Nel silenzio assordante dei media di regime,
che non possono macchiare l’immagine degli Stati Uniti in ripresa, la
realtà è che l’esplosione sociale ed etnica, già da noi preannunciata in
altri nostri articoli, si fa sempre più grave. E dopo le rivolte di
Ferguson, per la morte di un ragazzo nero che poi si sono diffuse a
macchia d’olio in diverse città statunitensi, dopo i diversi episodi
violenti contro la Casa Bianca e il Congresso, sabato 25 aprile è il
Maryland e precisamente la città di Baltimora ad essere travolta dai manifestanti di colore che hanno letteralmente devastato la città,
distrutto auto della polizia, auto private, saccheggiato e distrutto
vetrine dei negozi e picchiato e intimidito bianchi.
Direi non proprio
la perfetta immagine di un paese in ripresa e crescita. Una crescita,
che come ben sapete, riguarda soltanto gli utili di pochi miliardari e
finanzieri e assolutamente non la maggioranza della popolazione. Una
mancata ripresa, quella americana, che si abbatte in primis sulla
minoranza di colore, da sempre economicamente più povera rispetto e ai
bianchi ed ora, complice la crisi mondiale, decisamente
in difficoltà e che quindi riversa la propria rabbia e il proprio
malcontento per l’atteggiamento razzista della polizia che non si fa
scrupoli ad uccidere neri disarmati ( fenomeno stranamente in crescita e che potrebbe farci sospettare una volontà precisa che mira alla strategia della tensione).
Ecco alcune foto che probabilmente non vi faranno vedere i tg, ma che è giusto mostrare per far capire la gravità di quello che da tempo sta succedendo nelle città americane e che recentemente ha riguardato e riguarda Baltimora:
A questa già grave situazione, si aggiunge la strana operazione chiamata Jade Helm, esercitazioni militari sul suolo degli Stati Uniti, che partirà dal 15 luglio e finirà il 15 settembre. I militari dovranno mischiarsi tra la popolazione e individuare sacche ostili al governo federale, interrogare la popolazione ed eventualmente deportare attivisti politici nemici in campi di concentramento temporanei dove saranno “rieducati”. Questo articolo dell’Antidiplomatico spiega nel dettaglio questa inquietante operazione.
Nella mappa di sotto, sono individuati gli stati che nell’esercitazione saranno considerati ostili, e già possiamo notare il Texas e il sud della California, scenario abbastanza realistico considerando le forti velleità secessionistiche texane e la forte concentrazione ispanica in California.
Noi possiamo spingerci a fare delle supposizioni sul reale scopo di questa esercitazione e abbiamo tre ipotesi:
1) Preparare psicologicamente la popolazione a futuri scenari di guerra civile abituandoli alla presenza di uomini armati e mezzi militari. Oltre a preparare i militari stessi ad operazioni urbane.
2) Abolizione o sospensione del diritto di possedere armi e conseguente sequestro delle stesse. Questa possibilità, già in passato ha provocato una miriade di reazioni contrarie ed è possibile che il governo invii i militari per le strade con la scusa di un’esercitazione per poi sostenere il decreto con la forza.
3) Quest’operazione può essere l’inizio di una legge marziale non ufficiale, in previsione dei sempre continui scontri e della possibilità di un probabile crollo di Wall Street e/o del dollaro che porti effettivamente gli USA nell’anarchia.
Sta di fatto che a nostro avviso, la seconda metà del 2015 sarà una stagione calda dal punto di vista economico e politico-sociale, dove in tutto il mondo diversi importanti nodi stanno venendo al pettine.
Gli Stati Uniti, dopo aver sostenuto la più grande bolla di tutti i tempi, ora rischiano di essere travolti dal suo scoppio. Se già ora, ogni settimana, una città americana è travolta da proteste e scontri, quando la bolla scoppierà la situazione sarà così grave che l’operazione Jade Helm da esercitazione diventerà realtà.
Del resto basta riflettere, la Russia o la NATO compiono esercitazioni militari sui loro rispettivi confini, in previsione di un possibile conflitto, se gli USA hanno sentito il bisogno di un’operazione militare sul loro territorio, vuol dire che l’intelligence e il governo sanno effettivamente qual è la situazione e si preparano al peggio.
In questa operazione noi vediamo un bruttissimo segnale che preannuncia con forza l’imminente crollo dell’Impero Americano. Se questo articolo ti è piaciuto, non perderti Libertà Indefinita, un saggio sulla libertà e sulla legittimità di un sistema, il nostro, sempre più contestato dalla popolazione.
Giuseppe Cirillo
fonte: http://www.hescaton.com/wordpress/america-nel-caos/
Nessun commento:
Posta un commento