Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min |
C’era
una volta il cielo limpido. A quel tempo l’aria aveva
il buon odore di madre Terra e il mare aveva un fragranza
inconfondibile. Il cibo aveva un buon sapore naturale: altro che finto
"mulino bianco".
Ai
bambini quando nevicava si davano da mangiare i fiocchi di neve. Mia nonna
Maria ci aggiungeva un elisir di fichi o d’uva. Una delizia che sorseggiavamo
una volta all’anno come un prezioso nettare degli dei.
Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min |
Quando
ero bambino nel Sud del Sud d’Italia, soprattutto,
anzi immancabilmente d’estate mancava l’acqua, anche se in Puglia c’era
l’acquedotto
più grande d’Europa. In particolare la notte, migliaia di persone, come
tante
laboriose formiche partivano con mezzi di fortuna da alcuni paesi del
Gargano
per aggiungere le sorgenti d’acqua dolce, disseminate tra le colline
della
montagna del sole. Si riempivano, damigiane, otri, secchi, bidoni,
taniche e bottiglie.
L’acqua di quelle fonti era purissima e sgorgava dalla nuda roccia.
Tornavamo a
casa all’alba. Era una festa a cui partecipavano tutti: grandi e
piccini, nonni,
zii e bambini. Attenzione: non è un rimpianto dei bei tempi andati, ma
solo memoria collettiva, sempre più disintegrata dal pensiero
standardizzato e pastorizzato in serie.
Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min |
Altri tempi, quando la canzone più bella e famosa nel mondo
era VOLARE di Domenico Modugno. Sembrava un’era favolosa: dopo due guerre
mondiali in Italia scoppiava il boom economico, mentre il Mezzogiorno già
annesso mediante l’inganno e la ferocia veniva controllato con massicce dosi di
sottosviluppo calmierato dall’assistenzialismo parassita, imposto dall’implacabile
sistema di potere. Repressione ed emigrazione forzata da 152 anni: altro che unità d'Italia.
Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min |
Poi le stragi di Stati per controllare le masse popolari e
un Paese privo di sovranità, tra due blocchi della guerra fredda: da Portella
della Ginestra all’aerosolterapia bellica.
Ai giorni correnti imperversa la cinica modernità super
tecnologica: la qualità della vita peggiora sempre più, e i diritti civili sono
prigionieri di proclami cartacei. Si può dire, senza esagerazione: Italia culla
del diritto ma tomba della giustizia. L’Europa dei popoli? Non esiste, al suo
posto c’è un continente a rimorchio del potere finanziario e speculativo: alla
voce nuovo ordine mondiale (NWO).
Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min |
Le acque sorgive sono state avvelenate a più non posso per
mero profitto e i cieli sono ormai una camera a gas intrisa di veleni chimici.
Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min |
Diktat del Pentagono: "Invisible
Warfare Geophysical of the Secret Government”. Le guerre sono diventate
apparentemente invisibili. Ma è una furberia. Nella colonia per antonomasia da
70 anni degli Stati Uniti d’America, vale a dire l’Italia, va anche peggio, ma
si fa finta di niente. Prima o poi, però, arriverà la catastrofe e non ci sarà
più scampo.
Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min |
Nel
Belpaese il fenomeno delle scie chimiche, correlato all’accentuazione
dei terremoti indotti dai riscaldatori ionosferici (modello HAARP: un
impianto
è attivo a Tromsoe in Norvegia) è visibile da un decennio, dopo
l’accordo Usa l’Italia,
firmato dal piduista Berlusconi con il capo telecomandato della casa
bianca. Da noi non c'è mai stata democrazia, bensì democrazismo.
Lo Stivale offre supporto logistico e connivenza
stragistica ai massimi livelli di uno Stato fantoccio, privo di una classe
dirigente a tutti i livelli, in mano a governi eterodiretti e telecomandati dall’estero.
Un Paese dove la dignità è un bene sempre più raro, e dove lo Stato sociale è
stato definitivamente smantellato in favore dell’acquisto ininterrotto di armamenti
bellici. La Costituzione repubblicana è stata stracciata dal Trattato
di Lisbona entrato in vigore nel 2009 (firmato da Prodi e D'Alema).
Apro la posta elettronica e trovo tante missive da gran
parte del globo terrestre. Mi scrive anche Daniel. La sua lettera è davvero significativa come le sue fotografie.
«Ciao
Gianni, ti mando questo archivio dell'orrore direttamente dalla provincia di
Belluno. In una foto potrai notare una svolta di quasi 90 gradi eseguita da un
aereo, da quando gli aerei di linea curvano così? Nel mio paese parlare di scie chimiche è
tabù, ti prendono per pazzo o si mettono a ridere, salvo alcuni anziani contadini
locali che ho avuto l'occasione di parlarci assieme. Forse perché almeno loro
alzano ancora la testa al cielo? Ebbene nonostante la loro età, sono gli unici
ad essersi accorti dei raccolti disastrosi degli ultimi anni. "Da quando
passano tutti questi aerei le piante si ammalano e il tempo non è più
prevedibile come una volta." Mi disse un contadino di Pedavena. Un altro
da Sospirolo mi disse che al suo tempo le estati erano calde si ma non cosi
afose! E che quando un temporale tuonava all'orizzonte, l'acquazzone era
sicuro, solitamente la sera dopo una lunga giornata calda. Oggi invece si sente
tuonare, il cielo è nero e minaccioso sopra le montagne, ma la pioggia non
scende e se scende non fa più di qualche goccia... Insomma dalle testimonianze
che ho raccolto lungo le mie escursioni il tempo si fa sempre più anomalo a
discapito dei raccolti agricoli, vera economia locale.
Concludo dicendoti che
mi fido molto di più delle osservazioni di questi anziani contadini che hanno
passato la loro vita all'aperto, osservando il cielo ogni giorno e il fluire
delle stagioni, di chi invece parla solo perché possiede una laurea in
meteorologia ed ha semplicemente imparato a memoria ciò che gli è stato
insegnato. Vogliono prenderci per fessi? Poco mi importa, io continuerò a
fidarmi dei miei occhi, certo del fatto che negli anni ‘90 i cieli della mia
infanzia erano ancora azzurri e l'aria profumava di fiori e non di metallo. Noi
tutti dovremo fare ora la nostra parte distruggendo il castello di carte del
Potere e i suoi burattini.
Mi guardo attorno e vedo solo persone ipnotizzate
che aspirano ad una vita in schiavitù, malpagati e sfruttati. Notando che
affronti spesso il tema "scie chimiche" ti chiedo di dar spazio nel
tuo blog al genio imolese Pier Luigi Ighina, che non brevettò mai i suoi
macchinari perché voleva che tutti noi potessimo replicare ed usufruire delle
sue invenzioni. Una in particolare potrebbe essere efficace contro quei
guerrafondai della Nato, replicare la macchina della pioggia, si veda su
Youtube il video fatto da Report di Rai 3 all'epoca. Tale macchina avvicina e
allontana le nuvole a seconda dei monopoli magnetici impostati e siccome la
nostra amatissima Scienza ufficiale non considerò tale scienziato degno della
sua "ufficialità" e dei suoi pregiati riconoscimenti, la costruzione
di tali macchine, magari fatta con raccolta fondi nel web, sarebbe per cosi dire
a norma di legge. In rete si trovano i progetti e qualche spiegazione tecnica
per replicare il macchinario, con un pò di volontà e l'aiuto collettivo del
popolo del web possiamo finalmente fare la nostra parte, ovvero quella di
difenderci da questi guerrafondai profondamente disturbati che giocano con le
nostre vite e inquinano e stuprano ogni giorno il nostro amatissimo pianeta
Terra».
Voglio
la mia terra libera
dall'invasore straniero che muove guerra a mezzo mondo per dominarlo. La
libertà va conquistata: non è un regalo che piove dall'alto. Tenetelo
bene a mente: il sistema di potere teme una rivolta popolare più di
un'esplosione nucleare.
Che cosa avete da perdere se non le catene, o preferite un invisibile guinzaglio? L'Italia non è una colonia: SU LA TESTA!
di Gianni Lannes
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/07/il-democrazismo-nel-blu-dipinto-di-blu.html
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