Una cinquantina di bambini sono stati rapiti dai caschi bianchi di al-Nusra
per essere uccisi davanti alle telecamere. La campagna dei caschi
bianchi di “finta sospensione”, di rapimenti ad Idlib continua e si
espande. Negli ultimi dieci giorni, media affidabili hanno denunciato la
campagna di rapimenti di massa condotta da Jabhat al-Nusra e da altre bande terroristiche a Idlib.
Tali bande di al al-Qaida
sono impegnate in rapimenti di giovani col pretesto che intendevano
partecipare al processo di riconciliazione guidato dal governo siriano.
Fonti di Idlib indicano anche la probabilità di usare i rapiti, forse
1000 siriani, come vittime di un imminente attacco chimico inscenato.
Tale campagna malvagia si è estesa anche al rapimento di decine di
bambini a Idlib e villaggi vicini par mano delle stesse bande
terroristiche, compresi i caschi bianchi. Tre bambini di una famiglia di
Tarmin, villaggio nelle campagne di Aleppo, furono rapiti. Altri
bambini furono rapiti dal villaggio di Zerba e dal campo di Qah di
siriani sfollati al confine con la Turchia.
Nel frattempo, i resti dei
caschi bianchi (portati illegalmente da Israele in Giordania e sparsi in
Paesi occidentali come Germania e Canada) chiesero che i membri
venissero concentrati in specifiche aree di Idlib, dove prevedono di
registrare i loro omicidi nell’ambito di una nuova bufala chimica.
Gli “esperti” della società mercenaria inglese Olive, sono entrati illegalmente in Siria e si trovano nella regione per addestrare i caschi bianchi di al-Qaida
in un’altra opera di salvataggio fasulla per convincere l’opinione
pubblica a credere agli attacchi inventati che spacciano. Il loro
massacro è reale, ne sono gli autori.
Tale scenario non è il primo
orchestrato dall’occidente ed eseguito dalle loro organizzazioni
illegali in Siria.
Si ricordi l’attacco chimico del “Ghuta” nel 2013,
quando la maggior parte dei bambini filmati in tale attacco terroristico
erano stati rapiti nealla campagna settentrionale di Lataqia dopo il
massacro della maggior parte delle loro famiglie, nei villaggi di
Balutah, Barudah, ecc. I massacri furono commessi da terroristi ceceni,
sauditi e qatarioti di al-Qaida, ma spacciati come “ribelli”.
Al-Jazeera
controllata dalla monarchia del Qatar faceva parte delle bande
terroristiche e costrinse alcune donne a ringraziare i loro rapitori per
un così buon trattamento (nel febbraio 2017, la Siria poté negoziare la
libertà di 58 prigionieri). Molti furono decapitati, molte donne
violentate e poi massacrate. Molte furono bollite e molte il feto
strappato dal ventre coi coltelli Nessuno delle Nazioni Unite se ne
preoccupò.
Piangono lacrime di coccodrillo per i loro caschi bianchi
terroristici e i loro film fasulli sui nostri bambini che macellano, e
poi danno feste da ballo. I bambini siriani sono vittime due volte e lo
diventano per la terza volta con le menzogne dei media. Tali bugie
incontrano l’agenda occidentale per bombardare la Siria dopo aver
accusato l’Esercito Arabo Siriano di aver commesso le atrocità opera dei
loro terroristi prezzolati. Tali bugiardi sono impegnati a fermare i
successi militari nella liberazione del nostro Paese dai terroristi
stranieri.
Il giorno dei massacri e dei rapimenti a Latakia nel 2013 era una domenica di agosto. La chiamiamo “domenica nera”. Una nonna siriana disse: “quello che è successo a noi potrebbe far piangere le montagne dalla tristezza”. La nostra tristezza echeggia, ma gli occidentali credono alle bugie dei loro media. Sono sordi e ignorano anche quando i selvaggi caschi bianchi ammettono la verità sulle loro atrocità.
Le foto
di quattro bambini siriani venivano fornite dal deputato Faras Shahabi,
che avvertiva che i bambini erano tra i tanti rapiti dai caschi bianchi
nella città di Zirbah, ad ovest di Aleppo, per essere vittime
dell’imminente beffa chimica. Riteniamo i capi di USA/Regno
Unito/Francia direttamente responsabili della loro sicurezza.
fonte: Afra Dagher, Friends of Syria, 28 agosto 2018
Traduzione di Alessandro Lattanzio
Nessun commento:
Posta un commento