La
seconda metà della scorsa settimana ha visto scattare il dinamismo
nelle relazioni sulla Difesa tra Russia e Pakistan. I media ufficiali
russi hanno evidenziato la visita del ministro della Difesa pakistano
Asif Khawaja a Mosca, partecipando alla conferenza sulla sicurezza e a
discussioni con l’omologo russo Sergej Shojgu. Alcune osservazioni di
Asif vanno citate:
– Russia e Pakistan hanno deciso di rafforzare la cooperazione nella Difesa nei prossimi mesi.
– La cooperazione rafforzata è prevista nell’industria della Difesa (“Make in Pakistan“) e nell’addestramento.
– La sicurezza marittima è stata discussa, essendo un “problema comune”.
– Ha trasmesso a Shojgu l'”impegno deciso nella lotta al terrorismo” del Pakistan.
Asif ha inserito le relazioni Russia-Pakistan nel quadro globale del
nascente ordine mondiale multipolare. Affermando in un’intervista
all’agenzia Sputnik: “Noi (Pakistan) attendiamo il ruolo russo nella
politica regionale e internazionale. Cerchiamo una scena mondiale
multipolare, che equilibri le situazioni internazionali”. All’inizio
della settimana, il ministro del Petrolio del Pakistan Shahid Khaqan
Abbasi ha visitato Mosca. Il Pakistan ha promesso alle compagnie
petrolifere russe di poter creare nuove concessioni o di operare su
quelle esistenti. In particolare, i due Paesi hanno concluso un grande
progetto di gasdotto, già oggetto di discussione. Le società russe
costruiranno un gasdotto di 1100 chilometri collegando Karachi a Lahore
che sarà finanziato con un prestito di 2 miliardi di dollari da Mosca.
La Russia s’è anche offerta di vendere gas al Pakistan e le prime
esportazioni avrà inizio già nel 2016. È interessante notare che Mosca e
Islamabad hanno dato grande impulso ai rapporti, mentre l'”amicizia
blindata” Cina-Pakistan migliora qualitativamente.
In teoria, il Primo ministro indiano Narendra Modi con l’infame accordo sul Rafale,
ne fornisce il contesto. La decisione di Modi sul Rafale dev’essere una
brutta sorpresa per Mosca. I russi hanno pensato che l’accordo MMRCA
sia stato abbandonato, prassi internazionale comune quando un offerente
si ritrae dai termini dell’offerta. A dire il vero, Modi l’ha fatto e ha
abbandonato l’accordo MMRCA, ma poi ha deciso di mantenere l’acquisto
del Rafale comunque, presso il venditore, secondo una rinegoziazione
diretta del prezzo e abbandonando la parte sul “Make in India”.
Naturalmente, l’ABC dell’accordo sugli armamenti con l’India è stato
ridisegnato. La Russia sarebbe svantaggiata nel competere con fornitori
occidentali che hanno facile accesso (culturale) alle élite indiane e
(con “contrattazioni” private) ai capi delle aziende e delle istituzioni
della Difesa dell’India. Con tale predilezione spiccatamente favorevole
verso i venditori occidentali delle élite indiane (che ultimamente
accelerano sotto il governo Modi), la Russia non avrebbe alcuna ragione
di continuare a legarsi le mani volontariamente e a trattenersi sulla
cooperazione nella Difesa con il Pakistan.
Ma i russi non hanno motivo
di preoccuparsi di calpestare la sensibilità indiana. Francamente, a
loro non potrebbe importare di meno di ciò che i russi fanno dei loro
prodotti e se, probabilmente, i legami russo-pakistani nel campo
militare avanzano, così fornendogli l’alibi per avere maggiore mano
libera nell’accelerare ulteriormente la ricerca di rifornimenti in
occidente, in particolare Stati Uniti; ciò che la potente grande
industria indiana si aspetta dal governo Modi. (Il segretario alla
Difesa degli Stati Uniti spera di concludere ulteriori vendite di armi
durante la visita a Delhi a maggio). In questo contesto, le osservazioni
di Asif, che sottolineano che Russia e Pakistan sono sullo stesso lato
del quadro mondiale contemporaneo e che Islamabad conta sull’equilibrio
strategico globale fornito dalla Russia, assumono un immenso
significato, dicendo cose che nessun leader indiano oserebbe articolare
per paura di offendere gli Stati Uniti. Data la cultura dei media
russi,va rilevato che i media ufficiali hanno evidenziato le
osservazioni di Asif (qui, qui e qui).
In realtà, anche il ministro della Difesa iraniano Hossein Dehghan ha visitato Mosca la scorsa settimana, e secondo Tehran Times ha salutato la “corretta comprensione strategica della Russia secondo cui gli Stati Uniti non possono essere amici e partner affidabili“. È interessante notare che Dehghan ha continuato sottolineando la necessità di creare un fronte unito contro le “politiche espansionistiche” degli Stati Uniti. Nel frattempo, Mosca aveva anche rivelato la decisione di fornire il sistema di Difesa aerea S-400 alla Cina, che ne sarà il primo acquirente estero. L’S-400 è ampiamente valutato come sistema SAM ineguagliabile nella regione Asia-Pacifico. Anche in un altro caso, il Presidente Vladimir Putin firmava il decreto per la fornitura all’Iran del sistema di Difesa missilistico S-300. Se queste sono indicazioni di un nuovo modo di pensare a Mosca sulla cooperazione tecnico-militare con l’estero, la ragione va trovata negli imperativi della scena internazionale in rapida evoluzione (dove un riallineamento delle potenze regionali è in corso), così come nel bisogno della Russia di generare maggiore reddito dalle esportazioni di armi.
MK Bhadrakumar, Indian Punchline
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/04/20/pakistan-e-russia-si-avvicinano-molto/
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