“Come per un uccello è naturale
volare nel cielo, così per l’anima
è naturale librarsi nell’onnipresenza.”
(Paramhansa Yogananda)
“È
una delle domande fondamentali per un ricercatore: la differenza tra
fare ed essere. Voi siete nati come esseri. Nell’utero di tua madre, tu
sei un semplice essere. In seguito la vita comincia a insegnarti a fare
delle cose: come avere successo, essere ricco, essere famoso, essere
potente. Ci sono mille e un "come" e attorno a te il mondo intero è
impegnato a fare una cosa o l'altra. In realtà, ci sono mille cose che
possono essere fatte. per esempio, se vuoi il denaro, devi lavorar sodo,
oppure prendere una via più facile, diventando però un criminale.
Se
vuoi essere un politico potente, devi dimenticare del tutto la moralità
e l'umanità. Devi dimenticare tutti i grandi valori della vita, devi
concentrarti solo su una cosa: la tua ambizione di potere. E devi fare
di tutto: giusto o sbagliato, buono o cattivo, qualsiasi cosa ti aiuti a
realizzare la tua ambizione. Non devi preoccuparti di contenuti e fini;
quando avrai il successo, qualunque cosa tu abbia fatto sarà ritenuta
giusta. Il tuo successo cambierà i mezzi sbagliati rendendoli giusti, e
il tuo fallimento cambierà i mezzi giusti in sbagliati.
Vedendo
la situazione, uno comincia a seguire le vie del mondo, si mette a
correre per raggiungere la meta, per essere riconosciuto, per avere
rispettabilità: è pronto a fare qualsiasi cosa. Ma più si è coinvolti
nel fare, più ci si allontana da s stessi. Ogni azione ti allontana da
te stesso e più lontana è la meta, più tu sei lontano da te stesso. Il
non-fare può aiutarti a realizzare te stesso, a essere te stesso.
Non si tratta di fare; tu devi imparare un'arte totalmente diversa dalle arti che si basano sul fare. Devi imparare a essere semplicemente silenzioso, senza correre in alcun luogo, senza mete nel futuro, o desideri di possedere cose mondane. Rilassandoti in te stesso - al punto che il tempo si ferma, la mente si ferma - tu semplicemente sei. Una sorta di essenza... questo è il tuo essere. Nella sua purezza, esso è il più bel fiore dell'intera esistenza. Fiori di loto e rose ne sono molto invidiosi.
Non si tratta di fare; tu devi imparare un'arte totalmente diversa dalle arti che si basano sul fare. Devi imparare a essere semplicemente silenzioso, senza correre in alcun luogo, senza mete nel futuro, o desideri di possedere cose mondane. Rilassandoti in te stesso - al punto che il tempo si ferma, la mente si ferma - tu semplicemente sei. Una sorta di essenza... questo è il tuo essere. Nella sua purezza, esso è il più bel fiore dell'intera esistenza. Fiori di loto e rose ne sono molto invidiosi.
Allorché
avrai assaggiato una sola goccia di nettare dell'essere silenzioso,
distaccato, concentrato, la tua vita cambierà, perché questo assaggio è
qualcosa che nessuno è mai riuscito a dimenticare, al contrario, questo
assaggio del proprio essere fa dimenticare il mondo intero. In realtà,
adesso tu non hai alcuno mondo interiore o, anche se lo hai non ne sei
consapevole, che quasi è la stessa cosa.
Se
ci sia o no, per te non fa alcuna differenza; tu conosci solo il mondo
della materia e degli oggetti. Tu conosci ogni cosa intorno a te,
eccettuato te stesso. Tu sei illusorio e il mondo intero è reale; il
denaro è reale, il potere è reale. Tu... perfino tu non sai chi sei. Non
ha mai incontrato te stesso... Nessuno ti ha lanciato la sfida di
esplorare te stesso. L'uomo ha accettato le sfide dalla Luna,
dall'Everest e da Marte... e continua ad andare avanti, senza conoscere
se stesso.
Fino
al momento in cui ogni azione - e perfino i pensieri sono azioni - si
ferma, non riuscirai a sapere cos'è l'essere, perché l'azione è come una
cortina di fumo che ti avvolge. Ci sono talmente tanti pensieri, tante
emozioni, tanti sentimenti, tanti stati d'animo... tu sei circondato da
una parete invisibile, ma molto spessa, quasi come una muraglia cinese.
Una macchina può corrervi in cima: è larga come una strada. Ma è
invisibile.
Pertanto
continui a portarti dietro questo peso per tutta la vita, diventando
sempre più infelice, senza sapere che l'infelicità non è la natura
dell'esistenza. L'infelicità è creata dall'uomo, l'esistenza è pura
giocosità, pura beatitudine. È un canto, è una danza, è una celebrazione
continua che dura tutto l'anno.
Quando
smetterai di agire, di fare, quando raccoglierai la tua consapevolezza
al centro più intimo della tua individualità, potrai vedere una porta
che si apre su un altro mondo: l'altro mondo, il mondo sacro.
All'esterno si distende il mondo dell'azione. All'interno si distende il
mondo dell'essere. L'azione è mondana, è necessaria, ma non può rendere
la tua vita una gioia in se stessa.
È
necessaria per la sopravvivenza, ma la sola sopravvivenza non è
sufficiente per danzare. Per danzare hai bisogno di energia straripante,
che non puoi più contenere. E uno dei miracoli della vita è che con le
grandi azioni produci piccole cose, prive di valore intrinseco e, senza
alcuno sforzo, l'essere schiude infinite aperture su tesori che non hai
mai neppure sognato.
Tu
hai solo sentito delle parole -beatitudine, estasi, samadhi, nirvana,
illuminazione- nomi diversi per indicare la medesima situazione. Sei
giunto a casa, così totalmente che il mondo esterno, a volte molto
reale, è diventato simile a un sogno che hai visto da qualche parte e
dimenticato. Ecco perché i mistici hanno definito il mondo illusorio,
maya, e definiscono il mondo dell'essere, la realtà suprema.”
(Osho Rajneesh)
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