giovedì 22 settembre 2016

Fuoco alla polveri.


Chi/cosa sta immaginando tutto questo?
Al di là di tutto, persino della metafora... chi/cosa riesci, ancora, ad immaginare? Al massimo giungi ad una "causa", ma... non più, raggiungi la ragione fondamentale (se non investendola dell'etichetta irraggiungibile "Dio", non capendone nemmeno la portata frattale espansa).
In SPS, il riferimento all'immaginazione è sostanziale, concreto, agibile, percorribile, calpestabile, auto sostenibile, certo, etc. pur facendo riferimento, anche, all'immaginazione (fiaba) convenzionalmente disinnescata "qua, così" e raccontata solo agli infanti.
Quando “smarrisci la tua memoria (causalmente e senza, ovviamente, saperlo)”, rimani come un libro – ritornato bianco – alla mercé di quei “principi”, orientati a “riscrivere tutto”
  
Così, ciò che è il tuo “è già successo”, ritorna esattamente da dove era provenuto, ossia: nel potenziale.
In qualcosa di sempre possibile ma, dipendente dall’intenzione avente sufficiente “potere” per disgelare o per, default, mantenere l’eterno inverno (che tutto conserva, in attesa di una primavera orientante il carico informativo, auto compresente).
Nel potenziale esiste già tutto. Senza alcun limite. Senza nessuna censura. Tutto già “perfettamente immaginabile”. Tutto disponibile, se solo ricordi la modalità per la relativa “estrazione”.
È, questo, un discorso tanto astruso, per te e per la tua prospettiva?
Certo che no. Ma… SPS (Io) a chi mi sto rivolgendo, ora “qua, così”?
A Te o a… “Te”? 

Il discorso è profondo, tanto quanto le asperità del fondale oceanico, che sembra finire dove termina, anche se – all’opposto – la "fine" è l’inizio di qualcosa, che è ancora solida terra, esattamente come attorno alla superficie del vaso d'acqua.
  
Il pianeta è una massa materiale. 
L’acqua è un’ospite, che si accomoda secondo la struttura e la forma della materia (ove è possibile annidarsi, venendo raccolta).
Se elimini la massa acquea, che cosa rimane? Materia solida.
E se il vero volto della Terra (non a caso, chiamata proprio in un simile modo) è quello rappresentato dal geoide, allora… l’immaginazione si ferma e circostanzia, attorno a quella che è una forma irregolare, ricca di asperità e carica di collegamenti mentali altrettanto variegati e causali… cosa che, invece, pensandola (vedendola, immaginandola) come una sfera quasi perfetta – come da testimonianza satellitare – non ti può riuscire minimamente ipotizzabile.
La forma “mentale” by “immagine”, influenza il processo espanso dell’immaginazione, dalla quale, poi, proviene il processo riduttivo del pensiero. Ergo:
  • dandoti in pasto la “prova del nove”, tecnologica
  • relativamente alla sfericità “perfetta” della Terra
  • si chiudono a riccio molte possibilità di pensiero potenziale
dal momento in cui
  • l’immaginazione ne risulta come limitata e/o orientata ad hoc
  • secondo una intenzione “altra”, che non riesci nemmeno a concepire, visto che “non esiste, ma c’è”... la compresenza non manifesta dominante.
Il fatto che “ometti la dominante”, si ripercuote giogo/forza… in tutto quello che, in seguito, diventa la “tua vita, ‘qua così’”.

E, così, l’importanza di influenzare il processo immaginifico, diventa cardinale… all’interno di una precisa strategia della “immanifestazione (dominante)”.
Non solo annichilendo la memoria, quindi; ma anche riducendo la prospettiva “lato tuo/umanità, centrale”, il “vantaggio dominante” rimane sostanzialmente inalterabile.
A tal proposito, di fatti, prova a ripensare la Terra, aggiornando il tuo processo logico, come a quella forma vagamente “da tubero”, che il geoide apre alla tua più autentica capacità di “andare oltre all’apparenza”.

Lascia perdere tutta la confusione, che caratterizza "cosa è il geoide". 
Punta tutt3 te stess3, sull’altissima probabilità che la Terra sia irregolare, così come qualsiasi “meteorite” che sei abituat3 a vedere in documentari, film e disegni animati (punta sull'informazione frattale espansa, che attraverso tutto... attraversa tutto, comunque, sempre raggiungendoti).
La “grande roccia” che, ti dicono, distrusse i dinosauri… come te l’hanno sempre raffigurata? Appunto, come estremamente irregolare. E non di certo, una perfetta “palla da biliardo”. 
No? La Terra si è, al limite, "levigata"... ma non è come te la riportano "qua, così".
Nell’irregolarità, ti viene da pensare che… “non ci sia l’opera suprema di Dio”.
Per cui, la Terra la puoi solo pensare come “sferica” con, tuttalpiù, quel lieve schiacciamento polare, che la trasforma in una sorta di ellissi (sfera schiacciata agli estremi).
Ma, “Dio te ne scampi”, non puoi pensarla come un “mostruoso” tubero, tanto brutto quanto non generabile dalle “mani” di un Dio.
Eliminando anche il geoide, oltre che la “forma piatta (simbolica di uno status quo che, ‘qua così’, non cambia mai)”, rimane quella “perfetta (sferica)”
Ossia, che cosa “rimane”?
L’apparenza. 
Qualcosa che i satelliti hanno confermato, però.
Ok?
Quindi, qualcosa che continua a sopravvivere a tutto.
Ma… che cosa è un “satellite”? Una macchina. Un insieme tecnologico. Quindi, qualcosa di programmato per funzionare e… per funzionare in un certo modo (oppure, ti limiti a credere che il funzionamento particolare sia solo riferibile alla forma di energia che lo muove?).
La “limitazione” non è solo relativa all’energia (propulsione). 
Bensì, essa è compresente in ogni ambito della macchina, poiché tutto è limitato dall’interesse superiore, sempre e comunque “qua, così”. Dal più piccolo elemento, a quello più evidente… tutto risente della caratteristica dominante, livello per livello, che "non lascia nulla al caso".
Ecco "l'autorizzazione a/per...".
Ora, la forma del geoide ti autorizza ad osservare lo “spazio disponibile, terrestre”, anche, in virtù di un potenziale permesso “tra le righe”, così come è stato osservato e scavato il “canale di Corinto”, oppure il “canale di Panama”.
Quale significato simbolico trai, ad esempio, dagli scavi funzionali delle grandi gallerie, che perforano/attraversano le Alpi, ad esempio?
Forse, ti potrai accorgere che – per scavare in quella “direzione”degli esperti hanno avuto la possibilità di osservare il “panorama”, da una prospettiva sufficientemente espansa, tanto da giungere ad accorgersi che:
  • scavando tra il “qua” e il “là”
  • è possibile congiungere due luoghi
  • apparentemente interrotti dalla compresenza di una grande catena montuosa.
È solo aprendo la prospettiva, che ti accorgi e, quindi, che puoi “fare” qualcosa, coerentemente.
“Convincerti che… equivale a confinarti in…” se, il tuo convincimento avviene 1) apparentemente per mezzo tuo (auto), 2) sostanzialmente, sempre attraverso la dominante, che 3) non ricordi più e quindi che 4) non esiste, ma c’è.
Allo stesso modo, riassumere che la Terra ha una certa forma, quando questa è molto più “ricca di particolari, cardinali”, significa auto isolarti nella forma convenzionale.
Convint3 di fare tutto da te. Escludendo a priori la ragione fondamentale, per la quale ti “muovi in un certo modo”…
Dove vuole arrivare SPS (Io) quest’oggi?
 
Diceva “qualcuno” che:
  • se tutto l’universo fosse senza vita, oltre alla nostra, allora sarebbe uno spreco di spazio”. Ok?
Allora, la stessa cosa vale anche per la Terra.
Certo, la Terra è estremamente popolata, ma… all’interno? 
Tutto questo spazio, pieno solo di convenzionale materia – in ogni fase ipotizzata scientificamente – ha un senso, all’interno di una “economia universale”?
Se l’estro costruttivo umano, ha immaginato i grattacieli, con fondamenta abitate, che penetrano nel sottosuolo per decine di metri, e se “tutto quello che riesci a mettere insieme (parcheggi sotterranei, intere città già costruite sin dalle epoche trascorse, oppure persino edificate prima e durante l’ultimo conflitto mondiale, etc.)”… allora, lo spazio interno della Terra deve avere una “ricollocazione, non solo potenziale, immaginabile attraverso la simbologia sostanziale frattale espansa”.
Qualcosa che, se la Terra è sferica quasi perfetta, fai fatica a raccogliere, poiché le possibilità di una Terra interiore si limitano al più classico scenario da “apertura naturale”, da rintracciare probabilmente ai poli (sempre minacciosi e velati, in termini di condizioni climatiche). 
SPS (Io) avevo già intuito la ricollocazione del potenziale rappresentato dalle dorsali oceaniche, che come un “nastro trasportatore naturale”, già collegano l’intero pianeta a livello sotterraneo.
Ma, ora, per mezzo della forma a geoide, della Terra, è possibile espandere questa prospettiva, arrivando a percepirla come assolutamente concreta e reale, dal momento in cui, la Terra offre caratteristiche scenografiche ampiamente sottovalutate “qua, così”.


Non è oggi, il momento per analizzare compiutamente e profondamente quanto qua sopra esposto. Infatti, per oggi è sufficiente “annotare tutto questo, in termini di promemoria”. 
Ok?
Osserva una piccola sfera, che puoi trovare direttamente a casa tua.
È perfetta. 
Tanto da limitare le possibilità naturali di abitarla nell’interno, senza dare nell’occhio all’esterno. Ovvio:
è sempre possibile nascondere l’ingresso o la modalità per l’ingresso, ma… con la forma del geoide, queste possibilità ambientali, naturali, si espandono in leva.
Perché?
Perché le irregolarità nella forma, rendono abitabile l’interno, secondo una formula molto più concretizzabile e meno apparente solo se… la Massa immagina la Terra come una “semplice” sfera pressoché perfetta.
Quei “bitorzoli”, riportati dal/nel geoide, rappresentano punti naturali di “ingresso potenziale”, che si discostano nettamente dal pensiero convenzionale, che “cerca un ingresso in maniera… convenzionale”.
È come passare da una visione monodimensionale a quella bidimensionale a quella tridimensionale, etc.
Il geoide ti offre la possibilità di espandere, ulteriormente, la visione dimensionale, per mezzo della quale, analogamente, si espandono le possibilità di
La conoscenza del territorio è fondamentale.
E, nell’AntiSistema… in un reame caratterizzato dalla strategia della “immanifestazione” dominante, esiste solo l’AntiSistema se… tu continui convenzionalmente a “respirare”.
Per cui, la tecnologia (di parte) progetterà e creerà macchine che “vedono” per come “conviene che debbano vedere (secondo l’ordinamento dominante ‘qua, così’)”.
I satelliti ti riportano, digitalmente, elettricamente, informaticamente, etc. le immagini che hai studiato a scuola e che hai visto, da sempre, in televisione… a proposito della forma del “tuo” pianeta.
Certo: quali altre immagini pensi che ti avrebbero riferito?
La tecnologia è AntiSistemica “qua, così”, per cui… osservi tutto dalla prospettiva a te riservata, al fine di continuare a rimanere auto convint3 che/di…
 
E l’immaginare la forma come regolare, conviene persino a livello religioso. Perché, questa è la dimostrazione della perfezione divina. 
Ergo:
  • che qualsiasi “cosa” succeda in terra
  • ha sempre e solo
  • una ragione, solitamente sfuggente
  • pensata per te, da Dio
che, quindi
  • essendo solo… amore
  • ti vuole solo… bene
per cui
  • limitandoti a fidarti e a credere in esso
  • digerisci tutto quello che continua, “nel frattempo”, a succedere
poiché
  • la storia si ripete” se continui a consentirlo.
Capisci, dunque, anche da te… che la “forma immaginata”, diventa realtà apparente manifestata
E che il processo non termina lì, con la materia, bensì, prosegue oltre, andando a caratterizzare e colonizzare ogni singolo step di credo, fede, speranza, lungimiranza, consapevolezza e, dunque, esperienza e memoria, etc.
Tutto questo è cardinale e merita approfondimento coerente “lato tuo/umanità, centrale”
Cosa che, spero, di riuscire a “fare”, poiché… le interferenze sono sempre più totali.
A tal pro… questo spazio Web, gentilmente offerto, è come il testimone silenzioso di tutta questa ispirazione ivi riversata che, come vasi comunicanti, estrae da un luogo per riporre in un altro, senza per/con questo… impoverire la “miniera”.
Tutto questo vale e varrà come “spunto di riferimento sempre compresente”, al fine di aumentare oltremodo l’intero carico frattale espanso potenziale “con la giustizia ad angolo giro ‘lato tuo/umanità, centrale’”.

In questo “blocco note”, ritrova la miccia e dalle fuoco (pensa al “viaggio di Dante”. Dove si è recato? E con quale modalità/guida? Pensa al luogo comune dell’Inferno. Pensa a come proteggeresti qualcosa che non intendi far ricordare/scoprire a nessuno: non lo dipingeresti preventivamente, nelle menti altrui, come un luogo simbolicosostanzialmente raggiungibilepauroso, dal quale stare attentamente lontan3?).
 
“Fai”…
 



 
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1906 
 

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