averle sviluppate. Per le persone addormentate è più facile criticare e deridere ciò che non conoscono, piuttosto che cambiare se stesse. Il cambiamento, infatti, costa fatica e lavoro.

Come avrete avuto modo di leggere dal brano del vangelo in apertura di questo articolo, perfino Gesù avvertiva più di duemila anni fa del rischio che si corre dando le perle ai "porci". Si corre il rischio che "le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi".

Chi non è pronto o non vuole lavorare su di sè perchè non gliene frega assolutamente nulla, non dev'essere in alcun modo introdotto in discussioni riguardanti l'evoluzione dell'essere umano e la crescita della sua consapevolezza. Imparate a comportarvi in base alle circostanze, ciò per evitare il rischio di sprecare tempo ed energia in maniera poco proficua sia per voi che per gli altri.

Se siete al bar e prendete un caffè con l'amico d'infanzia che però vuole parlare solo di calcio, auto, donne o musica, adattatevi al contesto, risparmierete un sacco di energia! Se, viceversa, scoprite che un vostro conoscente vi nomina determinati libri o vi annuncia di aver cominciato un percorso di consapevolezza, in quel caso sentitevi liberi di poter parlare la vostra lingua senza paura di sentirvi giudicati.
(Immagine presa dal web)

Tutto dipende dalle circostanze. Bisogna sviluppare una personalità molto flessibile ed adattiva, allo scopo di potersi destreggiare in maniera brillante in qualsiasi situazione senza correre il rischio di risultare noiosa o "strana".

Ricordate che ci sono tre categorie di persone con le quali è meglio evitare di parlare di lavoro su di sè. La prima è costituita da coloro i quali stanno bene così e non cercano altro. Lasciateli in pace, perchè infarcirli di nozioni delle quali non hanno assolutamente bisogno? Dopotutto OGNUNO RAGGIUNGE IL PROPRIO EQUILIBRIO IN MODI DIVERSI.

La seconda categoria è costituita da coloro i quali hanno bisogno d'aiuto ma non lo chiedono. In questo secondo caso sarebbe meglio far sapere loro che si è disponibili ad aiutarli facendogli presente, però, che spetta a loro CHIEDERE. Diversamente, lasciateli in pace, rischiereste di ergervi a salvatori del mondo (per approfondire l'argomento puoi leggere il mio articolo intitolato IL PERCORSO INIZIATICO).

La terza categoria, infine, è costituita da coloro i quali hanno bisogno d'aiuto, lo chiedono ma poi non hanno il coraggio di cambiare restando, per ciò stesso, al punto di partenza. Questa categoria di persone è costituita da coloro i quali leggono centinaia di libri, non si perdono un seminario, meditano tre ore al giorno ma, in sostanza, non hanno poi il coraggio di allontanare le persone con le quali non vanno più d'accordo, non smettono (tra una meditazione e l'altra) di giudicare se stessi e gli altri e, in generale, NON FANNO NULLA DI CONCRETO PER CAMBIARE SIA DENTRO CHE FUORI.

Imparate un pò di sano egosimo, decidete di lavorare su di voi, condividendo ciò che avete acquisito solo con chi può aiutarvi a migliorare le vostre conoscenze attraverso UNO SCAMBIO DI ENERGIE ALLA PARI, non inferiore al vostro. Frequentate seminari, leggete libri, condividete le vostre esperienze con chi è nel cammino come voi, gioite delle conoscenze acquisite badando bene, però, a non gettarle ai "porci".


Vincenzo Bilotta 

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