Per quanto oltre abbia potuto spingersi, la « solidificazione
» del mondo sensibile non ha mai potuto esser tale da fare di quest’ultimo un «
sistema chiuso », come lo pensano i materialisti; essa ha d’altronde dei limiti
imposti dalla natura stessa delle cose, e più si avvicina a tali limiti più lo
stato che rappresenta è instabile. Di fatto, come abbiamo appena visto, il punto
che corrisponde alla massima « solidità » è ormai oltrepassato, e le apparenze
di « sistema chiuso » non possono che diventare sempre più illusorie e
inadeguate alla realtà. Abbiamo anche parlato di « fenditure » attraverso le
quali già s’introducono, e andranno in misura sempre maggiore introducendosi,
certe forze distruttive; secondo il simbolismo tradizionale, queste « fenditure
» si producono nella « Grande Muraglia » che circonda il nostro mondo e lo
protegge contro l’intrusione delle influenze malefiche dell’ambito sottile
inferiore [1].
Per capire questo simbolismo a fondo e sotto tutti gli aspetti, è
opportuno osservare che una muraglia costituisce insieme una protezione ed una
limitazione; in un certo qual senso si potrebbe perciò dire che essa ha dei
vantaggi e degli inconvenienti; sennonché, se si tiene presente che essa è
essenzialmente destinata ad assicurare la difesa contro gli attacchi provenienti
dal basso, i vantaggi hanno di gran lunga il peso maggiore, e tutto sommato è
molto meglio, per quel che si trova racchiuso nel recinto di cui si tratta,
esser limitato dalla parte inferiore, che essere incessantemente esposto alle
devastazioni del nemico, se non addirittura ad una distruzione più o meno
completa. Del resto, in realtà, una muraglia non è mai chiusa dall’alto, e di
conseguenza non impedisce la comunicazione con i campi superiori, anche se
questo corrisponde allo stato normale delle cose; è durante l’epoca moderna che
il « guscio » senza vie d’uscita Costruito dal materialismo ha chiuso questa
comunicazione.
Ora, secondo quanto da noi detto, a causa del fatto che la « discesa » non è ancora stata interamente compiuta, tale « guscio »può soltanto permanere intatto verso l’alto, vale a dire verso la parte da cui precisamente il mondo non ha bisogno di protezione, e da cui al contrario non può se non ricevere influenze benefiche; le « fenditure » si producono esclusivamente dal basso, perciò nella muraglia protettrice vera e propria, e le forze inferiori che si introducono attraverso di esse incontreranno tanto minor resistenza in quanto, nelle presenti condizioni, nessuna potenza di natura superiore può intervenire per opporvisi efficacemente; il mondo si trova dunque abbandonato senza nessuna difesa a tutti gli attacchi dei suoi nemici, e tanto più per il fatto che, a causa dello stato della mentalità attuale, ignora completamente i pericoli da cui è minacciato.
Nella tradizione islamica le « fenditure » di cui stiamo
parlando sono quelle attraverso cui penetreranno, all’approssimarsi della fine
del ciclo, le orde devastatrici di Gog e Magog [2], le quali d’altronde
esercitano continui sforzi per invadere il nostro mondo; queste « entità », che
raffigurano le influenze inferiori in questione, e che si ritiene conducano
attualmente un’esistenza « sotterranea», vengono descritte in un duplice modo,
sia come giganti sia come nani, il che, secondo quanto abbiamo visto
precedentemente, le identifica, per lo meno sotto un certo profilo, ai «
guardiani dei tesori nascosti » e ai fabbri del « fuoco sotterraneo », che hanno
anche, rammentiamolo, un aspetto estremamente malefico; d’altronde, in tutte
queste cose si tratta sempre, in definitiva, dello stesso genere d’influenze
sottili « infracorporali » [3].
A dire il vero i tentativi fatti da queste «
entità » per insinuarsi nel mondo corporeo e umano sono ben lontani dall’esser
cosa nuova; anzi essi risalgono almeno ad un’epoca da situarsi verso gli inizi
del Kali-Yuga, cioè ben oltre i tempi dell’antichità "classica", ai
quali si limita l’orizzonte degli storici profani. A questo proposito, la
tradizione cinese riporta, in termini simbolici, che « Niu-kua (sorella e sposa
di Fo-li e che si dice abbia regnato insieme con lui) fece fondere pietre dai
cinque colori [4] per riparare uno strappo fatto nel cielo da un gigante »
(apparentemente, benché ciò non sia chiaramente spiegato, in un punto situato al
di sopra dell’orizzonte terrestre) [5]; e questo episodio si riferisce ad
un’epoca la quale è precisamente di qualche secolo soltanto posteriore
all’inizio del Kali-Yuga.
Soltanto che, quantunque il Kali-Yuga sia
propriamente un periodo d’oscuramento, il che ha reso possibile fin dai suoi
inizi tale genere di « fenditure », questo oscuramento è certamente lungi
dall’aver raggiunto d’un sol colpo le proporzioni che si possono constatare
nelle sue ultime fasi, e questa è la ragione per cui le « fenditure » potevano
essere a quel tempo riparate con relativa facilità; ciò nondimeno occorreva
anche allora che fosse esercitata una costante vigilanza, e questa incombenza
rientrava naturalmente nei compiti attribuiti ai centri spirituali delle diverse
tradizioni. Seguì un’epoca nella quale, in seguito all’eccessiva «
solidificazione » del mondo, le stesse « fenditure » furono molto meno da
temere, almeno temporaneamente; quest’epoca corrispose alla prima parte dei
Tempi moderni, vale a dire a quello che può esser definito il periodo
specificamente meccanicistico e materialistico, periodo in cui il « sistema
chiuso » del quale parlavamo era più prossimo ad essere attuato, per lo meno per
quanto la cosa era possibile di fatto.
Adesso, parlando cioè del periodo che può
essere identificato nella seconda parte dei Tempi moderni e che è già
incominciato, le condizioni sono certamente cambiate rispetto a quelle di tutte
le epoche anteriori: non solamente le « fenditure » possono nuovamente prodursi
sempre più abbondantemente, e presentare caratteri più gravi che mai in
conseguenza del cammino discendente percorso nell’intervallo, ma inoltre le
possibilità di riparazione non sono più le stesse di un tempo. In effetti,
l’azione dei centri spirituali si è andata a mano a mano restringendo, perché le
influenze superiori che essi, secondo la loro funzione normale, trasmettevano al
nostro mondo non possono più manifestarsi all’esterno, arrestate come sono da
quel « guscio » impenetrabile di cui dicevamo poco fa; dove mai si potrà dunque
trovare, in un simile stato dell’insieme umano e cosmico, una difesa d’una certa
efficacia contro le « orde di Gog e Magog »?
E non è tutto: ciò che abbiamo detto descrive soltanto quello che si può chiamare il lato negativo delle difficoltà crescenti che incontra qualsiasi opposizione all’intrusione delle influenze malefiche, e del resto si può aggiungere ad esso anche quella specie d’inerzia dovuta alla generale ignoranza di queste cose, e alle « sopravvivenze » della mentalità materialistica e dell’atteggiamento che le corrisponde, cose che possono durare tanto più a lungo in quanto tale atteggiamento è diventato per così dire istintivo nei moderni, essendosi quasi « incorporato » nella loro natura.
E non è tutto: ciò che abbiamo detto descrive soltanto quello che si può chiamare il lato negativo delle difficoltà crescenti che incontra qualsiasi opposizione all’intrusione delle influenze malefiche, e del resto si può aggiungere ad esso anche quella specie d’inerzia dovuta alla generale ignoranza di queste cose, e alle « sopravvivenze » della mentalità materialistica e dell’atteggiamento che le corrisponde, cose che possono durare tanto più a lungo in quanto tale atteggiamento è diventato per così dire istintivo nei moderni, essendosi quasi « incorporato » nella loro natura.
È chiaro che un buon numero
di « spiritualisti » e persino di « tradizionalisti », o di quelli che si
autodefiniscono tali, sono di fatto almeno tanto materialisti quanto tutti gli
altri sotto questo rispetto, giacché quel che rende la situazione ancor più
irrimediabile è il fatto che coloro i quali vorrebbero, nella miglior buona
fede, combattere lo spirito moderno, ne sono essi stessi affetti a propria
insaputa, cosicché tutti i loro sforzi sono per ciò stesso condannati a restar
privi d’ogni apprezzabile risultato; si tratta infatti di cose in cui la buona
volontà è lungi dall’essere sufficiente, e nelle quali occorre invece, e diremmo
prima di tutto, una conoscenza effettiva; ma è proprio questa conoscenza che è
resa del tutto impossibile dall’influsso dello spirito moderno e delle sue
limitazioni, e ciò anche per coloro che potrebbero avere sotto questo rapporto
determinate capacità intellettuali solo che si trovassero in condizioni più
normali.
Sennonché, oltre a tutti questi elementi negativi, le difficoltà di cui stiamo discorrendo hanno anche un lato che potrebbe esser detto positivo, rappresentato da tutto ciò che nel nostro stesso mondo favorisce attivamente l’intervento delle influenze sottili inferiori, sia coscientemente sia incoscientemente. A questo proposito bisogna tener conto prima di tutto della funzione in qualche modo « determinante » degli agenti veri e propri di tutta la deviazione moderna, poiché questo intervento costituisce propriamente una nuova fase, più « avanzata», di tale deviazione, e corrisponde esattamente al proseguimento del « piano »secondo cui essa si è effettuata; è perciò evidentemente da questo lato che occorrerebbe ricercare gli elementi ausiliari coscienti delle forze malefiche di cui stiamo parlando, quand’anche, qui come in molte altre occasioni, possano esistere di tale coscienza svariate gradazioni.
Sennonché, oltre a tutti questi elementi negativi, le difficoltà di cui stiamo discorrendo hanno anche un lato che potrebbe esser detto positivo, rappresentato da tutto ciò che nel nostro stesso mondo favorisce attivamente l’intervento delle influenze sottili inferiori, sia coscientemente sia incoscientemente. A questo proposito bisogna tener conto prima di tutto della funzione in qualche modo « determinante » degli agenti veri e propri di tutta la deviazione moderna, poiché questo intervento costituisce propriamente una nuova fase, più « avanzata», di tale deviazione, e corrisponde esattamente al proseguimento del « piano »secondo cui essa si è effettuata; è perciò evidentemente da questo lato che occorrerebbe ricercare gli elementi ausiliari coscienti delle forze malefiche di cui stiamo parlando, quand’anche, qui come in molte altre occasioni, possano esistere di tale coscienza svariate gradazioni.
Quanto agli
altri elementi ausiliari delle forze malefiche, vale a dire quanto a coloro che
agiscono in buona fede e che, ignorando la vera natura di queste forze (in
grazia precisamente di quell’influsso dello spirito moderno a cui abbiamo appena
accennato), svolgono tutto sommato soltanto la funzione di gabbati — il che però
non gli impedisce di essere spesso tanto più attivi quanto più sono sinceri e
incapaci di vedere .—, questi sono ormai quasi innumerevoli, e possono essere
catalogati in svariate categorie, dagli ingenui aderenti alle organizzazioni «
neospiritualistiche » di tutti i generi fino ai filosofi « intuizionisti »,
passando attraverso gli scienziati cultori della « metapsichica » e agli
psicologi delle scuole più recenti.
Non insisteremo di più in questa sede,
perché sarebbe come fare anticipazioni indebite su quel che dovremo dire un po’
più avanti. Prima bisogna però dare alcuni esempi del modo in cui certe «
fenditure » possono prodursi di fatto, e dei “supporti” che le influenze sottili
e psichiche d’ordine inferiore (poiché ambito sottile e campo psichico sono in
fondo, per noi, sinonimi) possono trovare nell’ambiente cosmico per esercitare
la loro azione e diffondersi nel mondo umano.
1- Nel simbolismo della tradizione indù, questa « Grande
Muraglia » è la montagna circolare Lokaloka, che separa il cosmo » (loka)
dalle tenebre esteriori » (aloka); naturalmente ciò è suscettibile di
applicarsi analogicamente ad ambiti più o meno estesi nell’insieme della
manifestazione cosmica, da cui l’applicazione particolare che ne è fatta qui, in
quanto stiamo dicendo, in relazione al solo mondo corporeo.
2- Nella tradizione indù si parla dei demoni Koka e Vikoka, i cui nomi sono evidentemente simili.
3- Il simbolismo del « mondo sotterraneo è anch’esso duplice, ed ha pure un senso superiore, com’è dimostrato in particolare dalle considerazioni da noi esposte in Le Roi du Monde; qui però si tratta ovviamente soltanto del suo significato inferiore, o addirittura letteralmente infernale.
4- I cinque colori sono il bianco, il nero, l’azzurro, il rosso e il giallo, i quali corrispondono nella tradizione estremo-orientale ai cinque elementi, o anche ai quattro punti cardinali e al centro
5- Si afferma anche che Niu-kua tagliò le quattro zampe della tartaruga per deporvi sopra le quattro estremità del mondo, allo scopo di stabilizzare la terra; se si ricorda quanto dicemmo in precedenza riguardo alle corrispondenze analogiche rispettive di Fo-hi e di Niu-kua, ci si potrà render conto che conformemente ad esse la funzione di assicurare la stabilità e la “solidità” del mondo appartiene alla parte sostanziale della manifestazione, ciò che s’accorda esattamente con quanto abbiamo esposto qui a tale proposito.
2- Nella tradizione indù si parla dei demoni Koka e Vikoka, i cui nomi sono evidentemente simili.
3- Il simbolismo del « mondo sotterraneo è anch’esso duplice, ed ha pure un senso superiore, com’è dimostrato in particolare dalle considerazioni da noi esposte in Le Roi du Monde; qui però si tratta ovviamente soltanto del suo significato inferiore, o addirittura letteralmente infernale.
4- I cinque colori sono il bianco, il nero, l’azzurro, il rosso e il giallo, i quali corrispondono nella tradizione estremo-orientale ai cinque elementi, o anche ai quattro punti cardinali e al centro
5- Si afferma anche che Niu-kua tagliò le quattro zampe della tartaruga per deporvi sopra le quattro estremità del mondo, allo scopo di stabilizzare la terra; se si ricorda quanto dicemmo in precedenza riguardo alle corrispondenze analogiche rispettive di Fo-hi e di Niu-kua, ci si potrà render conto che conformemente ad esse la funzione di assicurare la stabilità e la “solidità” del mondo appartiene alla parte sostanziale della manifestazione, ciò che s’accorda esattamente con quanto abbiamo esposto qui a tale proposito.
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