venerdì 10 aprile 2015

"Fareste bene a domandare ai bambini se una vita senza scopo sia una vita senza senso…”

fukuoka

Io penso che la comprensione della natura sia oltre la portata dell’intelligenza umana.

Spesso dico ai giovani: chiunque è capace di vedere gli alberi lassù sulla montagna. Riescono a  vedere il verde delle foglie, credono di sapere cosa sia il verde, ma quando pensano di cominciare a capire la natura, possono star sicuri di essere fuori strada (..)

Ciò che viene concepito come ‘natura’ è solo l’idea che nasce dalla mente di ognuno.



Quelli che vedono la natura vera sono fanciulli. Vedono senza pensare direttamente e chiaramente.

Basta che i nomi delle piante siano noti, un albero di mandarini della famiglia degli agrumi, un pino della famiglia delle conifere, e la natura non viene più vista nella sua vera forma.

Un oggetto isolato dal tutto non è una cosa reale.

(..) L’ironia è quanto la scienza sia servita a mostrare quanto scarso sia l’umano sapere (..)

Il mio spirito si fece leggero e chiaro… sentivo gli uccellini cantare negli alberi.. Le foglie danzavano verdi e brillanti. Sentii che questo era un vero paradiso in terra. Tutto ciò che mi aveva dominato, tutte le angosce, scomparvero come sogni e illusioni e una cosa che si potrebbe chiamare come ”natura vera” se ne stette là davanti rivelata.

La maniera normale di sviluppare un nuovo metodo è domandarsi:e se si provasse questo? E se si provasse quest’altro? Introducendo diverse tecniche una sull’altra. Io facevo l’esatto contrario: E se si provasse a non fare questo? E se si provasse a non fare quest’altro? “
“Dividere l’esperienza a metà e chiamare una parte fisica e l’altra spirituale è una cosa che rende miopi e disorientati.
Sarebbe meglio che la gente smettesse addirittura di pensare al mangiare. Analogamente sarebbe bene che la gente smettesse di scoprire il vero significato della vita, non possiamo mai sapere le risposte alle grandi domande spirituali. Ma è bene non capire. Siamo nati e stiamo vivendo sulla Terra per guardare in faccia direttamente alla realtà del vivere.
La glorificazione delle attività commerciali tende ad impedire alla gente di identificare la vera fonte della vita.”

Quando più alberi vengono allontanati dalla loro forma naturale, la potatura e lo sterminio degli insetti diventano necessari; quanto più la società umana si separa da una vita vicina alla natura, la scolarizzazione diventa necessaria. In natura, la pubblica istruzione non ha senso.

Nell’educare i bambini molti genitori fanno lo stesso errore che feci io nel frutteto all’inizio. Per esempio, insegnare la musica ai bambini è inutile come potare le piante da frutta. L’orecchio del bambino capta naturalmente la musica. Il mormorio di un ruscello, il suono gracidante delle rane vicino all’argine del fiume, lo stormire delle foglie nella foresta,tutti questi suoni naturali sono musica, vera musica.

Ma quando molti rumori di disturbo entrano a confondere l’orecchio, l’apprezzamento puro e diretto della musica da parte del bambino degenera.

Se lo lascia continuare su quella strada il bambino diventerà incapace di sentire il richiamo di un uccello o il suono del vento per quello che sono, cioè delle canzoni (…)

Quando il cuore è pieno di canto si può dire che il bambino è musicalmente dotato.

Quasi tutti pensano che la ”natura” sia una cosa buona, ma pochi riescono ad afferrare la differenza fra ciò che è naturale e ciò che è artificiale.

Se una nuova gemma viene tolta da un albero da frutta con un paio di forbici, questo solo fatto può diffondere un disordine irreversibile.

Quando crescono nella loro forma naturale i rami si distendono in modo alternato dal tronco e le foglie ricevono la luce del sole uniformemente.

Se questa sequenza viene interrotta i rami entrano in conflitto, si mettono l’uno sull’altro, si aggrovigliano e le foglie si seccano là dove il sole non riesce a penetrare. Così si sviluppano i danni degli insetti e, se la pianta non viene potata, l’anno seguente aumenteranno i rami secchi.

Gli esseri umani con le loro manomissioni fanno il danno, non riparano l’errore e quando i risultati negativi si accumulano, lavorano con tutte le energie per correggerli. Quando le azioni correttive sembrano avere successo, arrivano a considerare queste misure come splendide realizzazioni. La gente cocciutamente insiste sempre ad agire così.

E’ come se uno scemo saltasse sulle tegole del suo tetto e le rompesse. Quando poi comincia a piovere e il soffitto inizia a marcire, sale in fretta a riparare il danno, tutto contento alla fine di aver trovato una soluzione miracolosa. Allo scienziato succede la stessa cosa. Sta immerso nei libri giorno e notte, sforzando gli occhi e diventando miope, e se domandiamo che lavoro ha fatto in tutto quel tempo: ha inventato degli occhiali per correggere la miopia.”
“All’inizio l’uomo non sa da dove viene o dove va.
L’altro giorno avevo trovato un cappello di carice ( vimini) intrecciato lasciato da un gruppo di pellegrini che erano passati a visitare i templi di Shikoku. Su di esso stavano scritte le parole: ”All’origine nè est nè ovest/dieci infinite direzioni.”
Non c’è est, nè ovest. Il sole sorge ad est, tramonta ad ovest, ma questa è solo un’osservazione astronomica. Sapere che non capisci nè l’est nè l’ovest è più vicino alla verità. Il fatto è che nessuno sa da dove viene il sole.

Secondo il Sutra del Cuore ‘La forma è il vuoto, il vuoto è la forma. Materia e spirito sono una cosa sola ma tutto è vuoto. L’uomo non è vivo, non è morto, non è nato e non muore, senza vecchiaia nè malattia, senza aumento nè diminuzione’.

(..) Gli esseri umani di solito vedono la vita e la morte in una prospettiva piuttosto corta. Che significato può avere la nascita della primavera e la morte dell’autunno per quest’erba? La gente pensa che la vita è la gioia e la morte è tristezza, ma il seme di riso, che riposa dentro la terra ed emette i germogli a primavera, le sue foglie e i suoi steli che seccano in autunno, ancora conserva nel suo piccolissimo germe la gioia piena della vita. La gioia della vita non se ne va con la morte. La morte non è altro che un passaggio momentaneo. Potresti forse dire che questo riso, dato che possiede la gioia piena della vita, non conosce il dispiacere della morte?

La stessa cosa che succede al riso e all’orzo si ripete continuamente nel corpo umano. Ogni giorno capelli e unghie crescono, decine di migliaia di cellule muoiono, decine di migliaia ne nascono di nuove; il sangue che c’era nel corpo un mese fa non è lo stesso oggi. Quando pensi che le tue stesse caratteristiche si trasmetteranno ai corpi dei tuoi figli e nipoti, puoi dire che muori e rinasci ogni giorno, e ancora continuerai a vivere…

Se si può assaporare e sperimentare ogni giorno la partecipazione in questo ciclo, nient’altro è più necessario.

Ma la maggioranza della gente non è capace di godersi la vita mentre fluisce e cambia da un giorno all’altro. Si aggrappa alla vita come l’ha già sperimentata e questo attaccamento abitudinario porta con sè la paura della morte.

Badando solo al passato, che è già andato, o al futuro che deve ancora venire, dimenticano di vivere sulla terra qui e ora. Mentre si dibattono nella confusione, osservano le loro vite che passano come in un sogno.

..la ragione delle persone divide i fenomeni in dualismi come la vita e la morte, lo yin e lo yang, l’essere e il vuoto.

La mente arriva a credere nell’assoluta validità di quello che i sensi percepiscono e allora la materia com’è si trasforma in oggetti come gli esseri umani li percepiscono normalmente (..) le forme del mondo materiale, i concetti della vita e della morte, della salute e della malattia, della gioia e del dolore, traggono tutti la loro origine nella mente umana (..)
”Vuoi dire che tutto è illusione, non resta nulla?”
”Nulla? A quanto pare il concetto di vuoto resta ancora nella vostra mente” dissi io ai giovani. ”Se non sapete da dove siete venuti, o dove state andando, allora come fate ad essere sicuri di essere qua, in piedi davanti a me? L’esistenza è forse senza senso?”
In origine gli esseri umani non avevano scopo.

Non c’è nessuno scopo a cui uno debba pensare, o che debba andare in giro a cercare. Fareste bene a domandare ai bambini se una vita senza scopo sia una vita senza senso…”


Masanobu Fukuoka nato nel 1913 ha lasciato la sua vita terrena nel 2008, all’età di 95 anni. E’ stato il fondatore dell’agricoltura naturale oltre che scienziato, scrittore e filosofo.
Istruitosi come microbiologo in Giappone, ha iniziato la sua carriera come scienziato del suolo, specializzandosi nelle patologie delle piante.
A 25 anni cominciò a mettere in dubbio i preconcetti della scienza dell’agricoltura. Quindi, lasciò il suo posto come ricercatore scientifico, tornò nella fattoria della sua famiglia nella isola di Shikoku, per coltivare mandarini, iniziando a dedicare la sua vita allo sviluppo di un sistema di agricoltura naturale. L’obiettivo della sua ricerca è stato minimizzare il più possibile gli interventi dell’uomo, che si limita ad accompagnare un processo largamente gestito dalla Natura.
Fukuoka chiamò il suo metodo di agricoltura “agricoltura del non fare”.
Il suo metodo di coltivazione non comprende aratura, fertilizzanti, pesticidi, diserbanti, potature e richiede davvero poco lavoro! Riesce a portare a termine tutto questo (con alte rese) attraverso un attento tempismo nelle semine e un’accurata combinazione di piante.
Gli ultimi anni della sua vita li ha impiegati tentando di risolvere il problema della desertificazione del mondo raggiungendo ottimi traguardi nella tecnica ma poca approvazione della governance mondiale.
In Giappone il metodo di Masanobu Fukuoka ha prodotto rendite per ettaro simili a quelli di tecniche che si avvalgano della chimica, ed è stato fatto molto per adattarlo alle condizioni europee, tra cui il contributo dei coltivatori francesi Marc Bonfils ed Hemilia Hazelip e dell’amico greco Panos Manikis.
Ha visitato due volte gli Stati Uniti nel 1979 e nel 1981, l’Europa nel 1981, la Somalia e l’Etiopia nel 1985, la Tanzania nel 1996, il Vietnam, la Thailandia, l’India e molti altri paesi.
Gli e’ stato conferito il “Magsaysay Price” nelle filippine, il “Deshikottan Award” in India e il “Earth Council Award”.

Dioni aka Riccardo Lautizi

fonte: http://www.dionidream.com/fareste-bene-a-domandare-ai-bambini-se-una-vita-senza-scopo-sia-una-vita-senza-senso/ 

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