Questa sensazione è tanto più forte, quanto queste persone hanno raggiunto traguardi che tu non hai
ancora raggiunto (e vorresti raggiungere).
Questa settimana ho sperimentato proprio questa sensazione in prima persona, ma partiamo dall’inizio.
Mercoledì mattina, per caso su Facebook, ho notato che a Mestre (la città in cui vivo) veniva organizzato un aperitivo dagli autori di Italian Indie. Samuele Onelia (e il suo socio Alberto Cabas Vidani) il punto di riferimento per tutti gli italiani che non si accontentano del posto fisso e decidono di monetizzare una delle loro passioni o comunque una delle loro aree di competenza.
Devi sapere che io mi formo quasi esclusivamente con libri e blogs in lingua inglese, anche i workshops che frequento sono quasi tutti all’estero, quindi con i miei mentori e con le persone a cui mi ispiro sono in contatto quasi solo per via virtuale.
Perciò quando ho letto che a 500 metri da casa mia si teneva un incontro informale tra persone disposte a mettersi in gioco e che hanno deciso di volersi guadagnare da vivere con qualcosa che le appassiona, ho deciso subito che avrei partecipato anch’io a quell’aperitivo, nonostante non conoscessi nessuno di quella comunità (non ho mai commentato sul blog di Italian Indie, lo conoscevo di fama e dall’aver letto 2 guide fatte da loro e che mi avevano colpito positivamente).
Appuntamento alle ore 19.00 al Bar “Il Palco”: arrivo e fuori ai tavoli ci sono solo coppie (notare che io non ho presente la faccia delle persone che sto per andare a trovare).
Ciò che NON vorrei che sapeste di me è che nella mia pancia sento una forte pressione e nella mia testa una vocina che dice “Hai visto non c’è nessuno, tornatene a casa IMMEDIATAMENTE !”
Riesco a malapena soffocare questa vocina ed entro nel bar, che all’inizio ha un corridoio stretto (“Vedi non c’è nessuno, te l’avevo detto. TORNA A CASA !“) e che poi si allarga in una larga sala e trovo una lunga tavolata in cui ci saranno state già una trentina di persone. Erano già intente a parlare e nessuno si è accorto che sono arrivato (“Cosa ci fai qua ? Che tanto non ti conosce nessuno e non ti caga nessuno ! Non sai nemmeno se queste sono le persone del Italian Indie… TORNA A CASA!!!“)
A volte tutto quello che serve sono venti secondi di spudorato coraggio – dal film “La mia vita è uno zoo” Tweet
“Scusate è il tavolo dell’Aperitivo Indie”A questo punto mi siedo e ringrazio quella parte del mio cervello che milioni di anni fa ha salvato i nostri antenati dall’estinzione facendoli scappare davanti a feroci animali con i denti a sciabola e la invito caldamente a starsene calmina quando non c’è un pericolo che io venga divorato 😀
“Sì, siediti con noi !”
YUPPIE! 😀
Se non avessi agito nonostante la mia paura, non avrei conosciuto e chiacchierato (più o meno a lungo) con:
Samuele Onelia e Alberto Cabas Vidani di Italian Indie
Marco Reborn di Seduzione Attrazione
Cristina Tripodi di OK Business plan
Davide Petucco di Ciclismo passione
Michele Zanchin di Mountainbike passione
Alessio Furlan di Tecnica fotografica
Davide Milani di Sottomarina Kite
Ci sono state 3 cose che mi hanno aiutato ad andare avanti NONOSTANTE la mia paura mi dicesse di scappare a gambe levate:
1) La consapevolezza che la paura la sentono TUTTI.
Chi più, chi meno prova, ma TUTTI provano o hanno provato paura (e non importa quale livello di autostima possegga e quale livello di successo abbia raggiunto), appunto perchè è un meccanismo innato, che abbiamo ereditato dai nostri antenati. E rendermi conto che non sono solo, ma che anche tutti gli altri provano disagio (e se guardi con un filo di attenzione il linguaggio del corpo e ascolti la voce di chi ti parla, ne cogli i segnali) mi ha dato coraggio e mi ha tranquilizzato un pò. Questa è una lezione che ho imparato da Marco Reborn (che finalmente ho avuto modo di incontrare dal vivo proprio durante questo aperitivo 🙂
2) La tecnica di Drew Barrymore in “Mai stata baciata“
Nel film per ragazzi “Mai stata baciata” la protagonista del film (impersonata dall’attrice americana Drew Barrymore) è un ragazza nerd e un pò sfigata che ritorna al liceo senza uno straccio di amici.
Quando arriva in mensa, nessuno la vuole far sedere al proprio tavolo.
Anche suo fratello deve ritornare al liceo e Drew lo avverte “Non c’è speranza: questi ragazzi sono degli animali ! Non riuscirai mai ad entrare nel loro giro… !”
Suo fratello prontamente replica “C’è un segreto per entrare in qualsiasi gruppo: ne basta UNO solo ! Fatti un unico amico e sarà lui a presentarti a tutti gli altri amici e a quel punto sei dentro !” 😉
3) Sapere cosa fare in situazioni sociali (ovvero come si fa il networking dal vivo)
Sapere come muoversi a degli eventi sociali (in gergo inglese networking) è qualcosa che si può imparare, anche se sei timido e non hai mai partecipato ad alcun eventi prima d’ora.
- Sorridi. Questa è la più importante: a nessuno ha piacere di attorniarsi di persone che “tengono il muso” e poi sorridere avrà un effetto positivo anche su te stesso, in quanto modifichi la tua stessa fisiologia.
- Ascolta. Questo è il più comune e grosso errore che le persone commettono: “It’s NOT about you !”
Tu NON sei la parte più interessante della conversazione, lascia parlare l’altra persona, ASCOLTA, mostra SINCERO interesse per quello che condivide. Esplora il suo mondo !
Immagina di essere uno speleologo che si trova sotto terra in una caverna scurissima e l’unica cosa che ha per esplorare quel luogo sconosciuto è la torcia fissata sopra al tuo casco e che questa torcia lancia un fascio di luce molto stretto, che ti permette di vedere soltanto una piccola zona alla volta. Quella torcia rappresenta la tua attenzione e le domande che fai: scopri con le tue domande il mondo di chi hai davanti e dedicagli TUTTA la tua attenzione.Prendi nota. Annotati (mentalmente, su un foglietto di carta o sul cellulare) nomi e informazioni chiave (passioni, paure, quali sono le loro difficoltà, persone che conoscono, persone che vorrebbero conoscere) - Dai senza chiedere niente in cambio. Come accennato al punto 2: la persona interessante nella conversazione è chi ti sta davanti (NON tu), quindi trova un modo per esserle di aiuto. Se non lo trovi, molto semplicemente chiedile apertamente “Cosa posso fare per te ?”
Il più delle volte ti risponderà che non c’è niente che tu possa fare (ma comunque la sorprendi piacevolmente e lasci un buon ricordo di te), poche volte ti dice che potresti fare qualcosa (presentarti una persona, dare un consiglio etc) in questo caso fallo e goditi la piacevole sensazione di aver aiuto, di aver dato ad una persona !
ATTENZIONE, NOTA BENE BENE BENE: questa strategie funziona SOLO SE parti da un atteggiamento di SINCERO ed AUTENTICO interesse nel dare, nell’aiutare. Qualsiasi persona percepisce inconsciamente “a pelle” se tu hai un secondo fine e stai cercando di manipolarla o usarla. - Be the connector. Sii la persona che crea connessioni: scatta foto, condividile sui social e sul tuo blog e scrivi della tua esperienza personale in modo sincero e autentico.
- Follow up. Se hai promesso a qualcuno di mandare delle informazioni o di mettere in contatto qualcuno, tieni fede alla tua parola. E con le persone con cui c’è stata maggiore sintonia ed interesse, continua il dialogo sfruttando tutti i tuoi canali a disposizione (social, email, telefono, dal vivo). L’errore più comune che viene commesso, è quello di aver avuto un contatto e poi di non coltivare la relazione con costanza nel tempo.
Ora tocca a TE !
Partecipare ad eventi dal vivo e conoscere persone che perseguono obiettivi simili ai tuoi può darti un supporto diretto (con consigli pratici) e indiretto (dimostrandoti con il loro esempio che “ce la si può fare”) importantissimo.
Quindi ora tocca a TE:
- a quale evento sociale (anche molto piccolo e locale) hai deciso di partecipare ?
- quale delle strategie descritte in questo articolo hai deciso di implementare ?
fonte: http://www.strategievincenti.net/networking/
Nessun commento:
Posta un commento