venerdì 30 settembre 2016

Il fluire delle stagioni


L’autunno è una seconda primavera
nella quale ogni foglia è un fiore.”
(Albert Camus)

Le tradizioni ebraiche più antiche parlano di angeli di Dio al plurale perché il Signore dei Cieli è osannato dall'immensa corte celeste dei suoi servitori e inviati. Il nome “angelo” proviene dal greco angelos e traduce con il termine "messaggero" le prerogative collegate al termine ebraico “mal’akh.” Il mal’akh è il messaggero o l’inviato che viene inviato a trasmettere un messaggio oppure a compiere una missione per conto di un altro personaggio.

La missione può essere occasionale come il guidare qualcuno verso una meta, oppure è permanente come l'incarico di vegliare su di un astro o proteggere un territorio. Nei Salmi, gli angeli vengono definiti con aggettivi molto vari cioè come “i forti” o “i santi” e si parla della “grande assemblea dei santi.” Secondo i testi profetici, nei tempi finali, il Signore degli Eserciti verrà a giudicare la terra e tutti i suoi abitanti, e lo vedremo venire circondato da “tutti i suoi santi.”

Giuseppe Flavio scrive che gli Esseni durante la loro iniziazione giuravano di mantenere segreti i loro testi e il nome degli angeli. Essi sapevano che esisteva una potente liturgia divina che si basava sul potere conferito dal pronunciare i nomi degli angeli, perciò tutto questo andava tenuto segreto. La visione degli angeli che circondano il Trono di Dio viene descritta dai mistici precursori della Cabala che percorrevano la via dell’ascensione dell’anima attraverso i palazzi celesti (hekaloth). 
 
Come vediamo, gli angeli svolgono molti compiti essendo dei messaggeri celesti, delle potenti entità con nomi dotati di potere magico. Gli angeli sono condottieri di armate angeliche, sono i custodi-protettori di regioni della terra e, quattro di loro, sono i governatori delle stagioni. Il flusso delle stagioni viene scandito dal passaggio del sole su quattro punti cardinali che vengono chiamati equinozi e solstizi. Negli equinozi, il 21 marzo e il 21 settembre, il giorno e la notte hanno la stessa durata.

Nei solstizi c’è una diversa durata del giorno e della notte; il solstizio d’inverno, 21 dicembre, è il giorno più corto dell’anno, e il solstizio d’estate, il 21 giugno, è il giorno più lungo dell’anno. Questi punti rappresentano dei potenti “nodi di forze cosmiche” e, in quelle date, sulla terra scendono le forze celesti dei quattro arcangeli. La natura viene rinnovata dal lavoro di quattro arcangeli che governano le pietre, la vegetazione, gli animali e gli uomini.

Secondo la Cabala, le quattro stagioni sono governate dai quattro arcangeli che sono ai quattro lati del Trono di Dio: Raphael, Uriel, Mikhael e Gabriel. I libri di Enoch parlano di quattro potenti arcangeli che proteggono le quattro torri da combattimento, infatti Uriel protegge il lato nord, Raphael il lato sud, Gabriel il lato est e Mikhael il lato ovest. La stessa topografia angelica si ripete e ammira nelle cupole bizantine della Cappadocia che hanno quattro torri che simboleggiano i quattro arcangeli posti ai quattro lati del trono di Dio.

Le quattro stagioni sono governate da quattro Arcangeli che sono tra i sette angeli che stanno sempre vicini a Dio. Nell’equinozio di primavera, il 21 marzo, gli spiriti e le forze della natura lavorano sotto il coordinamento dell’arcangelo Raphael e gli angeli che gli sono sottoposti obbediscono ai suoi ordini. Le entità che sono state subordinate a Raphael lavorano per rianimare la vita, perché questo arcangelo guida gli spiriti che diffondono le forze della crescita, della vita e della rigenerazione.

Il nome Raphael significa “Dio Guaritore” perché l’arcangelo che porta questo nome lavora con la forza divina e la rende una forza risanante. Questa caratteristica emerge in modo evidente nel “Libro di Tobia” dove Raphael si presenta al cieco Tobit sotto le false sembianze di suo nipote Azaria. Raphael si offre di accompagnare il figlio Tobia, in Media, a riscuotere un vecchio debito. Raphael consiglia Tobia durante il viaggio, lo aiuta a sconfiggere Asmodeo, un potente demone che perseguita Sara, la sua futura sposa.

Gli rivela anche la cura per ridare la vista al padre, infine rivela la sua identità soprannaturale e ascende in cielo. Nel testo biblico si vede che Raphael guarisce i mali del corpo (la cecità di Tobit) e quelli dell’anima (scaccia il demone Asmodeo). I cabalisti lo pongono nella sfera della sephira Hod e di Mercurio. Il dio greco Esculapio veniva associato a Hermes, Mercurio, dio dei viaggiatori e della medicina perciò il Caduceo di Mercurio è divenuto il simbolo della medicina. Raphael conosce i segreti delle piante, dei semi e dei fiori che svolgono un’azione terapeutica.

Si credeva che ogni angelo avesse una sua lunghezza d’onda specifica per trasmettere le sue virtù specifiche. Gli Esseni sapevano come invocare l’aiuto degli angeli perciò sceglievano delle ore precise, giorni precisi e delle formule specifiche per chiamarli. Simbolicamente, la primavera è la rinascita della natura e suggerisce un processo dello stesso genere. L’uomo che resuscita, a livello psicologico e spirituale, lascia penetrare dentro se stesso, la linfa delle energie universali che rinnova i suoi corpi sottili.

La grande festa di primavera è la Pasqua in cui viene celebrata la resurrezione di Cristo dalla morte, perciò questa festa riguarda sia la terra che l’anima umana. La vita dell’uomo è sempre correlata, in modo sottile, alla natura perciò l'assonanza simbolica suggerisce che ogni mattina dobbiamo percepire il rinnovamento del nuovo giorno e dobbiamo lasciar andare il vecchio giorno. L’estate è sottoposta a Uriel, il cui nome significa “Dio è la mia luce.” Uriel è l’arcangelo che guida Enoch nel “Libro del Cambiamento delle Luminarie del Cielo” dove gli illustra il potere degli astri, perché Uriel li dirige.

Nel “Libro degli Eggregori” è scritto che Uriel governa il tuono e il mondo del terrore, perciò è evidente che Uriel è preposto al potere del cielo. Il nome Uriel ha una doppia etimologia che allude alle sue caratteristiche angeliche. La prima etimologia dice che il nome derivi da Or’el, “il fuoco di Dio” mentre l’altra etimologia afferma che deriva da Or’el, “la luce di Dio.” Il fuoco celeste a cui allude la prima ipotesi è il fuoco che circonda il globo terrestre e che sale dall’abisso in cui saranno imprigionati nel Giorno del Giudizio gli Eggregori caduti.

L’etimologia è ripresa anche nell’episodio di Esdra a cui Uriel pone il famoso enigma: “Pesami il peso del fuoco.” (4 Esdra 4,5). La “luce di Dio” della seconda ipotesi si ricollega al Signore della Tempesta e del Fulmine e alla folgore che annienta i suoi nemici. Entrambi le ipotesi si adattano all’estate, poiché Uriel è l’arcangelo della luce e del calore che fanno maturare i campi. L’estate è il fuoco e il calore che viene collegato alla Venere sensuale, fisica e vitale che viene esaltata dal Cancro in cui il sole entra il 21 giugno. La festa di s. Giovanni è una festa di origini pagane perciò la Chiesa l’ha collegata ai riti orgiastici e ai culti demoniaci e l'ha chiamata “la notte delle streghe.”

La Cabala pone Uriel sulla sephira Malkut, la Terra e - in quanto tale - lo collega al fuoco interno della terra. Gli angeli che sono governati da Uriel lavorano sui metalli e sulle pietre preziose: un ruolo che il mito greco attribuiva a Vulcano. Vulcano era il fabbro degli dei e lavorava i metalli e le pietre preziose con il fuoco finché li rendeva malleabili. Le regioni sotterranee in cui lavorano queste entità sono quelle del fuoco metallico del nucleo della terra, perciò queste regioni non vanno confuse con quelle in cui vengono imprigionate le anime decadute cioè l’inferno cristiano.

Nel solstizio d’estate la luce è al massimo della sua potenza e le tenebre retrocedono perciò anche nell’uomo, in questo periodo, è concessa la possibilità di far retrocedere le proprie tenebre interiori. Quando il giorno si accorcia e la notte si allunga, aumenta la forza delle influenze che ci ostacolano e che rendono più deboli le forze della vita. In inverno abbiamo difficoltà ad affrontare le forze ostili, invece nei periodi in cui la luce è più forte abbiamo più possibilità di sconfiggerle.

Uriel, l’arcangelo del fuoco, è collegato al fuoco fisico terreno ma anche al fuoco sensuale, perciò  dobbiamo conoscere le caratteristiche di questo angelo e saper lavorare con le sue qualità. Gli alchimisti ci insegnano che è molto importante imparare a usare il fuoco interno che purifica e sublima la materia. Il processo di sublimazione è il passaggio da uno stato di materia ad un altro stato, e il calore del fuoco consente la fusione che attua il processo.

L’autunno è sottoposto al dominio di Mikhael, l’arcangelo della Sephira Tipheret che è collegata al Sole. Questo è il più famoso degli arcangeli a causa di un racconto biblico che è collegato all’etimologia del suo nome. Mikhael significa “Chi è come Dio?” e la tradizione cabalistica lo collega al tempo della ribellione di Lucifero, che era il più potente degli arcangeli e che volle pensare pari a Dio. Si narra, che quando Lucifero lo affermò, un angelo uscì dalla schiera delle armate celesti e gli chiese: “Mi (chi) Kha (è come) El (Dio)?” Il Signore che aveva assistito all’alterco decise che quello sarebbe stato il suo nome, e decise che Mikhael sarebbe stato il capo delle armate celesti.

Nell’Antico Testamento, Mikhael è presentato come l’arcangelo che è destinato a vincere il male e, ne “L’Apocalisse,” è detto che, alla fine dei tempi, sarà lui che sconfiggerà il drago. Secondo una fonte rabbinica, alla morte di Mosè, fu Mikhael che si oppose al diavolo che voleva rubare il suo corpo. In molti dipinti Mikhael viene raffigurato con, in una mano, una bilancia nell’atto di pesare le anime umane mentre il diavolo aspetta il responso, e una spada nell'altra mano. L’autunno inizia con l’ingresso del sole nella Bilancia, infatti l’autunno è il tempo in cui si raccolgono i frutti del proprio lavoro.

In autunno i frutti cadono dagli alberi e lasciano i loro involucri, perciò i semi che restano vengono selezionati per essere consumati oppure seminati a primavera. A primavera saranno piantati e daranno un nuovo raccolto. In autunno c’è il lavoro di cernita che fa conservare i semi buoni ed eliminare i semi guasti. La selezione avviene sia in natura che nella vita, perciò l’autunno è il tempo della separazione. Nella natura vediamo che il frutto autunnale cade dagli alberi così, nella vita, vediamo che l’anima si separa dal corpo quando l’uomo diventa maturo per cadere. Perciò non è casuale che la Festa dei Defunti sia celebrata nel mese di novembre.

Il lavoro di selezione e di separazione dei semi prepara la nuova vita, ma la qualità del seme che abbiamo ottenuto condiziona la bontà del raccolto futuro. L’inverno è sottopostoal dominio di Gabriel, l’arcangelo di Iesod che viene associato alla Luna. L’inverno inizia con i festeggiamenti del Natale che celebrano la nascita di Gesù Cristo, il 25 dicembre. Gabriel viene correlato con la nascita dei bambini, con la luna e con l’inverno, perché fu Gabriel che annunciò a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista e che annunciò a Maria la nascita di Gesù Cristo.

Una nascita presuppone un passaggio dall’invisibile al visibile, dall’immateriale al materiale e dall’astratto al concreto. La Luna è l’elemento femminile per eccellenza e presiede a tutte le forme di incarnazione sia fisiche che spirituali. In inverno, la vita della natura si rallenta e anche le condizioni degli uomini sono meno propizie alla vita esterna perciò diventano più propizie alla vita interiore. A livello spirituale, questo fatto viene rappresentato dall’uomo che viene spinto a rientrare in se stesso per sperimentare la nascita del bambino di luce che viene simboleggiato come una perla che viene prodotta dall’ostrica.

 
Buona erranza
Sharatan



fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2016/08/il-fluire-delle-stagioni.html

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