(Immagine presa dal web) |
Accade all'improvviso, quanto meno ce l'aspettiamo. Si manifesta sotto
forma di tristezza, senso di oppressione, ci si sente confusi,
arrabbiati, spesso senza motivo apparente. Quelli descritti sono alcuni
dei segni derivanti dal riaffiorare delle memorie antiche. Ci si sente
strani e, a meno che non si stia lavorando e vegliando su di sè, non si
riesce a capire il perché.
Come tutti sappiamo, la nostra mente è paragonabile ad un registratore.
Al suo interno, infatti, vengono archiviate tutte le esperienze che
verranno vissute dal momento della nascita e per il resto della propria
Vita terrena. Tutto ciò che apprendiamo, man mano che lo ripetiamo,
entrerà a far parte del nostro modo di pensare e di agire senza che
spesso ce ne rendiamo conto.
Tipico esempio è il guidare l'automobile. Dopo aver imparato le nozioni
di base ed aver fatto pratica, verrà quasi automatico guidare l'auto
mentre con una mano si mangia un panino e con l'altra si parla al
telefonino. Ciò sarà possibile grazie al fatto che la mente incamera e
registra tutto ciò di cui fa esperienza per poi tirarlo fuori al momento
opportuno per aiutarci nello svolgimento dei nostri compiti quotidiani.
Ma, c'è un grosso ma.... Così come la mente registra ed archivia eventi
utili e felici, essa memorizza e conserva anche eventi meno felici quali
lutti, abbandoni, violenze e via dicendo. Anche questi eventi
memorizzati dalla mente, che per comodità chiamerò come si usa in
psicologia energetica memorie, rimarranno conservati nell'archivio del
cervello, al secolo Ippocampo che è la sede della memoria.
Che differenza c'è fra eventi felici ed eventi traumatici? A parte il
loro contenuto in termini di energia ed effetti sulla fisiologia del
soggetto che andrà a riviverli, la differenza sostanziale che passa fra
loro è che, mentre gli eventi felici vissuti da un soggetto vorranno
essere sperimentati svariate volte in quanto fonte di piacere e
gratificazione personale, gli eventi meno belli o, addirittura,
traumatici, verranno evitati perché portatori di tristezza e dolore.
La mente, però, archivia tutto e, al momento opportuno, tira fuori dalla
scatola della memoria proprio l'evento che rispecchia per similitudine
una situazione che si starà vivendo nel momento presente. Ovviamente, se
stiamo vivendo un periodo di separazione o lutto, la mente tirerà fuori
dalla scatola dei ricordi degli eventi simili che si sono vissuti nel
passato.
Dopo aver brevemente spiegato i processi di archiviazione dei ricordi e
dei vissuti in generale da parte della mente, voglio adesso parlarvi di
come ci si può decondizionare dalle memorie antiche. Le memorie antiche
sono sia legate a ricordi felici che a ricordi più o meno traumatici che
possono risalire alla nostra infanzia, a pochi anni fa o quando eravamo
ancora nel grembo materno.
Nessuno vorrebbe decondizionarsi da quelli che sono i bei ricordi, anzi
vorrebbe si ripetessero all'infinito! Diverso è il caso in cui si stia
vivendo un periodo di lutto, abbandono, tristezza. In questi casi si
vorrebbe fuggire via dal momento per cercare l'ipotetica salvezza nel
futuro, salvezza, sia ben chiaro, che con questa fuga non potrà arrivare
mai.
Ma cosa fare in concreto quando vengono richiamate al presente memorie
antiche mai risolte e risvegliate da un evento simile a quello
archiviato dalla mente in passato? A parte le vie di fuga come le droghe
leggere e pesanti, la violenza, il fumo, l'alcool o il sesso, la
soluzione si trova nel riuscire a decondizionare la propria mente da
questo tipo di memorie che sembrano tornare al solo scopo di
tormentarci, ma come?
Innanzitutto, elemento base per cominciare a liberarsi da queste memorie
consiste nel prenderne coscienza. Se non si comincia col prendere
coscienza del ritorno delle memorie antiche, non si potrà mai sperare di
potersene liberare, ciò per il semplice fatto che non se ne sarà al
corrente. In questi casi si sarà intrappolati all'interno di un
programma ad esecuzione automatica, un pò come accade al protagonista
Neo nel film MATRIX.
Solo dopo aver preso coscienza del ritorno di queste memorie antiche si
potrà cominciare ad osservare l'innesco del meccanismo di reazione
automatica che tenderà a farci rivivere quelle situazioni di sofferenza
che sembravano dimenticate e lontane. Una volta osservato il meccanismo
d'innesco che porta alla reazione, per ciò stesso gli si toglierà il
potere di tenerci sotto controllo, ciò sia a livello psichico che fisico
e, di conseguenza, si potranno evitare stress o malattie.
Questo decondizionamento dalle memorie antiche ha grandi poteri
curativi, e porta alla liberazione dall'influenza dei ricordi negativi e
condizionanti legati al passato. Fondamentale è la presenza mentale:
senza di essa, infatti, non si potrà mai riuscire a togliere la carica
energetica a queste memorie. Quando ci sentiamo squilibrati, confusi,
tristi, ciò a seguito di eventi dei quali siamo più o meno coscienti,
possiamo chiederci se, per caso, non stia tornando a galla qualche
memoria legata al nostro passato esperienziale.
Effettuando un lavoro costante su di noi e continuando, al contempo, ad
osservarci e ad esercitare la presenza mentale costante nella nostra
Vita, potremo finalmente liberarci dai conflitti irrisolti legati al
passato. Bisogna solo capire che le memorie antiche, quando riemergono,
sono pronte ad essere liberate dalla loro carica energetica e guarite.
Se, il giorno in cui abbiamo vissuto un evento drammatico non eravamo
ancora pronti ad affrontarlo ed elaborarlo nella maniera dovuta, la
mente, per evitarci la follia o la morte, lo archivia o, meglio, lo
congela. Ciò allo scopo di farci sopravvivere, di lasciarci prendere
l'energia, l'esperienza e la consapevolezza necessaria per farcelo
superare quando si ripresenterà nell'orizzonte della nostra memoria.
Magari quando l'evento è accaduto abbiamo già sofferto abbastanza, ci
saremo impegnati a dimenticare, creandoci delle dipendenze allo scopo di
liberarci dal dolore e dalla paura. Probabilmente ciò ha funzionato per
un determinato periodo di tempo anche se, nel frattempo, ci saranno
stati dei disturbi legati proprio allo stress derivante dal riattivarsi
continuo del ricordo dell'evento.
Ma, prima o poi, SE DAVVERO SI VUOLE GUARIRE E VIVERE LIBERI occorrerà
LAVORARE SU DI SE' E VEGLIARE, aspettando e vedendo cosa succede. Solo
una persona che lavora su di sé è pronta ad accogliere nelle dovute
maniere il ripresentarsi di una memoria antica per poi lasciarla andare
per sempre, dandole un significato positivo che gli permetterà di
guarire ed evolvere verso i cieli più alti della consapevolezza.
Quando vivete determinati ricordi a seguito del ripetersi di esperienze
che li risvegliano, smettete di fuggirli e cominciate ad osservarli
senza, tuttavia, applicare alcun giudizio come, invece, avreste fatto in
passato. Ricordate sempre che, ogniqualvolta la mente ripesca
determinati ricordi paurosi dal passato vi da un'opportunità per
risolverli, decondizionarvi e vivere finalmente liberi e felici, QUI E
ORA!
Vincenzo Bilotta
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