mercoledì 29 agosto 2018

I partiti al governo in Germania perdono elettori


La popolarità della coalizione di governo in Germania ha raggiunto un record negativo. 

L’opposizione, al contrario, in generale rafforza le sue posizioni. Ed è impossibile immaginare cosa dovrebbe accadere per cambiare questa tendenza. Questa situazione ricorda in qualche modo una nave che sta affondando lentamente, finita prima su una scogliera chiamata “rifugiati”, ma che finora è rimasta a galla. Fino a un certo punto, questa situazione è ammissibile, ma una volta in tale situazione la nave si capovolgerà. Lo stesso, molto probabilmente, accadrà con la coalizione di governo in Germania. Se si tenessero oggi le elezioni, non otterrebbe la maggioranza parlamentare.

Quando non c’è margine di forza, e non c’è consenso nemmeno tra i partiti “gemelli” della CDU della Cancelliere Angela Merkel e CSU del Ministero degli Interni Horst Seehofer, entrambi partiti “Cristiani”, per non parlare dei sospetti Socialdemocratici (SPD), allora la ragione del crollo del Gabinetto può essere trovata molto rapidamente.

Ciò non è ancora avvenuto, anche se il recente conflitto sui “rifugiati” tra una Merkel politicamente indebolita e Seehofer, ha mandato il gabinetto dei ministri sull’orlo del collasso.

Secondo i sondaggi dell’opinione pubblica, i partiti di governo CDU, CSU ed SPD hanno già perso un elettore su sei. Pertanto, secondo un’indagine condotta dall’Istituto Insa, svoltasi dal 16 al 20 agosto, l’unione CDU/CSU, quasi in disarmo, è sostenuta dal 28% degli intervistati. L’SPD gode del sostegno del 16,5%. Rispetto alla settimana precedente, hanno perso l’uno per cento dei sostenitori.

Perciò, i partiti di coalizione di governo sono al 44,5%, che è molto meno della maggioranza parlamentare. Come testimonia il capo dell’Insa Hermann Binkert, le percentuali di CDU/CSU e SPD non sono mai state così basse.

Più avanti nella lista delle preferenze degli elettori seguono “Alternativa per la Germania” (AfD) – 16%, “Alleanza 90/I Verdi” – 13,5%, Die Linke – 12%, Partito Liberale Democratico – 10%. Queste cifre indicano che se la coalizione “Giamaica”, insostenibile già all’epoca a causa della posizione di principio dei liberali, si ripresentasse oggi, solo il 51,5% degli elettori voterebbe CDU/CSU, Partito Liberale Democratico e “Verdi”. E domani?

Domani, anche questa opzione potrebbe non essere possibile, e la Germania, dopo le prossime elezioni anticipate, potrebbe in pratica rimanere senza un governo. Per crearlo, il governo dovrà invitare la sinistra, che paralizza tutte le sue attività. Tutto ciò contribuirà solo ad un’ulteriore crescita di popolarità della nazional-conservatrice AfD, che cercheranno di impedire che arrivi al potere, perché nessuno è più spaventoso per l’establishment di questo partito.

Per la politica nazionale, questa situazione è irta di ogni sorta di sorprese. Le ragioni che hanno minato la popolarità dei partiti al potere rimangono, e le principali sono gli pseudo-rifugiati tedeschi. 

Il fatto che la migrazione illegale diventi sempre più legale, non cambia le cose. Per i tedeschi, è importante, in definitiva, non come queste persone entrino nel paese, ma che sempre più impediscano loro di vivere, e che i migranti, alcuni dei quali hanno già ottenuto il diritto legale di portare i loro numerosi parenti in Germania, sono diventando troppi. Tutto ciò rovina la reputazione della “cancelliera dei rifugiati” Merkel.

Tra i membri della coalizione di governo ci sono relazioni piuttosto tese. Sono uniti solo dall’ordine internazionale di essere al potere, e dal timore di perderlo, bruciato alle elezioni anticipate. In precedenza, a molti osservatori sembrava che le contraddizioni tra CDU/CSU da un lato, ed SPD dall’altro, fossero le più importanti. Tuttavia, il primo serio conflitto è scoppiato all’interno del blocco dei partiti “Cristiani”.

E se Grecia e Spagna non avessero accettato i migranti illegali, è improbabile che Merkel e Seehofer avrebbero potuto negoziare. Qualsiasi nuova crisi migratoria, come la rottura dell’accordo con la Turchia sul ritorno dei “rifugiati”, con la loro successiva importazione legale in Europa occidentale per via aerea, che ha ridotto il flusso migratorio dall’est, potrebbe nuovamente esacerbare queste relazioni.

Ma è ancor più probabile che la crisi inizi dopo le elezioni regionali bavaresi in autunno, perché gli elettori locali non si accontentano del compromesso tra Monaco e Berlino nel campo dei migranti. Dopo le serie pressioni di AfD sulla CSU in Baviera, questo conflitto potrebbe scoppiare di nuovo.

Se il paese dovrà sopravvivere a problemi economici e sociali, tra cui, tra gli altri, la guerra commerciale con gli Stati Uniti, allora i Socialdemocratici potrebbero far partire il divorzio. 

Altrimenti rimarrebbero comunque gli elettori fedeli, a favore dei quali verranno ridistribuiti i mezzi dei cittadini più ricchi, che semplicemente non saranno compresi. Qualunque variante del collasso della coalizione di governo farà precipitare la Germania in una prolungata crisi politica, dopo la quale il paese si troverà una figura politica senza precedenti.

Questa crisi avrà le conseguenze europee più gravi, poiché in tale stato, senza un governo a tutti gli effetti, la Germania non sarà in grado di adempiere pienamente al ruolo di locomotiva europea. La Germania non sarà inoltre in grado di sostenere attivamente i piani di Parigi e Bruxelles per creare un super-Stato europeo sulla base dell’UE, riguardo al quale Berlino è ancora cauta.

È chiaro che la Germania sarà in gran parte persa per la politica mondiale. L’autorità della singola Merkel per la sua piena partecipazione agli affari del mondo non è sufficiente. Tutti sono ben consapevoli che questo politico fuori controllo dovrà presto andarsene comunque, e il suo successore non continuerà necessariamente la stessa politica, specialmente vedendo come il suo predecessore si è bruciato a causa di essa.

Pertanto, è necessario monitorare da vicino ciò che sta accadendo in Germania, che non ha acquisito una reale stabilità dopo le ultime elezioni. Su un’arena politica così sfuggente tutto è possibile, e in qualsiasi momento.


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Articolo di Sergej Latyšev pubblicato su Katehon il 24 agosto 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

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