“Qua, così” sei alle prese con la “morte”. Qualcosa che consideri, probabilmente, “la ‘legge’ più giusta (facente giustizia), poiché certa e riguardante – prima o poi - tutt3”.Una compresenza o un effetto (conseguenza)?
A livello di “fantasia”, la morte è stata rappresentata anche dalla classica immagine dello scheletro incappucciato, che imbraccia la grande falce.Quindi, è stata raffigurata proprio come una compresenza più o meno fisica.
Ma (ma) il suo significato quale è?Che cosa rappresenta “qua, così”? Di più, sostanzia una certa situazione. Quale?
Quella che prevede 1) la tua morte, 2) la tua “fine”, 3) il “tuo” limite estremo, e 4) una compresenza altra, 5) un effetto altro, 5) una conseguenza altra, etc.
La morte, insomma, è come un agente atmosferico:
“serve”.Ella colpisce tutt3, poiché “cenere sei e cenere ritornerai”.
Così... come nulla riesce a sfuggire a detta “auto terminazione chimica”, anche senza che la morte avvenga per mano di un tuo simile, attraverso l’esercizio della violenza.La morte non ti lascia alcuna speranza:
è un buco nero per qualsiasi tipo di “informazione”?Oltre, non sembra passare niente.
Non c’è visibilità, non c’è lungimiranza, non c’è destino, non c’è niente.
Però c'è "ereditarietà e trasformazione"...A “tuo” favore interviene la “morale religiosa/spirituale”, che ti affascina con le le proprie teorie (alle quali puoi credere oppure no. Ma il non credere comporta soprattutto la fine di ogni illusione, persino di quella più radicata).
Quindi, è molto, molto, “meglio”… credere. A cosa (chi)?
Che esiste altro, dopo la morte.
Qualcosa di molto, molto, più… “giusto”.
Il che auto ammette che “qua così” non esiste quello stesso livello di “giusto”. Ok?
Certo. Sono cose che sai, ampiamente. Anche se “non ti sembra di poterci fare nulla”.
“Prendere o lasciare”. Ricordi?
Del resto, ti piace scommettere, azzardare, osare.Sì. E… no. Perché, quando devi mettere in gioco la tua esistenza, preferisci andare “coi piedi di piombo”, ossia, rimanendo sempre (solo) “qua, così”. Perché “hai paura”.
Di cosa (chi)?La “tua” paura è frutto della “tua” ignoranza:
dell’avere già dimenticato (essendo “già successo” qualcosa, che ti ha fatto già dimenticare) l’avvento della compresenza immanifesta sotto dominante.Hai, quindi, “solo” paura. Tutto qua.
Ti sembra sempre di avere “troppo” da perdere, rinunciando anche in parte a ciò che “hai ‘qua così’”.Ma… che cosa “hai”?
Non è, forse, di più… quello che “hai già perduto”?
Come ti “senti” nella “tua” vita “qua, così”? Bene?Non lo vuoi (puoi) ammettere nemmeno a te stess3, che non stai proprio così… bene. Vero?
Non ce la fai, se non allorquando stai proprio “male”.
Quando sei con le spalle al muro. Quando non hai più nulla da perdere, dato che hai già perso tutto (anche ciò che credevi di avere “qua, così”). In quel “momento”, ti lasci andare e ti apri anche all’impossibile. Tanto…
Oppure, decadi nella depressione più assoluta, nel cui vuoto non c’è spazio nemmeno per cotanto “ardire/ardere finale”.
C’è chi risponde in una maniera e chi nell’altra e/o nelle infinite sfumature del “caso”, secondo la propria “sensibilità”.Questa decadenza è sempre più diffusa e… è nata una intera “industria (chimica, artificiale)” che si preoccupa “per te”, portando avanti la “crociata del proprio interesse”, mascherata da “cura” per tutte le tue preoccupazioni e malanni di ogni sorta e tipologia (ogni conseguenza della trasformazione chimica “qua, così”: qualcosa dall’esatto significato sostanziale frattale espanso).
Dalla ragione fondamentale (sotto dominante) alla patologia, alla malattia, al sintomo, alla cura, al farmaco, alla clinica, alla specializzazione, al rimedio, etc.Il “giro completo attorno e dentro al ‘tuo’ mondo” è realtà.
Qualcosa che porta un grande vantaggio alle parti interessate, alla gerarchia che ad un in-certo punto sparisce come nel nulla. Puff… E non riesci più a seguire il “giro del fumo”.Nemmeno se sei un investigatore privato, pagato da un magnate.
Ad un in-certo momento, le cose sfuggono di mano (sempre) dato che “il vertice della ‘piramide’ è distaccato”. Ergo:
giunt3 a quel “limite”, tutto sembra auto decadere, mancare di spinta, di forza, di convinzione, etc.Il firewall AntiSistemico agisce nel pieno della propria forza, esattamente in quel “luogo comune (punto)”.
Ora, se (se) immagini quel “luogo” come qualcosa di fisico, ti perdi il significato (anche se esiste anche come luogo fisico).Di più, quel “luogo comune” è uno stato d’animo nel quale ti ci ritrovi come per “incanto”, allorquando “molli, lasci perdere, rinunci, senti di non farcela più o di non potercela proprio fare, etc.”.
Sì, ma (ma), che cosa “molli, lasci perdere, etc.”?Di sicuro, non le attività ordinarie “qua, così”.
Quello è un altro ambito, seppure della stessa faccia della medaglia. Ciò che “ti viene di/da” mollare, lasciare perdere, etc.… è riferito sopra a tutto a quel “tuo funzionare attraverso i valori universali” che, guarda non caso, possono fare sostanzialmente la differenza anche se “qua, così”.I valori universali sono… universali.
Ergo:
valgono per ogni (sempre) “stagione”. Sempre ed in ogni “caso”.
La giustizia universale (ad angolo giro) è sempre “quella”, in qualsiasi circostanza.
Se (se) “qua, così” non è vero, è perché non è applicata.È logic3.
E quando tale “valore” è radicato sostanzialmente dentro a te, allora… non puoi proprio “fare finta di niente”. Di conseguenza, agisci come vedi fare solo nei film e nei romanzi (hai presente, ad esempio, Avatar? Ecco).Quando è palese lo stato di giustizia (di parte = ingiustizia), il tuo atteggiamento – coi “valori universali” radicati – è solo coerente, ossia:
non ci stai.E se (se) “è già success3” che la giustizia è diventata di parte ed ora te ne accorgi (lo “vedi”), allora questo significa che “ti risvegli” alla luce della realtà manifesta potenziale vs quella “qua, così”.
Quale fatto più sostanziale ed acclarato puoi assegnare, essenzialmente, al significato di “risveglio”?Il “fare” qualcosa.
Non il “lasciare perdere, pensare di non farcela, mollare, non crederci a fondo, etc.”. Qualcosa che ti fa chiaramente più che intuire… che il “qua, così” è una forma di tirannia, per di più, assoluta. Ed è davvero incredibile che non trovi più la “forza” per fare qualcosa in tal senso.
Davvero incredibile, eppure… reale “qua, così”.
Ammettendo, da te in te (“sentendolo”), tutto questo… è davvero semplice comprendere (ricordare) come stanno le cose, che sono rese complesse artificialmente proprio nel senso di provocarti auto smarrimento, auto confusione, automatico disinnesco, etc.
Quindi, anche in questo ambito, hai sempre e solo la certezza (impressione) che sei “tu” a fare tutto, ignorando la compresenza immanifesta sotto dominante (la ragione fondamentale)…
E le “pietre miliari” sono edificate, lungo la via
AntiSistemica (la “tua” via), proprio per continuare a ricordarti che
“devi mollare, non ce la puoi fare, devi lasciare perdere, non hai la
forza, etc.”.
Sì.Ma… in quale modo?
Illustrandoti tale concetto da una prospettiva esattamente ribaltata (solo all’apparenza).Quello che “serve” per… ottenere l’effetto desiderato.
Ossia, che sia te stess3 a persuaderti di aver fatto e dover fare tutto.
Il Peccato Originale è colpa tua (ti caratterizza).
Il debito pubblico è colpa tua (lo erediti).
E non puoi tirarti fuori, asserendo che “per te non hanno conseguenza, tutti quegli accordi a cui non hai partecipato…”.
Non basta. Perché… “qua, così”, non è sufficiente.
Soprattutto se non sei coerente, non hai lungimiranza, portata significativa, grande concentrazione di massa giurisdizionale, auto ferma convinzione, etc.
“Combattere per i tuoi diritti” risulta come molto… “faticoso”. Scambi dei “valori universali” con la fatica, con il lavoro, con l’energia da impiegare e da acquisire poiché ti sembra sempre insufficiente, etc.Perché, se fatto così... si tratta di combattere un gigante di tutto punto armato, affrontandolo senza alcun senso…
Ecco una delle pietre miliari, a tal pro:
“il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario…”.
Steve Jobs
Seppure “vero (anche a livello sostanziale frattale espanso)”, quello che assimili è una sorta di “lotta per la sopravvivenza”:
“Siate affamati, siate folli…”.
The Whole Earth Catalog - Stewart Brand
Così, la morte è “mancanza di tempo (e di aria nei tessuti organici)”.
E temi per la “tua” morte, che certamente avverrà.
Quindi… approfitta dell’occasione. Goditi la vita. Ergo?
AntiSistema a manetta. Che altro…
Jobs
(che ha già nel nome anche il marchio globale sull’umanità) ha
realizzato (fatto passare attraverso di sé ed al suo essere “affamato e
folle”) l’espansione degli smartphone (e similari) a livello globale:
con quale risultato?Che le nuove generazioni (e non solo) già neo programmate (Dsa) proprio per meglio accogliere dette “invenzioni”, spendono gran parte del “loro” tempo (potenziale) smarrendosi e “formandosi una idea del mondo” attraverso questo dispositivo collegato alla Rete.
Un incanto nell’incanto = la prosecuzione dell’incanto, il suo approfondimento virale onnicomprensivo, incoraggiato dalla moltitudine dei genitori “qua, così” e dalla legge (permesso).Qualcosa che non ti sembra per quello che “è”, dato che Jobs è diventato un esempio, una icona, un monumento. Ma (ma) non a caso, è morto per un tumore (segno che qualcosa non andava, dentro di sé, coscientemente)…
E dopo questa “lucida follia”… un’altra pietra miliare.
Papa: coltiviamo sane utopie, sogniamo un mondo diverso.
"Mi raccomando: non diamo retta alle persone deluse e infelici, non ascoltiamo chi raccomanda cinicamente di non coltivare speranze nella vita, non fidiamoci di chi spegne sul nascere ogni entusiasmo dicendo che nessuna impresa vale il sacrificio di tutta una vita, non ascoltiamo i 'vecchi' di cuore che soffocano l'euforia giovanile. Andiamo dai vecchi che hanno gli occhi brillanti di speranza. Coltiviamo invece sane utopie".
Così Papa Francesco nel corso dell'Udienza generale di questa mattina in Piazza San Pietro.
"Dio... ci vuole capaci di sognare come Lui e con Lui, mentre camminiamo ben attenti alla realtà. Sognare un mondo diverso. E se un sogno si spegne, tornare a sognarlo di nuovo, attingendo con speranza alla memoria delle origini, a quelle braci che, forse dopo una vita non tanto buona, sono nascoste sotto le ceneri del primo incontro con Gesù", ha concluso il Papa.
Link
Il Papa dice il vero, ma (ma) lo annuncia “tra le righe (in codice)” inconsciamente (come un "portatore sano").
Ossia, è utilizzato, poiché “serve”:
Se un sogno si spegne, tornare a sognarlo di nuovo, attingendo con speranza alla memoria delle origini, a quelle braci che, forse dopo una vita non tanto buona, sono nascoste sotto le ceneri (memoria frattale espansa, significato, sostanza, valori universali, etc. Che cosa c’entra “Dio” con tutto ciò? C’entra nella misura in cui… è il simbolo dello status quo “qua, così”. È il senso del “è già successo”. Dell’avvento… sotto dominante. Del "funzionare" in un certo modo e, dunque, dimostrando per contrasto che ne esistono anche altri).
“Coltiviamo invece sane utopie…”.
Esatto. Ossia, ciò che questo Spazio (Potenziale) Solido… “formularmente” ti ispira al/nel credere di potere sempre (in ogni “caso”, anche “qua, così”) fare.
È questa, allora, una “sane utopia”?
È questo, piuttosto, l’essere sempre “affamati e folli”…
Un microchip sottopelle per timbrare il cartellino e pagare il caffè.
Ora lo possiamo dire, senza tirare in ballo teorie complottistiche o altre dicerie:
il microchip sottopelle esiste.
Ma non ha la funzione che molti si aspetterebbero, cioè quella di controllare le persone.
Il microchip sperimentato dall’azienda 32M (Wisconsin, Stati Uniti) sarà infatti inserito sotto la pelle dei dipendenti, permettendo loro con un movimento della mano di aprire l’ufficio, pagare un caffè o prendere degli snack.
Dal primo agosto verrà impiantato nella mano dei dipendenti, più precisamente tra il pollice e l’indice.L’idea è venuta al Ceo di 32M (o Three Square Market), Todd Westby.
La sua azienda opera nel settore dei distributori automatici e così, una volta accordatosi con l’azienda specializzata in sensori biometrici BioHax International, ha deciso di portare questa innovazione prima nella sua azienda e poi – se tutto andrà come pensa – a livello globale.
Pensate infatti a un mondo nel quale, grazie a questo chip sottopelle, potremo pagare la bevanda o il prodotto preso dal distributore automatico senza che quest’ultimo mangi tutte le monetine.I microchip sono grandi come un chicco di riso e costano 300 dollari l’uno. Funzionano grazie alle tecnologie "near-field communications" (Nfc, presente su tutti gli attuali smartphone) e "radio frequency identification" (Rfid).
Il periodo di sperimentazione comincerà grazie a 50 volenterosi dipendenti, che nel primo giorno di agosto parteciperanno a un “chip party” per collaudare il sistema.
Non essendoci il Gps, l’azienda non traccerà i movimenti dei dipendenti:
sono scongiurate dunque scene da spy story.Chiaramente il sistema contiene informazioni sensibili (anche se criptate) su ogni persona che lo indosserà.
Sarà dunque compito dei governi regolare in futuro l’uso dei microchip per evitare furti di dati o pedinamenti.
Il microchip, fortunatamente, non è per sempre:
per toglierlo è sufficiente fare un po’ di pressione sulla mano.
Link
Questo è solo “l’inizio”, di qualcosa che “è già successo” e continua a ri-ciclare, per quanto riguarda gli effetti procurati (sottodominanti).
chiaramente il sistema contiene informazioni sensibili
sarà dunque compito dei governi regolare in futuro l’uso dei microchip (lo sai già come andrà a finire. Esattamente come succede sempre “qua, così”. Con “te” sullo sfondo, a dipendere dalla conseguenza altrui: legge)
ma non ha la funzione che molti si aspetterebbero, cioè quella di controllare le persone (questa è davvero una “lucida follia”)
il microchip, fortunatamente, non è per sempre (davvero? E quando sarà la legge ad imporlo, magari, per la “sicurezza inter-nazionale”?).
Comunque, il “microchip” è già superato,
poiché i modi per controllarti sono già super avanzati e, soprattutto,
insospettabili (condizione imprescindibile per non attirare la tua
attenzione).
Perché non lo impedisci? Perché non ci credi più. Perché tutto attorno a te, ti blocca…
Perché sei già stat3 “tagliato fuori (pur essendo perfettamente dentro)”.
Il distacco dal vertice è il distacco dal tuo potenziale:
“lì” c’è tutto quello che credi mancarti “qua, così”.
Questa è “una sana utopia”.
Qualcosa che non fa male a niente e a nessun3. Qualcosa che è “solo” valore universale, attraverso qualsiasi tipo di prospettiva l3 prendi in considerazione (valuti, vedi, senti, percepisci, etc.).
“Fai… che ci credi, davvero, a fondo”.
https://sacroprofanosacro.blogspot.com/2017/08/la-sana-utopia.html
La “morte” è una paratia stagna, che ti isola dal… “proseguire”.Può sembrare “giusta”, poiché prima o poi “porta via chiunque”.
Ma (ma), nella sostanza, l’ereditarietà ti dimostra che “tutto si trasforma”, alias, tutto si auto ripropone successivamente:
e, “qua, così”, l’organizzazione che può avvalersi – soprattutto – volgendo a “proprio vantaggio” detta situazione, è quella sotto dominante.Mentre, la Massa si limita ad assorbire gli effetti negativi, in termini di debito, peccato originale, radioattività, conseguenza, malattia, etc.:
è ovvio che non passa solo questo.Tuttavia, sensibilmente “qua, così”, l’impressione che hai è sempre e solo quella del fardello.
Un “”peso” che contribuisce a trasformarti chimicamente in un essere in attesa di morire (l’unica cosa certa).
La "tua" data di scadenza (esattamente per quel "sottoprodotto" che sei "qua, così").
Qualcosa che non puoi “digerire” come se fosse davvero “sano”…
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2132
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