La neurocisticercosi è la malattia parassitaria neurologica più frequente nell’uomo: il sistema nervoso centrale è infestato dalle larve di Tenia solium.
Questo orribile parassita ha un corpo allungato e nastrificato, suddiviso in 3 parti: lo scolice, dotato di ventose ed uncini con cui si fa strada verso il cervello umano, il collo, zona di accrescimento del verme,
la strobila, costituita da proglottidi prodotte dal collo e spinte lontano da esso attraverso la formazione di nuove proglottidi:
esse contengono l’apparato riproduttivo e permettono la riproduzione
sessuale che è molto elevata per l’enorme quantità di uova fecondate
prodotte.
La neurocisticercosi è la principale causa di epilessia e sincopi in tutto il mondo.
Da
noi non se ne sente molto parlare, in quanto caratterizza soprattutto i
Paesi del Terzo Mondo, Asia, Africa e America latina, ma secondo il
Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, ogni anno negli
Stati Uniti vengono diagnosticati sempre più casi di parassiti nel
tessuto cerebrale.
Mentre normalmente l’uomo acquisisce l’infestazione intestinale (teniasi), tramite il consumo di carne di maiale cruda o poco cotta, contenente cisticerchi ( larve) di Tenia solium, nella neurocisticercosi, l’uomo funge da ospite intermedio per Tenia solium, piuttosto che da ospite definitivo (in pratica, egli svolge il ruolo che il maiale ricopre nella teniasi).
La parassitosi può essere provocata dall’ingestione accidentale di alimenti contaminati da uova di Tenia solium presenti in feci umane o quando, nel caso di verme a nastro presente nell’intestino, avvenga un fenomeno di rigurgito che veicola proglottidi (segmenti corporei della tenia) gravide dall’intestino allo stomaco (endoinfestazione), o per trasporto passivo di uova, con le mani, dall’ano alla bocca (esoinfestazione).
Spieghiamo
in breve come avviene il contagio : un vostro amico ordina un brasato
di maiale, tipico piatto messicano molto speziato e anche molto ricco di
larve di verme solitario che raggiungono l’intestino della vittima. Esse verranno poi espulse all’atto della defecazione
e se il vostro amico, non avendo rispettato le norme igieniche dopo
aver defecato, vi saluterà molto affettuosamente, sfiorandovi le labbra
con le sue mani sporche…. le uova, più piccole delle larve, entreranno
nella vostra bocca e arriveranno al cervello.
Il verme adulto infestante è asintomatico e le larve vive provocano inizialmente solo una lieve reazione tissutale che si infittirà con la morte delle larve che, a loro volta, calcificandosi, verranno attaccate dal sistema immunitario.
I sintomi solitamente non appaiono prima dei 4-5 anni dopo l’infezione e
tra i sintomi più gravi dovuti alla degenerazione del parassita e all’ostruzione dei foramina e dei ventricoli, i pazienti che ne sono colpiti riportano forti
emicranie, crisi epilettiche croniche, convulsioni, idrocefalo,
aumento della pressione intracranica, alterazione dello stato mentale e
meningite asettica.
Di tutto questo ne sa qualcosa Wang Ming, un povero sessantenne cinese di Shangliu County
che per sei mesi ha accusato forti emicranie, fino a che i medici, dopo
un intervento durato ben 3 ore, gli hanno rimosso un verme solitario
lungo 15 cm che ha pensato bene di dimorare stabilmente nel suo
cervello.
Pare che il parassita fosse stato accidentalmente ingerito durante un pasto di rane crude e ciò dimostra quanto le cattive abitudini alimentari
(es. cibi crudi o poco cotti) ed igieniche (non lavarsi le mani dopo
la defecazione) possano aumentare il rischio di contrarre questo
mostruoso parassita.
La diagnosi avviene riscontrando la presenza di proglottidi gravide
nelle feci, mentre le uova provenienti da segmenti morti possono
comparire sia nelle feci che su tamponi anali.
Il trattamento avviene solitamente con praziquantel per 15 giorni o albendazolo per 28 giorni, in associazione a corticosteroidi; il trattamento chirurgico va limitato ai casi di cisticercosi dell’occhio o quando esistano gravi lesioni nervose aggredibili.
fonte: http://www.meteoweb.eu/2013/07/avete-spesso-mal-di-testa-occhio-che-un-verme-solitario-potrebbe-dimorare-nel-vostro-cervello/218062/
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