martedì 14 agosto 2018

La chiave della costante felicità (Lester Levenson)


[..] e la chiave è questa: quando capite cos'è la vera felicità allora siete capaci di generarla a comando.

Poi inizierete a farlo sempre di più fin quando non diverrà stabile dentro di voi. Ma rimane il fatto che dovete capire cos'è davvero la felicità. Quando lo sapete andate a cercarla là dove si trova piuttosto che dove non si trova. E' il fatto di continuare a cercarla dove non c’è che vi fa cadere di continuo. Quindi cos'è la felicità?

Molta gente lo chiama piacere ma in realtà questo non è altro che fuga dal dolore. Quello che molta gente chiama felicità è il fuggire dal dolore attraverso il socializzare, il divertimento, la distrazione, ma ciò che fanno è, in realtà, scappare.

Non possono sopportare di stare da soli con se stessi e i loro pensieri. Devono scappare a vedere un film, in una discoteca, a trovare qualcuno, comunque devono sempre essere in azione, deve sempre succedere qualcosa, devono sempre essere eccitati in qualche modo, così da non doversi confrontare col vuoto e con i loro pensieri.

Quando la loro mente è distratta dal vuoto e dai pensieri, dalla solitudine e dal dolore, si sentono sollevati e la chiamano felicità e piacere. Tutto il cosiddetto 'divertimento' è alla fine soltanto questo. [..] Ma cosa è veramente la felicità di cui vi parlo?

La gioia di cui vi parlo non è del tipo fuga-dalla-miseria, ma quel tipo di felicità che è il risultato del tuo essere il tuo vero Sé. Più sei il tuo vero Sé, più diventi gioioso. E' quel tipo di felicità che non dipende dalle cose del mondo, né da persone o situazioni, è una felicità che si compie attraverso una mente calma, attraverso la pratica del lasciar andare pensieri, emozioni, bisogni e desideri.

Più la mente è calma più sentiamo il Sé, più sentiamo il Sé più siamo autenticamente felici. Ma è qualcosa che dovete vedere da voi. Più la mente è calma più sarete felici. Più la mente è calma, più esistiamo nel presente, più abitiamo nel nostro vero Sé e più ci sentiamo pieni di gioia.

Fate esperimenti, lasciate andare i pensieri, le emozioni, i bisogni e i desideri su base giornaliera, momento per momento.

Non permettetevi neanche per un istante di perdere la presa sui vostri pensieri e continuate a riportare la vostra mente nel presente, lasciando andare qualunque altro contenuto. A un certo punto lo vedrete: quello che chiamavate gioia, felicità, che di solito accadeva dopo la realizzazione di un desiderio o bisogno, era in realtà il calmarsi della vostra mente.

Quando avevate ottenuto ciò che volevate la vostra mente diventava improvvisamente calma, aveva smesso di cercare, e sorgeva la gioia. Allora, quando capite che la gioia sorge necessariamente da una mente serena perché non andare direttamente alla fonte della vera felicità e occuparsi di avere una mente calma?

[..] Questo non significa che non vi divertite più e non significa che dovete diventare dei frustrati (che sarebbe comunque un'altra cosa da rilasciare, alla fine). Se lo scegliete potrete godervi i vostri divertimenti e distrazioni molto più di prima perché sarete liberi dal desiderio-fame-bisogno di queste cose.

[..] Desiderate la pace sopra ogni altra cosa, desiderate ardentemente di essere imperturbabili. A quel punto, ogni volta che vi allontanerete dalla pace rilasciate tutto ciò che non è pace e, se siete costanti, se siete inflessibili, se desiderate la libertà più di quanto volete approvazione, controllo e sicurezza, lo vedrete. Vedrete l'intimo tessuto di estrema felicità e gioia di cui siete fatti, il vostro vero Sé.

(Tratto da KEYS TO ULTIMATE FREEDOM, Thoughts and Talks on Personal Transformation)


Andrea Panatta

Fonte: http://quantum73.blogspot.com/2013/12/

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