Siamo sotto attacco, ve ne siete accorti?
Ogni giorno vengono scaricate in atmosfera, sottoforma di aerosol tossici, tonnellate di materiale non identificato da velivoli di varia natura ed origine.
La crisi finanziaria sta arrecando colpi di maglio morali e materiali alle popolazioni, soprattutto quelle della fascia mediterranea dell’Europa.
Legislazioni assurde (in ambito economico e sociale) impoveriscono il carnet dei diritti degli individui ogni giorno che passa. Sprechi immani si consumano all’ombra degli uffici della burokràzia, impedendo il dovuto flusso di denaro verso le fasce più bisognose della popolazione. A queste operazioni si aggiunge ormai da decenni quella dell’immigrazione controllata.
Non si tratta certo di un fenomeno spontaneo. Come ho avuto modo di apprendere tramite i racconti di due avventurosi reporter inglesi, esistono nell’immediato retroterra nord africano decine di veri e propri campi di concentramento nei quali vengono fatti affluire migliaia di africani provenienti dalle zone interne e centrali del continente.
Tali esseri umani vengono poi smistati e condotti sulle coste dove sono costretti ad imbarcarsi (sotto minaccia armata) sul primo natante disponibile per poi subire la deportazione verso le coste italiane.
Siamo di fronte ad una vera e moderna tratta degli schiavi organizzata, non a moti spontanei per necessità.
Intendiamoci, la necessità di condurre vite decenti a monte esiste eccome. Dai resoconti di alcuni medici italiani in zone remote, quelle di origine dei migranti, escono fuori situazioni preoccupanti, ma è chiaro come la spinta alla migrazione sia indotta da un’organizzazione vasta che opera in maniera occulta e non certo solo per denaro.
Siamo di fronte all’ennesima operazione in corso di ingegneria sociale, ovviamente portata avanti in modo clandestino, che ha lo scopo, essenzialmente, di indebolire le società europee, di generare conflitti e difficoltà logistiche ed economiche, oltreché di porre in essere la cosiddetta società multietnica che è solo uno dei desideri dei burattinai e che nessuno (migrante od ‘indigeno’ che sia) desidera.
La società multietnica è uno degli obiettivi del nuovo ordine mondiale, davvero utile per ridurre ulteriormente diritti e possibilità alle popolazioni autoctone, generando una continua tensione sociale (che aumenterà parecchio nel giro di pochi mesi, temo) e problemi di ordine pubblico.
Tale invasione programmata, sarà utile inoltre per il teatrino della politica da utilizzare per le prossime campagne elettorali per tenere la popolazione occupata nell’ulteriore inutilissimo dibattito.
Ciò premesso, cosa dovremmo fare?
Aiutare i profughi, vittime come noi di un progetto ferale di annichilimento di popoli, culture e tradizioni, fermo restando le profondissime e bellissime differenze interiori che caratterizzano gli individui di tutto il pianeta.
La ‘differenza’ non è un problema ma una ricchezza. Amalgamare gli essere umani in un continuum grigio indebolisce e depaupera tutto e tutti.
La
società multiculturale è fallita anche nell’attentissima Francia, ove si sono
costituiti gruppi umani che condividono lo stesso territorio in uno stato di
tensione e reciproco sospetto, ovviamente indotto ad arte con l’ausilio di
falsi attentati come quello della sede del giornale satirico Charlie Hebdo, per
esempio.
Il
programma degli assassini è semplice: da un lato creare associazioni sedicenti
integraliste e farle compiere azioni immonde, dall’altro fomentare l’emigrazione
di esseri umani prevalentemente islamici verso i lidi cristiani del sud Europa:
il gioco è fatto!
Se poi ci aggiungiamo la destabilizzazione programmata di tutti gli stati del nord Africa, eliminando i loro leader storici (Mubarack e Gheddafi in primis - che garantivano comunque una certa stabilità in quei paesi) il processo di disintegrazione delle culture subirà un rapido incremento.
Ultima notazione curiosa: è l’Italia il paese più colpito del ‘gruppo’ europeo. Il nostro paese subisce in pieno l’ondata di tutti i mezzi distruttivi messi in atto dagli ingegneri del male. Com’è mai? Troppa Storia? Troppa cultura? Troppe difese? Troppa creatività? Troppe risorse?
Chiediamocelo prima che sia troppo tardi e che l’Italia non esista più. Non come vuoto contenitore di popoli ma come somma felice di realtà preziosissime ed uniche al mondo.
- il logo di Google di questi giorni -
Un'ultima ipotesi, in forma di domanda: non
è che creando consuetudine alla presenza del 'diverso' che viene da
lontano si voglia preludere ad una assuefazione forzosa di 'realmente
diversi' provenienti da ancora più lontano?fonte: http://offskies.blogspot.it/2015/04/invasion.html
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