Evoluzione spirituale sul pianeta Terra:
1- Uomo selvaggio
2- Uomo medio
3- L’intellighenzia del pianeta (filosofi, artisti, grandi imprenditori, grandi uomini di stato, ecc.)
4- Uomo sul Sentiero
a) Interessato
b) Parzialmente impegnato
c) Totalmente impegnato
5- Discepolo in Prova
6- Discepolo Accettato (vive sotto l’aura del maestro)
7- Iniziato
Gradi di risveglio: I iniziazione (Chakra della Gola – ghiandola: tiroide)
II iniziazione (Chakra Alta Major – ghiandole paratiroidi)
III iniziazione (Ajna Chakra – corpo pituitario o ipofisi)
8- Arhat Iniziato di IV Grado (Chakra del Cuore – ghiandola: timo)
9- Maestro Iniziato di V Grado (Chakra Corona – ghiandola pineale o epifisi)
Talvolta il Logos Solare – ciò che per noi è Dio – non
riesce ad assorbire tutto il flusso del FuocoFisso che proviene da lontano,
ossia, in ultima analisi, da Hunab Ku,
il centro della galassia, il Grande Utero.
Così il nostro Sole è costretto a deviare rapidamente tale potente energia verso i suoi pianeti e fra questi vi è la Terra. Dal centro della galassia il Fuoco giunge quindi al Sole e da questo alla Terra, dove viene assorbito dai maestri e dai loro ashram, che lo utilizzano per servire l’umanità nei campi più disparati.
Così il nostro Sole è costretto a deviare rapidamente tale potente energia verso i suoi pianeti e fra questi vi è la Terra. Dal centro della galassia il Fuoco giunge quindi al Sole e da questo alla Terra, dove viene assorbito dai maestri e dai loro ashram, che lo utilizzano per servire l’umanità nei campi più disparati.
Quando il Fuoco è insostenibile, i Signori dei Chakra, ossia i maestri (iniziati di quinto grado) – così detti in quanto hanno ottenuto il controllo completo dei loro centri energetici – devono a loro volta dirigere il flusso del FuocoFisso verso chiunque sia ricettivo. Di solito comunque tocca agli iniziati sostenere l’impatto della corrente. Essi poi, a loro volta, devono trovare il modo di esprimere il Fuoco verso l’esterno per mezzo del servizio.
Uno dei problemi maggiori dell’iniziato è che quando il
Fuoco inizia a scorrere, non può più essere fermato. Dal momento in cui si
diviene ricettivi ad esso, il Fuoco deve essere espresso, vita dopo vita.
Magari un individuo è già stato un Discepolo o addirittura un Iniziato in una
vita precedente e in questa vita si ritrova a dover gestire suo malgrado una
grande quantità di questa corrente ignea senza neppure sapere di cosa si tratta.
Se non è sufficientemente evoluto sul cammino spirituale tutto questo Fuoco
andrà veicolato nei chakra inferiori e perduto. Nei casi più fortunati ciò
accadrà solo per la prima parte della propria vita – dopodichè il Discepolo o
l’Iniziato ricordano chi erano e riprendono la “retta Via” da dove l’avevano
interrotta –, nei casi meno fortunati l’oblio spirituale perdura per tutta la
vita.
C’è da dire che l’uomo comune, che non ha sviluppato
l’anima, viene definito con il termine tiepido,
ossia privo di Fuoco. (Poiché sei tiepido
e non sei né freddo né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca! Apocalisse
3,16). Mentre coloro che stanno sviluppando in un certo grado la loro anima
cominciano a essere pervasi dal Fuoco, e questi si dividono in due categorie:
Coloro che veicolano il Fuoco attraverso i chakra inferiori.
Coloro che veicolano il Fuoco attraverso i chakra superiori (discepoli o iniziati, in questa vita o in vite precedenti).
Nel corso delle prime incarnazioni nelle quali si diviene
ricettivi al Fuoco grazie alla progressiva costruzione dell’anima, l’individuo
possiede una scarsa capacità di osservare e controllare il suo Fuoco, motivo
per cui questo verrà meccanicamente veicolato attraverso i centri inferiori.
Grande energia nel fare le cose, una sessualità esplosiva, inseguimento di
traguardi lavorativi o sportivi, creatività all’ottava bassa (capacità di
inventare, ma mai in maniera davvero innovativa, come nell’autentica intuizione).
D’altra parte sono possibili anche grande aggressività, sintomi depressivi,
disturbi dell’alimentazione, ecc.
Se si tratta di un Iniziato, dopo una prima parte della vita
trascorsa quale “schiavo del Fuoco”, egli comincia a “ricordare chi è” e si
adopera per veicolare il Fuoco nei centri superiori, al fine di non sprecarlo
ma tenerlo sotto controllo e utilizzarlo per il bene comune. La sessualità non
sarà meno potente, perché il Fuoco canalizzato è sempre lo stesso, ma la sua
espressione sarà molto più controllata, più consapevole in ogni istante, più
onnicomprensiva e quindi più appagante. Lui o lei non saranno più dei “manovali
del sesso”, costretti a soggiacere a ogni istinto oppure costantemente
impegnati a emettere irradiazioni sessuali a destra e a manca, come degli ami a
cui ogni tanto qualche pesce abbocca, ma acquisiranno potere decisionale sulle
proprie emissioni così come su ciò che entra nei piani sottili.
Nella sfera del lavoro si prenderanno delle decisioni e si
compiranno delle azioni dettate dal Cuore, ossia dal desiderio di servire
l’umanità e non più solo in funzione del godimento derivante dal proprio
successo personale. Il Bello e il Bene verranno prima delle gratificazioni
della personalità. Le intuizioni proverranno dai piani più elevati e saranno
autentiche “creazioni”.
Persino il concetto stesso di “divertimento” muta con il
mutare dei centri attraverso cui scorre il Fuoco. L’uomo che ancora non vive
nei centri superiori associa il divertimento alle emozioni forti, che scuotono
la personalità a livello sessuale o sul piano del piacere astrale (correre
forte in macchina, ballare tutta la notte, vedere tanta gente, bere con gli
amici e farsi grasse risate).
Il Guerriero
Il Guerriero sostiene il Fuoco, ma non si brucia.
Il Guerriero ha un luogo dove abita, ma non ha patria.
Il Guerriero ha un compagno cui appartiene, ma nessuno che lo possiede.
Il Guerriero ha dei figli di cui è responsabile, non anime di cui può cambiare il destino.
Il Guerriero svolge il suo Servizio attraverso una mansione, non sceglie un mestiere per guadagnarsi da vivere.
Il Guerriero diviene veicolo del Vero, non si limita a ripetere i concetti dei Maestri.
Il Guerriero è compassionevole, ma non debole.
Il Guerriero è inamovibile nelle sue decisioni, ma non rigido del suo pensiero.
Il Guerriero non esprime un parere, afferma.
Il Guerriero colpisce senza esitare, ma non ferisce, semmai guarisce con la spada.
Il Guerriero fa l’amore, non sfoga i suoi istinti.
Il Guerriero perdona, ma non dimentica la faccia del nemico.
Il Guerriero si prende cura del suo compagno, ma non lo soffoca.
Il Guerriero non teme nulla, ma non è spavaldo.
Il Guerriero attende il giusto tempo, ma non rimanda.
Il Guerriero è stabile, ma non immobile.
Il Guerriero è generoso, ma non concede nulla.
Il Guerriero ti tiene prigioniero del suo Cuore, con manette fatte di neve.
Questa è l’espressione del FuocoFisso.
Salvatore Brizzi
(occupazione: domatore di fiumi)
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