mercoledì 29 agosto 2018

Riunione a Milano fra Orban e Salvini: Soros mobilita le sue ONG per contestare l’incontro

Proteste contro Orban e Salvini organizzate da Soros


Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha dichiarato martedì che l’Europa ha bisogno di una nuova Commissione europea e di un nuovo Parlamento che difenda la protezione delle frontiere e l’arresto delle migrazioni.
 
La sicurezza dell’Europa dipende dal successo di (Salvini)”, ha detto Orban in una conferenza stampa congiunta con il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini a Milano.

Prima dei colloqui, Orban aveva dichiarato di non vedere l’ora del suo primo incontro con Salvini, che ha definito “il suo eroe”.
Voglio fortemente incontrare Salvini , lui è il mio eroe, la mia anima gemella, lo ammiro molto, penso di avere qualche esperienza che vorrei condividere con lui”, ha detto Orban prima dell’incontro con Salvini.
Viktor Orban ha perseguito una linea dura verso i migranti da quando la crisi dei rifugiati è scoppiata in Europa nel 2015. Dopo che centinaia di migliaia di migranti sono entrati in Ungheria, Budapest ha costruito una barriera di confine lungo la sua frontiera meridionale per fermare l’afflusso.

Le dure misure anti-immigrazione sono state una parte importante della sua campagna elettorale e rimangono uno dei temi principali nella sua attuale agenda politica, presa come esempio ed imitata da altri movimenti sovranisti in tutta Europa.

All’inizio di aprile, Orban ha vinto un terzo mandato come primo ministro ungherese e ha assicurato al suo partito Fidesz una forte maggioranza nel parlamento del paese.

Per contestare l’incontro fra Orban e Salvini, la Open Society di George Soros ha mobilitato le “sue truppe” a Milano in piazza San Babila, dove, con lo slogan di Europa Senza Muri” (lo stesso della Open Society di Soros) si è svolta la protesta della Milano pro migranti mobilitata per l’occasione con la presenza dei centri sociali, di personaggi come Laura Boldrini, Emma Bonino e Pippo Civati.

Oltre a loro naturalmente alla presenza dell’Anpi, della Cgil, le Acli e i Circoli Arci che hanno aderito in grande numero all’appello lanciato dalla Open Society di George Soros per “abbattere i muri” ed accogliere l’immigrazione dall’Africa. Per le Ong sono presenti ActionAid, Amnesty International Amref Italia e “Terre des Hommes”, tutte organizzazioni che sono indiziate di ottenere finanziamenti dalla Open Society che funge da ONG capogruppo.

Inoltre hanno dato il loro sostegno anche Articolo 21, ArciGay di Varese e Milano, Associazione Enzo Tortora e Radicali, Casa della carita’, Casa di Accoglienza delle Donne maltrattate di Milano, Comunita’ di Sant’Egidio- Milano, Diem25 e +Europa con Emma Bonino. Sono inoltre arrivati in piazza i calciatori della St.Ambroeus Fc, prima squadra di rifugiati iscritta alla Figc, che organizzano una partita di calcio.

Proteste dei migranti contro Orban e Salvini
Grande numero di extra comunitari e migranti sono presenti fra le fila della manifestazione, assoldati, come in altre occasioni, dal PD e dai partiti della sinistra che contano su questa nuova base di consenso in sostituzione di quella persa dei lavoratori italiani.

Un migliaio di persone si è radunato invece ai Bastioni di Porta Venezia, dopo essersi staccato dalla manifestazione in piazza San Babila. Nello slargo prima di corso Buenos Aires, il corteo ha intonato canti e balli e slogan contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini accusato come “razzista e fascista”. Quindi, fermandosi nei pressi dei Bastioni, con megafoni, è continuata la manifestazione contro il vertice Salvini-Orban.

La polizia ha bloccato agli accessi da corso Venezia. I principali protagonisti di questo secondo corteo sono i centri sociali, che hanno deciso di proseguire e dare vita ad una manifestazione autonoma. I Centri Sociali sono autonomi si ma sostenuti ed appoggiati da tutta la sinistra dal PD alle altre formazioni che li utilizzano per le azioni di provocazione più estreme, come quando a Bologna assaltarono l’auto dell’allora parlamentare europeo Matteo Salvini.

Incontro Orban Salvini a Milano
Nota: Sembra delinearsi la nuova strategia della Open Society di Soros: mobilitare la piazza e mettere sotto assedio ogni uscita pubblica del ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, indicandolo come “fascista e razzista” e anti europeo. In questo modo, contando sul massiccio appoggio di tutto l’apparato dei media e delle TV, con l’apporto della magistratura politicizzata, con le istituzioni finanziarie, si vuole puntare alle dimissioni forzate di Salvini ed a una crisi di governo per aprire il passo ad un fiduciario dei potentati finanziari, come ad esempio Carlo Cottarelli.

Soros (e gli altri personaggi delle centrali transnazionali che pilotano il piano delle migrazioni in Europa) non vuole rischiare che il suo piano venga bloccato dall’ascesa di Salvini (e altri come lui in Europa) che stanno avanzando nei consensi e nella popolarità fra i cittadini esasperati dal degrado, dall’insicurezza e dai problemi sociali causati dalla migrazione di massa. Per tale motivo sembra abbia programmato misure estreme per contrastare questo fenomeno ed è fermamente deciso a ricorrere a qualsiasi mezzo, dalle denunce, alla diffamazione personale, alle campagne mediatiche, nell’utilizzare tutte le pedine di cui dispone in Italia e negli altri paesi europei.


Fonti varie. Sintesi e nota: Luciano Lago


fonte: https://www.controinformazione.info/riunione-a-milano-fra-orban-e-salvini-soros-mobilita-le-sue-ong-per-contestare-lincontro/

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