giovedì 25 luglio 2013

IL DEMOCRAZISMO: NEL BLU DIPINTO DI BLU…

Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min
C’era una volta il cielo limpido. A quel tempo l’aria aveva il buon odore di madre Terra e il mare aveva un fragranza inconfondibile. Il cibo aveva un buon sapore naturale: altro che finto "mulino bianco". 
Ai bambini quando nevicava si davano da mangiare i fiocchi di neve. Mia nonna Maria ci aggiungeva un elisir di fichi o d’uva. Una delizia che sorseggiavamo una volta all’anno come un prezioso nettare degli dei.  
 Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min
Quando ero bambino nel Sud del Sud d’Italia, soprattutto, anzi immancabilmente d’estate mancava l’acqua, anche se in Puglia c’era l’acquedotto più grande d’Europa. In particolare la notte, migliaia di persone, come tante laboriose formiche partivano con mezzi di fortuna da alcuni paesi del Gargano per aggiungere le sorgenti d’acqua dolce, disseminate tra le colline della montagna del sole. Si riempivano, damigiane, otri, secchi, bidoni, taniche e bottiglie. L’acqua di quelle fonti era purissima e sgorgava dalla nuda roccia. Tornavamo a casa all’alba. Era una festa a cui partecipavano tutti: grandi e piccini, nonni, zii e bambini. Attenzione: non è un rimpianto dei bei tempi andati, ma solo memoria collettiva, sempre più disintegrata dal pensiero standardizzato e pastorizzato in serie.
 Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min
Altri tempi, quando la canzone più bella e famosa nel mondo era VOLARE di Domenico Modugno. Sembrava un’era favolosa: dopo due guerre mondiali in Italia scoppiava il boom economico, mentre il Mezzogiorno già annesso mediante l’inganno e la ferocia veniva controllato con massicce dosi di sottosviluppo calmierato dall’assistenzialismo parassita, imposto dall’implacabile sistema di potere. Repressione ed emigrazione forzata da 152 anni: altro che unità d'Italia.

 Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min

Poi le stragi di Stati per controllare le masse popolari e un Paese privo di sovranità, tra due blocchi della guerra fredda: da Portella della Ginestra all’aerosolterapia bellica.
Ai giorni correnti imperversa la cinica modernità super tecnologica: la qualità della vita peggiora sempre più, e i diritti civili sono prigionieri di proclami cartacei. Si può dire, senza esagerazione: Italia culla del diritto ma tomba della giustizia. L’Europa dei popoli? Non esiste, al suo posto c’è un continente a rimorchio del potere finanziario e speculativo: alla voce nuovo ordine mondiale (NWO).
 Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min
Le acque sorgive sono state avvelenate a più non posso per mero profitto e i cieli sono ormai una camera a gas intrisa di veleni chimici.
 Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min
Diktat del Pentagono: "Invisible Warfare Geophysical of the Secret Government”. Le guerre sono diventate apparentemente invisibili. Ma è una furberia. Nella colonia per antonomasia da 70 anni degli Stati Uniti d’America, vale a dire l’Italia, va anche peggio, ma si fa finta di niente. Prima o poi, però, arriverà la catastrofe e non ci sarà più scampo.
 Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min

 Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min
Nel Belpaese il fenomeno delle scie chimiche, correlato all’accentuazione dei terremoti indotti dai riscaldatori ionosferici (modello HAARP: un impianto è attivo a Tromsoe in Norvegia) è visibile da un decennio, dopo l’accordo Usa l’Italia, firmato dal piduista Berlusconi con il capo telecomandato della casa bianca. Da noi non c'è mai stata democrazia, bensì democrazismo.

 Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto daniel De Min

Lo Stivale offre supporto logistico e connivenza stragistica ai massimi livelli di uno Stato fantoccio, privo di una classe dirigente a tutti i livelli, in mano a governi eterodiretti e telecomandati dall’estero. Un Paese dove la dignità è un bene sempre più raro, e dove lo Stato sociale è stato definitivamente smantellato in favore dell’acquisto ininterrotto di  armamenti bellici. La Costituzione repubblicana è stata stracciata dal Trattato di Lisbona entrato in vigore nel 2009 (firmato da Prodi e D'Alema).

 Veneto (anno 2013): scie chimiche militari - foto Daniel De Min
Apro la posta elettronica e trovo tante missive da gran parte del globo terrestre. Mi scrive anche Daniel. La sua lettera è davvero significativa come le sue fotografie.
«Ciao Gianni, ti mando questo archivio dell'orrore direttamente dalla provincia di Belluno. In una foto potrai notare una svolta di quasi 90 gradi eseguita da un aereo, da quando gli aerei di linea curvano così?  Nel mio paese parlare di scie chimiche è tabù, ti prendono per pazzo o si mettono a ridere, salvo alcuni anziani contadini locali che ho avuto l'occasione di parlarci assieme. Forse perché almeno loro alzano ancora la testa al cielo? Ebbene nonostante la loro età, sono gli unici ad essersi accorti dei raccolti disastrosi degli ultimi anni. "Da quando passano tutti questi aerei le piante si ammalano e il tempo non è più prevedibile come una volta." Mi disse un contadino di Pedavena. Un altro da Sospirolo mi disse che al suo tempo le estati erano calde si ma non cosi afose! E che quando un temporale tuonava all'orizzonte, l'acquazzone era sicuro, solitamente la sera dopo una lunga giornata calda. Oggi invece si sente tuonare, il cielo è nero e minaccioso sopra le montagne, ma la pioggia non scende e se scende non fa più di qualche goccia... Insomma dalle testimonianze che ho raccolto lungo le mie escursioni il tempo si fa sempre più anomalo a discapito dei raccolti agricoli, vera economia locale. 
Concludo dicendoti che mi fido molto di più delle osservazioni di questi anziani contadini che hanno passato la loro vita all'aperto, osservando il cielo ogni giorno e il fluire delle stagioni, di chi invece parla solo perché possiede una laurea in meteorologia ed ha semplicemente imparato a memoria ciò che gli è stato insegnato. Vogliono prenderci per fessi? Poco mi importa, io continuerò a fidarmi dei miei occhi, certo del fatto che negli anni ‘90 i cieli della mia infanzia erano ancora azzurri e l'aria profumava di fiori e non di metallo. Noi tutti dovremo fare ora la nostra parte distruggendo il castello di carte del Potere e i suoi burattini. 
Mi guardo attorno e vedo solo persone ipnotizzate che aspirano ad una vita in schiavitù, malpagati e sfruttati. Notando che affronti spesso il tema "scie chimiche" ti chiedo di dar spazio nel tuo blog al genio imolese Pier Luigi Ighina, che non brevettò mai i suoi macchinari perché voleva che tutti noi potessimo replicare ed usufruire delle sue invenzioni. Una in particolare potrebbe essere efficace contro quei guerrafondai della Nato, replicare la macchina della pioggia, si veda su Youtube il video fatto da Report di Rai 3 all'epoca. Tale macchina avvicina e allontana le nuvole a seconda dei monopoli magnetici impostati e siccome la nostra amatissima Scienza ufficiale non considerò tale scienziato degno della sua "ufficialità" e dei suoi pregiati riconoscimenti, la costruzione di tali macchine, magari fatta con raccolta fondi nel web, sarebbe per cosi dire a norma di legge. In rete si trovano i progetti e qualche spiegazione tecnica per replicare il macchinario, con un pò di volontà e l'aiuto collettivo del popolo del web possiamo finalmente fare la nostra parte, ovvero quella di difenderci da questi guerrafondai profondamente disturbati che giocano con le nostre vite e inquinano e stuprano ogni giorno il nostro amatissimo pianeta Terra».
Voglio la mia terra libera dall'invasore straniero che muove guerra a mezzo mondo per dominarlo. La libertà va conquistata: non è un regalo che piove dall'alto. Tenetelo bene a mente: il sistema di potere teme una rivolta popolare più di un'esplosione nucleare.

Che cosa avete da perdere se non le catene, o preferite un invisibile guinzaglio? L'Italia non è una colonia: SU LA TESTA!

di Gianni Lannes

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/07/il-democrazismo-nel-blu-dipinto-di-blu.html 

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