Poiché Cristo elevando il matrimonio dei suoi fedeli alla dignità di vero e proprio sacramento, lo rese in effetto segno e fonte di quella speciale grazia interna, con la quale «portava l'amore naturale a maggior perfezione, ne confermava l'indissolubile unità, e i coniugi stessi santificava». - Pio XI, enciclica Casti Connubii, La citazione tra virgolette è dal Concilio di Trento, sess. XXIV
Ciò che distingue e irrimediabilmente distanzia il
matrimonio civile da quello religioso è la dimensione atemporale di
quest’ultimo, circostanza che lo colloca nella sfera della spiritualità anziché
in quella della materialità. Il patto matrimoniale è infatti indissolubile. La
sacralità del rituale stesso lo rende eterno, il che può risultare decisamente
incomprensibile alla regredita mentalità moderna. Non sempre infatti una
mentalità è più progredita solo perché è successiva nel tempo.
Quello che viene impropriamente definito come “annullamento
della Sacra Rota” non è in realtà un annullamento, bensì un riconoscimento,
previe accurate indagini, della sussistenza di una causa di nullità, tale da
viziare la validità del matrimonio già in origine. Per cui il Matrimonio viene
dichiarato nullo ab initio, come se
non fosse mai stato contratto, in quanto non può in nessun caso venire
annullato un Matrimonio che sia stato correttamente contratto.
L’esempio più classico è un’unione che non è frutto di
libera scelta dei coniugi; nonostante la cerimonia e la successiva consumazione,
questi coniugi non sono mai stati sposati. Il tribunale canonico non annulla il
matrimonio, bensì accerta che per questa causa il matrimonio in realtà non c'è
mai stato.
Ciò che però vorrei rendere chiaro in questo post è che
l’indissolubilità del patto matrimoniale
(«uno e inscindibile») non è una questione di codici e leggi, bensì un fatto
energetico sottile che va ben al di là dei poteri della Sacra Rota. Voglio dire
che per mezzo della celebrazione di questo sacramento i due coniugi restano
legati per sempre sul piano animico attraverso un sigillo!
E l’espressione “per sempre” fa paura all’uomo moderno,
abituato a tutto ciò che è di natura temporale e quindi corruttibile. Chi di
noi è in grado di fare una scelta “per sempre”? Oggi le coppie si sposano
perché «ci sembrava simpatico fare la festa con tutti i parenti». Si è persa la
dimensione del sacro che, come dicevamo, è intimamente legata alla misura eterna dell’atto stesso. Qualunque cosa
facciano i due sposi successivamente, in questa incarnazione o in quelle
successive, il loro patto non è infatti né corruttibile né scindibile, in
quanto non concerne la sfera terrestre. La cerimonia in chiesa non è altro che
l’espressione più terrena e visibile di qualcosa di molto potente che accade su
altri piani. Spesso una coppia che si sposa in questa vita lo ha già fatto in
vite precedenti e si parla allora di “rinnovare il patto”.
Che vi piaccia o meno, resterete legati per sempre in
maniera profonda al vostro ex marito!
Questo però non è un fatto negativo, poiché si tratta d’un
sigillo di carattere squisitamente animico. Per quanto le due personalità siano
poi giunte con il tempo a odiarsi – in mancanza di un lavoro su di sé – sul
piano animico c’è solo amore, ed è giusto che questo in alcuni casi venga
suggellato/sigillato per sempre.
È giusto che il Matrimonio sia indissolubile come è
indissolubile l’Amore, quello vero, che infatti appartiene alla dimensione
cardiaca e quindi animica. L’Amore in realtà non finisce; l’Amore autentico è
per sempre, indipendentemente da quanto accade nella sfera della personalità.
Essendo il Matrimonio un donarsi senza riserve di carattere temporale (per
sempre e a un solo partner), esso risulta essere la più immediata conseguenza
di un Amore Eterno.
Per inciso, è bene ricordare che l’impegno del patto matrimoniale
prevede i tria bona matrimonii, che la coppia accetta di rispettare
tutta la vita:
bonum sacramenti (indissolubilità del vincolo
coniugale),
bonum prolis (apertura alla nascita di figli),
bonum fidei (accettazione del vincolo esclusivo di
fedeltà all'altro coniuge).
Quando si tratta di sacramenti non stiamo mai parlando di
atti dal valore unicamente simbolico, bensì di gesti che richiamano dall’Alto precise
energie sottili. Durante la celebrazione del Battesimo lo Spirito Santo (il
Fuoco) scende sui due genitori e sul bambino. Nel Matrimonio lo Spirito Santo
scende sui due sposi, talvolta in maniera così evidente da farli vacillare.
Di fronte all’eternità, o anche solo a una vita trascorsa
insieme, la mente razionale tentenna e viene assalita da mille dubbi. Questo è
giusto, poiché unicamente con il Cuore si può trovare il cor-aggio di
pronunciare un sì che vale per sempre.
Salvatore Brizzi
(occupazione: domatore di fiumi)
(occupazione: domatore di fiumi)
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